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Autore: ManuFury    02/10/2011    7 recensioni
Ok... eccovi qualche simpatica storia su Lili e Bryan.
Cazzatine che nascono dalla mia mente assai malata!
LunAngel... vedi che succede a discute su questi due pazzi? Il risultato sono queste oscenità...
Ovviamente, tutto il plico di storie è dedicata a LunAngel e alla sua simpatia. La scoperta di Lili la devo tutta a te... e penso che questo sia un piccolo tributo che, spero, gradirai.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bryan Fury, Emily Rochefort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DUPLICE PROBLEMA

 
Lili aveva aggrottato sopraciglia e fronte studiando attentamente l’espressione che si era dipinta sul volto di Bryan Fury; la ragazza era convinta che la faccia del Cyborg si sarebbe frantumata in migliaia di pezzi tanto la sua pelle risultava tirata.
Gli occhi d’argento dell’uomo le si puntarono addosso speranzosi che le parole che lei aveva appena pronunciato fossero solo uno scherzo di pessimo gusto. Poi quei lineamenti duri e tirati si rilassarono e le labbra si dischiusero, lentamente.
- Te lo sogni, tesoro! La mia reputazione è già abbastanza bassa così, non ti permetterò di infierire ulteriormente. –
- Suvvia Bryanuccio caro! – Lili usò il suo tono di voce più smielato e sfoderò i suoi occhioni blu da cucciolo abbandonato e bisognoso d’affetto.
- Sparati! – Rispose rude il Cyborg mentre i suoi occhi saettavano a destra e a sinistra. – Dov’è la mia Vulcan? Così ti risparmio la fatica. –
- Bryan… guarda che non è poi così traumatico come credi tu. –
- Non dirmi che è peggio. –
- NOOOOOO! Ma che hai capito?! È fantastico. –
- Sì, certo… - Un’espressione di completa depressione colorò di nero il viso del Cyborg. – Sono rovinato! –
- Voglio chiederti una cosa… hai mai provato  e rispondi con sincerità. –
Bryan alzò gli occhi al cielo, incrociando le braccia imbronciato mentre sondava i suoi ricordi. Alzò un sopraciglio, assorto nella meditazione. Qualcosa del genere l’aveva fatto in passato, con sua madre, ma come molti altri suoi ricordi di “prima”, anche questo aveva troppa polvere sopra per poter essere ricordato con chiarezza.
- No… non mi pare. – Disse infine. Gli sembrava la risposta migliore in quel momento.
- Allora… – Lili non si fece perdere l’occasione. – Come fai a dire che non ti piace? – L’incalzò lei sperando di poter convincere il Cyborg, visto l’inattaccabilità del suo ragionamento.
- Prova una volta. – Continuò lei. – Solo una volta e dopo potrai dirmi se ti piace o no. Intesi? –
- Io so che non mi piace per lo stesso motivo per cui non mi piacciono le maglie con le maniche lunghe o le maniglie delle porte! – Si difese Bryan, avrebbe fatto qualunque cosa per evitare una simile tortura. Qualunque cosa.
- E quale sarebbe questo ottimo motivo? – Ora era Lili a sentirsi confusa… poteva capire le magliette con le maniche lunghe, ma le maniglie delle porte?
- Sono sopravvalutati ed estremamente inutili! Specie le maniglie! –
- Bry, sinceramente… - A Lili mancarono le parole per proseguire. Sarebbe caduta per terra, ma preferì tenere duro, l’aveva quasi convinto. – Lasciati andare per una volta! –
- Se fosse per me, se io mi lasciassi andare come vorrei… non ci sarebbe più una sola forma di vita sulla faccia della terra. – Gli brillarono gli occhi di quella luce sadica e da massacratore. – Non che la cosa non mi farebbe piacere! -  Risata sottile e maniacale quella che seguì le sue parole.
Lili sbuffò portandosi le mani ai fianchi, proprio come una madre che stava rimproverando il figlio. Ripensandoci, la ragazza si sentiva proprio così. Decise di optare per una nuova strategia. Più diretta.
- Ma ti sei visto di recente? – Chiese lei quasi schifata.
Bryan Fury abbassò lo sguardo studiando rapidamente il suo corpo: anfibi sporchi, pantaloni in condizioni anche peggiori…
- Non vedo il problema. – Rispose lui rialzando lo sguardo alla ragazza davanti a lui.
- Ma come “non vedi il problema”?!? – Lili era scandalizzata. – Quand’è stata l’ultima volta che ti sei cambiato quei cosi…? Hai un bel coraggio a chiamarli pantaloni! – Agli occhi della Principessa di Monaco quelli erano gli stessi identici pantaloni che il Cyborg aveva indossato all’ultima edizione del Torneo… tradotto, parecchio tempo prima. Lei rabbrividì al solo pensiero, chissà cosa sarebbe successo se se li fosse tolti? Sarebbero stati in piedi da soli?
Bryan Fury abbassò ancora una volta gli occhi, guardandosi i pantaloni, poi fece spallucce incurante, come a dire “non chiedermelo, non mi ricordo e non mi interessa!”.
- Ma sei disgustoso! – Sbottò Lili, esprimendo tutto il suo disgusto. Bryan stava per ribattere quando…
- LILIIIIIIIIIIIIIIIIII! – Gridò a squarciagola qualcuno alle spalle della ragazza bionda.
- Oh no! – Bryan era disperato… una ragazzina iperattiva poteva anche gestirla, ma due! Proprio no! I suoi circuiti sarebbero esplosi sicuramente.
Lili piroettò con grazia, la felicità che le illuminava gli occhi facendoli splendere come tante fulgide stelle blu. Conosceva molto bene la ragazza cui apparteneva la voce. Christie Monteiro, splendida come sempre, saltò al collo della Principessa di Monaco, felice quanto quest’ultima del loro incontro. La bella brasiliana indossava solo una conottierina grigia, che lasciva intravedere lo splendido e fiorente seno, e un paio di short di jeans, molto ma molto short, ai piedi dei semplici sandali intrecciati.
Le due amiche si abbracciarono forte, scambiandosi baci e bacetti tra piccole urla di felicità, proprio come facevano tutte le teenager. Dopo i vari e consueti come va? Tutto ok e tu? si abbracciarono ancora, volteggiando come due ballerine in un’elegante danza classica.
La Principessa di Monaco alzò gli occhi e, senza staccarsi dall’amica, mormorò: - E tu dove credi di svignartela? –
Bryan si gelò sul posto. – Io non me la svigno! – Era stato colto sul fatto come un pivello. La sua idea era quella di allontanarsi di soppiatto per recuperare la sua Vulcan e… divertirsi un po’. Tutti quei baci e bacetti gli aveva dato la nausea e Bryan conosceva un solo rimedio alla nausea: imbracciare la sua Vulcan e mietere un po’ di vittime. Effettivamente era proprio quello che voleva fare…
- Lili cara… non pensavo che te la facessi con certi brutti ceffi. Il tuo bel soldatino dove l’hai lasciato? – Le due amiche si staccarono e puntarono i loro occhi accusatori versi il Cyborg, ancora gelato sul posto.  
- “Brutto ceffo”? questa mi mancava. – Mormorò Bryan Fury.
- Draggy è stato costretto partire… purtroppo! Ma ora ci pensa Bryan a farmi compagnia… quando collabora. –
- Perché ogni tanto collabora? – Rise Christie seguita a ruota da Lili. Gli istinti omicidi di Bryan Fury erano a mille, sarebbe stato capace di creare un’arma con ogni oggetto presente nel raggio di cinquanta metri pur di eliminare quelle due.
- Allora Cyborg… vieni anche tu? – Chiese dopo un po’ Christie, sedato le risate a stento.
- Non credo proprio! Le braccia incrociate dicono “NO”! –
- Senso dell’umorismo pari a zero a quel che vedo. E comportamento da bambino di sette anni. Proprio un bel tipo di sei andata a cercare, Lili. –
- Forza Bryan…. Ti prego, ti prego, ti prego. – Piagnucolò Lili. – Ci sono i saldi in centro! –
- Motivo in più per rifiutarmi! – Aveva appena finito di pronunciare quelle parole che le due ragazze gli furono addosso, avvinghiandosi come sanguisughe alle sue braccia e tirando, nel vano tentativo di spostarlo, ma il corpo di Bryan Fury non si mosse di un millimetro, le braccia rimasero sempre incrociate e gli occhi fissi sulle due. Christie gli rivolse uno sguardo da civetta, sorridendo, e sbattendo le sue ciglia lunghissime.
- Non vuoi farmi felice? – Usò la sua voce più dolce.
- Ti farei anche felice… ma non so se tu gradiresti! – Rise fragorosamente. Per tutta risposta la brasiliana gli rifilò un calcio in al basso ventre nella speranza di frantumargli quelle cose cui gli uomini tenevano tanto.
- MANIACO! – Urlò staccandosi disgustata. Lili, invece, non voleva mollare, non questa volta. L’aveva afferrato per un braccio e tirava verso di sé, senza ottenere risultati, proprio come quella volta durante la cena. Gli sembrava di tirare per le retini un mulo testardo. Un ottimo paragone a dirla tutta.  
- Bryan…. Avanti. Ci sono i saldi anche alle armerie, prometto di comprarti qualcosa. Ma ora devi muoverti. – Tentò la Principessa di Monaco.
- No. Mi rifiuto. E non cambierò idea molto facilmente. – Sentenziò il Cyborg.
 
Tredici minuti dopo… davanti alla residenza Rochefort era stata parcheggiata una limousine ultimo modello d’un nero lucido come se fosse appena uscita dalla fabbrica. Sebastian alla guida, solare nel vedere la sua Lili così felice in compagnia della sua amica brasiliana… e di quel mostro mezzo svestito. Sebastian non era molto felice che la sua piccolina frequentasse certa gente, ma era anche vero che se Lili era felice, anche lui lo sarebbe stato.
Un maggiordomo aprì la portiera lucida della limousine e fece cenno di accomodarsi. Christie saltò dentro per prima accomodandosi nell’interno di velluto, spaziosissimo e subito si fiondò nel piccolo frigo contenente le bevande. Lili si fermò un istante, osservando Bryan Fury, fermo sulla soglia del cancello spalancato.
- Non entri? – Domandò studiando lo sguardo pensieroso del Cyborg.
- Non per fare il guastafeste… - Iniziò lui.
- Lo stai appena facendo! – Urlò Christie da dentro la vettura, impegnata a rapinare il frigobar.
- … dubito che quella limousine possa reggere il mio peso. – Lili lo guardò interrogativa facendo saltare gli occhi dalla vettura all’uomo. – Voglio ricordati che sono di… -
- Sì, sì. Come la fai lunga. Prova a salire. – Propose Lili facendosi da parte, il maggiordomo era dello stesso parare dell’uomo con le cicatrici, sembrava pesante.
Bryan alzò le spalle come per dire: “ti ho avvertito” poi si avvicinò alla limousine. Alzò la gamba destra e tentò di salire sulla vettura, ma questa, appena appoggiò il piede, si inclinò pericolosamente da un lato, restando sospesa su due ruote che rischiavano di esplodere, compresse com’erano. A quel punto il Cyborg alzò nuovamente la gamba permettendo alla macchina di lusso di tornare nella sua posizione originale con un lieve rollio. Il maggiordomo ancora fermo a fianco della portiera, lo fulminò con gli occhi. Da quando quel tizio era lì, il suo lavoro era triplicato.
- Ok… andremo a piedi! – Propose Lili.
- A piedi? ma ci vorrà una vita! – Protestò Christie ancora alle prese con il frigobar.
- Io ho un’idea migliore. – La Principessa di Monaco si voltò verso il Cyborg, la brasiliana si sporse dall’interno della macchina. L’espressione delle due amiche era a dir poco identica: sorpresa e un po’ preoccupata. – Perché mi guardate così? solo voi potete avere idee brillati? –
- Certo che no. Sentiamo la tua idea. – Rispose Lili in falsetto.  
- Voi andate avanti. Io vi raggiungo a piedi. –
- E come facciamo a sapere che ci raggiungerai? – Chiese sospettosa Christie.
- Non lo sapete, ma volete davvero rinunciare ai saldi? – La domanda di Bryan era dir poco incalzante. E la risposta era palese: nessuna delle due avrebbe mai rinunciato ai saldi del 70% sulle proprie marche preferite!
- Sei un sadico, Bryan Fury! – Sbottarono insieme le due ragazze.
- Lo so! – Si concesse la sua classica risata sadica in crescendo.
Le due amiche sbuffarono sonoramente e saltarono sulla limousine, raccomandandosi almeno venti volte di raggiungerle. Bryan si limitava a sorride ed annuire. Vi raggiungerò tranquille… ma non prima di aver sperimentato il fucile del soldatino di ghiaccio! Era da un po’ che aspettava solo l’occasione giusta per poterlo imbracciare ed usare. E un’occasione come quella non poteva farsela sfuggire.
 
Russ Adrianov stava osservando intensamente Sergei Dragunov, domandandosi cosa avesse che non andava: era stranamente teso, troppo teso, proprio lui che nel gruppo risultava sempre il più calmo e tranquillo.
- Sergei… - Il giovane alzò gli occhi di ghiaccio verso il capitano. - … va tutto bene? –
Aveva appena fino di pronunciare quella frase che un proiettile gli fischiò proprio davanti agli occhi, perdendosi lontano. – Ops… colpa mia! – Il capitano si voltò furente verso Valka che stava giocando con una pistola raccolta dal corpo di un nemico ucciso precedentemente.
- Valka! Consoci le regole, per te niente pistole! – Lo riprese Russ con voce autoritaria. Valka era già pericoloso a mani nude, con un’arma era anche peggio!
- Mi togli tutto il divertimento. E poi questo è un Revolver… -
- Resta sempre una pistola. –
- Non ti ci mettere anche tu, Konstantin. Ti ricordo la carta di credito. –
- Non fai paura più a nessuno… dopo tanti anni sappiamo tutti come sei. – Un sorriso si aprì sul volto di Konstantin, un sorriso che mostrò la sua dentatura perfetta. – Tanto duro e bastardo all’esterno… ma in fondo buono e tenero! –
- Buono e tenero io? Ma dove andremo a finire? Adesso mi senti! –
- Valka, Konstantin non fate i bambini… -
- E tu stai zitto Nikolaj, nessuno ti ha interpellato! – Urlano i due insieme, facendo tacere subito il loro compagno di squadra dai capelli rossi. Russ Adrianov si passò una mano sul viso, rassegnato. Quei due erano come cane e gatto, sempre a litigare! E pensare che dovevano essere dei soldati speciali altamente scelti… invece, sembrava di essere all’asilo.
Solo Sergei Dragunov si teneva lontano dalla rissa, isolato dal resto del mondo: dalle voci dei suoi compagni di squadra, dal freddo che imperversava intorno a loro, fuori quasi dal tempo stesso. Ancora una volta si ritrovò ad alzare gli occhi verso la villa di Lili Rochefort… con quella sensazione viscida addosso. Quella sensazione che provava solo quando qualcuno osava toccare il Suo Fucile!
Strinse meccanicamente i pugni, non avrebbe avuto vita facile, chiunque questi fosse Sergei Dragunov l’avrebbe eliminato!
 
Lili uscì dal camerino raggiante come ogni volta che si provava qualcosa che le piaceva.
- Come sto? – Domandò a Christie.
- L’azzurro ti dona moltissimo, cara. Sei bellissima! –
- Grazie! – Piroettò sul posto per farsi ammirare meglio dall’amica. – Prenderò anche questo, allora! Tanto è scontato! – Si specchiò nello specchio posto a fianco di Christie, comodamente seduta su una sedia. Lili si trovò davvero graziosa in quel vestitino azzurro, azzurro come gli occhi di Sergei. Arrossì a quel pensiero. Chissà che stava facendo in quel momento?
Dopo un’ultima occhiata, trovandosi ancora più carina di prima, tornò nel suo camerino ed indossò un vestito verde brillante, ripiegando accuratamente il vestito azzurro su una sedia all’interno del camerino. Uscì nuovamente facendo attenzione a non inciampare nei vari nastrini che pendevano dal vestito come tanti tentacoli di piovra.
- E questo? – Lili l’aveva puntato quasi subito, quando erano entrate.
- Bellissimo! –
- Orribile! – Commentò Bryan Fury fermo a fianco dello specchio, con le braccia conserte, mentre scuoteva leggermente la testa in segno negativo. Quando era arrivato?
- E tu che ne sai di vestiti?????? – Domandarono ancora una volta insieme le due amiche, sorprese della presenza del Cyborg, che era riuscito ad arrivare alle loro spalle quatto quatto.
- Cosa sono quelle facce? – Chiese in tono innocente Bryan. – Dovevo venire e sono venuto. E poi… adoro rovinare lo shopping a voi due! – Rise come solo lui sapeva fare, attirandosi addosso l’attenzione di tutti i presenti.
- Davvero non ti piace? – Lili era affranta… lei l’aveva adorato subito quel vestitino verde.
- Sembri una piata grassa! – Rise ancora l’uomo, complimentandosi mentalmente per la splendida battuta.
- MA CHE CAFONE! – Una scarpa rossa col tacco saettò nell’aria, ma il Cyborg fu abile a schivarla. – Non si parla così ad una signorina! – Altro lancio di oggetti tra cui: scarpe, collane, borsette ed accessori vari. La reazione spropositata di Lili e le sue urla fecero intervenire i due omoni della sicurezza, vestiti di tutto punto in scuro, sembravano quasi due becchini.
- Scusate… potete lasciare questo negozio? – Proposero loro molto gentilmente, osservando lo strano trio e in modo speciale il tizio a torso nudo che dava loro le spalle.
- Io ho una proposta migliore. – Bryan Fury si voltò verso di loro, facendoli sbiancare vista la sua stazza e del suo sguardo da folle. – Che ne dite di abbandonare voi il negozio e non farvi più vedere prima che sia IO a farvelo abbandonare? –
I due, spaventati, mormorarono qualcosa a fior di labbra e si allontanarono con la coda tra le gambe, dietro di loro il sorriso sadico di Bryan Fury si allargò a dismisura. Le due ragazze ne furono deliziate, specie la Principessa di Monaco, com’era stato carino Bryan a difenderla.
Avanzò verso Christie e si mise a cercare tra le innumerevoli borse che aveva comprato fino a quel momento, anche dire innumerevoli era dir poco visto l’enorme catasta che si innalzava come una torre multicolore al fianco della Monteiro. Con l’aiuto della brasiliana, che scostò svariate borse, Lili trovò ciò che cercava: una borsa color indaco con una scritta dorata… “Armani”.
Con la borsa stretta al petto, si avviò nuovamente verso i camerini, sorridente facendo ben attenzione ai nastrini più scuri del vestito. Fece ancora una piroetta facendo fluttuare in aria i nastrini.
- Davvero mi trovi orribile con questo vestito? – Domandò rivolgendosi al Cyborg, tornato nuovamente a fianco dello specchio, ad osservarle.
- Sì! – Rispose Bryan senza pensare… anche se non era del tutto vero. Stava abbastanza bene, ma non voleva darla vinta alla ragazzina, non un’altra volta. Inoltre la faccia disperata della ragazza era troppo divertente.
- Uffa! Che essere insensibile. Provati tu questo! Tocca a me commentare – Gli lanciò la borsa Armani.
- Non ho capito! – Rispose Bryan afferrando la borsa per puro istinto e passandosela da una mano all’altra, a disagio.
- Che testa che hai! Devi provarlo! –
- Devo proprio? – Aveva una brutta sensazione addosso, la sensazione che tutta quella storia sarebbe finita in tragedia, per lui almeno.
- SI! – Esclamarono con voce stridula le due ragazze insieme.
Bryan alzò gli occhi al cielo, rassegnato, avanzò e si infilò in uno dei camerini. Dopo qualche istante alle orecchie di Lili e Christie giunsero le prime imprecazioni, che diventarono via via più forti, poi qualcosa di pesante cadde con fragore in terra, con un lieve timbro metallico. Le due ne risero immaginandosi la scena: Bryan alle prese con un vestito del genere, potevano quasi quasi filmarlo e postar e il video su You Tube, sarebbe stato comico.
Dopo momenti di sofferenza, lamenti ed imprecazioni varie, la porta si aprì, lentamente.
Bryan Fury… non sembrava nemmeno più Bryan Fury: era così cambiato da lasciare la due ragazze a bocca totalmente aperta, con gli occhi fissi su quel corpo fantastico e quel vestito meraviglioso.
- No comment… - La voce di Bryan era sottile sottile, piena d’imbarazzo per quello che aveva appena fatto.
- Bryan! Stai benissimo! Sei perfetto per stasera! – Urlarono le due dopo essersi riprese dallo stupore iniziale.
- Stasera? Aspettate un istante… cosa si fa stasera? – Bryan era sconcertato… sapeva che qualcosa sarebbe andato storto. Perché sempre a lui?
Le due amiche non lo ascoltavano più. Ridevano come pazze, abbracciandosi felici, fantasticando sulla magnifica serata che le si prospettava davanti!
 
Bryan Fury: 6
Lili: 6
Pazienza di Sergei Dragunov: -20 (più o meno come il clima! :)
 

***

 
Bene, bene, bene, dopo lunga, lunghissima sofferenza, sono riuscita a giungere alla fine di questo nuovo capitolo.
Scusate il ritardo pazzesco!!!!!!! Ma con l’inizio della scuola mi ritrovo sempre sommersa di compiti vari… spesso noiosissimi e purtroppo non riesco più a collegarmi come vorrei… che depressione!
Lo so, lo so… Bryan non l’ho descritto minimamente. Ma c’è un motivo…
Ed eccolo qui sotto.

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Non lo trovate bellissimo???
Bryan: - Oddio! Ma cosa mi fai fare? –
Dai, Bryan…. Sei bellissimo!
Bryan: - Per niente! Sai quanto pizzica quel dannato vestito? –
Non lo so e non mi interessa.
Lili: - Dai, Bry… sei troppo carino. –
Bryan: - Ci mancava anche il tuo commento. Io non ho ancora capito che si fa stasera… e tremo al pensiero di scoprirlo! –
Allora inizia a tremare Bryanuccio caro…
Molto bene… finita la ramanzina… mi ritiro. Vado a finire i compiti, nella speranza di avanzare tempo per poter tornare a scrivere.
A prestissimooooooooooooooooooo!!
Ricordatevi di recensire!!!
Bye byeeeeeeeeeeee!!
 
P.S. LunAngel… tranquilla, a breve il ritorno dei soldatini… visto che Sergei è molto, ma molto, irritato!
   

 
    
  
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