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Autore: OfeliaMillet    23/10/2011    5 recensioni
" [...] Il moro iniziò a ridere coprendosi la bocca con la mano smaltata, quella tipa era davvero assurda!
Anthea lo guardò interrogativa -Ma vi siete messi d'accordo tu e tuo fratello per prendermi per il culo stasera?-
-Scusami...- Si ricompose passandosi due dita sotto gli occhi per evitare che le lacrime facessero colare il suo make up -No, non ci siamo messi d'accordo e se proprio lo vuoi sapere dopo andrò pure a dirgliene quattro a quel coglione...Comunque, non mi sono ancora presentato...- Fece per tendere la mano alla ragazza e proferire finalmente il suo vero nome, quando lei lo precedette -Si, sei Tom Kaulitz il fratello di Bill-
Il moro rimase bloccato, con la mano destra tesa a mezz'aria mentre la ragazza completava la sua frase in modo decisamente errato.
-Già...Tom...- [...] "
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 26:  "Allora...ti piace?"


Anthea recuperò il suo borsone nero da sopra l'armadio e, dopo averlo lanciato a terra scese dalla scaletta osservandolo critica.
-E adesso che ci infilo?-
Si passò una mano fra i capelli cercando di pensare a dove volesse portarla Bill: avrebbe dovuto portare un maglione oppure il costume? E per quanto tempo aveva intenzione di stare via?
Sbuffò scuotendo la testa...possibile che volesse portarla...?
-No, scema...come fa a portarmi fino in Italia?- Rise di se stessa aprendo l'armadio e, dopo aver preso una felpa con la zip, un paio di short, il vestito nero che Bill le aveva regalato e un cambio di biancheria intima, si cambiò velocemente togliendosi la tuta e infilando un vestitino viola assieme ai suoi immancabili anfibi e, dopo essersi avvolta il collo con un foulard della madre, uscì velocemente di camera stringendo i manici del borsone nero e urlando un "Io esco" sperando che qualcuno in casa l'avesse sentita.

-Io esco!!-
Rumore di anfibi che sbattono contro il marmo della scalinata del palazzo nel centro di Berlino, mani strette attorno ad un borsone nero e capelli biondi sparsi sulle spalle gracili di una piccola adolescente entusiasta.
Non riusciva a togliere un enorme sorriso dal suo volto in quel giorno che normalmente le portava sempre un po' di tristezza.
Dirk gliel'aveva promesso da tanto e adesso, dopo aver strappato il permesso a suo padre, si precipitava con una velocità pazzesca, verso la villa del suo ragazzo per poter partire per una destinazione tanto agognata: l'Italia.
Avrebbe potuto festeggiare il compleanno della madre direttamente sulle spiagge della Versilia in compagnia del suo ragazzo e non stava più nella pelle, voleva sentire la sabbia incastrarsi fra le dita dei piedi, il vento scompigliarle ed annodarle i capelli e rivedere quel mare che, pur non essendo meravigliosamente blu ed esotico, racchiudeva la bellezza della sua infanzia.

Strinse il borsone cercando di ricordarsi, per la milionesima volta, se si era dimenticata qualcosa e, dopo essersi ispezionata allo specchietto della scintillante BMW del padre di Drik, salì i pochi gradini cge conducevano sul loggiato della villa, sentendosi fremere sempre più di eccitazione per il viaggio che avrebbe affrontato nel pomeriggio.
Aveva deciso di raggiungere Dirk direttamente a casa sua con un largo anticipo di ben due ore per fargli una sorpresa e perchè , presa com'era dall'ansia e dall'eccitazione, non stava più nella pelle e preferiva passare il tempo che la divideva dal prendere il volo assieme alla sua dolce metà.


Se solo non si fosse affezionata così tanto...


-Rockstar!-
Anthea, dopo essersi guardata nel vetro riflettente dell'Audi del cantante, bussò al finestrino poggiando il borsone a terra e guardando il finestrino abbassarsi meccanicamente di fronte al suo volto.
-Apri questo trabiccolo di macchina se non vuoi lasciarmi qua- Sorrise al volto coperto da enormi occhiali da sole del moro che apparse dall'interno della macchina.
 -Aliena, hai fatto presto!- Si sporse sul sedile aprendo la portiera e prendendo il borsone, lanciandolo nella parte posteriore della macchina per poi avvolgere il polso della bionda con una mano trascinandola letteralmente in macchina e facendola cadere miseramente sul sedile del passeggero, con il busto spalmato contro il suo torace.
 -Mi sei mancata tantissimo- Bill le sorrise passandole una mano sul viso e, dopo essersi tolto gli occhiali da sole, si curvò sul suo volto strappandole un tenero bacio sulle labbra -Tantissimo-
Sorrise di nuovo sulla sua bocca, strusciando le labbra sulle sue mentre la bionda lo guardava imbarazzata e stritolata fra sedile del passeggero e le lunghe braccia del cantante che continuava a tenerla stretta a sè.
-Bill...Bill, adoro questi momenti pieni di miele ma...- La bionda allungò le braccia dietro il collo del cantante passando le dita fra i suoi capelli -Dov'è che vorresti portarmi?- Concluse guardandolo incuriosita e il cantante, di tutta risposta, si allungò verso di lei mordendole le labbra  -Questo non vi è dato saperlo- Disse scuotendo la testa e leccandosi di riflesso la bocca per assaporare ancora il sapore della ragazza che adesso lo scrutava con un cipiglio curioso.
-Eddai, dove vuoi portarmi?- Cantilenò liberandosi dalle sue braccia e dondolandosi sul posto, provocando una spontanea risata al cantante che, dopo essersi tamburellato il mento con l'indice, scosse una spalla inforcando nuovamente i suoi occhiali da sole.
-Mh...non saprei- Disse arricciando le labbra e provocando uno sbuffo da parte della ragazza che intreccio le braccia al petto guardando la strada davanti a sè.
 -Sperò solo che non sia una delle tue trovate assurde-
Bill scosse la testa sorridendo -Vedrai....ti piacerà-
Il rombo della macchina sovrastò l'ennesimo sbuffo divertito e impaziente di Anthea, seguito dall'immancabile risata del cantante.


-Allora, ti piace?- Un grugnito eccitato sovrastò il rumore delle molle del letto cigolante, della carne sudata che sfregava e si appiccicava in quell'insolita giornata estiva berlinese.
Anthea poggiò il borsone pieno di abiti svolazzanti e costumi davanti alla porta di legno di ciliegio.
Sospiri, mugolii e colpi di corpi eccitati e  incastrati uno dentro l'altro.
Non voleva vedere, non voleva rovinare la sua vacanza perfetta, la loro vacanza perfetta.
Voleva tornare in Italia, era una promessa, lei doveva tornare, salutare sua madre, farle gli auguri di compleanno, regalare un girasole al mare, alle sue ceneri.
Era una promessa e doveva mantenerla.
Chiuse gli occhi cercando di muovere la mano alla ricerca del manico del borsone pieno di vestiti.
Muoveva le dita, accarezzava freneticamente il vuoto mentre i sospiri e i gemiti si facevano più forti.
Doveva tornare a casa, fare finta di niente e aspettare una chiamata di Dirk che l'accusava di essere sempre in ritardo.
-Dirk...Oh Dirk, cazzo, cazzo si- Una voce femminile impastata dal piacere invocò il nome del suo ragazzo mentre lui continuava a grugnire come un orso impazzito.
-Cazzo, oh ...oh cazzo-


Se solo non fosse entrata in quella stanza...


-Bill-
Anthea sospirò incrociando le braccia -So che vuoi che questa sia una sorpresa ma sono sicura che eravamo su un aereo, non puoi bendarmi e poi farmi sentire le ventole che girano e l'aereo che prende quota- Annuì orgogliosa cercando nuovamente di togliersi la benda che il cantante le aveva messo sugli occhi subito dopo aver fermato la macchina in un parcheggio sotterraneo.
-Naaa- Bill sorrise mettendole una mano sugli occhi per non far scendere il foulard dal suo viso mentre due bodyguard li scortavano lontano dalla pista di atterraggio.
Il vento sferzava contro i loro corpi e gli abiti svolazzavano seguendo i movimenti di quell'aria artificiale dovuta allo spostamento dell'aereo privato che aveva noleggiato il cantante per questa piccola sorpresa.
Certo, poteva pure rivelarle la meta adesso che erano giunti a destinazione e che la bionda iniziava ad insospettirsi, ma voleva vedere il suo volto appena la benda scivolava dai suoi occhi rivelando la distesa di sabbia e sassolini della spiaggia.
Fremeva dalla voglia di vedere la sorpresa e la felicità sul suo viso e sperava che questa gita riuscisse a riportare il sorriso sul volto della bionda.
David non sapeva niente ma sinceramente non gli importava molto, quello era l'unico giorno libero che la band era riuscita a ritagliarsi in quelle settimane e lui era adulto abbastanza per poter decidere su come passare le poche ore di libertà che gli venivano concesse e poi, solo vedere un sorriso sul volto di quella che poteva considerare la sua ragazza, era mille volte più importante che di una stupida ramanzina del suo manager.

-Ho sentito le ventole o come diavolo si chiamano! Mica sono scema eh...- Anthea ribatté stizzita aggrappandosi alla maglia del moro e tirandolo verso di sè.
-Dimmi dove siamo- Sillabò a bassa voce alzando il viso verso l'alto e cercando di intercettare lo sguardo del ragazzo.
-Bill- Sussurrò accostandosi al suo collo e lasciando dei baci umidi sulla sua pelle.
Era veramente troppo curiosa. Dopo più di un'ora passata sopra un aereo, voleva sapere dove il moro l'avesse portata e, se lui non voleva rivelarglielo con le buone, avrebbe trovato un modo per farlo confessare.
-An, non te lo dico, non sarebbe più una sorpresa!- Bill le posò le mani sui fianchi cercando di allontanarla da sè.
-Bill...- Ripeté il suo nome accarezzandogli con le dita i fianchi coperti dalla t-shirt senza staccarsi dal suo collo.
-Dimmi...- Passò sul suo pomo d'Adamo succhiandolo leggermente e sentendolo deglutire nervoso, sorrise convinta di essere quasi riuscita nel suo intento.
-Dove siamo...- Gli mordicchiò il collo e sorrise alzando il volto verso l'alto.
-Questi...questi tentativi di seduzione su di me non funzionano, aliena- Il moro scosse vigorosamente la testa cercando di convincere pure se stesso della sua frase mentre la bionda sbuffava accartocciandosi su se stessa e ripiegando le spalle -Che palle! Non è vero che non funzionano, sei tu che sei noioso-
Bill rise spintonandola dolcemente in una macchina -Siediti, non fare domande e fra poco siamo arrivati-


-Perchè devi andare?-
Una vocetta stanca e petulante ruppe il silenzio facendo fermare il respiro alla bionda che, ancora immobile dietro alla porta, ormai aveva smesso persino di cercare il manico del suo borsone per fuggire da quella casa.
-Dille che che non ti importa un cazzo di lei e della sua mammina morta, Dirk-
Anthea si morse il labbro inferiore e una pugnalata dritta allo stomaco avrebbe fatto meno male.
-Stronzate! Lo sai che quella è frigida, se le dico così non me la da più, racconta tutto a papino avvocato e io sono totalmente fottuto-
Uno sbuffo scocciato, un'imprecazione e un'altra pugnalata allo stomaco ben assestata.
-Sei un cazzone, per quanto devi stare dietro a quella? -
-Finchè il padre riesce a togliermi dai casini, lo sai che sono con le palle al muro!- Dirk alzò la voce e sbuffò e Anthea indietreggiò di un passo rimanendo con gli occhi sgranati.
Dirk era un'artista, lui faceva murales, pitturava di tag l'intera Berlino e lei lo adorava per questo ma il signor Frost, proprietario di un museo appena abbellito dai suoi lavori non molto e per questo lo aveva denunciato e Anthea, da stupida fidanzatina figlia di un avvocato, aveva deciso di aiutarlo, di toglierlo dalle grane e lui era il suo ragazzo...mica poteva pagare i sevigi dell'avvocato migliore  di tutta la Germania?
Si era sentita una stupida ed ingenua bambinetta in quel momento.
-Mi tratti come una troia per stare dietro a quella! Sei sicuro che non sia tutta una scusa?- La vocetta isterica della ragazza si fece di nuovo sentire forte e chiara dalla camera da letto.
-Cucciola, lo sai che voglio solo te, quando scopo lei penso a te e se non fosse per il padre l'avrei già mandata a fare in culo ma adesso porta pazienza, ok?-
La mano di Anthea si mosse velocemente, schiaffeggiò l'aria e strinse il manico nero del borsone talmente forte che le sue nocche sembravano voler uscir fuori dalla sua mano.
Strinse quel manico ancora più forte e corse via sbattendo i suoi anfibi chiodati sul costoso pavimento di marmo.



Bill tolse gli anfibi ad Anthea lanciandoli alla rinfusa all'interno della macchina, provocando proteste da parte della bionda che si ritrasse prontamente, tenendo una mano sulla benda -Bill, spiegami che stai combinando-
Il moro rise uscendo dalla macchina -Siamo arrivati e qua gli anfibi non ti servono- Si accucciò verso la bionda e, con non poche difficoltà, la prese fra le braccia barcollando leggermente -Adesso stai buona buona che ci siamo-
La bionda strinse le braccia attorno al collo del cantante che aveva come idea iniziale di tenerla a mò di principessa e adesso invece fra le braccia si ritrovava una specie di koala appiccicato al suo busto.
-Bill, Bill mi farai cadere, io no mi fido della gente che vuole prendermi in braccio e poi sono bendata e se tu dovessi cadere io precipiterei a terra e mi farei malissimo e...-
Anthea si bloccò allentando anche la presa sul collo del ragazzo, quando sentì un rumore non più familiare ma che mai avrebbe dimenticato: il mare.
Onde che si infrangevano su una spiaggia e i piedi del cantante che affossavano su qualcosa di soffice e morbido ad ogni suo passo.
-Oddio- Sussurrò prendendo di nuovo il labbro fra i denti e tendendo sempre più le orecchie a quei rumori meravigliosi. Un vortice di ansia, eccitazione, trepidazione, malinconia e paura le invasero la bocca dello stomaco e il cantante sorrise fra sè quando notò il volto della ragazza cambiare espressione.
-Ok, puoi togliere la benda adesso- Sussurrò al suo orecchie mentre allentava la presa con il suo corpo e la faceva scivolare lentamente sulla sabbia.

Le dita dei piedi della bionda si strinsero e distesero svariate volte sul manto sabbioso soffice e caldo  mentre i capelli le frustavano il viso ancora bendato.
-Bill- Pigolò il nome del ragazzo, il solito ragazzo che all'inizio aveva schernito, il solito ragazzo testardo che aveva continuato a corteggiarla e sorprenderla, il solito ragazzo che le aveva sconvolto la vita in quei pochi mesi estivi.
Il moro portò le mani sulla chioma della bionda e tirò la benda facendola scivolare a terra.
 - Spero...si...volevo tanto che tu....ti piace?- Bill si morse freneticamente il labbro inferiore osservando in modo minuzioso le espressioni sul viso della bionda, quegli occhi azzurri che adesso erano diventati liquidi e acquosi.
-Grazie- La ragazza si lasciò cadere su di lui ridendo e sentendo le lacrime rigarle le guance.





Note:  Eccomi (chi non muore si rivede xD) scusate l'enorme ritardo ma mi era preso un vero e proprio blocco!
Che dire....questo capitolo è abbastanza corto ma è uno dei tipici capitoli di transizione: molto tranquillo e posato ma che rivela alcune cose e mette sempre più in ordine ogni minimo tasselo sconclusionato!
Ho deciso di dividere l'iniziale capitolo 26 in due parti almeno sono riuscita a postare oggi e posso tenervi sulle spine ancora un po'
Lo sapete che vi voglio un sacco di bene no? xD
Spero che a voi sto capitolo piaccia, amerei un sacco avere vostre recensioni!
Alla prossima
Ofelia



  
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