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Autore: nefastia    12/10/2011    12 recensioni
Ho temuto per anni di morire. Poi ho saputo. Sono stata sicura che sarei morta presto.
E ho smesso di avere paura, per quanto l’incertezza e la preoccupazione per la mia famiglia fossero sempre presenti come una sottile ansia che mi consumava.
Quando è successo, ho provato quasi sollievo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dramione forza 9'
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Capitolo 2°
Rose bianche, mirto e alloro
 
Ora le cose incominciano ad andare meglio, non proprio come avevo immaginato, ma meglio.
Gli Elfi mi hanno trattato con tutto il rispetto a cui sono abituata, mi hanno trasportato in un bagno dove hanno lavato, asciugato e profumato il mio corpo, mi hanno spazzolato i capelli e ricoperto con un telo candido.

Draco ha scelto per me un completo da strega, veste e sopravveste di due diverse gradazioni di azzurro pervinca, uno dei miei colori preferiti, molto appropriato, calze velate, scarpe abbinate, pochi gioielli in argento. Ha ordinato alla più abile delle mie Elfe di truccarmi e acconciare i miei capelli. Ha riposto la mia bacchetta in una pochette e l’ha posta sotto la mia mano.
Mi ha circondato di un’accettabile quantità di fiori ben disposti: rose bianche, rami di mirto e alloro, agapanti, qualche digitale.
Di gusto un po’ maschile ma elegante.
 
È rimasto a guardarmi per tutta la notte, seduto su uno dei divani del salotto di rappresentanza al centro del quale è stato posto il mio feretro. Non piange più. La faccia è immobile. Solo io so che quello è il suo modo di affrontare il dolore. È la faccia di quando Lucius gli infliggeva delle punizioni corporali, da bambino.
 
Intorno, sugli altri divani, bivaccano alcuni Auror, riposando o parlando sottovoce. Si danno il cambio ogni poche ore, continuano a frugare le stanze e tutti gli angoli del castello che riescono a raggiungere. Non credo che saranno capaci di accedere alle segrete, né al laboratorio di pozioni.
 
All’alba Draco ha fatto trasportare il mio corpo in giardino e con le sue mani ha incendiato la pira su cui l’ha fatto deporre.
 
Guardiamo insieme il fuoco consumare le mie spoglie mortali.
 
Alle nostre spalle Shacklebolt e un paio di Auror non perdono di vista mio figlio, mentre gli altri, con Dedalus Lux, completano la perquisizione del maniero, o almeno così credono.
 
Lo so, è logico che lo sorveglino, era un Mangiamorte anche lui, ma mi fa stare male vedere Draco trattato come un criminale. Lui non mi vede, quindi capisco di non essere nemmeno un fantasma.
 
Non ho modo di comunicare con lui.
 
Ho tante cose da dirgli.
 
So che è intelligente ma è troppo giovane, è impulsivo. Sarà capace di trattare con i vincitori? Non si arroccherà sulle posizioni di suo padre? Sarebbe una rovina!
Ha sempre subìto il fascino di Lucius e non si è mai sentito alla sua altezza.
 
Che strano, mi accorgo adesso di quanto devo alzare gli occhi per guardarlo in faccia: è più alto di Lucius. E più bello. Sono sicura che le ragazze lo adorino, potrà scegliere…
 
No, non “scegliere”. È il verbo sbagliato.
 
Sbagliato per noi purosangue, per noi componenti delle antiche famiglie. Noi non possiamo scegliere.
Tra i nostri privilegi quello non è compreso. Come non è compreso l’amore. Amore e scelte appartengono ai babbani, ai poveri, ai mezzosangue.
Noi non abbiamo diritto all’amore, né a scegliere.
 
Draco sposerà la piccola Greengrass. Quell’ochetta ipocrita, allevata solo per sedurre un purosangue ricco. Se pure avesse un cervello lo userebbe per ingannare.
Nessuno lo sa meglio di me. Quella povera, sciocca bambina furba è com’ero io alla sua età.
 
Dunque niente cambierà?
La nuova Narcissa si chiamerà Astoria e Draco diventerà come Lucius?
A quest’idea lo stomaco che non ho più si contrae fastidiosamente.
 
C’è stata una guerra e per fortuna l’abbiamo persa! Non è servito a niente?
Quanti morti occorrono perché un purosangue possa scegliere? Cosa bisogna distruggere per consentire a Draco di amare? Sono sempre più triste, arrivo a pensare che se fosse un babbano o un mezzosangue sarebbe più felice.
 
Perché non ho sposato un babbano? Mia sorella lo ha fatto ed è stata così felice! Anche sua figlia sarà felice con il suo licantropo e con quel suo strano bambino che cambia colore degli occhi e dei capelli continuamente. Merlino! Se Lucius sapesse che l’ho visto…
 
Harry Potter sarà felice, tutti i Weasley saranno felici… no, loro no.
Ho sentito uno di quelli che abitavano qui dire a un altro di aver ammazzato uno dei ragazzi Weasley. Ho pietà per quella povera madre, ma gli altri supereranno il dolore e avranno la loro dose di amore e felicità.
 
Solo mio figlio dovrà sposare una sciocchina che non ama e generare un figlio che non amerà.
 Perché? Non è giusto.
Il dolore non ci è risparmiato e l’amore non ci è concesso. In che consiste dunque la nostra superiorità? Qual è il nostro privilegio?
Continuo a girare intorno agli stessi pensieri che si confondono in una nebbia sempre più indistinta.
Le parole si intrecciano e le immagini tremolano. Sarà colpa del fuoco.
Il fuoco ardente che consuma il mio corpo e torce l’aria spingendola in alto, muovendola in furiose onde trasparenti, alle quali mi sento sempre più affine.  
 
Leggera.
Sento il desiderio di ballare in quel tumulto e in esso disperdermi.
 
Distratta.
Dimentico dove mi trovo e chi è accanto a me.
 
Un disturbo alla mia destra richiama la mia attenzione. Gli Auror hanno afferrato Draco e lo trascinano via senza gentilezza, malgrado egli non opponga alcuna resistenza.
 
Sono tornata di colpo, ho ricordato tutto perfettamente e sono… non so esattamente, più salda, forse.
Mi verrebbe da dire “più consistente” ma è ridicolo, sono morta, il mio corpo è distrutto e gli Elfi si stanno occupando di riporre in un’urna la cenere mischiata del mio corpo, dei fiori, abiti, bacchetta e chissà cos’altro, bruciato assieme a me per sbaglio.
 
Tento di seguire Draco ma non è più in vista. Che si siano smaterializzati? Impossibile, nessuno si può smaterializzare all’interno delle pertinenze del Manor, a meno che non faccia parte della famiglia.
 
Più mi allontano, più sento acuirsi la sensazione di inconsistenza e smemoratezza. Sono in pericolo, devo tornare indietro.
Non posso più fare niente per lui, solo sperare.
Mi riavvicino al castello e mi sento meglio. Strano, il giardino è vuoto. Gli Elfi sono stati molto veloci a ripulire tutto. Meglio così.
 
Non è necessario essere molto intelligenti per capire: io posso esistere solo qui.
Bella fregatura. Ops! Per fortuna non mi sente nessuno. Ho pronunciato un’imperdonabile volgarità. Da viva non l’avrei mai fatto.   
 
Tutto sommato non mi è andata tanto male. Spesso i fantasmi sono legati al luogo della loro dipartita, probabilmente anche per me è così. Sono legata al Manor.
Oh, infine, sarei potuta morire in una stazione ferroviaria, sarebbe stato parecchio peggio.
Questa è casa mia, se c’è un luogo in cui avrò la possibilità di vedere ancora quelli che amo è questo. Draco tornerà. Forse perfino Lucius…
In questo momento sono così arrabbiata con Lucius che gli auguro di restare ad Azkaban tutta la vita, perché se mi dovesse capitare vicino farei tutto quello che posso per farglielo rimpiangere.
 
Che posso fare nel frattempo? Gli elfi non mi vedono, non credo di poter mangiare o bere, non posso nemmeno girare le pagine di un libro!
Intanto posso ispezionare il Manor da cima a fondo e rendermi conto dei danni e delle condizioni in cui è rimasto dopo essere stato trasformato in albergo e saccheggiato da quei deliziosi Mangiamorte, amici di mio marito.
 
Sono entrata nel salotto della famiglia quasi senza accorgermene, è il mio luogo preferito, è dove sto sempre. Ci ha pensato il tappeto cinese a svegliarmi.
Non appena l’ho visto, completamente imbrattato, mi è venuto un conato di vomito.
Un conato… ma non è possibile! Sono morta.
Io sono morta. Non posso mangiare, non posso leggere ma POSSO VOMITARE?
All’ingiustizia non c’è fine!
 
Decido, piuttosto stizzita, di iniziare la mia ispezione dalle stanze degli ospiti.
Oh!
Interessante!
Non sono più costretta a salire le scale. Ho pensato “stanze degli ospiti” e mi sono trovata in quella del Sign… di quello stupido Tom Riddle.
Beh? Morta io, morto lui, potrò pensare quello che mi pare?
 
Gli Elfi del Manor stanno pulendo accuratamente le stanze, già ripulite delle suppellettili più preziose dai miei “ospiti”.
Mi sarei aspettata saccheggi anche da parte degli Auror del Ministero e soprattutto da quelli dell’Ordine della Fenice, invece sono costretta, mio malgrado, ad ammettere che sono stati molto più educati e rispettosi di tanti nobili purosangue.
A parte l’aver portato via mio figlio come se fosse un criminale. Quello non credo che potrò perdonarlo, anche se temo non valga la pena di tramare vendetta, considerato che sono ancora  più inesistente di uno stupido fantasma.
 
Devo ammettere che gli Elfi stanno lavorando bene anche senza la mia sorveglianza. Credevo di smascherare chissà quale scorrettezza, che in ogni caso non avrei potuto punire né riferire a nessuno.
Vorrei solo poter chiedere che qualcuno provi a pulire il mio tappeto.
 
***
 
C’è qualcosa che non va.
Stavo osservando gli Elfi che pulivano le stanze degli ospiti e desiderando che qualcuno si occupasse del tappeto cinese, ma vedo che è stato già fatto.
Quando?
E perché sono nel salotto piccolo quando non ho ancora finito di esaminare le stanze al piano di sopra?
E infine, so quanto siano bravi ed efficienti i nostri Elfi, ma trovo impossibile che abbiano potuto pulire, anche se non perfettamente, un tappeto così delicato e in tali orribili condizioni, in così poco tempo.
 
Ecco. Il tempo.
 
C’è qualcosa che non va nel tempo.
 
Guardo attraverso la finestra e il giardino mi sembra ingiallito, sciupato. Ricordo il trionfo delle rose, come ogni anno a maggio, ma ora pochi fiori compaiono, sparuti, tra i molti cinorrodi rossi e arancio.
 
Un rumore mi fa voltare verso la sala d’ingresso. Mi avvio per vedere di che si tratta, probabilmente un Elfo maldestro.
 
Lo studio di Lucius, da lì viene il rumore. 
Entro e resto basita.
C’è Draco, dietro la scrivania.
Quando è tornato? Possibile che lo abbiano rilasciato prima ancora di condurlo al Ministero?  No, certo.
 
È come pensavo, il tempo non funziona più. Non per me.
 
È trasandato, ha la barba un po’ lunga e l’abito spiegazzato. Vorrei rimproverarlo ma non posso. E non sono sicura nemmeno di volerlo. Quello che vorrei fare davvero è accarezzargli i capelli e parlare con lui, cancellare la piega amara della sua bocca e le ombre attorno ai suoi occhi.
Sta scrivendo una lunga missiva. Mi sposto dietro le sue spalle per leggere, la sua calligrafia è piccola e ordinata.
Appoggio la mia mano sulla sua spalla e lui solleva un attimo il capo. Come se mi avesse sentito.
Probabilmente è un caso.
Da sopra la sua spalla leggo la lettera che sta ancora scrivendo e che non posso non approvare.
 
 
Alla Preside di Hogwarts,
Prof. Minerva McGranitt.
 
Forse sarà stupita di ricevere questa mia lettera, ma la prego di leggere fino in fondo, di darmi una possibilità, prima di gettare nel fuoco la pergamena e le mie speranze.
So che il mio comportamento passato non depone a mio favore, né intendo trovare scusanti. Posso solo affermare che il mio errore mi è stato mostrato in modo tale da non poterlo più ignorare e che mi sono comportato di conseguenza.
La morte di mia madre e del mio amato padrino, Severus Piton sono state per me la più dura delle lezioni.
Il Ministero e il Wizengamot mi hanno assolto da ogni addebito ma questo non cancella il passato, lo so, e so che la richiesta che ho intenzione di sottoporle non potrà piacerle.
Io ho attentato alla vita di Albus Silente, ignaro che sarebbe morto in ogni caso, come è emerso dai ricordi del professor Piton. Questo non diminuisce in alcun modo la mia colpa. Ho fatto entrare a Hogwarts i peggiori Mangiamorte e perfino Fenrir Greyback, rischiando le vite dei miei compagni.
Consapevole delle mie colpe verso di lei e verso questa scuola, le chiedo di potervi accedere di nuovo, per completare la mia istruzione.
Sono anche costretto ad ammettere che non posso farle promesse di sorta. Purtroppo non sono in nulla migliore di un anno fa, non più coraggioso, non più interessato al bene degli altri, solo più consapevole e amareggiato, e molto più solo.
Non chiedo la sua compassione, il mio orgoglio non me lo consente, chiedo che mi sia concessa la possibilità di proseguire dignitosamente la mia vita, che sarà essa stessa, a quanto sembra, punizione per i miei errori.
Sono certo, conoscendo la sua correttezza, che valuterà la mia richiesta con attenzione e con la coscienza libera da pregiudizi.
La prego di comunicarmi la sua decisione, qualunque essa sia.
 
Le porgo i miei ossequi
Draco Lucius Malfoy”
 
 
Oh, figlio mio! Come vorrei spianare le rughe della tua fronte!
Sono commossa dalla capacità di Draco di chiedere senza arroganza e senza umiltà. Sono positivamente colpita dalla sua scelta: tornare a Hogwarts, completare la propria istruzione. Quasi ovvio, come ho potuto non pensarlo?
Da quanto tempo riflette  sulla sua situazione? Da quanto tempo è tornato?
 
Un altro pensiero mi colpisce. Dunque anche Severus è morto.
L’avevo intuito, quando non si è presentato al fianco del… di Riddle. Ma mi ero detta che forse aveva finalmente scelto l’altro campo. Sapevo da molto che faceva il doppio gioco e non era chiaro a favore di chi.
Povero bastardo, non era stato leale verso l’Oscuro ma lo era stato con me. Lo era stato con mio figlio, l’aveva protetto e aiutato in ogni modo. E forse era stato per lui un riferimento più valido di quanto non fosse suo padre. E anche di me, forse.
 
Ero molto giovane quando è nato Draco e mi sono comportata secondo le regole e le usanze che conoscevo. Guardando indietro mi rendo conto di essere stata una madre quantomeno discutibile.
A diciassette anni, anche per una purosangue beneducata, il peso della gestione e del buon nome di una famiglia nobile è davvero troppo. E una maternità obbligata non è meno pesante.
 
Ho un debito con Severus. Un debito che non potrò ripagare.
 
 

   
 
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