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Autore: pallina90    12/10/2011    12 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buonasera fanciulle! Allora sono felicissima che la scelta di Bella non vi sia sembrata azzardata,e che tutte l'abbiate apprezzata ^^ mi avete tolto un peso dallo stomaco! Per chi crede che non ci saranno mai momenti pucciosi vi dico subito che arriveranno,abbiate solo un pò di pazienza,anzi già qui c'è un assaggino.
Il capitolo doveva arrivare nel pomeriggio,ma poi sono andata al cinema a vedere Jane Eyre *_* e poi ho letto tutte le recensioni della fantastica Misa,che nonostante il suo gran bel da fare,ha letto e recensito tutto: grazie tesoro <3
Il capitolo va dedicato a lei e passate pure dalla sua bellissima storia Dopotutto è sempre meglio essere in due (particolare,ma tanto romantica e poi i protagonisti sono awwwwwwwwww)
Ultima cosa e poi non vi rompo più...Tanti auguri Fio! lei non saprà mai che le ho fatto gli auguri pure qui,ma l'adoro troppo e poi è un'autrice bravissima ^^
Bene,vi lascio al capitolo prima che mi uccidiate ;)

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I CULLEN

Ohana significa famiglia e famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato **

Esausta dopo una giornata di pulizie in casa,mi buttai sul divano,con una coppa di gelato nocciola e pistacchio tra le mani,mentre il piccolo giocava sul tappeto con vari sonagli e altri giochini musicali; quando si accorse che avevo qualcosa di commestibile tra le mani,si sporse con le braccia per essere preso e aprì la sua boccuccia per assaggiare il gelato.

“Amore della mamma vuoi il gelato? Vediamo se ti piace” presi una puntina di cioccolato con il cucchiaino,e gliela feci provare: lui prima arricciò le labbra non aspettandosi il freddo del gelato,ma poi aprì nuovamente la bocca per farmi capire che aveva gradito.Image and video hosting by TinyPic

“Ma sei un golosone!”  stavo per farglielo assaggiare di nuovo ma il campanello ci distrasse; lo presi in braccio e andai ad aprire. “Ciao Edward” ero sorpresa di vederlo.

“Ciao. Posso? Vi disturbo?”

“No entra pure,stavamo mangiando il gelato,ne vuoi un po’ anche tu?” lo feci accomodare e gli passai Matthew.

“No grazie. Ma anche lui lo mangia? Non è troppo piccolo?”

“Ha otto mesi Edward. E poi lo assaggia solamente da me,la parte più sciolta,è la prima volta che proviamo. Ma cosa ci fai qui?”

“Domani è il compleanno di Tanya e vorrebbe che il suo nipotino fosse presente”

 “Ok, per me non c’è alcun problema.”

“Forse un problema c’è: ha deciso di invitare anche te a cena domani sera”

Sulla mia faccia dovette dipingersi un’espressione terrificante perché Edward si sporse verso di me “Bella respira,ti senti bene?”

Feci come mi disse e sentii i polmoni ringraziarmi e smettere di bruciare: non mi ero accorta di aver smesso di respirare “Io non credo sia una buona idea. Voglio dire dopo tutti i casini che ci sono stati,i tuoi mi vogliono a casa loro?” il tono della mia voce aveva un che di isterico,ma non me ne curai molto,presa da un problema ben più grosso.

“Sono passati sei mesi Bella dal vostro incontro,e le cose tra di voi vanno benissimo,anche con Carlisle tutto sommato vi siete chiariti. Ti prometto che andrà tutto bene,e in qualunque momento ti sentirai a disagio ti riporterò subito a casa” sorrise fiducioso,stringendo caldamente le mie mani fra le sue,per trasmettermi un po’ del suo coraggio. Annuii un po’ più tranquilla,e lui si rimise composto,riprendendo a giocare con il piccolo.

Il giorno dopo tentai in ogni modo di non pensare a cosa mi avrebbe aspettato nel pomeriggio,e più o meno ci riuscii. I problemi iniziarono verso le cinque quando iniziai a prepararmi per la cena con i genitori di Edward; ero davanti all’armadio da circa mezz’ora senza sapere assolutamente nulla di quello che avrei potuto indossare. Sobbalzai quando bussarono alla porta,e voltandomi trovai Edward con in braccio Matthew che mi guardava con un sorriso beffardo: era arrivato in anticipo per vedere se avevo bisogno di una mano con il piccolo e in effetti mi faceva comodo che lui si prendesse cura di Matthew,mentre io mi preparavo.

“Che vuoi?” esclamai con un tono di voce più acido di quanto volessi

“Contempli quell’armadio da non so quanto e non credo che da solo lui riuscirà a tirare fuori i vestiti per te. Indossa ciò che ti fa sentire a tuo agio,Bella; i miei sono persone semplici,lo sai,e comunque non penso proprio che baderanno a come sarai vestita e inoltre non c’è nessun altro a parte il fidanzato di Tanya,a cui non importerà come ti vestirai”

Mi passai una mano fra i capelli frustrata al massimo “Sì hai ragione,è solo che voglio fare bella figura e mi mette una certa ansia pensare di andare a casa tua,non ci sono mai stata”

“Frena,frena Bella” adagiò delicatamente Matthew sul letto e mi venne accanto “Non c’è bisogno di farti prendere dall’ansia. Esme e Carlisle ti conoscono già,non c’è bisogno di farsi queste paranoie. Quindi ora calmati e finisci di prepararti,senza pensare a dove stiamo andando,ok?” annuii senza alzare lo sguardo,vergognandomi un po’ per il mio comportamento infantile,e lui mi scompigliò i capelli,prima di prendere il bambino e uscire. Alla fine scelsi un vestito color panna,con un cinturino nero alla vita: semplice ma elegante.

Quando arrivammo a casa Cullen ad accoglierci fu Tanya: non ebbi neppure il tempo di farle gli auguri che mi saltò al collo per quanto era felice di avermi lì; nel salone trovammo poi ad attenderci i genitori di Edward. Cercarono di mettermi subito a mio agio,e mio figlio venne spupazzato da tutti,e non lo ebbi tra le braccia per un po’ di tempo. La cena trascorse in maniera tranquilla; parlammo del più e del meno,le domande più frequenti erano su Matthew e sulla sua crescita,e io ricevetti nuovamente i complimenti da Carlisle,che da medico mi disse che il piccolo aveva un aspetto sano e forte per i suoi otto mesi,poteva benissimo sembrare anche più grandicello della sua età. Dopo la cena e l’apertura della torta,Edward mi accompagnò in camera sua per permettermi di allattare il piccolo,che cominciava a dare segni di stanchezza; mentre lo allottavo mi persi a contemplare la quantità infinita di dischi e libri che riempivano la sua libreria. Quando Matthew si addormentò,ne approfittai per uscire un po’ in balcone e ammirare il giardino della casa illuminato dalla luce della luna.

“Ehi” sobbalzai sentendo una voce alle mie spalle. Evidentemente ero rimasta più del dovuto in quella camere visto che Edward era venuto a cercarmi. “Ehi” risposi semplicemente.

“Va tutto bene? Sono venuto a cercarti su richiesta di mia madre,è pronto il caffè”

“Sì va tutto bene. Mi sono incantata a guardare il giardino illuminato dalla luna”

“Andiamo allora. Prendiamo il caffè e poi ti porto a fare un giro in giardino! A Matthew ci baderanno mia madre e Tanya.” E così dicendo lo seguii in salotto,dove prendemmo il caffè tutti insieme, e poi fuori casa.

Il giardino era veramente bellissimo: l’erba era stata tagliata da poco,ovunque erano state piantate rose e altra piante meravigliose con fiori colorati,tra le quali riconobbi delle buganvillee.

Io ed Edward camminammo per un po’ in silenzio,assaporando quegli attimi di pace che non sempre con Matthew potevo permettermi; l’aria della sera era più fresca di quanto pensassi e iniziai a rabbrividire. Mi strinsi le braccia intorno al corpo,e poco dopo sentii qualcosa posarsi sulle mie spalle: la giacca di Edward.

“Grazie” sussurrai e lui in tutta risposta alzò semplicemente le spalle e mi fece l’occhiolino.

“E’ bellissimo questo giardino”                                                                                                                  

“Se ne occupa personalmente Esme; non permette neppure al giardiniere di avvicinarsi ai suoi preziosi fiori” ridemmo insieme della sua battuta.

“Si vede lontano un miglio che i tuoi genitori si amano,nonostante siano passati tanti anni dal loro matrimonio. Non ci avevo fatto caso le altre volte,ma vederli insieme,a casa loro, fa tutto un altro effetto”

“Si hai ragione. Sai in tutti questi anni non li ho mai sentiti dirsi una volta ti amo; all’inizio,soprattutto da piccolo,credevo non si amassero davvero,in fondo nei film o nei libri questa parola ricorre molto spesso,quindi ero certo che presto si sarebbero lasciati,magari quando io e Tanya fossimo diventati adulti. Poi ho capito che quelle sette lettere per loro non erano così fondamentali perché dimostrano il loro amore tutti i giorni: lo fanno in maniera discreta,senza che qualcuno intorno a loro possa accorgersene,magari con una carezza o con una semplice occhiata.”

“E’ meraviglioso” esclamai,ma improvvisamente un capogiro mi colse e se non mi avesse afferrata Edward sarei caduta a terra.

“Bella tutto bene?” era seriamente preoccupato.

“Sì,era solo un capogiro,forse è il caso di tornare a casa” annuì e in breve salutammo tutti,e ci ritrovammo sulla strada per tornare a casa.

Una volta arrivati mi aiutò a portare Matthew dentro e poi mi fece una richiesta curiosa ma legittima “Posso metterlo io a letto? Vorrei dargli il bacio della buonanotte,se non ti dispiace…” Rimasi a fissarlo per un po’,ma poi mi imposi di rispondergli “Sì certo,sai già dov’è la sua culla,quindi fai pure”

Con un sorriso che solitamente dedicava solo al figlio,mi superò e cullando dolcemente Matthew lo portò di sopra; li seguii pure io e preparai sul letto tutto l’occorrente per il bambino: pannolino pulito,cremine varie per il culetto e il suo pigiamino. Delicatamente Edward poggiò il bambino nel letto e,stando attento a non svegliarlo,lo sistemò per la notte,cambiandogli il pannolino,oramai non faceva più storie ed era diventato anche piuttosto bravo,mettendogli il pigiama e adagiandolo poi nella culla,lasciandogli un bacio sulla testolina,ricoperta da un sottile strato di capelli rossicci.

“La notte dorme tranquillo o si sveglia?” mi chiese sussurrando.

“Edward lasciatelo dire ma sei un pessimo osservatore” davanti alla sua espressione confusa,mi affrettai a continuare “Non ti sei accorti delle mie occhiaie?! Sembro un panda! Praticamente da otto mesi dormo cinque ore per notte,credo che il capogiro di stasera sia stato un avviso del mio corpo che sta per cedere; in questi giorni poi è anche peggio con i dentini che stanno spuntando: ha le gengive gonfie e non fa altro che piangere e sbavare ogni cosa,tipo un lama” e risi della mia battuta stupida,ma lui si fece serio e la sua espressione divenne quasi malinconica “Mi dispiace,vorrei darti una mano. Se vuoi qualche sera posso portarlo da me,cosi ti riposi un po’” mi stupì parecchio la sua richiesta.

“Grazie,sei molto gentile,ma vedi lui quando si sveglia ha fame e vuole solo il mio latte.” Mi giustificai così,non mi allettava l’idea di separarmi da mio figlio per una notte intera,sapendolo in una casa che non conosceva senza di me: è vero che ci sarebbe stato il padre,ma nessuno lo capiva bene quanto me e poi era abituato a sentire il suono della mia voce,il contatto delle mie braccia; poteva sembrare stupido,ma io pensavo che Matthew capisse benissimo quando fossi io a tenerlo o quando lo facesse qualcun altro.

“O bé certo” e si portò una mano alla nuca,segno che quella conversazione lo aveva imbarazzato o comunque non era a suo agio.

“Se vuoi, qualche volta,puoi restare a dormire qui. Così proverai l’ebbrezza dell’essere svegliato in piena notte da urla disperate” dissi,per cercare di farlo tornare tranquillo,ma non mi sarei aspettata una reazione simile da parte sua. Con due grandi falcate colmò la distanza che ci separava e mi strinse in un abbraccio,soffocandomi quasi “Grazie Bella,non sai quanto mi rendi felice. Posso rimanere già stasera,così stanotte potrai riposarti e se dovessi sentirti poco bene ci sarei io a pensare a te e Matthew”

In effetti il suo ragionamento non faceva una piega e poi non potevo tirarmi indietro proprio ora “Va bene” e non mi lasciò il tempo di continuare perché la sua stretta divenne ancora più forte e stavolta seriamente mi mancò il fiato.

Mentre lui andò in bagno per sistemarsi,io preparai il divano letto e portai giù anche una coperta in più,nel caso potesse sentire freddo.

“Potevi aspettarmi,ti avrei aiutato” sobbalzai sentendo la sua voce,non mi ero accorta fosse uscito dal bagno. “Scusa,non volevo spaventarti”

Sperai di non arrossire visto che si era presentato in boxer: doveva essere quello il suo pigiama “Non fa nulla. Penso che qui ci sia tutto quello di cui hai bisogno: asciugamani puliti per domattina e una coperta in più per la notte. Se dovessi avere fame o sete la cucina è a tua disposizione”

“Grazie mille e scusa per il disturbo”

“Nessun disturbo. Io vado in camera,sono stanca e domani mi aspetta una giornata pesante. Ho lasciato l’interfono acceso,così se Matthew dovesse piangere lo sentirai anche tu; per qualsiasi cosa,non esitare a chiedere”

“Ok,allora buonanotte”

“Notte” sussurrai,senza sapere bene il perché di quel mio tono di voce,e mi avviai verso la mia camera,accertandomi che la porta fosse ben chiusa,con il presentimento che quella notte non avrei dormito poi così bene. Ma certe idee da dove mi venivano in mente?

 

Puntuale come solo una sveglia può esserlo,il mio cellulare cominciò a suonare alle sette; la spensi velocemente per evitare che Matthew si svegliasse e mi rigirai un altro po’ nel letto,sentendomi riposata come poche volte lo ero stata negli ultimi tempi. Stiracchiandomi un’ultima volta,mi ricordai che di sotto si trovava Edward,così balzai in piedi per occupare il bagno prima che lo facesse lui. Mi avvicinai alla culla,per verificare che il bimbo dormisse tranquillo,ma quando la trovai vuota mi preoccupai; decisi di mantenere la calma,in fondo Matthew non sarebbe potuto uscire da solo, e mi precipitai nel salotto,dove Edward aveva passato la notte. Provai a chiamarlo ma dalla mia gola uscì un suono non meglio identificato dovuto alla voce arrochita dal sonno e dalla paura; arrivata lì,un sorriso spontaneo si aprì sul mio viso,alla vista di quello che mi si presentava agli occhi: Edward dormiva beatamente e sul suo torace era sdraiato Matthew,con i palmi delle manine aperti e appoggiati al petto del suo papà e la boccuccia leggermente aperta. Erano bellissimi.Image and video hosting by TinyPic Senza fare rumore presi la mia macchina fotografica,sempre a portata di mano come mi aveva consigliato Alice,e cominciai a scattare varie foto da tutte le angolazioni possibili. Forse svegliato dal click della macchina fotografica,Edward aprì i suoi occhi,che sembravano ancora più verdi e luminosi grazie agli spiragli di sole che entravano dalle serrande.

“Buongiorno,scusa non volevo svegliarti”

“Ciao,non preoccuparti. Ma posso sapere cosa stavi facendo?” alzò un sopraciglio con fare indagatore e io arrossii immediatamente “Stavo semplicemente scattando alcune foto a te e Matthew,eravate molo teneri. Spero non ti dispiaccia e poi non hai molte foto con lui”

Scosse vigorosamente la testa,sorridendo estasiato,per poi bloccarsi quando si ricordò che Matthew dormiva ancora beatamente sul suo petto.

“Scusa ma quando lo hai portato di sotto?” all’improvviso mi ricordai che quella notte non lo avevo sentito piangere.

“Ha iniziato a piagnucolare verso le due. Tu ti sei svegliata e ti ho trovato che lo allattavi; sono rimasto un po’ con voi,fino a quando tu non ti sei addormentata mentre lui ancora mangiava,così l’ho preso e l’ho portato di sotto con me.”

“Oh” fu l’unica cosa che riuscii a dire,sentendomi una cretina,così prima che lui potesse dire altro,gli dissi che sarei andata in bagno a fare la doccia,e dopo avrebbe potuto usarlo lui.

 

Il resto della giornata trascorse abbastanza tranquillo,con Edward che si offrì di fare la spesa e poi cucinammo insieme: o meglio io cucinavo e lui apparecchiava. Mi aveva detto di essere bravo ai fornelli,ma non mi fidavo molto. Dopo pranzo,mentre Matthew faceva il suo riposino,noi ci sistemammo sul divano in cerca di qualcosa di interessante in tv.

“Bella posso chiederti come hai fatto ad andare avanti fino ad ora?”

“Cosa vuoi dire?” seriamente non riuscivo a capire il senso della sua domanda.

“Intendo economicamente. È da un po’ che ci penso e non credo che tu abbia un lavoro”

“Ho ancora da parte qualche risparmio derivante dalla borsa di studio della scuola di danza,qualcosa mi passano i miei e poi durante la gravidanza ho dato qualche ripetizione ad alcuni ragazzi. Poi ci sono Alice e Rosalie che tutti i giorni o a pranzo o a cena si autoinvitano portando da mangiare. Effettivamente non è stato e non sarà semplice e adesso devo mettermi seriamente a cercare un lavoro” conclusi affranta,sapendo che in effetti presto io e mio figlio ci saremmo trovati con l’acqua alla gola.

“Mi dispiace tanto Bella; so di avertelo già detto,ma penso che il mio senso di colpa non passerà tanto facilmente… comunque ora non devi preoccuparti,ci penserò io sia a te che a Matthew”

 “Aspetta Edward. Tu sei il padre di Matthew e quindi sei liberissimo di comprare ciò che vuoi per lui,ma io non ho cambiato idea. Io  non voglio i tuoi soldi per me,non voglio essere la tua mantenuta”

“Ma non lo sarai,ti passerò i soldi necessari perché tu viva tranquillamente senza lavorare”

“E come si chiama questo al tuo paese? Edward io non voglio che la gente pensi che io sia la tua mantenuta,o che ti stia sfruttando dopo essermi fatta mettere incinta. Sono sempre riuscita a cavarmela da sola,e continuerò anche adesso a fare così”

“E come pensi di trovare lavoro? Non hai esperienze,né un titolo di studi adeguato e per di più sei mamma: diciamo che questi non sono i requisiti per farsi assumere facilmente”

“Qualcosa mi inventerò,continuerò con le ripetizioni,non so. Ma una cosa è certa,non userò un solo centesimo dei tuoi soldi per me,perché non è giusto e poi io non sono nessuno per te”

“Non è vero Bella,tu sei la madre di mio figlio e questa per me è la cosa più importante.” E le sue parole mi spiazzarono.

 

**Lilo e Stitch


Piaciuto? Edward sta salendo sempre più nelle vostre graduatorie?  Nel prossimo capitolo comparirà un personaggio dal passato di uno dei due protagonisti,occhio a non perderlo ^^ un bacione ragazze,credo non ci siamo uomini qui dentro,in caso contrario fatevi avanti,e ci sentiamo la prossima settimana. Paola :D
   
 
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