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Autore: MollieRMS    23/06/2006    9 recensioni
Ron ed Hermione scoprono quanto tengono l'uno all'altra durante l'ultima settimana di vacanza alla Tana prima dell'inizio della scuola.
Come reagiranno gli altri, familiari, amici, compagni di scuola, a questa evoluzione del loro rapporto?
Seguitemi in questo viaggio e lo scoprirete...
Per kickers doc ^_-
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: Traduzione, Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il terzo capitolo di questa bella storia di MollierRMS: avrei dovuto postarlo molto prima ma tra esami e i problemi di EFP non ho avuto modo di farlo.
Per farmi perdonare spero di poter pubblicare il prossimo capitolo entro due o tre giorni.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e ancor di più quelli che hanno commentato la storia, e vi lascio alla terza parte...
Buona lettura.

ramona55 alias patsan


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They Found Out


3. Non può uno…

Ginny spinse velocemente Hermione sul primo pianerottolo e aprì l’armadio della biancheria.

“Cosa fai?” chiese Hermione.

“Shh! Da questo armadio puoi vedere e sentire tutto quello che succede in cucina”

Hermione si strinse a fianco di Ginny che richiuse l’anta. Subito un cerchio di luce si aprì ai loro piedi. Istintivamente Hermione fece un passo indietro quando vide la cucina materializzarsi.

“E’ solo un incantesimo” sussurrò Ginny.

Hermione si inginocchiò quando sentì il signor Weasley salutare sua moglie e suo figlio. La sua voce suonava lontana, ma era abbastanza forte per essere capita.

“Per quale motivo sorridi, Ron?” chiese il signor Weasley senza riuscire a togliersi un sorriso dal volto. “Non ti ho mai visto sorridere prima di mezzogiorno da... bè, da sempre!”

“Nessun motivo, papà. Uno non può essere di buon’umore?” Ron sorrise ancora più largamente.

“Hmph” grugnì suo padre, sollevando le sopracciglia verso sua moglie.

“Non guardare me!” disse lei spiccia. “Mi ha dato un bacio di sua volontà, è la prima volta che non devo costringerlo da quando aveva sei anni”. Il signor Weasley si voltò di nuovo verso Ron, ancora le sopracciglia alzate.

“Cosa?” disse Ron, la bocca piena di uova. “E’ mia mamma, per la miseria. Uno non può baciare la propria madre una volta ogni dodici anni o giù di lì?”

“Uno non può …” gli fece il verso sua madre, scuotendo la testa. “E’ troppo presto per me per cercare di capirti, Ron. Devo fare il bucato. Finisci tu qui, Arthur?” Guardò significativamente il marito e lanciò un’occhiata a Ron.

“Certo, cara” rispose lui, dandole una pacca sul sedere quando lei passò, facendo un “ooh!” per il suo gesto scherzoso. Lui ridacchiò tra sé e sé e agitò la bacchetta verso i piatti sul tavolo. Quelli volarono nel lavandino e iniziarono a lavarsi da soli.
Il signor Weasley tornò da Ron e si poggiò contro il tavolo. “Ora, tua madre se n’è andata, quindi mi dici come mai sei così di buon’umore?”

Ron sorrise goffamente. “Davvero, papà uno non può…”

“Esatto, uno non può.” Lo interruppe suo padre. “Sono solo io, Ron”

Oh Dio, pensò Hermione freneticamente quando vide diverse emozioni succedersi sul volto di Ron. Dirà a suo padre che ho dormito nel suo letto e che ci siamo baciati nel corridoio di fronte alla stanza di Ginny!

“Ehm...” sentì Ron balbettare.

Dirà tutto a suo padre?

Ron era leggermente pallido ed Hermione squittì. “Co-… cosa… come fai a saperlo?”

Il signor Weasley sorrise con l’aria di chi la sa lunga. “Ho avuto diciott’anni anch’io, Ron, e avevo quel sorriso sulla faccia”

Ron sorrise timidamente e guardò in basso verso le proprie mani. Hermione sorrise, anche lei, e si spostò verso il cerchio di luce disegnando con le dita i contorni della testa di Ron. Guardò in alto verso Ginny che fece una faccia piuttosto nauseata prima di sorridere con calore ad Hermione.

“Viviamo tempi incerti, Ron”, disse il signor Weasley inaspettatamente. “Il ritorno di Tu-Sai-Chi, la gente di nuovo in pericolo... Tu, Harry ed Hermione siete stati al centro di tutto questo.”

Ron annuì alle proprie mani, senza più sorridere.

“So che deve essere straordinariamente forte, l’amicizia tra voi tre. Voglio solo che tu sia sicuro…”

“La amo, papà.” dichiarò Ron semplicemente, guardando suo padre. “La amo”

Il signor Weasley scrutò i limpidi occhi blu di Ron. “Ti credo” replicò tranquillamente.

Hermione sentì il proprio corpo iniziare a tremare pericolosamente. Ginny le afferrò strettamente un braccio e si fissarono l’un l’altra. Mi ama, pensò Hermione, sentendo le parole rimbombarle in testa. Mi ama. Mi ama. “Mi ama” disse a Ginny, con le lacrime che iniziavano a pungerle gli occhi.

Ginny le sorrise soltanto, ricacciando indietro le proprie lacrime e stringendo la mano di Hermione. Si girarono a guardare nuovamente la scena in cucina.

Il signor Weasley si era seduto di fronte a Ron. Ron ricambiò lo sguardo del padre. Il signor Weasley sospirò e si allungò per prendere una mano di Ron. “Non sei più un ragazzino, no? Hai dovuto crescere molto più velocemente dei tuoi fratelli eppure è stato più duro lasciare andare te. Sei un uomo.”

Strinse ancora una volta la mano di Ron prima di lasciarla. Le orecchie di Ron arrossirono leggermente. “Va bene, allora”. Il signor Weasley si alzò in fretta e spazzolò il suo abito.

Anche Ron si alzò e andò vicino al padre. Perfino il signor Weasley doveva alzare la testa per guardare Ron. Ginny ed Hermione risero un po’, rompendo la tensione tra loro due. Ginny lasciò andare la mano di Hermione ed Hermione le sorrise debolmente.

“Grazie, papà” disse Ron abbracciando velocemente suo padre.

Lo sguardo stupito del signor Weasley scomparve mentre abbracciava il suo alto figliolo e le due ragazze lo videro trattenere le lacrime. Ron lasciò suo padre e si schiarì la gola, le orrecchie che tendevano ad un bel rosa acceso.

“Vado in ufficio” annunciò il signor Weasley. Il suo tono tornò serio un’altra volta. “Trattala bene, figliolo. Amala onestamente e con tutto ciò che possiedi. Non puoi sbagliare.”

Ron sorrise. “Lo faccio già, papà.”

Il signor Weasley annuì e diede a Ron una pacca sulla spalla prima che un piccolo POP lo portasse fuori dalla stanza. Ron rimase immobile un momento prima di voltarsi verso i gradini.

“Acc…!” sussurò Ginny in fretta. “Sta arrivando!”

Lei ed Hermione si precipitarono fuori dall’armadio. Ginny spinse Hermione nella loro camera e chiuse la porta mentre i passi di Ron salivano i gradini. Si fissarono a vicenda per un secondo, col panico negli occhi prima di lanciarsi sulle loro cose, facendo volare i vestiti dappertutto. Hermione si stava giusto infilando una maglietta sopra la testa quando sentirono bussare alla porta.

“Solo un attimo!” urlò Ginny.

“Hermione?” La voce di Ron proveniva da dietro la porta.

“Arrivo subito!” disse Hermione, cercando di non suonare agitata come si sentiva. “Ho indossato tutto quello che serve?” sibilò.

Ginny le lanciò in fretta un’occhiata. “Sei a posto!” Detto questo la spinse verso la porta e l’aprì, spingendo fuori Hermione e sbattendo di nuovo la porta.

Hermione si ritrovò improvvisamente tra le braccia di Ron, che trasalì. Si separarono ed Hermione si appoggiò senza fiato contro la porta.

“Stai bene?” chiese Ron, notando le guance rosse di lei.

Lei annuì e arrossì ancora.

“Uhm… ti andrebbe di uscire a fare una passeggiata?” chiese Ron tranquillamente.

Hermione annuì ancora, ma lo fermò con una mano prima che lui potesse iniziare a scendere di nuovo. “Non vuoi mettere qualcosa addosso, prima?”

Ron si diede un’occhiata e le sue orecchie divennero rosa. Aveva ancora soltanto i calzoncini. “Ci metto un attimo”.

Salì gli scalini tre alla volta e ritrovò Hermione in cucina solo pochi secondi dopo che lei era scesa.


Continua...


  
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