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Autore: DaphneBlack    27/06/2006    2 recensioni
Finalmente Rinoa è morta (ahahah! menomale Nda)e Squall si rifà una nuova vita... o forse no?
Genere: Romantico, Commedia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Irvine Kinneas, Quistis Trepe, Seifer Almasy, Selphie Tilmitt, Squall Leonheart, Zell Dincht
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Per chiunque dovesse leggere questa storia… E’un’opera di fantasia, i fatti riportati sono frutto di una mia elaborazione della storia vera di Final Fantasy VIII, che appartiene, come i personaggi principali, alla Squaresoft, i quali ne detengono i diritti. Non scrivo a scopo di lucro, ma solo per dare sfogo alla mia mente che si allena creando storie sempre diverse!

Invito i lettori a recensire questa mia creazione, commentando sia negativamente che, ovviamente, positivamente. Tutto è ben accetto!! Ed ora un bacio, spero che vi piaccia! _Beatrix_XD

 

 

Capitolo 1

 

…era come se avesse già visto questa scena.

 

Squall Leonheart era fuori dalla sua stanza.

 

Una ragazza dal corto vestito giallo e dall’aria allegra, più che allegra per i suoi gusti, lo stava aspettando.

 

-Su… dobbiamo andare al ballo d’inizio anno…- lo incitò lei, prendendolo per una manica.

 

…no. Decisamente non era quella la scena che si ricordava. La ragazza in questione non aveva il vestito giallo, bensì bianco latte, e lo invitava ad andare ad un concerto, e non al ballo della scuola.

 

Ma doveva cercare di non pensarci più.

 

La ragazza dal vestito bianco non era più tra loro, era nel mondo dove regna la pace eterna.

 

Squall lasciò che una lacrima gli solcasse il viso, per poi togliersela rapidamente prima che la ragazza che lo strattonava si girasse.

 

- Ehi... che hai fatto?- gli chiese, preoccupata. Per fortuna del ragazzo non aveva notato la lacrima, ormai ci era abituato, lei gli chiedeva sempre cosa avesse.

 

- …-

 

- …Eddaaai!! Sfoggia il tuo bel sorrisino e preparati… vuoi che balli con te? Almeno non ti stranisci alle quasi certe domande delle altre?-

 

- …-

 

- Squall!! La smetti di ignorarmi? Vedi che lo prendo come un si, il fatto che stai…-

 

Lui l’aveva interrotta annuendo.

 

- Oooh! Vedi che allora sai esprimerti?! Per l’amor del cielo, ora fammi sentire un “si” completo di sorriso!-

 

Squall ora era stato contagiato dall’allegria di Selphie e decise di assecondarla.

 

- Si!- e sfoggiò un sorrisino ebete, il solito che comunque pur essendo finto gli illuminava lo sguardo, e che mostrava i denti perfettamente bianchi e dritti che aveva.

 

Selphie sorrise di rimando, e fermandosi disse – Ok, però conciati così facciamo solo che ridere, la nostra stanza è vicina, andiamo a cambiarci…- concluse facendo dietro-front e dando un occhiata al grande orologio fuori dalle finestre enormi che caratterizzavano tutti i corridoi del Garden di Balamb.

Erano le otto meno cinque.

 

Selphie allungò il passo, trascinando l’amico che stava ricominciando ad assumere la faccia triste.

 

- Ehi!- gli urlò lei, che senza guardarlo riuscì inspiegabilmente a captare la sua espressione – Dobbiamo andare ad un ballo, non ad un funerale!-

 

Il ragazzo si rabbuiò ancora di più. Erano arrivati alle camerate.

 

- …non in quel senso… scusa, non volevo…- disse lei abbracciandolo. Non arrivava neanche alle sue spalle.

 

- Non ti preoccupare…- disse lui – stasera voglio divertirmi…-

 

Selphie lo guardò con una faccia sorpresa, aveva detto la sua prima frase intera dal giorno in cui sconfissero Artemisia.

 

- Dai, vatti a cambiare, ti aspetto qua fuori…- disse lei, dandogli un leggero pugno sul petto. Lui annuì ed entrò in camera sua.

 

Uscì dopo neanche cinque minuti, Selphie era gia pronta e incantevole nel suo abito corto verde. Le si intonava agli occhi.

 

Squall aveva, da buon capo SeeD, la sua tenuta elegante, che gli stava una meraviglia rispetto a come stava a Zell.

 

Selphie sorrise, raggiante, lo prese sottobraccio e guardandosi, corsero nella sala da ballo.

 

Lì era cominciato tutto… Rinoa Heartilly gli era andata incontro, pur non conoscendolo, e gli aveva imposto di ballare, nonostante lui non volesse e soprattutto non potesse. Era estremamente negato.

 

Distolse la mente da quel pensiero pensando a quello che aveva promesso a Selphie: si doveva divertire.

 

Il preside Cid lo guardò, cauto, e gli indicò il tavolo dove avevano preso posto gli altri.

 

Zell parlava, o meglio, discuteva simpaticamente con Seifer, con il quale pareva aveva firmato una “pace” momentanea, finché non ci fosse stato motivo di litigare.

 

Alla vista di Squall, Quistis rabbrividì, erano anni che gli piaceva quel ragazzo leggermente più piccolo di lei, ma d’altronde lui aveva scelto Rinoa… “aveva” scelto, si ritrovò a pensare malignamente. Però sarebbe stata una cosa troppo cattiva farglielo pesare ancora di più, quindi fissò lo sguardo su un ragazzo poco più giù, insegnante come lei.

 

Irvine sorrise alla vista di Selphie, aprì le braccia in segno di volerla avvolgere in una stretta confidenziale che lui aspettava da mesi, ormai, poi disse – Ehi, tesoro, hai intenzione di tradirmi con “Mr. Cicatrice Affascinante”?-

 

Squall sorrise, quel soprannome gliel’aveva dato appena si erano incontrati, e Irvine era leggermente geloso che le ragazze andassero dietro più al ragazzo che a lui. Ma erano tutt’e due estremamente belli, e diversi… questo piaceva alle giovani che li circondavano.

 

Selphie, facendogli una linguaccia, gli rispose – Si… tesorino!-

 

Irvine si finse offeso e andò a stringere le spalle di Quistis, bellissima quella sera -…E io mi prendo Quistis!- ribatté,  muovendo la testa fanaticamente, e facendo ondeggiare i capelli che quella sera teneva sciolti, solitamente stretti in una coda. Quei capelli erano castano chiaro, lucenti e morbidi, che Selphie e Quistis invidiavano apertamente.

 

Cid, poco più giù, prese il microfono e annunciò iniziata la serata dedicata esclusivamente al ballo.

 

Zell andò per primo in pista, trascinando la cameriera della mensa, nonché studentessa della scuola che non aveva superato il suo esame per diventare SeeD, una ragazza con dei folti capelli neri mossi e degli sgargianti occhi azzurri. Il ragazzo si era complimentato con se stesso per la disinvoltura che aveva adoperato per invitarla, cosa che era riuscito a fare dopo anni e anni di prove.

 

Selphie sentì la musica che avevano cantato al concerto organizzato da lei, e udendo la sua stessa voce intonare le note di “Eyes on me” chiese a Squall

– La mia voce è così acuta?-

 

Squall sentendo quelle note non poté non fermarsi, quella musica era la stessa che gli aveva fatto conoscere Rinoa, e la stessa che lei gli aveva fatto sentire al concerto organizzato da Selphie.

 

Selphie, ignorando Squall e strattonandolo per un braccio, lo guardò

 

– Senti, so benissimo che canzone è questa, ma fammi il favore. Smettila di pensarci, diventerai folle a chiuderti in te più di quanto non lo faccia già-

 

Squall non poteva rimproverarla, quello che aveva detto era assolutamente vero, ma per dispetto alle sue aspettative le mise una mano sul fianco e si mosse a tempo di musica, mentre un pallido sorriso si impossessava delle sue labbra.

 

Selphie gli scoccò un bacio sulla guancia e gli mise la mano sinistra sulla spalla.

 

Cominciarono a ballare.

 

Selphie si congratulò con lui.

 

- Sei diventato bravissimo! Ricordo quando…- ma si bloccò. Possibile che ogni dannato argomento portava a Rinoa?

 

-…Si, ricordi quando Rinoa provava a farmi ballare e io non ci riuscivo? La prima sera che l’ho vista…- disse lui, spigliato, lasciando a bocca aperta la ragazza che cercava di capire se quello davanti a lui era ancora Squall Leonheart.

 

- No… non ricordo questo… ci siamo conosciuti qualche giorno dopo, a Dollet, no? Però ci conosciamo da quando siamo andati a sbattere il giorno del tuo esame da SeeD-

 

Squall ricordò all’istante – E’ vero! E… dopo noi siamo andati a Timber? O sbaglio anche questo?-

 

Selphie sorrise – No, è esatto. Poi da Timber…- imprecò mentalmente. Anche questo portava a Rinoa.

 

Squall, facendole fare una giravolta e riprendendole la mano, disse – Senti, Selphie, è inutile che continui a bloccarti quando parli di lei… in questo periodo ho pensato a tante cose, e una di queste era proprio che voglio assolutamente parlare di lei, quando ce n’è bisogno… ignorando l’argomento inventiamo fatti che non sono accaduti e inconsapevolmente cancelliamo Rinoa dalla nostra vita. E io non voglio. E voi non volete… quindi, che male c’è? Parlandone è come se fosse ancora tra noi, magari in un’altra città, messa in punizione dal padre… no?-

 

Selphie, prestando orecchio anche alla canzone, esclamò – Oddio che stecca che ho dato qua!-

 

Poi guardò Squall, che stava ridendo, il suo viso non pareva così rilassato da mesi, gli occhi verdi brillavano di una luce che Selphie aveva visto nascere solo quando Rinoa lo aveva invitato a ballare al concerto.

 

Ed era felicissima che stava rispuntando guardando lei.

 

- Squall… posso dirti una cosa?-

 

-…mmh?-

 

- Posso?-

 

Lui aveva annuito, e Selphie lo guardò bene negli occhi. Lui aveva detto di si, quindi qualunque cosa gli avesse detto non si sarebbe dovuto arrabbiare.

 

- …sei cambiato-

 

Silenzio.

 

- Tutto qua?- chiese lui.

 

Selphie sorrise amabilmente - Non ti basta? Riflettici-

 

Squall distolse lo sguardo e guardò in alto. La ragazza lo imitò.

 

Una stella cadente solcò il cielo… nello stesso punto dove l’anno prima era passata quella che avevano visto lui e Rinoa.

 

- L’hai vista?- le chiese.

 

Selphie annuì.

 

- Lo sai che una stella cadente, se vista da un ragazzo e una ragazza contemporaneamente, li unisce?- le chiese. Quella cosa gliel’aveva detta Rinoa.

 

Selphie arrossì – Ma che dici! Probabilmente non era una stella cadente, la nostra!-

 

Squall rise. Selphie lo guardò storto e riprese -…Cosa vorresti dire?-

 

- Nulla…- disse lui smettendo di ridere e sorridendo semplicemente.

 

- Ah, beh…- disse lei, guardando verso il tavolo dove Seifer parlava con la ragazza responsabile della biblioteca.

 

Squall notò che la musica era cambiata, le mise tutt’e due le mani sui fianchi e lei gli cinse il collo.

 

- Allora…- fece lei – quando cominciano le lezioni?-

 

- Domani, alle nove e mezza. Il primo giorno sempre alla seconda ora-

 

Selphie si era trasferita da Trabia, un Garden estremamente prestigioso che però era stato distrutto da dei missili qualche mese prima. Era nuova a Balamb.

 

- E cosa dobbiamo indossare? La divisa o…-

 

- Divisa?!- chiese lui, ridendo – Non la mettiamo da tempo! –

 

Selphie lo guardò – Che strano… noi la mettevamo tutti i giorni e chi non la metteva riceveva una bella nota sul diario!-

 

Squall fece spallucce – Boh, che ne so io… so solo che non la metto dal primo anno!!-

 

La ragazza sorrise mentre si stringeva a lui. Non che le piacesse, ma si sentiva coccolata. Lui nemmeno aveva mai avuto un debole per la ragazza, e le cose dette poco prima sulla stella cadente era uno scherzo, che Selphie non aveva capito.

 

- Grazie…- le sussurrò all’orecchio.

 

- E di che?- chiese lei, non capendo.

 

- Di tutto. Mi fai tornare il sorriso, con i tuoi modi di fare!- le disse, semplicemente.

 

Selphie cercò di sembrare modesta – Oh, non serve che mi ringrazi… è un piacere farlo!-

 

-…in che senso?- chiese maliziosamente Squall.

 

- Non in quello!- Esclamò lei, dandogli uno schiaffo sul collo.

 

Adorava farla arrabbiare.

  
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