Circa due
anni fa mi avventurai nel fantastico mondo delle Ff e, rimastane ammaliata,
decisi di sperimentare cosa potesse uscire dalla mia testolina pazza, nacque così
Sailor Moon New Generation. In questo lasso di tempo di Ff e libri ne ho letti
parecchi e devo ammettere che il mio stile di scrittura è assai migliorato ho
per questo pensato di ristrutturare il mio primo lavoro e di continuare il
seguito, End of Sun, spero vi divertiate a leggere le mie storie. Bye
Note
dell’autrice:
questa Ff si svolge nel XXX sec.
Preciso che
non mi ricordo molto bene quali erano i ruoli dei personaggi nel manga quindi
non vi sorprendete se troverete qualche cambiamento… dunque nella mia Ff:
·
Bunny e Marzio si sono sposati
e ora sono conosciuti come “Regina Serenity" e “Re Endimion”
·
Chibiusa è la loro figlia
primogenita nonché principessina del Crystal Empire
·
Le Inners e le Outers Senshi
sono le guardiane della regina
·
Helios non si è più visto da
quella volta della promessa ad Usa nel XX sec.
·
Chibiusa e Ottavia hanno 16
anni, Helios
17
I
personaggi presenti nella Ff sono utilizzati senza alcun fine di lucro e nel
rispetto dei rispettivi proprietari e copyrights mentre quelli che usciranno dai
miei attacchi di pazzia… beh sono miei!!!
Buona
lettura.
PROLOGO:
In quella
particolare notte d’estate il cielo era di un blu mare così intenso
d’apparire nero, tutti gli astri brillavano da lontano ed una singolare luce
illuminava il Crystal Palace.
Una ragazza,
nella propria camera, contemplava il suo riflesso in uno specchio assai
elaborato, elaborato come tutto quello che possedeva, perché ogni cosa che la
circondava e lei stessa dovevano essere adatte al suo rango: futura regina
dell’Empire.
Lo specchio
confermava tutte le voci e gli apprezzamenti che giravano sul conto della
suddetta erede al trono: era molto bella. In quel preciso momento indossava un
abito chiaro che metteva in risalto le sue forme, era un vestito esclusivo che
suo padre aveva fatto acconciare apposta per quella ricorrenza, a una prima
apparenza semplice ma perfetto nei particolari: arrivava poco più su delle
ginocchia ed aveva una scollatura a barca che lasciava scoperte le spalle, il
bustino era ricoperto di perline che luccicavano ogni volta che la luce le
incontrava e le rifiniture erano cucite con una cura e precisione maniacale. Al
collo si faceva notare uno splendido ciondolo in oro bianco a mezza luna, lo
stesso pendente adornava anche le orecchie e il polso destro della ragazza. La
stessa forma tra l’altro compariva sulla fronte della giovane, emblema della
famiglia reale.
Dal salone
centrale cominciò a diffondersi nell’aria una dolce melodia che fece
rinvenire la ragazza dal fluire dei suoi pensieri. Impugnata la spazzola la
giovane cominciò a pettinare i setosi capelli che erano rosa come gli occhi e
ricadevano ben oltre la schiena. Al pensiero della gente giù nel salone che
ballava sulle sue labbra nacque un sorriso a metà tra il divertito e il
disperato: era di nuovo in ritardo. Sistemati i capelli nei due consueti codini,
li legava spesso così: aveva iniziato da piccola cercando di ricalcare le orme
di sua madre, s’infilò un paio di sandali dal tacco alto ed uscì
incamminandosi per i corridoi del Crystal Palace.
°CRYSTAL
PALACE – SALA DA BALLO°
Al ritmo di
piacevoli armonie decine di principi e principesse, provenienti da ogni angolo
dell’Empire, danzavano con incredibile naturalezza altri formavano piccoli
campanelli e, sfoggiando maniere raffinate e elargendo sorrisi, parlavano del più
e del meno. In un angolo le guardiane della regina commentavano annoiate lo
svolgersi dell’ennesima festa.
“Che noia
ragazze, ma è possibile che sia tutte le sere così? Quasi mi mancano tutti
quei mostri che movimentavano un po’ le nostre giornate!” La più giovane
delle guardiane della sovrana, Sailor Saturn, nonché migliore amica
dell’erede al trono era avvolta in un accurato abito turchese e nel
pronunciare queste parole si attirò addosso le occhiate di altre due guerriere.
“Ma di che
ti lamenti? C’è cibo a volontà e poi guarda quanti bei principi!” Rispose
infatti scandalizzata Marta, protetta di Venere.
“Marta!!
Possibile che non pensi ad altro! Noi siamo qui per garantire che vada tutto
liscio non per abbuffarci!” Fu l’immediata ramanzina della guerriera di
Mercurio. “E poi, Ottavia, queste cose non pensarle neanche per scherzo, la
pace è una cosa magnifica”.
“Ma dai
Emi, rilassati, stavo scherzando! E poi ormai il potere della corona è
consolidato, chi vuoi che abbia la faccia tosta di attaccarci?” Rispose
sbuffando la piccola Ottavia.
“Appunto!
È quello che dico anch’io… la pace è magnifica e breve quindi
godiamocela!” E così dicendo la guerriera di Venere si fiondò sul buffet.
“Qualcuno
ha visto la principessa?” S’intromise Rea, fasciata in un tubino nero,
arrivando alle loro spalle.
“In teoria
dovrebbe essere gia qui… ma lo sai com’è fatta: è sempre in ritardo! Mi
ricorda tanto Bunny, ops Serenity!” Sorrise la guerriera di Saturno.
“Già….”
Concordò Rea scoppiando in una risata argentina.
In quell’istante
la musica cominciò a sfumare e l’ambasciatore in cima alle scale si preparò
ad annunciare il nome del prossimo ospite.
“L’erede
al trono, la principessa Chibiusa!” Urlò con quanto più fiato aveva in gola.
In cima alla
gradinata fece la sua comparsa la figura della principessa che cominciò
lentamente a scendere i gradini. Quando la ragazza fu circa a metà della
scalinata cominciò a cercare con gli occhi qualcuno che conosceva: in un angolo
scorse le guardiane di sua madre che le stavano sorridendo, nella folla sparsa
sulla pista da ballo riconobbe qualche principe con cui aveva ballato sere
prima…. Poi vuoto totale: non conosceva la maggior parte di quella gente.
Spostando lo sguardo verso trono non riuscì nemmeno a guadagnarsi
l’attenzione dei genitori che stavano discutendo con persone che non aveva mai
visto….
*Non
conosco nessuno*
Lei,
l’erede al trono, era considerata da tutti fortunata ma in realtà si odiava.
Odiava
quella vita falsa e piena di feste, basata su finte apparenze. Era circondata da
persone che dicevano di conoscerla ma che non avevano la minima idea di chi
fosse realmente o di quello che provasse: in realtà lei si sentiva
infinitamente sola.
La sua vita
era vuota, così la definiva lei: vuota e priva d’amore che non fosse quello
dei suoi genitori.
Era
circondata da falsi amici e a volte perfino Ottavia, lei che si vantava di
essere la sua migliore amica, non la capiva.
Di colpo si
sentì montare dentro un odio immenso per tutto questo.
Strinse i
pugni e i suoi occhi diventarono lucidi.
Stava per
piangere ma la consapevolezza della stupidità di quel gesto di fronte al fior
fior della nobiltà dell’Empire la convinse a desistere.
Dopo un
profondo respiro prosegui giù per i gradini. Sorridendo rifiutò con tutta
l’educazione che le era stata insegnata le varie proposte di ballo che le
venivano fatte… si voltò distratta verso il trono. Sua madre le fece cenno
col capo di avvicinarsi.
“Chibiusa,
tesoro, vorrei presentarti i sovrani di Gaeda.” Esordì sua madre.
La
principessa volse lo sguardo alle due figure in piedi davanti a lei che
sorridevano al suo indirizzo.
*Sembrano
brave persone*
Decise di
far fare bella figura alle madre: sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e con
un leggero inchino disse “Onorata di fare la vostra conoscenza.”
“Il
piacere è nostro cara”. Rispose la donna restituendole un sincero sorriso
poi, voltandosi verso sua madre, proseguì “Hai veramente una splendida figlia
Serenity.”
“Lo so!”
Sorrise sua madre piena d’orgoglio poi, guardando la principessa, riprese
“Tesoro, lo sai che anche Joanna e Kozo hanno una figlia? Ha più o meno la
tua età! Arriverà qui domani e si fermerà per qualche giorno. Stavo giusto
dicendo a Joanna che avresti volentieri accettato di mostrarle il regno e farle
un po’ di compagnia….”
*Oh
fantastico… adesso devo fare anche la guida turistica*
Serenity
all’espressione poco convinta della figlia insistette “Sarebbe solo per
qualche giorno e poi sono sicura che vi divertirete….”
“Veramente
io---” cominciò Chibiusa ma venne presto interrotta da suo padre: “Lo
sapevamo che avresti accettato!” esclamò chiudendo definitivamente il
discorso.
“…okay”
mormorò la ragazza a mezza voce allontanandosi.
°GAEDA
– PALAZZO REALE°
Aphrodite,
dama di compagnie dell’erede al trono di Gaeda, si aggirava per gli
appartamenti della principessa raccattando vestiti e cose utili da mettere nel
baule per il viaggio. La ragazza era famosa per la sua calma e timidezza e i
lunghi capelli azzurrini e le iridi color dell’acqua, accompagnati alla
candida carnagione e alle labbra sempre increspate in un dolce sorriso, la
rendevano simpatica e piacevole a molte persone. Fisicamente assomigliava molto
alla sua principessa, a parte nei capelli, Angel, erede al trono, infatti
sfoggiava una lunga chioma di ricci color del grano, ma caratterialmente erano
alle antitesi. Sua Altezza infatti era stata dotata da madre natura di una
inconsueta loquacità, era molto impulsiva e decisamente poco razionale.
Un’altra
figura si aggirava canticchiando per la camera: Dafne, seconda dama di compagnia
della principessa. A differenza di Angel ed Aphrodite poteva vantare una discreta
altezza e un fisico decisamente slanciato. Dotata di un pessimo carattere
risultava antipatica a molti ed era sempre in lite con Sua Altezza. La carnagione
ambrata, gli occhi di giada e i lunghi capelli corvini la rendevano comunque
popolare e interessante agli occhi del popolo maschile. La leggera canotta che
indossava lasciava intravedere la sagoma di un tatuaggio all’altezza della
spalla destra, sulla schiena: si trattava di un dragone in stile orientale, suo
grande orgoglio.
La porta del
bagno si aprì con violenza finendo a sbattere contro il muro. Aphrodite
raccolse i vestiti che le erano scivolati di mano per lo spavento mentre Dafne
si lanciò in una serie di improperi contro la poca femminilità della bionda
che ora girava mezza nuda allagando il pavimento della stanza. Angel senza far
caso alle maledizione che le erano rivolte contro strappò dalle mani di Dafne
una camicia da notte e cominciò a dare istruzioni ad Aphrodite sul contenuto
del baule levando alcuni capi e mettendone dentro altri senza badare al fatto di stare
stropicciando la maggior parte degli abiti.
“Sapete?
…non vedo l’ora di partire!” Esclamò poi sorridendo.
Continua…
Baci
Seyenne^.^