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Autore: EdenGuns    27/10/2011    3 recensioni
« Ehi Bailey, perché non vai a farti un giro?»
Giornata piuttosto assolata a Lafayette.
« Tieni la tua ragazza al suo posto, Jeff.»
Isbell arrossì improvvisamente.
« Non è la mia ragazza» bofonchiò, tornando a sfasciarsi il fegato con lo Zio Jack.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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« Ehi Bailey, perché non vai a farti un giro?»

Giornata piuttosto assolata a Lafayette.

« Tieni la tua ragazza al suo posto, Jeff.»

Isbell arrossì improvvisamente.

« Non è la mia ragazza» bofonchiò, tornando a sfasciarsi il fegato con lo Zio Jack.

Eppure gli sarebbe piaciuto, eccome.

Dalla prima volta che l'aveva vista, a casa di Billy. Era stato un festino per pochi, per gente che aveva la roba. E lei era una di quelli.

Ricordava ancora com'era vestita: minigonna, calze a rete bucate e stivaletti pieni di borchie.

Lo aveva colpito molto.

« Dammene un po'.»

Passò la bottiglia a Cherise.

« Allora dato che non è la tua ragazza stasera può venire a fare compagnia a me.»

Bailey accompagnò le sue parole a una vigorosa pacca sul fondoschiena della ragazza.

« Idiota.»

 

Ormai era abituata alle sue attenzioni. Avrebbe preferito se Jeff si fosse lasciato andare un po' di più con lei, ma il suo carattere era chiuso e riservato, così diverso da quello esuberante dell'amico.

« Senti Jeff, mi potresti ospitare stanotte? Mia madre deve vedere quel coso orrendo e ne avranno per tutta la sera. Mi faresti un grade favore. Dormo per terra, non ti preoccupare per me. Mi so adattare.»

« Sì, va bene. Tanto i miei saranno fuori città.»

« Grazie mille.»

Gli sorrise e lo vide arrossire ulteriormente.

« Ah Bailey, ha detto Joe che se non gli dai i soldi ti fa fuori.»

Gli fece un occhiolino e se ne andò con passo sicuro, con gli sguardi dei due ragazzi puntati sulla schiena.

Arrivata a casa, ignorò la madre che stava preparando la cena in cucina e salì le scale velocemente, diretta nella sua camera.

Appena varcata la soglia si spogliò e cambiò i vestiti. Canotta dei Led Zeppelin e pantaloni di pelle.

Avrebbe fatto capitolare Jeff, volente o nolente.

Aumentò lo scollo tirando la stoffa con le mani e si cotonò i capelli. Passò il rossetto rosso e si mise mascara e matita.

Quando pensò di essere abbastanza pronta, mise sul giradischi il disco dei Sex Pistols e iniziò a ballare.

Senza pensieri.

Niente mamma puttana, niente clienti della mamma puttana che abusavano di lei, niente droga, niente alcol. Solo musica che le sfondava il cervello.

« Cherise! CHERISE!»

Si fermò bruscamente.

Tolse il disco e lo ripose metodicamente nella cusodia di sottile cartone, e poi sulla pila con gli altri.

Andò ad aprire la porta.

« Che vuoi?»

Una donna sulla quarantina stava in piedi davanti al lei. Portava un vestito rosso molto scollato e i capelli biondo tinto lunghi e mossi.

« Tra poco arriva Ted.»

E senza dire un'altra parola, sua madre si dileguò altrove.

Allora lei prese la sua sacca, con lo spazzolino e dei dischi di buona musica, e scese.

Nonostante fosse solo l'inizio della primavera, Cherise uscì solo con la canottiera.

Il freddo era un buon anestetizzante per il suo cervello sovraccarico.

Arrivò a casa di Isbell in netto anticipo, così dovette aspettare che i suoi uscissero.

« Già qui?»

Si girò spaventata e vide Jeff guardarla con un mezzo sorriso.

« La merda è arrivata un po' prima e allora mia madre mi ha cacciata.»

« Non hai freddo?»

« No.»

Rimasero un attimo a studiarsi.

« Allora vieni dentro, o no?»

Annuì, raccogliendo la sacca da terra.

Casa sua era piccola, ordinata e pulita. Profumava vagamente di lavanda ed era la classica dimora del ceto medio.

« Hai fame?»

Cherise non rispose.

« Ho dell'arrosto di ieri sera e gli spaghetti di mezzogiorno.»

Dato che non sentiva risposta, Isbell si voltò.

Lei lo stava guardando dal bancone, dove si era seduta, con uno sguardo indecifrabile.

« Vanno benissimo gli spaghetti.»

Gliene servì una porzione e infilzò il cibo con una forchetta.

Cherise scese dal bancone e prese il piatto.

« Te non mangi?» gli chiese, con la bocca piena.

« Già mangiato.»

Si sedettero attorno al tavolo, l'uno di fronte all'altra.

« Sei buffa.»

Lo guardò presa in contropiede.

Lei voleva sedurlo e tutto quello che aveva ottenuto era quello di sembrargli buffa?

Ma lui scoppiò a ridere, e lei ne rimase incantata.

Rideva così spontaneamente, così dolcemente.

Non sorrideva spesso, ma quando lo faceva era uno spettacolo.

« Ma mi stai prendendo per il culo?»

Lui le si avvicinò e, con il polpastrallo del pollice, le pulì dalle labbra la sbavatura di pomodoro che si era fatta mangiando gli spaghetti con troppa foga.

« Non ti prenderei mai per il culo.»

Allontanò il piatto e si alzò, per guardare in faccia Jeff.

« Sei così misterioso.»

Lui la guardò un attimo senza dire una parola. Poi si girò, scuotendo la testa.

« Dormirai nel mio letto, io starò sul divano.»

« Non voglio sfrattarti, ti ho detto che mi so adattare. Dormo anche sul pavimento.»

« Io sono un gentiluomo.»

« Mica come Bailey.»

« A proposito...»

« No, ti prego!»

« Ho cercato di dissuaderlo, ma ha detto che sarebbe venuto lo stesso, quindi non so che dirti.»

« Ma non può farsi una vita?»

« Penso sia interessato a te.»

« Ma io non a lui.»

Prese un bicchiere dalla credenza e cercò nel frigo una birra.

« E a chi?»

Ne versò dalla bottiglia fino arrivare a filo col borbo « A un suo amico.»

« Lo conosco?»

Lei rise. « Piuttosto bene, anche.»

« E poi sarei io quello misterioso!»

« Già.»

Bevve a lungo, quasi tutto d'un fiato.

« E tu a chi sei interassato?»

« A una mia amica.»

« E la conosco?»

« Piuttosto bene, anche.»

Lo guardò con un mezzo sorriso.

Era lei che stava capitolando, senza ritegno.

   
 
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