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Autore: nefastia    16/10/2011    10 recensioni
Ho temuto per anni di morire. Poi ho saputo. Sono stata sicura che sarei morta presto.
E ho smesso di avere paura, per quanto l’incertezza e la preoccupazione per la mia famiglia fossero sempre presenti come una sottile ansia che mi consumava.
Quando è successo, ho provato quasi sollievo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dramione forza 9'
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Capitolo 4°
Benvenuta a casa mia, Bellatrix Lestrange
 
Sono sveglia all’improvviso, lucida e presente a me stessa. E angosciata.
Mi attanaglia la consapevolezza che al Manor ci sia qualcuno.
È quasi buio, guardo verso la finestra, ma non vedo nulla. Giro la testa e gli occhi più che posso ma non riesco a scorgere nulla. Mi sento impotente. Come posso fare per capire chi è arrivato?
Ah, certo, come ho fatto a non pensarci prima?
Il desiderio di essere altrove mi ha portato fuori dal quadro. Ascolto attentamente ma non odo nessun rumore.
Eppure…
Sono assolutamente sicura che più persone si trovano all’interno del castello, e questo è strano perché ci sono incantesimi di protezione che impediscono a chiunque non appartenga alla famiglia di accedere anche solo alle pertinenze di Malfoy Manor.
 
Mi illudo per un attimo che si tratti di Draco, solo per un attimo.
Se lui fosse qui sarebbe venuto  salutarmi e, in ogni caso si troverebbe in questa ala della casa. Invece nessuno è nelle vicinanze. Possibile che si trovino negli appartamenti degli ospiti dell’ala ovest? Da secoli non sono più abitati, tranne per un breve periodo in cui i mangiamorte che bivaccavano a casa nostra erano davvero troppi.
Desidero ardentemente scoprire dove sono queste persone, dovrebbe funzionare.
 
No. Non troppo bene, almeno.
 
Mi trovo davanti a una porta chiusa.
Dall’interno provengono grida e gemiti soffocati, come di chi sta sopportando un terribile dolore. Mi tornano in mente le maledizioni “cruciatus” che quel mezzosangue mezzo matto distribuiva con facilità.
Stanno torturando qualcuno, non c’è dubbio.
 
Oh, no, non sotto il mio tetto! NON PIÙ!
 
Con un passo attraverso la porta, nello stesso momento sento la sua voce.
 
Cantilenante, da bambina pazza, il timbro acuto, fastidioso, il tono ironico e annoiato, con strida improvvise che strappano brividi.
Come quando lei strappava le braccia alle mie bambole.
Come quando “per sbaglio” calpestò a morte il mio gattino.
 
È qui.
Di nuovo.
 
I miei occhi la cercano inevitabilmente, prima ancora di guardare le sue vittime.
Come ha fatto a tornare? Credevo davvero che Molly Weasley l’avesse uccisa.
E in ogni caso non capisco come sia potuta entrare nel castello. Possibile che gli incantesimi siano stati annullati?
 
La guardo come un topolino ipnotizzato dal serpente.
 
Gioca con la bacchetta.
 
È terribile quando gioca con la bacchetta. Quando ha avuto la bacchetta è peggiorato tutto, e lei è riuscita ancora meglio a dissimulare la sua crudeltà. Possibile che i nostri genitori non sapessero che era pazza?
Lo sapevano?
È per questo che l’hanno mollata a Lestrange prima ancora che compisse i diciassette anni?
 
«Non è divertente?» la sua voce insopportabile.
«No… non è divertente.» La voce strozzata, tremante, proviene da quella specie di mucchio di stracci abbandonato a terra. È familiare, mi provoca un brivido.
Cerco di vedere meglio.
Devono essere due persone, coperte dai mantelli, strettamente avvinghiate.
 
«A me piace… Crucio!”
 
I secondi divengono minuti. I due si contorcono a terra ma non si staccano.
Intravedo gambe femminili, capelli ricci e scuri, altri capelli, biondi, altre gambe, lunghe, seminascoste dal mantello…
 
Draco.
 
È DRACO. Quella bastarda sta torturando Draco, che Merlino la fulmini!
 
Ah, se mi sentisse mia madre!
Al diavolo! Lei è morta e sono morta anch’io!
Posso pensare che mia sorella sia una bastarda crudele e pazza e che BERRÒ IL SUO SANGUE SE NON SMETTE IMMEDIATAMENTE DI CRUCIARE MIO FIGLIO!
 
La faccia di Draco è una grigia maschera di dolore. Non grida, stringe i denti e una vena gonfia sulla sua tempia sembra quasi scoppiare. Stringe convulsamente la ragazza, le afferra i capelli.
 
Mi lancio su quella pazza di mia sorella, vorrei ucciderla.
Riesco solo ad attraversarla facendole sbattere le palpebre. Le grido tutto il mio odio, ma lei non smette. Che posso fare? Tento di afferrarle la gola anche se so che non servirà, vorrei soffocare quel mostro insensibile. Mi concentro sulla sua faccia, come se volessi entrarle in bocca.
Sembra ansimare, interrompe la maledizione.
 
«La smetti? Si può sapere che cavolo vuoi?» Draco sputa le parole con una voce stravolta dal dolore, le vomita.
«Niente, mi diverto…» di nuovo! Sta per farlo di nuovo!
Mi lancio ancora su di lei ma è come essere attraversati da un brivido, non riesco a trattenere i suoi capelli nelle mani, né a cavarle gli occhi, come vorrei.
 
Cade. Non sono stata io. Draco le ha fatto uno sgambetto.
 
«Hai ragione, è divertente!»
Sta zitto Draco! Quella è pazza, si vendicherà. Merlino! Mio figlio sembra quello sconsiderato di Sirius! A chi, sano di mente, verrebbe l’idea di prendere in giro una pazza armata di bacchetta che ti sta torturando e a cui, evidentemente non hai modo di tenere testa?
 
La pazza sta berciando, non capisco bene, concentrata come sono su Draco, lo chiama “sciocco ragazzino” e ordina qualcosa ai suoi tirapiedi. Questi afferrano entrambi con malagrazia e li trascinano nella più sordida delle stanzette di quel vecchio appartamento.
Li seguo urlando e attraversando più volte forsennatamente i due mangiamorte che trascinano mio figlio sul pavimento come un sacco di spazzatura. Lo so che non serve, lo so. Ma non riesco a trattenermi li odio!
«LEVATE LE MANI DA MIO FIGLIO SUDICI VERMI! NON VI PERMETTETE DI TOCCARLO, BESTIE SENZA CERVELLO!»
Uno di loro agita più volte una mano davanti alla faccia, come se volesse scacciare un insetto.
Dopo aver gettato mio figlio e quella che gli sta attaccata dentro la stanza, chiudono la porta con un incantesimo e se ne vanno.
 
Resto lì, interdetta, affannata come non avrei mai creduto di poter essere, così priva di muscoli e di polmoni e di cuore.
Guardo il groviglio da cui emerge finalmente la faccia di mio figlio, sconvolta.
Chi è l’altra?
Cerco di ascoltare quello che si dicono, ho bisogno di capire…
 
«Mezzosangue, hai trovato un altro modo per farmi fuori?»
Mezzosangue. Lui la chiama Mezzosangue. Dunque non è una sua pari, non è una ragazza che potrebbe interessargli. Perché allora la stringe in questo modo? O è lei che stringe lui? In ogni caso, che cambia?
«Non mi lasciare.» una voce piagnucolosa, sofferente.
«Se avessi saputo che ti saresti ammansita fino a supplicarmi, ti avrei portata prima a far visita a zia Bellatrix!»
«NON SCHERZARE! Lo sai, lei mi ha… lo sai!»
«Lo so. Ti ha torturata. C’ero anch’io. Anche quella volta. C’ero Granger. E, credimi, avrei preferito essere dovunque, piuttosto che lì. Beh, anche stavolta non c’è andata proprio leggera.»
 
Ecco chi è! So chi è adesso.
 
«Come stai?» che importa a quella sanguesporco come sta Draco?
«Come te, penso.»
«Allora uno schifo.»
«Ce la fai ad alzarti?»
«Non lo so.»
 
Lui le parla con gentilezza, come se fossero amici
Che ha a che fare Draco con lei? La Mezzosangue amica di Potter, la mente del trio. Hermione Granger. 
Se mia sorella avesse potuto consegnarla al Signore Oscuro ne sarebbe stata più che fiera e lui avrebbe apprezzato oltremodo. Ormai il Senza-Naso è più morto di me. La ucciderà solo per il proprio piacere.
 
Sono riusciti faticosamente a stendersi nel letto, sotto una coperta che ha visto tempi migliori. 
Ma perché continua ad abbracciarla? Non avrà una relazione con lei? Non è più fidanzato, adesso, è… esposto. Vulnerabile.
Se lei fosse abbastanza furba potrebbe riuscire perfino a… Merlino non voglia, a farsi sposare.
 
Ma che mi viene in mente! In ogni caso ci penserà mia sorella a risolvere il problema. Non sarebbe più lei se lasciasse vivere una sanguesporco.
 
Nel buio, dal letto, proviene una conversazione sussurrata
«Scusa.» di che si scusa la Sanguesporco? Forse di averlo messo in questa situazione. Sicuramente la colpa e di lei.
 
«Non fa niente.»
Non fa niente? Se non ci pensa Bellatrix la uccido io.
 
«Che vuole da te quella pazza?»
«Non ne ho idea.»
«Mi ucciderà?»
«Ucciderà anche me.»
 
Che stanno dicendo?
 
«Vuoi dire che questa è l’ultima notte della nostra vita?»
«Forse. Sì, potrebbe essere.» che sta dicendo?
«Sapevo che sarebbe successo. Prima o poi.» Ancora silenzio. «Non avrei pensato di poterlo dire ma, sono felice di passarla con te. Insomma, non proprio felice… Sto meglio con te.»
«A me dispiace non fare l’amore ancora una volta. Non ce la faccio, sto troppo male.»
«Quando mai abbiamo fatto l’amore noi due?»
«Che ne so? Magari ogni volta. Non riesco tanto bene a capire la differenza.»
 
Che vuol dire “ucciderà anche me”? Lo dice per consolarla, non può pensare davvero che sua zia lo potrebbe uccidere. Certo è arrabbiata, ma non potrebbe uccidere il sangue… O sì?
Lui parla dolcemente a quella babbana, parla di fare l’amore. Allora davvero hanno una relazione.
Come posso preoccuparmi di questo quando Draco sta rischiando la vita nelle mani di quella pazza di mia sorella!  Devo cercare di capire.
 
Torno nell’altra stanza.
La pazza sta dando ordini.
 
«…Svegliate gli Elfi, fatevi preparare qualcosa da mangiare e assicuratevi che non lascino il castello.»
«Dopo potremmo rinchiuderli…»
«Idiota! A che serve rinchiudere gli Elfi? LORO si possono smaterializzare quando vogliono!»
«Voi due, domattina eseguirete una completa ricognizione del castello e verificherete che tutte le parti siano accessibili. Voglio esserne sicura PRIMA di ammazzare il traditore con le mie mani. Naturalmente dopo aver torturato e ucciso sotto i suoi occhi la sua sgualdrina sanguesporco…»
«Veramente lui ha detto che non…»
«McNair, gli hai creduto!» La sua  voce dolce, quella più spaventosa. «Allora sei più scemo di quanto credessi! Mio nipote è un adolescente in calore, si scoperebbe anche un Gobelin se fosse di sesso femminile. Figurati se si ferma davanti a una sanguesporco! Certo se lei fosse stata un Gobelin avrebbe offeso il mio senso estetico. Invece è anche carina, così sarà tutto più gradevole. La loro morte sarà molto romantica.»
 
È vero.
È tutto vero. Lo ucciderà.
E non sarà servito a NIENTE. Quello che ho fatto, a NIENTE. Della mia intera vita non resterà NIENTE. Per colpa di questa stronza bastarda non resterà NIENTE, niente di buono, niente di vivo, NIENTE.
 
Urlo, mi avvento su di lei.
Vacilla.  
«Sono stanca, vado a dormire. Non disturbatemi con le vostre stupidaggini.»
 
Ora so anche quello che Draco non ha capito, so che ha usato mio figlio per poter entrare al Manor. Magari è la ragazza quella coinvolta per errore.
 
Quella maledetta intende forse utilizzare di nuovo il Manor come base per le sue malefatte. Crede di poter ancora di utilizzare il laboratorio di pozioni, la biblioteca e gli Elfi. Pensa davvero di conoscerlo, in realtà non sa niente.
 
Avrà delle brutte sorprese. Non prima, purtroppo, di aver ucciso mio figlio e cancellato me dalla memoria del mondo.
 
Si sposta in una stanza molto più decente di quella in cui ha rinchiuso Draco. Si spoglia dei suoi stracci neri e fuori moda.
È coperta di orrende cicatrici. È magra, forse malata, forse prosciugata dalle sue ossessioni. Si sdraia nel letto come se fosse in una bara. Magari fosse in una bara!
 
Maledetta!
 
Mi scaglio con odio verso il suo letto. Le coperte vibrano appena, lei si stringe le braccia e tira un po’ più su le coperte.
Non posso riuscire a farle male ma forse qualcosa posso.
Tento di nuovo verso la finestra e riesco a far vibrare sinistramente i vetri e muovere appena le tende.
Lei si volta di scatto.
Torno verso di lei e l’attraverso più volte velocemente, facendo sussultare le coperte. Lei sembra attraversata da brividi. Infine raccoglie le gambe e si abbraccia in posizione fetale, tremando, gli occhi spalancati.
 
Non dormirai stanotte sorellina e, se dipende da me, nemmeno nelle prossime notti. Non fin quando sarai tra queste mura.
 
Benvenuta a casa mia, Bellatrix Lestrange!
 
 

   
 
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