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Autore: ElynLC    12/10/2011    1 recensioni
Questa raccolta di flash-fiction e one-shot vuole essere una breve incursione in alcuni momenti di vita quotidiana di Scorpius durante la sua corrispondenza con la sua 'misteriosa ammiratrice'. Di conseguenza, a chi fosse interessato consiglio di leggere "Corrispondenza" per poter ambientare meglio i momenti qui descritti.
Titoli dei racconti:
1) Aspettando una lettera
2) T in Incantesimi
3) Visita in infermeria Partecipante al contest "Magia in pillole" indetto da nefene e Arcadia17
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Scorpius Malfoy
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Coppia a sorpresa'
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Ecco qui un altro capitolo di questi "Momenti di vita quotidiana".
Anche se questa one-shot può essere letta autonomamente, è strettamente collegata alla fanfiction Corrispondenza.
Prima di cominciare vi avviso che questa non è una flash-fiction ma una one-shot, quindi un po' più lunga degli altri capitoli.
In secondo luogo, anche se è la cosa più importante, questa one-shot, da sola, partecipa al contest Magia in pillole indetto da nefene e Arcadia17.




Visita in infermeria

«Oh, finalmente sei qui! Sei venuto a darmi l’ultimo saluto?»
È da qualche giorno che il mio migliore amico si comporta come se dovesse morire da un momento all’altro, anche se la sua malattia non è affatto mortale. Ha macchie azzurre e verdi su tutto il corpo che prudono terribilmente, e continua a dire a chi lo sta ancora ad ascoltare “Ma proprio dappertutto!”. E, sempre stando a quello che dice lui, ha a mala pena la forza per grattarsi.
Questa è la nuova malattia scoppiata a Hogwarts circa una settimana fa, o meglio, dovrei dire epidemia, dato che ha colpito quasi metà degli studenti; e ogni giorno si ammalano altre quattro o cinque persone. Da quello che ho capito deriva da una specie di muffa cresciuta sulle pareti delle aule rivolte a ovest e non risulta essere pericolosa. Nonostante questo, so che sono arrivate un miliardo di lettere di protesta al Preside ed alcuni genitori si sono catapultati qui per portare i figli a casa, per poi trovarsi davanti i cancelli chiusi, in modo da poter circoscrivere questa malattia alla sola area della scuola. In pratica siamo tutti in quarantena.
Miss Norse, l’infermiera, non ha messo grandi divieti sulle visite perché ha detto che chi doveva essere infettato lo è già stato, quindi non c’è il problema di contagio all’interno della scuola. L’unica cosa che ha fatto è stato di ridurre il numero di visitatori per paziente al massimo di uno, perché, avendo già allargato magicamente l’infermeria per farci stare i malati, ha detto di non volerla allargare di più per farci stare i visitatori. Quindi prima di entrare ho dovuto aspettare che metà della famiglia Weasley uscisse; ovviamente l’altra metà è stesa sui letti, compreso il mio compagno di stanza, nonché di avventure, Albus.
«Allora, come stai?» gli chiedo sedendomi sulla sedia di fianco al suo letto.
«Male... E il mondo di fuori? Va ancora avanti?»
A volte mi chiedo come faccio ad avere per amico uno così infantile.
«Senza di te perderemo la partita contro Tassorosso, ma cosa ci possiamo fare?» gli rispondo allungando le braccia e incrociandole dietro la testa, pronto alla sua reazione.
«Agh!» esclama, rizzandosi a sedere. «Non può succedere una cosa del genere! Leon aveva detto che tutte le partite sono state sospese! Scorpius, tu sei il capitano, devi farti valere!»
«Vedi che non sei così moribondo allora?» dico scoppiando a ridere.
«Sei un coglione! Mi hai fatto venire un infarto! Non sto già abbastanza male anche senza le tue battute?» sospira Albus ributtandosi sui cuscini. «Comunque, hai trovato quella cosa?»
«Certo! È fantastico! Sicuramente...» mi fermo all’improvviso, vedendo con la coda dell’occhio che sua cugina, la Prefetta Rose Weasley, ci sta guardando dal letto di fianco.
«Ehi, Rose, come va?» le chiedo.
«Bene, grazie, Scorpius. Comunque potete anche continuare a parlare delle vostre cose, fate come se non ci fossi...»
Sì, certo, come no... Dato che le ‘nostre cose’ non sono proprio comprese nelle regole della scuola, e penso che lei lo sappia benissimo, cerco disperatamente un’idea per cambiare argomento. Vedendo Albus grattarsi una macchia sul braccio, colgo l’occasione.
«Allora, questa cosa che hanno preparato Leon e Paciock funziona?» chiedo prendendo in mano il vasetto di crema che si trova sul comodino di Albus.
«Più o meno...» risponde Rose dopo avere guardato entrambi in cagnesco.
«Bisogna solo metterla di frequente» aggiunge Albus afferrando il contenitore e cominciando a spalmarsi il braccio con quella sostanza violacea.
«Certo che aggiungendo un po’ di rosso fate un arcobaleno...» sorrido guardando il viola della pomata che si sovrappone alla macchia verde e azzurra sulla pelle di Albus.
«Lo sappiamo già che sembriamo dei pagliacci, fai senza rincarare la dose» dice Rose girandosi sui cuscini.
«Comunque...» aggiungo, appoggiandomi in avanti con i gomiti sulle ginocchia, «dato che non possiamo andare avanti con il programma normale con la classe dimezzata, Leon ha chiesto a noi studenti del sesto anno di preparare questa pomata».
«Che cosa?» esclamano all’unisono Rose ed Albus, la prima scrutando il barattolo sul suo comodino come se da lì dovessero uscire dei serpenti velenosi, il secondo guardandosi il braccio come se si aspettasse di vederlo cadere da un momento all’altro, con il dito sospeso a mezz’aria. In effetti, a parte Rose e qualcun altro, non è che la nostra classe sia tra le più brillanti in Pozioni.
«Però poi ha deciso che non vuole avere morti sulla coscienza, quindi ha rinunciato all’idea» aggiungo scoppiando a ridere di nuovo.
Rose mi fulmina con lo sguardo e Albus mi da una manata sul braccio.
«Ehi, vacci piano, a me non serve questa schifezza!» esclamo, togliendomi la striscia color violetto che mi ha lasciato sulla pelle.
«Domani o dopodomani sarai coricato nel letto qui di fianco, Scorpius, e ti servirà...» risponde Albus con un ghigno stampato in faccia.
«Però è possibile che in quel momento noi saremo già guariti...» continua Rose.
«E allora mi divertirò a venire a torturarti come stai facendo tu...» aggiunge Albus.
«Sai? Potrei venire a darti una mano» dice Rose con un sorriso. «Tanto più che domani dovrei essere in grado di uscire di qui» aggiunge portando le braccia sopra la testa.
Sto per rispondere a tono quando sentiamo la voce amplificata di Miss Norse provenire dalla porta dell’infermeria: «L’orario delle visite è terminato. Chi non è coricato in un letto è pregato di uscire».
«Quindi se io mi alzo posso uscire? Non sarei più coricato in un letto...» chiede Albus.
«Tanto non riusciresti a fare neanche un passo, debole come sei» gli risponde Rose, mentre Miss Norse gli lancia un’occhiataccia.
Mi alzo e saluto: «Ciao, ci vediamo domani».
«Sì... Portami qualche racconto divertente dal mondo di fuori» dice Albus accasciandosi sconsolato sui cuscini.
«Ciao Scorpius» mi saluta Rose con un sorriso.
Ricambio il saluto, sollevando una mano.
Mentre esco giro lo sguardo per la stanza e registro volti e nomi di tutte le ragazze che potrebbero interessarmi.



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Nda:
Lo so che “Prefetto” è così sia al maschile che al femminile, ma visto che ho scritto i pensieri di Scorpius ho pensato di poter mettere senza problemi l’imperfetto “Prefetta”.
Come già detto,questa one-shot, da sola, partecipa al contest Magia in pillole indetto da nefene e Arcadia17.

Un grazie enorme a tutti quelli che leggono e che vorranno recensire :D

   
 
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