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Autore: reberebecca    04/10/2011    10 recensioni
Una ragazza, tutta coperta, spunta sulla strada, la sciarpa le risparmia solo gli occhi.
Sono nocciola. Sembra triste.
Subito dopo di lei spunta un fagotto. Tutto coperto. Se non fosse che sento battere il suo cuore giurerei che è un gomitolo che rotola sulla strada.
“Tesoro sbrigati! Si fa rosso sennò.”
“Mamma”
Dalla voce, è una bimba di sicuro, riprende a camminare più veloce. Ma inciampa e cade sull’asfalto coperto di ghiaccio.
“Tesoro, riuscirai mai a camminare retta per più di cinque minuti?!”
E’ buffa la bimba. Apro il finestrino.
“Mamma la bua”
E lo sento.
Il suo odore … mi travolge.
Un’ondata di adrenalina mi smuove ogni centimetro del corpo, invadendomi completamente. Gli occhi mi si scuriscono. Tremo. Subito dopo il dolore nel petto sembra squartarmi. Sono senza fiato, mi sembra di aver perfino bisogno di respirare.
Lo trovata! E’ lei.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buongiorno a tutti.
Ecco a voi l’ultimo capitolo di questa storia.
Un po’ corto ma è meglio di niente. Mi dispiace.
Per chi è di parere meglio aspettare e avere qualcosa ”di più” (in tutti i sensi) dico ancora, mi dispiace, ma sarebbe stata un attesa molto lunga, per cui…
Dopo questo ci sarà l’epilogo… un po’ dopo… appunto... ma ci sarà. Mi scuso  per l’attesa d’adesso.
Ringrazio tutti voi che avete letto e commentato, siete stati i miei angeli , mi avete dato la forza e la voglia di continuare. Grazie con tutto il  cuore.
E per ultimo, ma non ultimo, saluto la mia cara dolce sorellina- Ti voglio bene, Miri-
 e quella santa donna ila74cullen  -anche a te voglio bene^^
Un “ in bocca a Jack” per la sua fantastica storia.  LE VOCI DI BREAKING DAWN
 
 Grazie!!!
Un bacione
Rebe
 
 
 
 
 
 
 
 
Capitolo 13
 
 
Edward
 
 
Una settimana. Una dannatissima settimana.
Che cosa è una settimana di pazienza in confronto a cento anni di attesa? Tutto!!
Tutto perde d’importanza se lei non è vicina a me; e tutto sfugge se non c’è lei ad alleviare questa tortura.
Non ha importanza se sono stato la sua ombra in questi giorni, cerando di rubacchiare un po’ del suo profumo. Cercando di soddisfare il mio bisogno di lei con il solo sguardo. Morire dalla voglia di poterla toccare solo un po’ solo una volta. Ho contato i minuti, le ore e poi i giorni di questa interminabile attesa e ogni secondo mi consumava, uccidendomi.
Che cosa farò se non potrò averla?
Forse sarò fortunato e l’apatia mi consumerà prima della pazzia.
Senza danni, da solo, lontano da tutti…
“Sciocco vampiro melodrammatico, smettila di tormentarti e dimostra alla tua sorellina quanto la ami!”
Un groviglio di pensieri mi raggiunge. Alice. Non posso risponderle però, è ancora troppo lontana.
Sta correndo verso casa, sono così in sintonia con lei che posso sentirla anche da molto più lontano. Sorrido al pensiero di quel piccolo folletto.
Ha fatto di tutto per sollevarmi il morale in questi giorni. Ma c’è poco da fare con uno come me.
Ho trascorso il tempo pedinando Bella o rinchiuso nella mia stanza, come adesso.
Circondato dalle mie cose, ho l’illusione di stare meglio, forse, perché, metà di esse appartengono a lei, si può dire che le ho prese in prestito.. Sono oggetti dei quali so per certo, non ne avrà bisogno immediato, come il vestitino lilla, che tengo tra le mani, gioco con le ditta tra la stoffa leggera, primaverile, di tanto in tanto lo porto al naso beandomi del suo profumo.
“Ora puoi andare” La voce di Alice mi distoglie ancora. Ci metto un attimo per capire, dove devo andare: da lei.
Finalmente.
In un lampo sono già fuori di casa. Alice deve aver visto sicuramente qualcosa allora, perché negli ultimi giorni non ha fatto altro che ripetermi continuamente di aspettare.
Le mie gambe corrono veloci, è un impulso naturale, non devo concentrarmi. Devo solo pensare a Bella e il mio corpo agisce da solo, eccitato dall’idea di poterla incontrare ancora.
Trovo Alice a metà strada, che sorride furbescamente, la sua mente è piena d’immagini di Jasper, non mi fermo comunque, continuo a correre e anche lei. Ci sorpassiamo a vicenda e ricambio il suo sorriso.
Qualunque cosa il destino mi riservi… “Grazie Alice” Finisco il mio pensiero in un sussurro e,la  sento ridere più forte in lontananza capisco che mi ha sentito.
L’ansia mi assale mentre mi avvicino alla meta della mia folle corsa. Sento lo stomaco in subbuglio, se non fossi un vampiro, direi che sto per vomitare.
Continuo la mia corsa, sfreccio velocissimo in mezzo agli alberi che, ai miei occhi sono semplicemente una lunga linea verde.
Una linea che mi separa da Bella.
Assaporo gli ultimi momenti d’incertezza o forse di speranza, quando incontrerò il suo sguardo, conoscerò anche il mio destino. La fine di tutte le corse. L’ora della verità.
La casa di Bella è davanti a me ora, con un semplice balzo mi aggrappo alla finestra aperta e salto dentro.
Lei è lì, al centro della stanza come se mi aspettasse. La sua presenza mi accoglie con un tonfo.
Il suo odore…i suoi occhi. Mi perdo completamente, incapace di riconoscere il mio stesso corpo, la mia stessa mente, si spegne tutto e ricomincio da capo. Affogo in quel calore che leggo nei suoi occhi che mi accoglie e mi culla con dolce speranza.
Mi accorgo di non respirare solo quando Bella allunga la mano, d’istinto mi avvicino, bramoso del suo tocco.
Le sue labbra mi raggiungono quasi subito, senza preavviso, senza esitazioni, senza dubbi. L’ansia si dirada, il mio corpo si rilassa, persino il mio stomaco da vampiro ritorna alla normalità, senza quella fastidiosa sensazione umana e mi ritrovo più vivo che mai. Anzi, vivo e basta.
“Bella…”
Ansimo nella sua bocca al primo tocco.
Le mie braccia si aprono per accoglierla automaticamente: impaziente la stringo forte a me per paura che scappi via, che ci ripensi. Le dita si perdono grate tra i suoi capelli, adorando ogni filo di quella seta.
Tutto è perfetto adesso. 
 Mi lascio sedurre dal bacio. Le labbra di Bella si muovono dolci e bagnate sulle mie. La sensazione della lingua che lentamente accarezza ogni angolo della sua bocca inebriandomi. Il calore si diffonde lentamente in tutto il suo corpo e il suo sangue inizia a cantare. Lo sento come se fosse mio. Mi lascio annegare in questo lento, incredibile, meraviglioso bacio, dove tutto o niente ha importanza.
Niente perché, non c’è niente oltre Bella.
Tutto perché le sue labbra mi dicono che sono mie e il suo sapore ammette che mi appartiene. E’ mio… tutto.
Tutto finisce e inizia da qui.  Con questo bacio di affermazione, di accettazione, di…Noi.
Si stacca piano ed io protesto mugolando.
Non voglio staccarmi. Voglio stare così con lei tra le mie braccia.
Non c’è niente che possa migliorare questo momento così perfetto.
“Tu sei mio ed io sono tua. Mi do liberamente”
Le parole di Bella m’invadono tutti i sensi. Mi sta accettando.
Mi sbagliavo. Ora è perfetto.
 
 
Bella
 
 
Semplice. Tutto mi sembra semplice ora.
Aveva ragione Edward, è tutta questione di Karma. Un dare e avere.
Bastava accettarlo e il mio mondo acquista un nuovo senso.
Un senso di appartenenza e di sicurezza. Nessuna paura.
Mi sento amata e mi do della stupida per non aver capito prima quanto ricambiassi pienamente questo sentimento.
C’erano così tanti indizi ma come una cieca guardavo dall’altra parte cercando solo i difetti di questa pazzia che ora chiamo, destino, amore…Noi.
Il viso di Edward è luminoso, sorridente, colmo d’amore.
Come ho fatto ha dirgli di no, ha farlo soffrire?
Accettarlo e donarmi a lui era il minimo che potevo fare.
“Quanto tempo abbiamo?” Gli chiedo respirando quasi la sua stessa aria.
Non mi ha lasciato allontanarmi neanche di un centimetro.
“Non molto, ma potrai finire comunque la scuola e nel frattempo ci organizzeremo per bene.”
Quindi un paio di anni, penso, e poi sarò una vampira.
Mi bacia le labbra prima, durante e dopo la frase. Affamato di recuperare il tempo perduto.
Ed io non posso dargli altro che ragione condividendo questa fame.
Gli passo le ditta piano sulle labbra. Mi sono mancate.
Sono fresche e lisce, ma anche morbide e assolutamente desiderabili.
Incapace di trattenermi infilo l’indice tra le sue labbra e gli tocco piano i denti.
Sono affascinata da come sono bianchi e affilati. Un piccolo sussulto di Edward mi fa rendere conto di essermi ferita. Non ho sentito niente, ma ora ritraendo l’indice vedo la macchia rossa che gocciola dalla punta e sento un leggero pizzico.
Come un’irresponsabile, non ci penso due volte e l’ho rinfilo nella bocca di Edward. Con una leggera esitazione mi accoglie, mentre i suoi occhi s’incatenano ai miei cercando una qualche esitazione, ma non trovandola, inizia a leccare e succhiare dal mio dito senza pudore.
Dovrei essere inorridita o come minimo vergognarmi. Ma niente.
Mi sembra assolutamente giusto. In fondo appartengo a lui. Tutta.
Anche il mio sangue.
“Mi hai fatto aspettare tanto” Geme piano mentre mi guarisce la piccola ferita passando accuratamente e minuziosamente la lingua su tutto il polpastrello in un modo a dir poco sensuale.
“Ma ora sono qui” mormoro soffice.
E l’ho sarò sempre d’ora in poi.
Con l’indice, ora del tutto guarito, riprendo ad accarezzare le linee aggraziate e perfettamente simmetriche del suo viso.
Lo guardo con attenzione, lo studio, attenta alle sue espressioni. Sono affascinata dall’assoluta devozione che trovo nel suo sguardo e dalle carezze che sparge sul mio corpo con assoluta reverenza.
Quest’uomo amerà solo me, vivrà per me e solo per me, per tutta l’eternità.
La consapevolezza di questi sentimenti scatena anche i miei; non c’è ragione o logica, nè grafici o statistiche a spiegare questo calore che sento nel petto, non è come si legge nei libri o come si vede nei film, questo sentimento è troppo forte, troppo potente; Lo sento dentro di me radicato nel profondo, lo sento nelle ossa, nella carne, nella mente.
Sembra troppo grande anche per parlarne. Come posso spiegarlo e dirgli tutto questo?
Il mio cuore trova un modo più semplice.
“Ti amo” Le mie labbra sussurrano decise.
Edward trema così violentemente che per un attimo temo si possa rompere sotto le mie stesse mani. Mi stringe più forte nell’abbraccio e quando il tremito si calma, sentivo l’euforia e il sollievo attraversare il suo corpo e poi subito dopo il mio.
In quello stesso momento mi sento scoppiare dentro.
Condivido le sue stesse emozioni. Un forte calore esplode nelle mie viscere circondandomi completamente, più s’impossessa di me più mi accorgo che non è altro che l’amore: il suo, il mio, mescolati, forti, inscindibili.
La mia anima… la sua… che ci avvicina ancora di più.
Mi rendo conto che voglio stare con lui ogni giorno, ogni momento, sempre, perché separarmene sarebbe troppo doloroso, voglio condividere con lui tutto: i miei sentimenti, il mio corpo… la mia anima; e già so che non mi sarebbe mai bastato.
Tutto mi sembra giusto, come se ogni cosa fosse finalmente al suo posto, e il mio, di posto, è con Edward. 
   
 
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