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Autore: Melardhoniel    13/10/2011    3 recensioni
[FREDxHERMIONE]
Fin dal primo momento in cui si sono incontrati, sul binario 9 ¾, Fred e Hermione hanno sempre avuto scambi di occhiate; a volte curiose, a volte furenti, a volte fiere ed orgogliose. Ma quanti anni dovranno passare prima che si decidano entrambi ad aprire gli occhi?
NdA: Un capitolo per ogni anno scolastico, ma per il Principe Mezzosangue ve ne sono due. :)
Tutte le situazioni che ho descritto sono approfondite o citate di sfuggita nei libri, ed io le ho prese per poi ricamarci sopra; ma niente è inventato di sana pianta :D
[Le flashfic del quarto e quinto anno sono tratte da due scene dei rispettivi film e non dai libri]
Hope you enjoy it! ;)
Sono arrivata ottava al Romione, Dramione, Fremione e Harmony contest! di Alyssa 98, e ho vinto il premio come miglior Fremione! :D
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'I've stuck with Harry until the very end;'
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Occhi disperati e occhi assenti
La camera dei segreti – 1992/1993

 
I passi rimbombavano per il corridoio deserto del castello, facendo riecheggiare la desolazione e la sensazione di abbandono che si avvertiva fin sotto le ossa. La paura del mostro era tanta, e nessuno più si arrischiava a lasciare la Sala Comune se non per le lezioni e gli allenamenti di Quidditch – dopo tutto quello che era capitato a Justin Finch - Fletchley, a Nick-quasi-senza-testa, a Colin Canon e, soprattutto, a Hermione.
Era il giorno dopo l’accaduto, e l’intera Casa di Grifondoro ne portava i segni a lutto; persino i Corvonero ed i Tassorosso la mattina a colazione avevano mostrato solidarietà a Harry e Ron dando loro sonore pacche sulle spalle.
Addirittura Ernie Macmillan si era scusato con Harry per aver pensato che fosse lui l’erede di Serpeverde.
Solamente Draco Malfoy e la banda delle ragazzine di Pansy Parkinson se ne andavano in giro tronfi come se avessero vinto in gruppo la Coppa Tremaghi –cercando di evitare però di imbattersi nel mostro della Camera.
«Cosa ci fa qui, signor Weasley?» fu la domanda di Madama Chips, non appena lui bussò alla porta dell’Infermeria.
Fred si schiarì la voce: «Sono venuto per vedere Hermione Granger.»
«Capisco…» Fred giurò che la voce le si fosse intenerita. «Entri pure.»
Lo guidò per la stanza immacolata ed insolitamente –e dolorosamente– silenziosa, fino ad uno dei tanti letti a baldacchino.
La donna scostò le tende rosse, ed il volto di Hermione comparve, marmoreo.
Fred schiuse la bocca senza emettere alcun suono. Avrebbe voluto esclamare “Hermione!”, ma non ne aveva la forza.
Con un buffetto sulla spalla Madama Chips si ritirò nei suoi alloggi, lasciando il ragazzo ai suoi pensieri.
Il comodino di Hermione era ricoperto di mazzi di fiori e biglietti, sopra uno dei quali spiccavano le firme malferme di Harry e Ron, accanto ad un enorme girasole. Vicino vi era lo specchietto circolare con cui l’avevano trovata in biblioteca.
Fred fece due passi verso il letto, e strinse la mano della ragazza: era fredda, di più di quanto egli si sarebbe aspettato, ed il contatto lo fece rabbrividire.
«Hai visto? Sono passato a trovarti in Infermeria…» le disse, abbozzando un sorriso.
«…Ma non pensare che entrerò in biblioteca per indagare sul mostro! La vecchia Madama Pince potrebbe non reggere al colpo.» cercò di nuovo i suoi occhi, sperando di cogliere un guizzo di vita; ma lo sguardo di Hermione era assente, vitreo, morto.
«Ti ho portato dei fiori» Fred depose una rosa, un tulipano ed una viola sul comodino accanto al letto. Le strinse ancora di più la mano, agitò la bacchetta e si allontanò verso l’uscita, girandosi un’ultima volta verso le tende di broccato che ora gli coprivano la vista del corpo.
«Ci manchi, Hermione. Ad alcuni molto di più di quanto immagini…»
Quando richiuse la porta dietro di sé, gli occhi della ragazza continuarono a fissare il vuoto davanti a loro.
 
«Ehi, Fred»
«George?»
«Non è da te…»
«Non capisci, George…era più dell’“amica di Ron”.»
Si voltò verso lo specchio, dove un giovane dagli occhi azzurri e lucidi gli restituì lo sguardo. Nel momento in cui George osservò il gemello, per un attimo gli parve di scorgere nelle pupille l’ombra di un corpo disteso sul letto, immobile, le labbra spalancate, gli occhi assenti.

***

Eeeehi, eccomi con il secondo capitolo!! E' ovviamente ambientato durante "La camera dei segreti" poco dopo la pietrificazione di Hermione da parte del Basilisco :)
Un enorme bacione alle quattro (quattro! *-*) che hanno recensito il primo!
Spero vi piaccia anche questo! :D

baci,

M.

 
  
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