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Autore: EmmaAlicia79    06/10/2011    4 recensioni
Raccolta di flash o oneshot (vedremo ^_^) dove la nostra Debbie-tutto-fuoco commenta, ama, strapazza, descrive o prende spietatamente per il culo tutti gli uomini che sono passati attraverso la sua vita o che tutt'ora la frequentano.
Un punto di vista di parte, se vogliamo, o non obiettivo, a volte sopra le righe, ma totalmente sincero e disinteressato! Così è Debbie!
Nota: potrebbe essere scontato, ma preferisco specificare: il punto di vista è della Sig.ra Deborah Jane Grassi Novotny, per cui scrivo come fossi lei. I miei pareri possono o non possono collimare con i suoi, ma qui non è EmmaAlicia79 che parla, ma la nostra rossa preferita, per cui… Ricordatevi di non mischiare le carte ^_^!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deborah 'Debbie' Jane Grassi Novotny, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Raccolta di flash o oneshot (vedremo ^_^) dove la nostra Debbie-tutto-fuoco commenta, ama, strapazza, descrive o prende spietatamente per il culo tutti gli uomini che sono passati attraverso la sua vita o che tutt'ora la frequentano.
Un punto di vista di parte, se vogliamo, o non obiettivo, a volte sopra le righe, ma totalmente sincero e disinteressato! Così è Debbie!
Nota: potrebbe essere scontato, ma preferisco specificare: il punto di vista è della Sig.ra Deborah Jane Grassi Novotny, per cui scrivo come fossi lei. I miei pareri possono o non possono collimare con i suoi, ma qui non è EmmaAlicia79 che parla, ma la nostra rossa preferita, per cui… Ricordatevi di non mischiare le carte ^_^!



E' proprio vero che le cose più belle accadono quando meno te le aspetti.
Ed è altrettanto vero che magari arrivano travestite, condite da paure e paranoie, per il semplice timore del cambiamento.
E con quest'ultima frase mi riferisco in particolar modo… A me stessa.
Quando Michael mi disse che Ben era sieropositivo, non potevo accettarlo, semplicemente.
Non volevo permettere che Michael soffrisse tutto ciò che avevo passato io stando vicina a Vic durante la sua malattia.
Io non avevo potuto scegliere: Vic era mio fratello e dovevo fare tutto ciò che era in mio potere per cercare di farlo stare bene, anche a costo di pianti, silenziose crisi di nervi e rincorse sempre all'ultimo centesimo per pagare le costosissime medicine.
Ma lo facevo volentieri: tutto, pur di farlo stare meglio.
Ma il fatto che Michael si fosse messo in una situazione del genere di propria spontanea iniziativa, mi mandava letteralmente in bestia.
Io… Volevo solo proteggere il mio bambino, anche se questo avrebbe significato renderlo infelice.
Sul momento non me ne rendevo conto: semplicemente non riuscivo a metabolizzare il fatto che Mickey avesse trovato la felicità in una relazione dall'esito purtroppo scontato.
Tutti hanno trovato questa mia reazione insensata, proprio alla luce del fatto che avevo un infettato in famiglia e, a maggior ragione, avrei dovuto accoglierne un altro con un sorriso sulle labbra e magari un vassoio con una bella Betty Crocker sopra pronta per festeggiare.
Cristo, io volevo soltanto che Michael non soffrisse… Sicuramente sarebbe successo, ne ero certa e non volevo, non volevo e basta.
Da lì il mio  ostracismo (per usare un eufemismo) nei confronti del Professor Ben Bruckner.
Ho indossato un bel paio di paraocchi e sono andata diritta per la mia strada, infischiandomene beatamente di ciò che travolgevo sul mio cammino.
Ma quando Vic mi disse che Ben aveva avuto un malore ed era stato ricoverato, tutte le mie fottute e tanto decantate certezze crollarono, e dovetti ricominciare da capo.
Quel giorno, al vederlo lì, su quel letto di ospedale, con tutti quei tubicini che lo tenevano imprigionato, il mio vecchio cuore acido si è sciolto, e in quell'attimo non ho visto un agglomerato di virus mortali, bensì un bell'uomo, provato dalla malattia, ma con lo stesso diritto di amare, scopare, vivere, ridere, litigare, incazzarsi, lavorare, e guardare il mondo con la stessa speranza che hanno le persone sane.
E allora ho capito.
Chi ero io per impedire a Ben Bruckner di amare mio figlio? Chi cazzo ero io per decidere per loro? Nessuno, non ero nessuno.
In quei momenti, ho scoperto che Ben non era una nemesi per mio figlio, non era uno spirito tentatore che cercava di portarmelo via.
Era semplicemente un uomo con un grande cuore, ed era inevitabilmente innamorato di Michael.
E questo è bastato per cominciare.
Col tempo poi ho anche imparato ad apprezzare la sua cultura, la sua pacatezza, il suo innato senso del focolare.
Mi sono innamorata del modo in cui ha sopportato senza battere ciglio (o quasi) le intemperanze di quella peste di mio figlio.
Ho approvato come, poco a poco, passo dopo passo, in silenzio, con la pazienza della goccia d'acqua che scava nella roccia, sia riuscito a soppiantare Brian Lo Stronzo nel cuore di Michael, e ad insediarvisi permanentemente.
Ho ammirato come si sia preso cura di Hunter, inizialmente da solo, e poi coinvolgendo anche Michael fino ad adottare quel terremoto, in un'estenuante lotta burocratica, per non parlare di quella intrapresa contro la… bleah… madre… Mi fa schifo solo abbinare il semplice sostantivo a quell'essere malefico… Che quella pervertita possa bruciare all'inferno!
… Come se poi già loro due non avessero abbastanza problemi! Ma il Professor Bruckner ha il cuore grande, sufficiente per tutti e di più… Com'è che si dice? Ah sì… Il cuore ha più stanze di un bordello *…
Mi è piaciuto molto come si sia inserito nel gruppo con la grazia e la classe che sempre lo contraddistinguono, senza voler strafare, semplicemente presentandosi per com'è, parlando poco e ascoltando molto.
E alla fine i ragazzi sono rimasti conquistati… Come lo sono stata io.
…. Senza contare che è sempre stato un gran bel pezzo di figliolo ed è un piacere guardarlo!
Scherzi a parte, Ben era molto di più di quello che io mi ostinavo a voler vedere.
Non volevo andare oltre l'aspetto medico, non volevo scorgere la calda anima di quest'uomo che, umilmente, con tutte le sue pecche passate, si offriva a mio figlio, sperando di essere accettato.
Molto tempo dopo il fatto, Michael mi raccontò del problema che Ben aveva avuto con gli steroidi, di come un po' avesse perso la testa, fino ad arrivare a gridare contro mio figlio e a sbattere Brian contro un armadietto della palestra (non che ogni tanto Kinney non se la meriti, una scrollatina…).
Dato il pregresso, mio figlio si aspettava da me una reazione indignata che però sorprendentemente non venne.
Sentii invece un dolore profondo ed immensa compassione. Non osai nemmeno provare ad immaginare cosa debba aver sperimentato Ben nello scoprire che il suo ex era morto, proprio quell'ex che incoscientemente lo aveva contagiato.
Paura, vertigine, dolore straziante, puro terrore… Povero ragazzo! Tra i due, è Ben il capofamiglia, però in quel momento suppongo si sentisse come un bimbo abbandonato, senza nessuno che lo capisse o aiutasse… Forse pensava che nessuno potesse comprendere appieno la portata che quel lutto aveva per lui, e forse probabilmente era così davvero…
Toccare con mano quella che presto o tardi sarà la tua sorte deve avere un effetto devastante… Avrei voluto che Michael, o Ben stesso, me ne avessero parlato al tempo, forse avrei potuto aiutare, forse avrei potuto offrire una spalla su cui appoggiarsi, ma suppongo che, dato com'ero partita, all'epoca fossi ancora in prova… E me lo merito.
Mi spiace solo di non essere stata più presente, tutto qua.
Fortuna ha voluto che la questione poi si sia risolta, con un Ben "rinsavito" ed un Michael che tirava un immenso sospiro di sollievo.
Voglio molto bene a quest'uomo che ha accolto questa strampalata "famiglia" a braccia aperte, che ha sempre un sorriso e un consiglio per tutti, e che è l'ago della bilancia della vita di mio figlio.
Se Ben non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.

Che poi Brian lo chiami "ZenBen" è un altro paio di maniche...





* Citazione/parafrasi di parte di un aforisma di Gabriel Garcìa Marquez, che recita così: si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna; il cuore ha più stanze di un casino.

Eccomi qua.
Quarta puntata della raccolta, ed ennesimo personaggio complesso… Ben Bruckner, oltre ad essere un gran bell'uomo, è anche un personaggio di grande spessore in QaF (come "quasi" tutti gli altri, in realtà…).
L'ho amato molto (come, come NON amare Ben ^_^?) e mi è piaciuto come gli sia riuscito di rendere Michael un "cincinino" più simpatico…
Che Mickey non mi sia mai piaciuto granché l'avevo già detto, vero ^_^?
Comunque… Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che non abbia lasciato fuori niente di sostanziale circa la storia del professore (ho sempre questo terrore con le flash o le OneShot… Ho sempre paura di condensare troppo e di perdere pezzi per la strada…).
Non sono stata troppo sdolcinata, vero? Ho cercato di mantenere un tono di sobria pacatezza (per quanto lo possa essere Debbie ^_^), salvo qualche lazzo qua e là, per non farvi vomitare proprio proprio immediatamente… Fatemi sapere cosa ne pensate, e… Beh, una bella Brian/Ben come la vedete? IO ADORO BEEEN!
Grazie a chi ha letto o preferito la storia, a chi l'ha messa tra le seguite o le preferite, e un grazie speciale a chi recensisce: siete veramente troppo buone!
Un bacione e a presto!
  
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