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Autore: Seyenne    28/06/2006    4 recensioni
Una storia intrisa d’azione e con un pizzico di romanticismo che si svolge nel XXX secolo. Ora che Bunny è diventata regina chi difenderà l'universo? Nuovi personaggi, nuovi nemici, tanti problemi e battaglie! R&R!!! Versione riveduta e MOLTO corretta
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chibiusa, Helios/Pegasus, Altro Personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Circa due anni fa mi avventurai nel fantastico mondo delle Ff e, rimastane ammaliata, decisi di sperimentare cosa potesse uscire dalla mia testolina pazza, nacque così Sailor Moon New Generation. In questo lasso di tempo di Ff e libri ne ho letti parecchi e devo ammettere che il mio stile di scrittura è assai migliorato ho per questo pensato di ristrutturare il mio primo lavoro e di continuare il seguito, End of Sun, spero vi divertiate a leggere le mie storie. Bye

 

Note dell’autrice: questa Ff si svolge nel XXX sec.

Preciso che non mi ricordo molto bene quali erano i ruoli dei personaggi nel manga quindi non vi sorprendete se troverete qualche cambiamento… dunque nella mia Ff:

·          Bunny e Marzio si sono sposati e ora sono conosciuti come “Regina Serenity" e “Re Endimion”

·          Chibiusa è la loro figlia primogenita nonché principessina del Crystal Empire

·          Le Inners e le Outers Senshi sono le guardiane della regina

·          Helios non si è più visto da quella volta della promessa ad Usa nel XX sec.

·          Chibiusa e Ottavia hanno 16 anni, Helios 17

I personaggi presenti nella Ff sono utilizzati senza alcun fine di lucro e nel rispetto dei rispettivi proprietari e copyrights mentre quelli che usciranno dai miei attacchi di pazzia… beh sono miei!!!

Buona lettura.

 

PROLOGO:

In quella particolare notte d’estate il cielo era di un blu mare così intenso d’apparire nero, tutti gli astri brillavano da lontano ed una singolare luce illuminava il Crystal Palace.

Una ragazza, nella propria camera, contemplava il suo riflesso in uno specchio assai elaborato, elaborato come tutto quello che possedeva, perché ogni cosa che la circondava e lei stessa dovevano essere adatte al suo rango: futura regina dell’Empire.

Lo specchio confermava tutte le voci e gli apprezzamenti che giravano sul conto della suddetta erede al trono: era molto bella. In quel preciso momento indossava un abito chiaro che metteva in risalto le sue forme, era un vestito esclusivo che suo padre aveva fatto acconciare apposta per quella ricorrenza, a una prima apparenza semplice ma perfetto nei particolari: arrivava poco più su delle ginocchia ed aveva una scollatura a barca che lasciava scoperte le spalle, il bustino era ricoperto di perline che luccicavano ogni volta che la luce le incontrava e le rifiniture erano cucite con una cura e precisione maniacale. Al collo si faceva notare uno splendido ciondolo in oro bianco a mezza luna, lo stesso pendente adornava anche le orecchie e il polso destro della ragazza. La stessa forma tra l’altro compariva sulla fronte della giovane, emblema della famiglia reale.

Dal salone centrale cominciò a diffondersi nell’aria una dolce melodia che fece rinvenire la ragazza dal fluire dei suoi pensieri. Impugnata la spazzola la giovane cominciò a pettinare i setosi capelli che erano rosa come gli occhi e ricadevano ben oltre la schiena. Al pensiero della gente giù nel salone che ballava sulle sue labbra nacque un sorriso a metà tra il divertito e il disperato: era di nuovo in ritardo. Sistemati i capelli nei due consueti codini, li legava spesso così: aveva iniziato da piccola cercando di ricalcare le orme di sua madre, s’infilò un paio di sandali dal tacco alto ed uscì incamminandosi per i corridoi del Crystal Palace.

 

 

°CRYSTAL PALACE – SALA DA BALLO°  

Al ritmo di piacevoli armonie decine di principi e principesse, provenienti da ogni angolo dell’Empire, danzavano con incredibile naturalezza altri formavano piccoli campanelli e, sfoggiando maniere raffinate e elargendo sorrisi, parlavano del più e del meno. In un angolo le guardiane della regina commentavano annoiate lo svolgersi dell’ennesima festa.

“Che noia ragazze, ma è possibile che sia tutte le sere così? Quasi mi mancano tutti quei mostri che movimentavano un po’ le nostre giornate!” La più giovane delle guardiane della sovrana, Sailor Saturn, nonché migliore amica dell’erede al trono era avvolta in un accurato abito turchese e nel pronunciare queste parole si attirò addosso le occhiate di altre due guerriere.

“Ma di che ti lamenti? C’è cibo a volontà e poi guarda quanti bei principi!” Rispose infatti scandalizzata Marta, protetta di Venere.

“Marta!! Possibile che non pensi ad altro! Noi siamo qui per garantire che vada tutto liscio non per abbuffarci!” Fu l’immediata ramanzina della guerriera di Mercurio. “E poi, Ottavia, queste cose non pensarle neanche per scherzo, la pace è una cosa magnifica”.

“Ma dai Emi, rilassati, stavo scherzando! E poi ormai il potere della corona è consolidato, chi vuoi che abbia la faccia tosta di attaccarci?” Rispose sbuffando la piccola Ottavia.

“Appunto! È quello che dico anch’io… la pace è magnifica e breve quindi godiamocela!” E così dicendo la guerriera di Venere si fiondò sul buffet.

“Qualcuno ha visto la principessa?” S’intromise Rea, fasciata in un tubino nero, arrivando alle loro spalle.

“In teoria dovrebbe essere gia qui… ma lo sai com’è fatta: è sempre in ritardo! Mi ricorda tanto Bunny, ops Serenity!” Sorrise la guerriera di Saturno.

“Già….” Concordò Rea scoppiando in una risata argentina.

 

In quell’istante la musica cominciò a sfumare e l’ambasciatore in cima alle scale si preparò ad annunciare il nome del prossimo ospite.

“L’erede al trono, la principessa Chibiusa!” Urlò con quanto più fiato aveva in gola.

In cima alla gradinata fece la sua comparsa la figura della principessa che cominciò lentamente a scendere i gradini. Quando la ragazza fu circa a metà della scalinata cominciò a cercare con gli occhi qualcuno che conosceva: in un angolo scorse le guardiane di sua madre che le stavano sorridendo, nella folla sparsa sulla pista da ballo riconobbe qualche principe con cui aveva ballato sere prima…. Poi vuoto totale: non conosceva la maggior parte di quella gente. Spostando lo sguardo verso trono non riuscì nemmeno a guadagnarsi l’attenzione dei genitori che stavano discutendo con persone che non aveva mai visto….

*Non conosco nessuno*

Lei, l’erede al trono, era considerata da tutti fortunata ma in realtà si odiava.

Odiava quella vita falsa e piena di feste, basata su finte apparenze. Era circondata da persone che dicevano di conoscerla ma che non avevano la minima idea di chi fosse realmente o di quello che provasse: in realtà lei si sentiva infinitamente sola.

La sua vita era vuota, così la definiva lei: vuota e priva d’amore che non fosse quello dei suoi genitori.

Era circondata da falsi amici e a volte perfino Ottavia, lei che si vantava di essere la sua migliore amica, non la capiva.

Di colpo si sentì montare dentro un odio immenso per tutto questo.

Strinse i pugni e i suoi occhi diventarono lucidi.

Stava per piangere ma la consapevolezza della stupidità di quel gesto di fronte al fior fior della nobiltà dell’Empire la convinse a desistere.

Dopo un profondo respiro prosegui giù per i gradini. Sorridendo rifiutò con tutta l’educazione che le era stata insegnata le varie proposte di ballo che le venivano fatte… si voltò distratta verso il trono. Sua madre le fece cenno col capo di avvicinarsi.

“Chibiusa, tesoro, vorrei presentarti i sovrani di Gaeda.” Esordì sua madre.

La principessa volse lo sguardo alle due figure in piedi davanti a lei che sorridevano al suo indirizzo.

*Sembrano brave persone*

Decise di far fare bella figura alle madre: sfoggiò uno dei suoi migliori sorrisi e con un leggero inchino disse “Onorata di fare la vostra conoscenza.”

“Il piacere è nostro cara”. Rispose la donna restituendole un sincero sorriso poi, voltandosi verso sua madre, proseguì “Hai veramente una splendida figlia Serenity.”

“Lo so!” Sorrise sua madre piena d’orgoglio poi, guardando la principessa, riprese “Tesoro, lo sai che anche Joanna e Kozo hanno una figlia? Ha più o meno la tua età! Arriverà qui domani e si fermerà per qualche giorno. Stavo giusto dicendo a Joanna che avresti volentieri accettato di mostrarle il regno e farle un po’ di compagnia….”

*Oh fantastico… adesso devo fare anche la guida turistica*

Serenity all’espressione poco convinta della figlia insistette “Sarebbe solo per qualche giorno e poi sono sicura che vi divertirete….”

“Veramente io---” cominciò Chibiusa ma venne presto interrotta da suo padre: “Lo sapevamo che avresti accettato!” esclamò chiudendo definitivamente il discorso.

“…okay” mormorò la ragazza a mezza voce allontanandosi.

 

 

°GAEDA – PALAZZO REALE°

Aphrodite, dama di compagnie dell’erede al trono di Gaeda, si aggirava per gli appartamenti della principessa raccattando vestiti e cose utili da mettere nel baule per il viaggio. La ragazza era famosa per la sua calma e timidezza e i lunghi capelli azzurrini e le iridi color dell’acqua, accompagnati alla candida carnagione e alle labbra sempre increspate in un dolce sorriso, la rendevano simpatica e piacevole a molte persone. Fisicamente assomigliava molto alla sua principessa, a parte nei capelli, Angel, erede al trono, infatti sfoggiava una lunga chioma di ricci color del grano, ma caratterialmente erano alle antitesi. Sua Altezza infatti era stata dotata da madre natura di una inconsueta loquacità, era molto impulsiva e decisamente poco razionale.

Un’altra figura si aggirava canticchiando per la camera: Dafne, seconda dama di compagnia della principessa. A differenza di Angel ed Aphrodite poteva vantare una discreta altezza e un fisico decisamente slanciato. Dotata di un pessimo carattere risultava antipatica a molti ed era sempre in lite con Sua Altezza. La carnagione ambrata, gli occhi di giada e i lunghi capelli corvini la rendevano comunque popolare e interessante agli occhi del popolo maschile. La leggera canotta che indossava lasciava intravedere la sagoma di un tatuaggio all’altezza della spalla destra, sulla schiena: si trattava di un dragone in stile orientale, suo grande orgoglio.

La porta del bagno si aprì con violenza finendo a sbattere contro il muro. Aphrodite raccolse i vestiti che le erano scivolati di mano per lo spavento mentre Dafne si lanciò in una serie di improperi contro la poca femminilità della bionda che ora girava mezza nuda allagando il pavimento della stanza. Angel senza far caso alle maledizione che le erano rivolte contro strappò dalle mani di Dafne una camicia da notte e cominciò a dare istruzioni ad Aphrodite sul contenuto del baule levando alcuni capi e mettendone dentro altri senza badare al fatto di stare stropicciando la maggior parte degli abiti.

“Sapete? …non vedo l’ora di partire!” Esclamò poi sorridendo.

 

 

 

Continua…

 

Baci Seyenne^.^

  
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