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Autore: Atena89    30/06/2006    2 recensioni
Anya, una ragazza 17enne di Roma, durante una passeggiata per Via del Corso si imbatte per caso nel suo cantante preferito: Jesse McCartney. I due si scontrano e nel trambusto, per errore, si scambiano i telefonini. Nessuno dei due si accorge dello scambio, fino a che il manager di Jesse chiama. Quando l’equivoco viene chiarito, però, Anya scopre che il cantante, e quindi il suo telefonino, è già ripartito da Roma per continuare il suo tour mondiale e ora si trova in Grecia. Rendendosi conto che lei potrebbe anche rinunciare al suo cellulare ma la famosa rock star no, riesce a convincere i genitori a farla partire per risolvere il problema. Durante la sua permanenza in Grecia imparerà a conoscere meglio Jesse, proverà esperienze nuove, realizzerà il suo sogno segreto e troverà anche l’amore….
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prima di cominciare questo capitolo vorrei specificare un paio di cose: prima di tutto io non sono mai stata ad Atene, quindi tutte le descrizioni che troverete in questo e nei prossimi capitoli sono assolutamente parto della mia mente e non si riferiscono a niente di realmente esistente(fatta eccezione x il partenone, di cui parlerò nel prox cap); secondo, non posso ovviamente conoscere il vero nome e la vera personalità del manager di Jesse McCartney(ne tanto meno la sua), quindi ho dovuto inventare tutto ciò che li riguarda adeguandolo alla mia storia, e ci tengo a specificarlo. Quindi, leggete da questo cap in poi come storia puramente di mia immaginazione, non reale.

 

 

Capitolo 4: Una notizia inaspettata

Volare era decisamente la cosa più bella che Anya avesse mai fatto. La sensazione di quando l’aereo si alza in volo, l’incredibile spettacolo che si vede dai finestrini… tutto era fantastico. Si divertì moltissimo quando le hostess e gli steward fecero la tiritera sulle uscite di sicurezza, la maschera dell’ossigeno e la cintura di sicurezza! Rise per dieci minuti, facendo anche una magra figura davanti ad un bellissimo steward.

Il volo filò liscio per quasi tutto il tempo. Ci fu solo un momento di panico per Anya quando abbassarono il carrello d’atterraggio. Il fatto era che il suo posto si trovava esattamente perpendicolare a dove si trova il carrello, e quando questo scese per permettere all’aereo di atterrare, Anya sentì una forte scossa sotto di sé. Non avendo mai volato prima, non poteva sapere che non era niente, così cominciò a sussurrare “Ecco..io lo sapevo..ora cadiamo…” e a tremare, fino a che la tipa seduta accanto a lei non la tranquillizzò spiegandole la situazione. Anya stava tenendo il conto: era già la seconda figuraccia che faceva. Ok che lei era una specialista in figuracce, ma se andava avanti così avrebbe fatto ridere di lei tutta la Grecia!! Per fortuna non successe nient’altro fino all’arrivo ad Atene.

L’aeroporto era enorme e imponente e Anya trovò un po’ di difficoltà a recuperare la sua valigia. Per un momento temette di non farcela, ma poi trovò il nastro dell’aereo proveniente da Roma, prese il bagaglio, uscì e si guardò intorno. Molta della gente che era con lei sull’aereo aveva amici o parenti che la stavano aspettando, Anya invece aveva ricevuto istruzione di cercare il classico tipo in smoking con il cartellino. Per non creare fraintendimenti aveva detto di scriverci sopra  “Anastasia”. Si fece largo tra la folla finché non trovò il suo uomo: era un energumeno di almeno due metri, indossava degli occhiali da sole e si guardava intorno con fare circospetto. Quando Anya lo raggiunse, lui la accompagnò ad una limousine e non disse una parola per tutto il viaggio. Arrivati all’albergo le fece consegnare le chiavi della sua stanza e le disse che aveva tutto il tempo che voleva per sistemarsi e rinfrescarsi, lui l’avrebbe aspettata di sotto. Appena fosse stata pronta, sarebbero andati al teatro dove si facevano le prove e lì avrebbe potuto riprendersi il suo telefono.

Anya era sbalordita: l’albergo dove alloggiava era il più bello che avesse mai visto. Essendo tutto spesato, aveva immaginato che sarebbe stata in un bel posto, ma quello doveva essere l’albergo più prestigioso di Atene. Ovunque c’erano persone vestite con abiti di lusso che si muovevano qua e là, inframmezzate da un altrettanto nutrito numero di facchini. Uno di questi prese la valigia di Anya e la accompagnò alla sua stanza. Anche quella era favolosa: aveva un piccolo salottino con una vista stupenda, un bagnetto e la camera da letto. Anya ci mise un’oretta per sistemarsi e riscendere. D’altronde, non sapendo quanto sarebbe dovuta rimanere, non si era portata molto.

L’energumeno vestito di nero la fece salire di nuovo sulla limo e la accompagnò al teatro. Quando entrarono percorsero un lungo corridoio adibito ai camerini degli attori. In quell’occasione erano quasi tutti vuoti, fatta eccezione per quelli che occupavano Jesse, le due coriste e la band. Alla fine del corridoio si aprivano il retro del palco, le quinte e infine il palcoscenico vero e proprio. Anya si aspettava di sentire le familiari note delle canzoni di Jesse, visto che stavano facendo le prove, ma rimase delusa. Infatti, un gran numero di persone si aggiravano affannosamente per il palco spostando cavi, provando luci, mentre Jesse stava parlando dietro le quinte con un tizio vestito di viola. Anya non sapeva cosa fare: sarebbe dovuta andare da lui? E poi cosa avrebbe fatto? Stava cominciando a provare qualche battuta da dire, quando il gigante accanto a lei chiamò a gran voce Jesse e il tipo che stava con lui, facendoli avvicinare. Il momento della verità era arrivato… sarebbe resistita? Non sapeva ancora cosa dire che il tipo vestito di viola disse:

-         Salve Bob! Allora, questa deve essere la ragazza romana. Come sta signorina? – si rivolse a lei

-         Bene grazie- rispose nervosamente Anya. Bè, non era poi così difficile!

Il nervosismo si stava placando, ma il tipo in viola pensò bene di farlo tornare, e di aggiungerci l’imbarazzo, dicendo:

-         E Brad Pitt come sta? Spero che il vostro sia un matrimonio felice!-

Con quella frase Anya capì che lo stravagante tipo in viola altri non era che il manager di Jesse. Ovviamente alludeva alla prima telefonata che le aveva fatto dopo lo scambio dei telefoni, e Anya non sapeva cosa rispondere. Provò a dire qualcosa, ma fu interrotta da Jesse:

-         Hank lasciala stare! Non poteva sapere chi eri, è logico che ha pensato allo scherzo!- poi anche lui si rivolse ad Anya- Scusalo è un matto incurabile! Ti dico solo una cosa: guarda i suoi vestiti!-

Anya si mise a ridere e riuscì a cancellare la tensione. Nonostante si trovasse di nuovo davanti al suo idolo, lui era riuscito(sicuramente meglio della prima volta) a metterla subito a suo agio. Hank trovò da ridire sulla battuta di Jesse, ma comunque il momento di ilarità passò subito.

-         Ah, vedo che hai conosciuto Bob!- disse Jesse

-         Si, è venuto lui a prendermi all’aeroporto e mi ha anche accompagnata all’albergo- rispose Anya.

-         Con lui sei in buone mani, è la mia migliore guardia del corpo!-

Ecco spiegato il motivo della sua “loquacità” e dei suoi modi.

-         Bè bando alle ciance- disse Hank- Mi scusi signorina, ma andiamo un po’ di fretta. Il cellulare del sig. McCartney?-

Anya si mise la mano in tasca e ne tirò fuori il telefono. La stessa cosa fece Jesse, e se li scambiarono. Poi Hank cominciò a blaterare sul fatto che stavano perdendo tempo e che sarebbero dovuti tornare subito a lavoro, altrimenti non sarebbero stati pronti in tempo. La ragazza fece per voltarsi ed andarsene, ma Jesse la fermò:

-         Aspetta…Anya, se non ricordo male!-

Lei fece un sorriso: una rock-star internazionale, la SUA rock-star, si ricordava il suo nome.

-         Visto che sei venuta fino a qui, perché non resti? Puoi assistere alle prove!-

-         Io… volentieri grazie!-

Si andò a sistemare in platea, ovviamente in prima fila, aspettando che il bel biondino cominciasse a cantare. Il tempo passava, Jesse non cantava e Anya si era stancata di vedere tecnici vari fare avanti e indietro. Non riusciva a capire cosa stava accadendo. Perché non provava? Vide Jesse parlare con alcune persone, dopodiché scese le scalette del palco e raggiunse Anya in platea.

-         Ti dispiace se mi siedo qui?- le chiese

-         No, assolutamente!-

-         Mi dispiace che devi aspettare, ma a quanto pare ci sono dei problemi a livello tecnico-

Aveva appena finito di parlare che Hank li raggiunse

-         Jesse sono desolato, ma il concerto non ci può essere stasera!-

-         Perché?- chiese incuriosito il ragazzo

-         Bè non ci ho capito niente, ma a quanto sembra i tecnici dicono che ci sono dei problemi con lo spazio e l’acustica, quindi gli serve più tempo per preparare bene tutto.-

-         Quanto tempo di preciso?-

-         Un paio di giorni…-

-         Va bene, non è un problema! Vorrà dire che questa volta girerò un po’ la città prima del concerto! Ehi ho un idea! Anya, tu quanto tempo devi rimanere qui?-

-         Bè, veramente non lo so!- Anya era un po’ spiazzata da quella domanda. Non si aspettava di essere tirata in bello in quella conversazione. Rispose Hank per lei:

-         Le ho prenotato l’albergo per tre giorni-

-         Ottimo! Che ne diresti di visitare Atene insieme in questo lasso di tempo? Non sarai venuta qui per riportarmi il cellulare e basta!- disse Jesse

-         No certo, avevo intenzione di girare un po’ Atene.. ma sei sicuro che vuoi che ti accompagni? In fin dei conti… non ci conosciamo molto!-

Anya era stupita di se stessa: era incredibile come stava riuscendo a far sembrare tutto una cosa normale! In cuor suo era al settimo cielo per la proposta di Jesse, e ancora non riusciva a capacitarsi di come non gli era saltato al collo per quanto era bello! E lui, altrettanto normalmente di lei, disse:

-         Bè sai, fino ad ora tutte le città che ho toccato con il mio tour le ho dovute visitare da solo, e per quanto potevano essere belle, dopo un po’ mi annoiavo e mi sentivo anche un po’ triste! Se andiamo insieme ci faremo compagnia e avremo tutto il tempo di conoscerci! Che ne dici? Ti va?-

Se le andava??? Ma cero che si!!!!! Un’occasione così non se la sarebbe lasciata sfuggire per niente al mondo. Lui e lei da soli in giro per Atene… sembrava un sogno! Anche se avrebbe voluto urlare per la gioia, mantenne un certo contegno:

-         Ok si, va bene!- disse e gli fece un sorriso

-         Perfetto!- fece Jesse e le sorrise di rimando.

Tra gli sguardi un po’ ambigui e preoccupati di Hank, i due giovani si diedero l’appuntamento per il giorno successivo, tornarono all’albergo(che era lo stesso) e andarono ognuno nella propria stanza.

  
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