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Autore: VanNotOk    24/10/2011    3 recensioni
Gerard è un ragazzo che non a da che parte dev'essere, Frank invece capisce direttamente dove deve stare incontrando gli splendidi occhi verdi di Gerard, al provino che gli darà il post come secondo chitarrista nella band. Ma un nuovo incontro introdurrà nella storia nuove confusioni.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                        "If you look at the mirror and don't like what you see..."





Prendo improvvisamente quelle particelle minuscole di coraggio sparse per tutto il mio corpo, sdradicate anche dalle unghia dei piedi, e le incentro nella mano affinchè la portiera si apra con la sinistra e prenda Pansy, senza farla cadere, con la destra. Naturalmente lo scivolone va proprio nell'aprire la portiera, non si apre e le mie mani sudano neanche stessimo in Africa in pieno periodo di siccità. Dopo un secondo, e un terzo tentativo, riesco ad aprire la portiera ed uscirne indenne con gli ucchi di Mikey che fissano un garage da cui proviene un rumore assordantemente udibile ed orecchiabile. Una batteria e, un basso credo. 
«Già cominciate? Siamo in ritardo?» quasi ansimo preoccupato dall'apparire la persona instabile e mentalmente confusa quale realmente sono.
«Se non senti cantare allora stanno aspettando che quel coglione di mio fratello arrivi.» mi guarda e scoppia in una risata, poi aggiunge «E' ritardatario quasi quanto te, con la differenza che pensiamo lui lo faccia di proposito» e mi guarda coi suoi occhioni scuri e dolci, neanche volesse anticiparmi qualcosa di così tanto amaro che una bustina di occhi-zucchero è a necessariamente d'obbligo.
«Io sono solo molto distratto, ho una confusionaria voglia di mettere ordine nella mia vita» e quasi tento di autoconvincermi che un giorno ciò avverrà.
«Sei un paradosso bello e buono!» dice ridendo e scherzando. Adoro il suo viso quando ride, lo fa così di rado..
Ora ho qualche squarcio di informazione in più. Ha un fratello ritardatario e confuso quasi quanto me, la così mi avvince. Sorrido fra me e me per il pensiero appena concluso e penso di apparire un'idiota patentato agli occhi di chi non mi è dentro, da chi guarda solo da fuori. MI sono sempre chiesto quale impatto io dia alla gente quando sono me stesso, quando mi racchiudo in quella piccola tana di me che nessuno conosce e mai conoscerà. Quando penso di essere buffo spesso ciò mi tira su di morale, mi fa ridere ancora fra me e me. Ma spesso soprasso il limite del pensiero e penso di passare da buffo a ridicolo, e la vergogna e la timidezza si annodano a gola e stomaco neanche fossero filo spinato, e smetto di stare su un mondo tutto mio, partecipando alla realtà comune.
Ci avviciniamo sempre più alla poota del garage, ma d'un tratto Mikey svolta verso il giardino sul retro e io mi perdo per un secondo assieme al mio senso dell'equilibro traballando sulllo stretto marciapiede che incornicia il giardino.
Sulla destra c'è una grande porta in legno chiaro, stile inglese anni '70, con le tendine ai bordi color senape e i vetri trasparenti. La porta si apre e ne esce una donna bionda, dai capelli di una media lunghezza, biondo platino, arricciati su loro stessi, formano una complessa rete di ciocche biondo platino e quasimi ci perdo dentro con l'immaginazione. E' piuttosto magra, sembra una sorella maggior. Poi sipresenta come la mamma di Mikey e sento il calore fluire sul viso, che schiocco!
Mi invita ad entrare ed è così gentile che quasi mi commuovo, non sono più abituato all'affetto materno, alla famiglia, ai valori. No, quelli no, li ho sempre visti dalla mia prospettiva. Valuto l'amore a modo mio, l'amicizia come pare a me. Sono molto soggettivo e selettivo e di ciò quasi mi rammarico, divento antipatico o timido a seconda di chi mi trovo davanti e perdo la sicurezza come se me la soffiasse via il vento. In ogni caso dopo minuti di chiacchierata sentiamo una porta sbattere, un cappotto accasciarsi a terra e una voce chiama urlando il mio amico Mikey con fare arrogante, e quasi lo voglio morto quel coglione che si permette di trattarmelo male! Cammino dietro Mikey che quasi preoccupato si alza dalla sedia per incontrare questo stronzo coperto dal'altezza nettamente schiacciante di Mikey, almeno da questa prospettiva. 
«Ah, sei tornato pezzo di merda?» dice sorridendo e scherzando Mikey, e prenderei a pugni anche lui, non si confabula col nemico!
«Si stronzo di un fratello!» dice la vce oltre Mikey, e io mi sento ancora una merda, prima la mamma di Mikey, ora il fratello. Chi aggredirò coi miei pensieri idioti? Ogni singolo componente della band solo perchè sono un amico fottutamente protettivo? Solo perchè ho soltanto Mikey al mondo? Poi rimembro che sono solo stupidi pensieri, non li ho pronunciati, nessuno sa cosa mi passa per la mente, neanche conosce il mio nome questo tizio che ancora non ho avuto il piacere di guardare in faccia. Miro verso il basso con lo sguardo, vedo un paio di stivali che quasi sembrano alti fino al suo ginocchio. Intravedo poi un pantalone nero di pelle, probabilmente, o giù di li. Sembra gli calzi a pennello, stretto inutilmente da una cinta borchiata. Gli occhi mi cadono su un punto forse non troppo usuale, e comincio a vergognarmi di nuovo dei miei pensieri.
«E' lui è Frank, il chitarrista» Mikey si sposta sulla sua destra e mi lascia il campo libero, alzo lo sguardo ed eccolo...
Ma.. ma.. cos'è?
Occhi verdi penetranti mi trapassano per un secondo l'anima e io mi sento il vuoto dentro, sono una scatola senza utilizzo per un secondo. Capelli neri sbarazzini gli coprono a tratti il viso, una giacca nera e una maglia grigia, e lui è il ragazzo più bello che questi occhi abbiano mai incontrato.
«Piacere Frank» che idiota! Il mio nome già lo sa!
Inaspettatamente risponde con «Piacere mio, Frank, io sono Gerard» sfoggia un sorriso incredulo, quasi malinconico, le cui labbra si protaggono inizialmente veros il baso poi verso l'alto. Cosa vuoi dirmi?
«Ragazzi, Ray sta per ammazzarci tutti, andiamo di la» Dice Mikey facendo si che io distolga lo sguardo, sono perso, pazzo, incredulo. Proprio nella mia vita vuota un uomo così bello doveva rendere il mio cuore un cartone vuoto e pieno allo stesso tempo. Proprio il fratello del mio migliore amico? Proprio quegli occhi talmente verdi da ammazzare?
Attraversiamo un corridoio e poi una stanza, Mikey apre una porta ed eccoci nel garage da cui sentivo provenire rumori e suoni poco fa. Ci siamo..

  
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