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Autore: Lost_Mind93    07/10/2011    2 recensioni
Le hanno insegnato a sopportare il dolore. A guardare la paura negli occhi... A diventare la paura degli altri.
Il suo nome è Penelope ed è il "contenitore" di Avres, un'antica Divinità condannata più di tremila anni prima a scatenare la prossima apocalisse.
Se fallirà nel suo compito, il mondo come lo conosciamo sarà totalmente sconvolto da orde di demoni controllate dal perfido Gareth.
Non sarà facile lottare, nè contro il proprio passato nè contro il destino che la attende ma ora come ora Penelope ha un solo obbiettivo in mente: sopravvivere.
PS: causa motivi di tempo e problemi con il pc la storia sarà temporaneamente interrotta.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per mantenere il proprio equilibrio è

bene che molti non si guardino dentro.

(Giovanni Soriano)

 


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Aula di Pozioni – 7°A

 

La tensione tra le due era palpabile: i loro sguardi non avevano nulla di rassicurante. Il silenzio era calato nell’aula.

Fu Piket ad intervenire per sedare l’animo delle due.

Sul momento quella più “sul piede di guerra” sembrava Erin quindi la riprese: - Ha già terminato la sua pozione Majer? – le scoccò uno sguardo di rimprovero e tornò ad occuparsi del braccio ferito della rossa – Se ritiene di aver concluso il suo lavoro in maniera dignitosa può anche uscire dalla mia aula. -

La bionda distolse lo sguardo dalla compagna di squadra e si concentrò sul professore; non si sarebbe mai immaginata una simile risposta da parte di Piket e non avrebbe mai accettato di essere buttata fuori per colpa di una scaramuccia con Amy: - Scusi professore. Non volevo interrompere la lezione. – poi il suo sguardo ritornò prepotentemente sul volto della rossa - A differenza di qualcuno io non irrompo nelle aule altrui senza motivo. –

Sul volto di Amy comparve un sorrisetto infastidito ma distolse lo sguardo per evitare altri casini: l’ultima cosa che voleva ottenere quel giorno era una punizione dall’unico prof che la trattava come se fosse una normalissima studentessa, non aspettandosi chissà quale prodigio da lei.

- Se permette credo spetti a me decidere cosa è, o meno, opportuno fare nella mia classe. – il tono di voce dell’insegnante non ammetteva repliche di nessun tipo e ad Erin non restò altro da fare che risedersi e completare il suo lavoro.

Il professore portò la rossa alla cattedra e la fece sedere il più lontano possibile dalla compagna.

Non voleva altre interruzioni per quel giorno.

- Me ne vado appena ha finito di ricucirmi. – la voce della rossa aveva assunto un tono abbattuto che, solo per un attimo, aveva lasciato perplesso il professore… Ma Piket non era noto in tutta la scuola solo per il suo carattere odioso: era anche uno dei più famosi doppiogiochisti della HG e se voleva fregarti, ci riusciva.

- Non creda di potermi ingannare in questo modo Halliwell. – un ghigno era comparso sulle labbra dell’uomo mentre la ragazza gli riservava un’occhiata vagamente confusa - Ha saltato abbastanza ore per oggi. Tanto vale che si renda utile e mi aiuti a correggere i compiti degli studenti del biennio. –

Amy cercò di rifiutare dicendo che nessuno meglio di lui poteva assegnare tutte quelle S senza sentirsi vagamente in colpa ma l’uomo non desistette: - Imparerà in fretta… Ma se preferisce posso semplicemente scortarla dalla preside. – Aslan ammise con se stesso che non si sarebbe mai stufato di vedere l’espressione sorpresa e confusa della Halliwell, era quasi soddisfacente vedere quel piccolo genietto in difficoltà, se poi era lui a farlo la cosa gli sembrava anche divertente - Non mi guardi in quel modo. Ha saltato volontariamente una giornata scolastica senza alcun motivo e dovrebbe essere punita per… -

Amy aveva capito perfettamente dove sarebbe andato a parare e quindi lo interruppe: - Va bene! Lo farò… È un fottuto manipolatore! –

Mezz’ora più tardi, la campanella suonò.

I ragazzi del settimo si precipitarono alla cattedra con le loro pozioni etichettate all’interno delle provette, pronti a correre schivando gli altri studenti nei corridoi, diretti alla lezione successiva.

Mentre Piket sistemava il caos lasciato dai ragazzi del settimo, Amy aveva abbandonato la correzione dei compiti per sbattere la fronte contro la cattedra, in una maniera tutt’altro che elegante, attirando su di se lo sguardo perplesso dell’insegnante.

Come se non bastasse quel compito si rivelò essere una vera noia ed Amy rivelò al professore i suoi pensieri: - Non ha niente di meglio da farmi fare? Preferirei sistemare gli archivi anziché azzerarmi i neuroni leggendo le cavolate prodotte dai suoi studenti! –

Un risolino sfuggì dalle labbra del professore: - Ora sa cosa si prova ad insegnare la mia materia ad un branco di decerebrati. –

Amy osservò la pila di fogli che le stava di fronte con sguardo critico prima di lanciare un occhiata abbastanza eloquente al professore: - Mi sembra strano che dopo tutto questo schifo lei sia ancora in grado di fare dell’ironia… Ne ho corretti soltanto una settantina e devo dire che mi è completamente passata la voglia di ridere. –

Prima di uscire dalla classe, diretta alla mensa, Amy si ritrovò un bigliettino in tasca… Erin?

 

 

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Holy Grail School – Club dei Duellanti

 

Amy entrò apparentemente tranquilla, nascondendo alla perfezione il nervosismo che le aveva completamente chiuso lo stomaco una volta letto il bigliettino della bionda.

Se aveva usato quel nome, in pubblico per di più, era ormai chiaro il fatto che fossero stati messi al corrente della leggenda. 

- Non fingere di non saperlo. – il tono della bionda era freddo e distante, nessuno dei Sigma si sarebbe aspettato di sentirla parlare in quel modo con Amy – Andiamo al dunque: Il nome “Avres” ti dice niente? -

La rossa sospirò: sapeva che quel momento sarebbe arrivato ma, in cuor suo, aveva sperato che accadesse il più tardi possibile: - Ve ne hanno parlato… Era anche ora direi. Vi hanno raccontato la leggenda di Avres? Mostrato il libro di Alekos? Raccontato i piani di Gareth l’Oscuro? –

Stavolta fu Liam ad intervenire: - A sentire loro sarebbe stato compito tuo metterci al corrente della situazione... Anni fa. -

Alla rossa sfuggì soltanto una risata amara. Si allontanò da loro, gli voltò le spalle e la sua voce assunse un tono tetro: - Ma certo… Avrei dovuto dirvi prima che i vostri genitori sono stati uccisi per causa mia, che hanno sacrificato la loro esistenza per proteggere me, un’insulsa mocciosa piagnucolante di un anno che nascondeva dietro due guanciotte rosse un'arma per lo sterminio di massa. Pensavo vi avessero detto tutto ma è evidente che non è così… I soliti stronzi che lasciano le cose a metà. Oh beh, in poche parole Gareth ha questo piano malefico che, grazie a qualche strana reliquia, gli permette di manipolare quella parte del mio cervello che contiene Avres. Ma non preoccupatevi: l’unico modo che ha per liberarla consiste nel ficcarmi un pugnale maledetto nel cuore… Che guarda caso possiedono gli Shadow da tre quarti di millennio. – si accomodò sul bordo del tavolo adibito ai duelli e notò con una certa soddisfazione le espressioni stupefatte dei suoi compagni di squadra – Proprio così gente, potrete liberarvi di me tra pochissimo e da quel momento in poi non ci sarà più nessun cazzutissimo demone rompipalle a… -

Uno schiaffo le colpì violentemente il volto.

- Stupida… Sei proprio una stupida Amy! - la voce di Erin risuonò nella stanza e la sorpresa sul volto dei presenti fu palese tanto quanto la rabbia sul volto della rossa – Non puoi averlo pensato. I nostri genitori si sono sacrificati per te... Che senso avrebbe lasciarti andare con tanta facilità? -

- Tu hai il terrore del mio potere. La sento sapete? La paura che emanate è così... confortante. Voi tutti avete il terrore che io possa perdere il controllo su Avres. Avete il terrore che possa ferirvi, che possa abusare di ciò che posso ottenere con i suoi poteri, infondo è già successo... Vi vedo tremare ancora al ricordo di quella notte. Fate bene, io stessa ho il terrore che tutto questo possa ripetersi. – Amy li guardò, uno per uno, gli trasmise la tristezza che quelle parole le stavano provocando ma non riuscì a trattenersi oltre, quella storia era durata anche troppo a lungo - La speranza che io non vi ferisca si è dissolta nel momento stesso in cui vi hanno raccontato la leggenda. Vi conosco… Non potreste mai lavorare con qualcuno di cui non vi fidate. Ci abbiamo già provato e non è andata bene. –

- Sarà diverso… Con te sarà diverso. – borbottò Daniel, avvicinandosi a lei per stringerla in un abbraccio che però fu prontamente deviato dalla rossa che si allontanò in direzione della finestra.

Amy si accomodò sul bordo della finestra, le gambe oltre il bordo e lo sguardo perso all’orizzonte: - E perché mai dovrebbe esserlo? Nelle vostre menti, nei vostri sguardi, leggo in continuazione la parola mostro e tutto per il semplice fatto che non avete idea di come neutralizzare il mio potere… Siete come gli altri. Temete ciò che non potete comprendere, è giusto, è normale. Non posso che darvi ragione. – si buttò nel vuoto sotto di lei trasformandosi in un drago ed abbandonò le mura della Holy Grail School sotto lo sguardo ammutolito di quelli che, fino a quel momento, aveva considerato i suoi migliori amici.

 

 

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Flash Back – Consiglio dei Maghi

 

Damastair aveva parlato: - Siete davvero pronti a sopportare sulle vostre spalle il peso di una responsabilità simile? –

I sigma si guardarono: la preoccupazione li stava lentamente inondando ma come se le loro menti fossero inesorabilmente collegate risposero con un deciso “SI” che sorprese il consiglio.

Damastair iniziò a pronunciare un incantesimo di evocazione ma Karen si infervorò immediatamente, opponendosi con una certa enfasi alla sua decisione di portare il libro lontano dal luogo in cui era custodito: - Non ti azzardare a portarlo qui. Conosci le regole elfo: il libro non uscirà dalla camera per nessun motivo. –

- Vorrei ricordarti che io stesso ho scritto quelle regole quando la semplice idea della tua esistenza non sfiorava nemmeno le previsioni dei tuoi avi Karen. – Damastair non sembrava decisamente il tipo di persona, o elfo che dir si voglia, che perdeva le staffe con facilità ma in quel momento un brivido corse lungo le schiene dei presenti rimasti intimoriti soltanto per un attimo - Cosa ti ha fatto credere che prenderò in considerazione gli ordini impartiti da un essere così immaturo? –

Gli altri consiglieri restarono in silenzio.

Damastair, senza perdersi il ulteriori chiacchiere, terminò la sua evocazione e con il libro stretto tra le mani si avvicinò ai ragazzi domandando: - Quanti di voi conoscono gli Shadow e dei Light? –

Dei robusti rami si scavarono un varco attraverso il pavimento, intrecciandosi tra loro per poi formare un elegante leggio in grado di sostenere il pesante tomo rilegato con cura nella pelle di un drago Neozelandese.

Daniel sgranò gli occhi, la sua mente gli aveva appena fornito una descrizione degna di un’enciclopedia a riguardo ed iniziò immediatamente ad esporre le sue conoscenze al resto del gruppo: - Quello è il libro del leggendario Alekos. Al suo interno sono elencate le ubicazioni di alcune tra le più antiche e potenti reliquie del mondo magico tra cui il calice della vita e dello scudo dell’invincibilità. Inoltre è raccontata la leggenda di Avres l’oscura con dovizia di dettagli riguardo le guerre di quel tempo. –  

Clarissa sbuffò, per il momento i loro dubbi non erano stati colmati e nessuno sembrava voler porre la fatidica domanda quindi fu lei la prima a parlare: - Tutto questo è davvero molto interessante ma cos’ha a che fare con Amy tutto questo? –  

Damastair la scrutò con attenzione: le domandò se davvero fosse così curiosa di scoprire cosa legasse Amy a quel libro prima di comprendere il ciò che univa tutti loro nella storia del mondo magico.

Clarissa si chiuse in un ostinato mutismo. In quel momento, l’ultimo dei suoi problemi, era dato dal legame che poteva avere con il resto del mondo: - Chiedo scusa ma al resto del mondo non è mai importato un gran che della nostra esistenza. Agiamo nell’ombra, accettiamo cose che il resto del mondo consapevolmente ignora, affrontiamo gli incubi di qualcun altro… con tutto il rispetto ma ora come ora mi importa solo di capire cosa c’entra Amy in tutto questo. –

Damastair accolse le parole della ragazza con sorpresa: mille anni prima aveva ricevuto una risposta simile da un’altra prescelta. La storia stava per ripetersi e ancora una volta il peso di quelle parole si sarebbe riversato sulle spalle di sei ragazzi dai poteri straordinari…

- E va bene Clarissa… Arriviamo al punto. - prese un lungo respiro nel notare l’elegante scrittura di Mirime ed iniziò a raccontare la storia più antica del mondo - Conoscete tutti la storia dei tre reggenti. Sapete come si concluse la quarta era della magia, vi è stata insegnata e conoscete a memoria ogni sua interpretazione ma il resto della storia è stato nascosto per secoli, a livelli che non potete neanche immaginare… Ciò che conoscete non è altro che un frammento della verità. –

 

   
 
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