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Autore: AllysonW    04/10/2011    2 recensioni
La storia di una giovane strega, raccontata dalle parole della protagonista, Evelyn, e delle persone che le hanno, in un modo o nell'altro, riempito la turbolenta l'esistenza.
- E' la mia prima storia. Spero sia di vostro gradimento. Buona lettura a chi la leggerà ;) -
..Ci terrei a spiegare il titolo della storia:
La rosa simboleggia la bellezza.
In questo caso, per Evelyn, la sua rosa è George.
Il "giardino d'inverno" simboleggia la sua vita (quella di Evelyn, appunto) che nel suo caso non è sempre esattamene felice. Basti pensare a tutte le situazioni difficili che ha vissuto nel corso di essa.. ecco perchè il giardino d'inverno, perchè simboleggia la vita fredda e senza colori (come spesso è stata) della nostra protagonista... l'unica cosa che le ha dato colore è proprio quella rosa.
__
«Wow! Ti sono cresciuti in fretta i capelli!» Gli dissi con un gran sorriso.
Erano stupendi. Lucenti e morbidi gli arrivavano quasi sulle spalle. Improvvisamente mi accorsi di adorarlo ancora di più con i suoi lunghi capelli color rame.
Anche se lo amavo comunque.. in qualunque modo li portasse.
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George e Fred Weasley, Tom Riddle/Voldermort, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 7 - George.
(eh si, non sapevo come chiamarlo questo capitolo XD)

Mi preparai e andai a fare colazione. Non riuscivo a pensare ad altro. Non era la prima volta che lo sognai.. Ormai mi capitava di sognarlo fin troppo spesso.
Ovviamente, lì a mangiare, come chi non mangiasse da una vita, c’erano già quei due. Io mi sedetti in mezzo a loro.
«Oh buongiorno! Ma che faccia sveglia.. » disse Fred osservandomi.
«Sta zitto! Ho dormito da schifo» risposi sfregandomi le mani sul viso.
«Sogni? »
«Già.. L’ho sognato ancora.»
«Uh interessante! E stavolta cosa facevate?» disse alzando un sopracciglio.
«Ma smettila! Ho sognato Tom, non era un sogno a luci rosse! Stupido!» gli diedi uno piccolo schiaffo sulla nuca.
«Nuovi particolari interessanti allora?» rise.
«Non ciò che pensi! Ho visto che aspetto ho.. cioè della ragazza che è con lui, che impersono nel mio sogno..»
«Interessante.. e dimmi: sei carina?» sorrise maliziosamente.
«Fred.. » Lo guardai con aria rassegnata e continuai. «Avevo i capelli rossi e degli occhi castani, che non mi trasmisero nulla di positivo..»
«Magari eri tu nella tua vita precedente» disse ridendo. «E in questa vita sei circondata da gente con i capelli rossi.. che coincidenza!»
Lo guardai scettica.
Poi riprese: «In questa vita se magari ti sposassi con un rosso, potreste avere tanti bei bambini con i capelli rossi..» disse con un finto fare pensieroso e prendendomi in giro.
«E magari quello lì saresti tu, giusto?» intervenne George, interrompendo per un secondo di mangiare.
Mi girai verso George quasi compiaciuta. Gli dava davvero fastidio che, ipoteticamente, tra me e Fred ci fosse qualcosa?
«In verità pensavo più a..» Fred stava rispondendo, ma gli impedii di completare la frase dandogli una gomitata nel fianco.
Massaggiandosi il fianco, girò lo sguardo verso di me e mi sorrise. «Che c’è?»
«Finiscila!» dissi sottovoce.
Guardai George che trangugiava come un morto di fame. «Per la miseria, prendi fiato!»
Si bloccò «Vicino a te preferisco trattenerlo il fiato.» rispose acidamente e fingendo un sorriso.
Lo fulminai «Imbecille! Ti odio..»
«Ma quanto amore in questo angolo della tavolata!»
Ecco che arrivò anche quell’idiota di mio fratello.
«Guarda, guarda chi si vede.. devo dire che il tuo tempismo con le tue battute simpatiche, è perfetto!»
«Avevi dubbi?» si sedette di fronte a noi.
«Vabbè, ormai dovresti esserne abituato.. è sempre cosi.» rispose Fred divertito, guardando me e George.
«Pensate un pò agli affari vostri!» dissi ad entrambi.
«Questa volta sono miracolosamente d’accordo con te.» mi sorrise George.
John e Fred si guardarono con un’espressione scioccata in viso «Miracolo!!!» dissero insieme.
«Sono circondata da idioti!» esclamai portandomi la mano sulla fronte.

*

Nel pomeriggio rincontrai George, stranamente da solo, nel cortile innevato. Era seduto esattamente sulla panchina dove ci sedemmo quel giorno io e Fred.
«George!» lo chiamai.
Ma appena mi vide, si alzò di tutta fretta e si avviò per rientrare. Così, corsi verso di lui e lo fermai.
«Ehi! Ma che fai mi eviti?»
«No! Perché? Stavo solo ritornando dentro..» disse fingendo indifferenza. Anche se era palese che mi stesse evitando.
«Non mi prendi in giro! Perché sei solo qui? Dov’è Fred?»
«Ah certo! Cerchi Fred.» lo vidi alzare gli occhi al cielo.
«No, io cercavo te! Stupido. E guardami!»
«Ero qui perché volevo stare un pò da solo. Per cosa mi cercavi?» lo disse con uno strano tono triste.
«Volevo dirti che.. beh, sai.. Michael si è rotto una gamba. Credo cadendo dalla scopa.» ero in imbarazzo, e speravo tanto nel sentirgli dire ciò che desideravo. Ormai Natale era vicino.
«Bravo! Gli faccio i miei complimenti.» riprese a camminare verso l’entrata.
Tenni il passo accanto a lui.
«Uhm.. già.» lo guardai con la coda dell’occhio. Notai che lui fece altrettanto.
«Quindi sei…»
«Si.. è già tanto se può camminare..» in fondo mi dispiaceva per Michael, ma ero troppo contenta che fosse accaduto ciò. Ora, ero libera di andarci con George.
«Oh.. che sfortuna..» continuò a fare l’indifferente.
«Ma insomma George! Diamine, ti sto dicendo che sono sola!»
Rimase spiazzato. Evidentemente non si aspettava questa mia reazione.
«Ci vuoi andare ancora con me, anche se t’insulto e ti tratto sempre in malo modo?» chiese sorpreso.
«Si..» risposi sorridendo lievemente e abbassando lo sguardo.
«Scusa non preferiresti Fred? Lui è più gentile con te, rispetto a me.»
«Perché dovrei preferire lui?!» mi sentii quasi offesa.
«Andiamo! Vi siete perfino baciati!» disse scuotendo la testa.
«No, è stato solo uno sbaglio senza alcun significato. E poi io non ho ricambiato quel bacio..»
«No certo, non eri tu avvinghiata alle sue labbra. Vi ho visti! Non prendermi in giro.» si bloccò voltandosi verso di me.
Stava per ritornare nella direzione di prima, quando lo fermai prendendogli la mano.
«Io non ho pensato di baciare lui..» lo guardai fisso negli occhi.
«Pensavi a Michael?!» il suo tono era sarcastico.
Dall’altra parte del cortile sentimmo un fischio. Era Fred che alzando una mano cercava di farsi notare. Lasciai andare immediatamente la sua mano.
«Fred ti chiama. Dovresti andare..» gli dissi, almeno cosi deviai la sua domanda.
«Non cerca me. E’ te che sta chiamando.» disse con un sorriso sardonico, ma il suo sguardo era severo.
Io mi girai di nuovo verso Fred e vidi che gesticolava con la mano, dicendomi di andare da lui.
Mi voltai verso George, che allontanandosi mi rivolse uno dei sui sguardi gelidi. Li ho sempre odiati.
Stavo per lasciarlo andare, ma decisi di andargli dietro.
«No, aspetta! Sta volta non ti lascio andare via cosi!» feci cenno a Fred di aspettare, e che sarei andata da lui dopo aver parlato con George.
Quest’ultimo mi guardò. «Io non ho nulla da dirti.»
«Secondo me invece è esattamente il contrario. Così come per me..» il mio sguardo si fece dolce.
«Ok, potresti avere ragione… Allora.. ci vieni con me al ballo la vigilia?»
«Va bene..» gli dissi con delusione. Mi sembrò che me lo avesse chiesto come per farmi un piacere.
«Quale onore!» rispose con un sorriso sprezzante di sarcasmo e si allontanò.
Io andai da Fred, che mi fissava malizioso e divertito.
«Sta zitto, ti prego!» dissi.
E ridendo tornammo dentro.
   
 
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