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Autore: fuckingplanet    25/10/2011    0 recensioni
«...Pensavo che prima o poi dovrò chiederti un favore.Direi più prima che poi.»,alzò lo sguardo.
«Un prima che gira intorno a....?»Frank lo scrutava curioso e un pò preoccupato.
«Un prima che gira intorno ad adesso,se possiamo parlare in privato».
Gerard ne era convinto,ormai:Frank Iero era c'ho di cui aveva bisogno.Frank Iero era il chitarrista che aspettava da tanto.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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          i think i'm not so okay


«Wow,ha un suono stupendo!Ci sta da dio,assolutamente!» Gerard esclamò segnando sul foglio.
«Hai detto che è un...Lam,giusto?»,posò lo sguardo sul foglio prima di tornare a fissare il chitarrista intento a toccare dolcemente le corde del suo strumento.
Era quasi ipnotizzante il modo in cui arpeggiava,la delicatezza e la gentilezza con cui ci si rapportava.Era come se fosse la sua donna,il suo amore perduto e poi ritrovato,ma allo stesso tempo parte integrante del suo corpo di cui non aveva più niente da scoprire.Era come se giocassero insieme,l'uno contro l'altro,ma uniti,studiando le mosse da fare e i dolori da infliggersi.Come se lei sapesse tutto di lui,come se lui fosse a casa dentro di lei.Era semplicemente magico,estraneo,impossibile agli occhi di chi non provava tali emozioni.
Perchè alla fine era proprio l'amore che un uomo provava per uno strumento,per la musica,pensava Gerard,a renderlo un vero e proprio musicista.Non tanto il talento o la tecnica,quanto la passione e l'esercizio.E a Frank tutto ciò non mancava.L'amore nei suoi grandi occhi color oliva ardeva come la passione dei vecchi,storici amanti narrati in letteratura.
«Si,si,un Lam...Ecco,si,facci un meno che fai prima!»
«Però poi è poco chiaro!Non si capisce,viene un casino!»
«Non se scrivi decentemente,razza di impedito che non sei altro,Gerard Way!Sai,dicono che chi non capisca nella propria scrittura,sia un asino addirittura!»Frank Iero assunse un'aria intelletuale che fece ridacchiare il cantante.Era così fottutamente cretino,un vero e proprio deficente.Ma nel senso buono della cosa.A Gerard piaceva il suo umorismo alla cazzo che rendeva quelle prove dei veri e propri ricordi indelebili.Dei ricordi da segnare nella sua mente e nelle sue opere.
«Queste perle di saggezza da dove le tira fuori,Iero?»Ridacchiò lasciando cadere la matita sul tavolo.
«Bah,un pò di qua,un pò di là...»
«Devo dire che ha senso!»
Gerard scrisse qualcosa sul foglio davanti a lui e si lasciò andare sulla sedia,stropicciandosi gli occhi.Non aveva dormito niente quella notte.Sua nonna non stava molto bene ed era decisamente fin troppo preoccupato.Ma non voleva darlo a vedere,doveva essere forte e basta,senza coinvolgere nessuno.Tantomeno Frank.
Quest'ultimo posò la chitarra nella custodia rigida a terra e si stiracchiò.
«Che dici,continuiamo domani?Sembri sfatto,amico.Forse è bene se vai a casa a riposarti.Domani sera devi per forza venire a sentire un concerto con me e ti voglio in forma!»
Gerard,col viso circondato dalle mani e i gomiti appoggiati sulle ginocchia,alzò lo sguardo.Sorrise stanco osservando il ragazzo.Era così amichevole,così espansivo,che nemmeno riusciva a crederci.Si conoscevano da appena un mese e mezzo e quel suo carattere gioioso aveva reso meno introversò anche Gee,che di solito era restio pure ad informare gli altri dei propri nome e cognome.Eppure si sentiva così libero con quel chitarrista tanto contagioso con la sua allegria, quanto col suo sorriso.Ed era bellissimo,perchè per la prima volta in vita sua,si stava ritrovando a far progetti per un futuro che era certo sarebbe giunto.


 

Dice che il Natale vada passato circondati d'amore,con la propria famiglia.Ma qual'è la definizione di famiglia?Lo spelling è semplice,si,F-A-M-I-G-L-I-A.Effeaemmeigielleia,si.Ma il significato di questa parole?Cosa dice esattamente il dizionario?"Una famiglia è costituita da un di gruppo di persone che sono insieme caratterizzati da rapporti di ascendenza o discendenza sia attivi che passivi ",queste sono le parole di Wikipedia.Quindi,in teoria,dev'esserci per forza un legame di sangue per poter parlare di famiglia.Quindi,anche se odi i tuoi consanguinei,loro sono la tua famiglia.Quindi l'amore non è messo nel conto?
Ma allora il Natale con chi va passato?Se in quel nucleo familiare non vengon sospirati i "ti voglio bene",qual'è la giusta casa,il perfetto camino davanti al quale è preferibile gioire il giorno della nascita di Gesù Cristo?
Cassie se lo chiedeva,mentre,appollaiata dul bancone di cucina di casa Iero,aspettava che l'amico,il fratello,ritornasse dall'incredibile viaggio per Narnia che aveva affrontato nel suo armadio.Eppure Frank era sempre stato un tipo spiccio,incurante dell'abbigliamento.Eppure si era trovata più volte a rimproverarlo per il suo essere un pò,tanto per dire,"grunge".Ma quel giorno pareva volersi render spettacolare,per una serata molto semplice per la quale sarebbe dovuta essere più emozionata lei,che il chitarrista sciagattato.
Era da quella mattina alle nove,che si era precipitata a casa sua e lo aveva trovato ancora addormentato tra le lenzuola e che era riuscita a farlo alzare solo dopo aver minacciato di spezzare le leggendarie corde di Pansy,che il tipo e non faceva che essere più stressante di una madre preoccupata.
Della serie che non poteva farcela.Lo avrebbe strozzato entro le dieci e mezza di sera.
«Dì un pò,Frank,hai intenzione di prenderci il diploma là dentro?!»la voce matura di Linda Iero risuonò in tutta la casa,svegliando una Cassie decisamente concentrata sulla struttura modernamente elaborata di una macchina del caffè anni 80.La ragazza si chiedeva se funzionasse ancora.In tutti quegli anni passati ad occupare l'umile casa dell'amico non l'aveva mai vista accesa,eppure non le pareva messa male.Forse,però,era solo un pezzo "d'antiquariato" lasciato dal padre alla donna di mezza età.
«Quel ragazzo è incredibile!Quando pensi di conoscerlo finalmente,ti rendi conto che in realtà è più complicato da capire del cruciverba del New York Times!»
Linda entrò in cucina con un sorriso,portando con sé le due tazze sporche utilizzate da lei e una delle sue amiche qualche ora prima,ma non fece in tempo a varcare la porta che Cassie era già lì a toglierle i pesi di mano per poi portarli nel lavandino e cominciare a sciaquarli.
«E' peggio di una bambina che aspetta le sue Barbie la mattina di Natale,Linda.Devi dirmi il trucco per sopportarlo in certe situazioni!»
«Beh,due tappi per le orecchie possono aiutare...Almeno finché non si accorge che non lo stai ascoltando!»
Ridacchiarono insieme appoggiate al bancone,mentre Cassie metteva a scolare le due tazze e Frank si degnava di scendere quelle dannate scale e di entrare nella stanza freddamente illuminata.
«Oh,Cenerentola,sei pronta finalmente!»Le labbra coperte dal rossetto vermiglio della ragazza si tirarono in un sorriso a 32 denti.
«Parla quella che mette venti minuti al giorno solo per scegliere quale maglietta degli AC/DC indossare!» disse il ragazzo,dando un piccolo finto pugnetto nella pancia della giovane nel mentre si avvicinava alla credenza per prendere un bicchiere e andarlo a riempire con l'acqua della fonte.
«Amico,stiamo parlando di AC/DC!E' ovvio che c'è l'imbarazzo della scelta!E poi io sono una ragazza e le regole dicono che potrei metterci anche di più!» lei ricambio il pugno,picchiettando il fianco del ancora-per-non-molto moro – si,perchè Frank aveva in programma di cambiare pure l'unica cosa rimasta intoccata fino ad allora:il colore dei suoi capelli - facendolo ritrarre un poco.
«Oooh,le regole!Quali regole,via,su,sentiamo!» il ragazzo la guardò con un sorriso ed uno sguardo da professore esigente,con tanto di braccia incrociate.
«Beh,le regole dettate dai giornalini deficente che ti compri alla ricerca di consigli su come abbordare ragazze usa e getta,caro il mio coglioncello!».
Cassie mise le mani sui fianchi e si alzo sulle punte dei piedi tanto da arrivare quasi a superare l'amico che,diciamolo pure,non era poi così alto.Però faceva uno strano effetto vederli in quella posizione,con i menti all'insù con fare sapiente e le sopracciglia alzate in ovvie espressioni.Un risata là ce l'avrebbe schioccata il mondo.
Quel che c'è da dire che ce la lasciarono pure loro due,quando si ricordarono di essere in presenza di Linda che,seppur non troppo rigida,era pur sempre una madre e non andava pazza per quel linguaggio.O almeno avrebbe preferito non sentirlo sulla bocca dei suoi due "bambini".
«Ma voi due non facevate tardi?»quella voce calorosa interruppe le loro risate mentre i due complici se ne stavano ancora piegati in due a pensare alle loro facce cretine.
«Oh Madonna,è vero!Dobbiamo ancora passare da casa di Mikey,andare al garage a prendere un pò di attrezzatura,chiamare Benson...»la rossa cominciò a muoversi freneticamente per le tre stanze del piano terra alla ricerca della sua borsa.
«Ehy,ehy,ferma!Inanzitutto,non dobbiamo passare da Mikey.»Frank la fermò al volo,mentre ella rientrava in cucina.
«COSA?Mikey non ha intenzione di venire?Brutto stronzo che non è altro...»Cassie si ritrovò improvvisamente abbattuta.Come,Mikey non ci sarebbe stato al suo primo concerto?Mikey non l'avrebbe abbracciata,con la sua impacciataggine,a riflettori spenti,facendole i complimenti anche se era andata di merda?No,non gliel'avrebbe perdonata.
«Non ho detto che non viene.» Il chitarrista ritornò ad appoggiarsi al bancone di cucina,dopo aver aperto la finestra ed aver acceso una sigaretta.«Ho detto semplicemente che non dobbiamo passare a prendere quello sfig-».
La voce di Linda,che nel frattempo si era allontanata per andare a prendere altre stoviglie lasciate in salotto dopo la visita dell'amica,lo interruppe:«Dannazione,Frank!Ma quante volte ti ho detto che non devi fumare in casa?Cavolo,ma mi ascolti quando parlo?!»
«Echm...Si,si...Scusa.»Frank si grattò la nuca pensoso,lasciando che la madre gettasse via la cicca per lui.
«Ringrazia che oggi c'è la serata di Cass e non voglio rovinargliela,però meriteresti una bella punizione!»
«Hai ragione mamma,scusa.»
«Non darmi ragione così a vuoto,Frank»
«Ma hai ragione.»
«Ma non lo pensi.»
«Si che lo penso.»
«No che non lo pensi.»
«Si che lo penso.»
«Perchè ci parlo ancora con te?»la madre sospirò,guardandolo quasi implorante..
«Perchè mi vuoi tanto benone coooosssssìììì!»Frank se ne uscì con un allargare le braccia,come se si stesse aspettando un abbraccio.La donna lo guardò male e se ne tornò in salotto,dove accese la tv.
«Sei un caso perso.»disse la rossa ridacchiando e scuotendo la testa.
«Si,ma questo caso perso ti porta uno spettatore speciale,stasera!»
Cassie spalanco gli occhi.Mille volti passarono per la sua testa,mille nomi vennero a seguire.Non aveva la minima idea di chi Frank stesse parlando.Gli unici spettatori speciali per lei erano quel coglione che aveva davanti e l'occhialuto biondino che non aveva ancora bene capito cosa avrebbe fatto quella sera.Chi altro poteva desiderare?
«Mioddio.Chi mi porti?»
Il ragazzo non sembrava disposto ad aprir bocca,ma la giovane pareva avere un piano per farlo parlare:stressarlo fino all'estremo.
«DAAAAAAAAAAAAAAAAAAIIIII!Dimmelo,su!Andiamo,Frankie,sai che le sorprese mi mettono in agitazione!Che poi non posso mica permetterti di portare chiunque al mio concerto!Insomma,che ne so,magari inviti un serial killer o un avvocato...»
«Si,ma so anche che ti piacciono.E non preoccuparti:ti piacerà.»disse,compiaciuto.«Comunque...Cos'hai contro gli avvocati?»guardò l'amica stranito.Era abituato alle sue uscite molto no sense,ma doveva ammettere che quella l'aveva lasciato decisamente senza parole.
«Beh,sai,parlano troppo per i miei gusti.Sono inquietanti.E spaventosi.E orribili.Sembrano dei piccoli opossum,nei loro completi firmati,con le loro cartelline sottobraccio...»la ragazza tentò di imitare un topo con scarsi risultati.
«Non stai bene,lo sai?»
«Si,ma tu mi vuoi bene così,noooo?»

 

 

«Fratellino,non hai una bella cera.»
Mikey soffiò forte il naso con un fazzoletto accartocciato.Effettivamente era stato meglio,ma doveva riuscire ad alzarsi da quel divano e arrivare al Pub.
Starnutì ancora e gli occhiali gli si appannarono,quasi in contemporanea col piccolo nerd del cartone che stava guardando.
«Forse è bene se chiamiamo Frank e gli diciamo che sarà per un'altra volta...»provò a proporre Gerard,fissando sbalordito il fratello squonquassato dai mille starnuti papereschi.
«NO!Gee,è il primo»etciù uno.«...Concerto di Ca-Ca-Ca...»etciù due.«...Caaass e non mi perdonerà mai se non vaaaaaa-»etciù tre.«...Vaaado.Non posso abb-abbandonarla or-oraaa!»etciù quattro.
Il maggiore era veramente stranito.Il quattrocchi lo avrebbe fatto scoppiare in una risata decisamente poco adeguata da un momento all'altro.
«Si,echm,si,fratellino,ma capir-...»
«No,Gee,non capisci!Non posso perdermelo!»
«Smettila,Mikey,ci saranno altre occasioni...»
«Gee,cavolo,ascoltami!»
«Fratello,stai male,basta,non puoi usci-...»
«Dannazione,Gee,ma allora sei scemo,non posso darle buca e basta!»
Gerard pensava che probabilmente quel mucchio d'ossa pallido come la bambina di The Ring e quasi altrettanto brufoloso,si sarebbe pure messo a pregarlo in tutte le lingue che conosceva,compreso il – si,beh – formichese che aveva "imparato" da bambino.Lo avrebbe accontentato,si.Non poteva dirgli di no.
«Ok,va bene,ma copriti almeno.Ci manca solo che ti aggravi!Ah,e non dire niente a mamma.Non voglio prendermi la colpa della tua testardaggine un'altra volta!»disse serio il moro,sbuffando e guardando al cielo.Oh,solo chi abitava i luoghi da lui in quel momento osservati – no,no la stanza di sua madre- sapeva quante volte aveva coperto suo fratello.Ma solo lui sapeva che l'avrebbe fatto ancora e ancora.Gli voleva troppo bene per abbandonarlo,anche per cazzate del genere.

«Certo,Gee!Assolutamente,Geeee-»etciù cinque.«...Gee!Grazie,graaaaaazzzziiieee!»etciù sei.
Quel piccolo bambino di diciott'anni stritolò il fratello maggiore,riempiendogli la sua amata maglia degli Iron di starnuti continui.
Aah,i fratelli.

 

Lo sguardo di Frank si muoveva ansioso dal suo polso all'entrata del Pub.Un tic,occhi bassi.Uno strusciare di legno sul pavimento,occhi puntati al portone rossiccio attraversato da facce conosciute .
Cazzo,erano in ritardo.Mikey e Gerard erano in ritardo.La band di Cassie si stava già posizionando,mentre lei stava avendo una mezza crisi di panico dietro quel muretto di cartongesso.
Il chitarrista aveva tentato di farla calmare fino a quel momento,raggiungendo solo la nausea nel vederla tra le braccia di quel mononeuronico del suo batterista.Si,se l'era ciucciato davvero bene proprio davanti al suo migliore amico che se n'era andato ad attendere la sua spalla e il suo ventunenne tormentato preferito,onde evitare coniati di vomito improvvisi.
Così adesso si trovava lì,mentre aspettava quei due coglioni e si chiedeva come stava quella tipa che se la stava facendo con uno dei componenti della sua band.Cazzo,stava in ansi pure per quello,ma non aveva intenzione di tornare dai due piccioncini.Era da quando erano passati da casa del tipo per dargli uno strappo,che non facevano altro che scambiarsi effusioni,irritandolo in un modo incredibile.
Ma lui era buono.Lui doveva accettarlo.Doveva accettarlo per lei.Si,certo,come no.
Non sarebbe mai riuscito ad accettare un ragazzo di Cassie,non ne avrebbe mai ritenuto uno all'altezza della sua coglioncella,figuriamoci quel caprone maleducato!
Frank lo conosceva bene.O meglio,ne conosceva la fama e ci aveva parlato diverse volte e tutte era stato un passo dal spaccargli la faccia.Era uno di quei tipi che abbordano le ragazze solo per una scopata,solo per utilizzarle a loro volere e magari pure farle trovare in situazioni fin troppo spiacevoli.Il fatto era che aveva scoperto che quel tipo era il Benson dalla sua migliore amica tanto nominato solo quel pomeriggio e non aveva ancora avuto tempo di mettere in guarda Cass.Il fatto era che lui non sapeva che quel tipo era un membro dei "The Devil's Dog".Il fatto era che quel tipo si sarebbe ritrovato presto con la faccia spaccata,se non si fosse allontanato subito dalla sua nuova preda.
Finalmente,dalla porta del locale comparverò un ragazzo di un bianco innaturale con capelli corvini tanto quanto i suoi pantaloni ed uno spilungone occhialuto dall'aspetto malaticcio.
«Cazzo,ragazzi,ma dov'eravate?Stanno per-»
Con un rullo di batteria la musica cominciò e Frank si ritrovò zittito quasi apposta proprio da Benson e dai suoi fottuti tamburi.Giuro che gli spacco quella faccia del cazzo che si ritrova,pensò,lanciandogli uno sguardo molto alla "tu per me sei morto".Decise però che non era il caso di comportarsi da immaturo,in quella occasione,così face cenno a Gerard e Mikey di sedersi ai sedili del bar e ordinò una birra per tutti e tre.Bene,un pò di alcol ci stava decisamente.
Ed ora,voleva che nella sua testa ci fosse solo la voce di Cassie.Nient'altro.

 

Okay,stava morendo.Non ce la poteva fare,c'era troppa gente,troppa gente.E tutti avrebbero guardato loro.Tutti avrebbero guardato lei e Cassie non aveva mai amato gli sguardi fissi.Eppure sentiva il bisogno di salire su quel palco,nonostante non credesse di potercela fare.Sapeva che avrebbe steccato,ma doveva andare lei.Doveva farlo per sé stessa.Doveva farlo per Frankie e per Mikey.E pure per quell'ospite misterioso che il suo amorevole migliore amico non le aveva voluto svelare.Doveva andare.
Un passo.Un altro.Un altro ancora.Assolo di batteria.Doveva essere più veloce.Due passi per volta.Altri due.Altri quattro.Sei.Otto.Dieci.Era davanti a tutti,il microfono in una mano e la voce fuori dal cuore.Era davanti a tutti e si sentiva a casa,anche se le mancava qualcosa.Qualcosa di cui non poteva fare a meno.
Però non si fermò.Vide gli occhi di suo fratello ed andò avanti,mentre la musica pulsava violentemente nelle sue vene,spargendosi nel corpo come ossigeno trasportato dai globuli rossi.
Era lui che mancava,nonostante fosse davanti a lei,seduto vicino al bar,con Mikey e...Mikey ed un altro tipo a lei sconosciuto.Doveva essere l'ospite misterioso tenuto nascosto fino a quel momento.
Poi Mikey sparì in direzione del bagno e il tipo moro lo seguì.Frank fu sul momento di fare lo stesso,ma quello con la maglia degli Iron Maiden gli fece cenno di rimanere ad ascoltare.
Cassie concentrò tutta sé stessa nella canzone,fissando il suo amico che a sua volta fissava lei.
Quello sguardo le diede la sicurezza di cui deficiava.Lui era la sua sicurezza,lui era la sua ancora di salvezza.

 

 

Mikey aveva letteralmente vomitato anche l'anima in un povero water di quel Pub.Stava piegato sulla tazza,con gli occhiali storti e la bocca constantemente aperta,mentre Gerard lo teneva per le spalle e provvedeva a ripuglirli le labbra con un pò di carta ogni volta che il fratello riusciva a fermare il flusso del rigetto.
Dopo 10 minuti passati col viso piegato all'interno del sanitario,Mikey sembrava aver finito il materiale da far uscire dal suo corpo e si accasciò esausto alla parete del bagno,completamente mezzo di sudore e scosso da terribili tremiti.
Gerard gli toccò la fronte:scottava.
«Coglione,vedi che stai male?Hai la febbre altissima.Ce la fai a rialzarti?»Mikey annuì,ma non sembrava capace di mettersi in piedi da solo,così il fratello fece in modo ch'egli s'aggrappasse abbastanza per tirarsi su.
«Andiamo,su.E non fare storie,ora si va a casa e basta!»
Il minore non fece niente per contraddire il fratello decisamente preoccupato.
Varcarono la soglia dei bagni e raggiunsero Frank,totalmente preso dalla performance della rossa sul palco a cui il Way più grande non fece caso,troppo carico del fratello svarionato e preso ad osservare il SUO chitarrista.
Si,perchè si accorse di qualcosa di così magico nel suo volto.Lo trovava angelico,in qualche modo.Dolce,delicato,morbido,in quei lineamenti imperfetti.E quella posizione,quel suo essere così abbandonato all'esibizione dell'amica,esaltava la celestialità del suo sguardo.
Gerard rimase rapito da tutto ciò e sentì un improvviso bisogno di disegnare.Sentì un improvviso bisogno di disegnarlo.Fu il "Gee,credo che vomiterò di nuovo" di suo fratello a riportarlo alla realtà e a spingerlo a salutare in fretta il ragazzo preso dall'esibizione.
«Frank,noi due dobbiamo scappare.Mikey non sta bene.Fai i complimenti alla tua amica,bellissima voce.Ci risentiamo per...Si,beh,per quella cosa!»
Quasi glielo urlò,mentre correva fuori con quella specie di pulcino bagnato che non aspetta altro che l'asfalto per rigettare di nuovo.Per fortuna non sulle sue scarpe.
Forse era meglio fare in fretta.



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Si,beh,purtroppo per voi dopo due mesi sono tornata col nuovo capitolo.
E' stato un luuuuuuuuuuuuuuuuuungooo parto,preceduto da tantissime finte contrazioni xD
Beh,comunque son tornata,ho scritto e penso che incomincerò già ora il prossimo,data l'ispirazione.
Beh,me ne vado.
Tanto ammore e...si,dai,buona lettura! <3

 

  
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