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Autore: Adela Jaymes    20/10/2011    1 recensioni
«Era alto, con i capelli neri, il fisico perfettamente scolpito, e un sorriso attraente. Ma quello che mi colpì fu l'intensità del suo sguardo.»
«A quel contatto sentii un brivido in tutto il corpo. La vicinanza con lui, la sua mano sulla mia bocca, mi facevano tremare. Mi stava addosso, il suo corpo toccava il mio. E il cuore cominciò a fare i capricci.»
«Camminavo, avanzavo verso il nulla. Poi, in lontananza, scorsi una luce. Un bagliore violaceo, dei segni irriconoscibili ai miei occhi annebbiati dall’oscurità. Mi avvicinavo ancora quando lo riconobbi. Ancora lui, il simbolo che mi stava perseguitando. Lo vedevo ben distinto adesso: era come tre mezzicerchi uniti l’uno all’altro, uno in alto, due in basso.
Poi, d’un tratto, una voce. Qualcuno chiamava il mio nome.»
Greta è un'adolescente ribelle, che non si ferma di fronte nessuna difficoltà. Finchè un giorno, in una mattina d'estate, incontra un ragazzo misterioso e affascinante al tempo stesso, verso il quale prova una forte attrazione. Ma lui non è quello che crede, e col tempo, scoprirà che neanche lei lo è; la sua vita cambierà il giorno in cui festeggierà il suo diciottesimo compleanno.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella sera la discoteca era affollata. C'era troppa gente che mi sentivo confusa, e la voce di Carlie mi dava alla testa.
- Daaai, Greta andiamo a ballare! - disse Carlie.
Carlie era la mia migliore amica dalle elementari. Ricordo ancora quando mi disse:
 Ciao, questo pastello azzurro è tuo? Io sono Carlie, ti va di giocare?” Io per tutta risposta le sorrisi, presi il pastello e mi girai. Tendevo ad essere acida e scortese all'epoca. Con il passare dell'anno, però, diventammo praticamente inseparabili e io imparai a cambiare comportamento.
Carlie è diversa da me. E' bionda, riccia e sicura di se. Io sono mora, liscia e.. beh, non sono molto sicura di me. Lei è socievole, casinista. Io sono più il tipo che aspetta che siano gli altri a cominciare una discussione. Forse anche in amicizia gli opposti sti attraggono.
Adoravo ballare, ma in discoteca la timitezza prendeva il sopravvento e mi bloccavo davanti tutti quei ragazzi che fanno l'occhiolino a tutte, e che ti guardano in modo imbarazzante. La discoteca era un modo per distrarmi, e per mettere da parte la solita vita noiosa a casa mia.
- Greta mi senti? Ti ho detto di venire a ballare con me. - ripetè Carlie, ma io della sua frase capii solo 'ballare'.
- Che hai deettoo? - urlai sopra la testa di un tipo che ci passò davanti.
- Vieni a ballare o no? Hai forse ottant'anni? Vieni a divertirti! - urlò lei a sua volta.
- No, credo che me ne andrò a casa. Mi fa male la testa. Prendo un thè e me ne vado a letto. -
- Ok, ho capito. Ti accompagno. - rispose delusa.
Venti minuti dopo salutai Carlie, mi preparai un thè caldo e salii le scale per il piano superiore di casa. Quella notte crollai non appena finii il mio thè. © 

  
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