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Autore: Drika    27/10/2011    0 recensioni
Brevissima long in più capitoli sugli albori di questa storia che tutti noi adoriamo. Perché senza loro quattro non ci sarebbe stata nessuna scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
Quindi... Ecco a voi la storia dei quattro fondatori (secondo me ovviamente.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Serpeverde, Tassorosso
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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vivevano allor quattro maghi di fama, che ancora oggi celebri ognuno qui chiama.
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I mesi erano trascorsi veloci e le stagioni si erano rapidamente alternate e prima ancora che Tosca se n'era resa conto, era arrivato giugno, ricordandole che mancava poco più di un mese al grande giorno. Da qualche tempo ormai stava lavorando al suo abito da sposa, bianco come voleva la tradizione che lei poteva rispettare con ricami oro rossi e neri a ricordare le due casate che si univano con quelle nozze. Cosetta spesso la aiutava, ma essendo l'amica molto più abile di lei la maggior parte delle volte la lasciava lavorare sola, facendole compagnia in altri modi.
In via del tutto eccezionale quella sera anche i due uomini erano nella stanza delle ragazze, molto più calda della loro perché più piccola, e stavano parlando mentre Cosetta cuciva il suo vestito e Tosca rammendava un abito di Salazar, non potendo certo lavorare al suo in presenza del futuro marito.
-Sarei quasi curiosa di sapere come hai fatto a farti uno squarcio simile Salazar...- mormorò la donna spezzando coi denti il filo argento che stava usando per riparare l'abito dell'amico.
-Ti assicuro che non vuoi...- mormorò l'altro prendendolo dopo che la ragazza aveva controllato in controluce il suo lavoro e aveva fatto un cenno soddisfatta. -Grazie mille Tosca.-
-E di che...- mormorò lei sorridente per poi appellare un altro suo abito che doveva rammendare e lavorarci sopra un po'.

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Dopo qualche minuto di silenzio Cosetta prese la parola:
-Non dovevate dirci qualcosa?-
Godric annuì serio per poi guardare l'amico che gli fece un cenno con la testa come a dirgli che poteva parlarne pure.
-Pensavamo... Soprattutto io in realtà... Che è un peccato che il sapere che i nostri Maestri ci hanno trasmesso si fermi con noi, visto che non è sicuro che nessuno di noi abbia un erede, quindi ponderavamo la creazione di una scuola. Questo castello, se i Venerabili ce lo permetteranno, è abbastanza grande per contenerla agevolmente.-
La sue donne lo ascoltarono interessate, facendogli cenno di proseguire:
-Saranno invitati a seguirli- esitò un secondo sospirando -tutti i bambini magici di Gran Bretagna e il loro insegnamento sarà più diluito del nostro visto che sicuramente non avranno le nostre capacità.-
Se Tosca fece un rapido cenno di assenso a quelle parole, Salazar e Cosetta guardarono Godric contrariati.
-Tutti?!-
-Ovvio tutti. Non vorrete mica fare delle differenze tra i bambini magici?- domandò stupita Tosca guardandoli e osservando Godric in cerca di supporto, ma il compagno sospirò.
-In realtà neanche io sono poi così propenso a lasciare chiunque entrare a scuola...-
-Concordo. Trovo che solo i purosangue siano degni di questa istruzione!- disse deciso Salazar mentre Cosetta ribatteva: -Non è il loro stato di sangue, ma il loro intelletto che li renderà degni del loro sapere!-
-Pensatela come volete, ma trovo che sia ingiusto fare delle differenze!- lo sguardo dei tre colleghi la fece sospirare -Capito... - si fermò a riflettere continuando a lavorare al vestito per poi dire dopo una leggerissima imprecazione per essersi punta:
-E se creassimo quattro case, una per ciascuno? Gli alunni finiranno in una o nell'altra a seconda delle loro caratteristiche. I nostri cognomi saranno i nomi e i nostri desideri i criteri di selezione. In più, creando competizione, li stimoleremo a studiare di più per vincere.-
Gli altri tre annuirono mentre Cosetta poneva un problema appena divenuto pregnante:
-Quindi come sceglieremo gli studenti? Voglio dire.. Il criterio tuo e di Salazar sono semplici... Ma il mio e di Godric, invece....-
-Ci vuole qualcosa che sondi la mente e il cuore degli studenti in base alle nostre aspettative.- mormorò Tosca pensierosa.
-E che sia infallibile però.- aggiunse Salazar -per questo non può essere una persona. Oltre a non essere immortale, sicuramente non è infallibile.-

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Il silenzio calò di nuovo tra i quattro, rotto solo da borbottii di Salazar e Godric e il lavorare ritmico delle due due donne con l'ago. Fu proprio quest'ultimo la causa della rottura del mutismo perché Cosetta, decisamente meno contenuta nelle reazioni di Tosca, sbottò in scozzese dopo essere punta.
-Perdonatemi...- mormorò poi succhiandosi appena l'indice mentre Tosca si illuminava.
-Esiste un incantesimo, anche se non ho mai provato ad eseguirlo, che dona ad un oggetto inanimato possibilità di giudizio e di parola. Integrandolo con il nostro metro di giudizio, dato attraverso una piccola donazione di noi- indica il poco sangue caduto dal dito di Cosetta -diventerebbe specchio dei nostri desideri e richieste per la scuola.-
-Quanto piccolo?- domandò tra il curioso e il preoccupato Godric.
-Quello che basta ad rendere intriso un filo di stoffa.- mormora creandone uno di ogni colore dei ragazzi e passando un ago a testa perché si bucassero appena il dito. Vedendolo Cosetta sollevò il suo indice e disse ridendo:
-Già fatto grazie.-
Tosca rise passandole un filo blu, mentre allungava ago e filo rispettivamente oro e argento agli uomini e lo prendeva giallo per sé.
-Quando volete signori...- mormora pungendosi e sfregandolo sulla ferita con una smorfia finché non lo vide intriso di sangue.
Cosetta fu la prima a finire e a passarglielo mentre gli uomini si guardarono dubbiosi. Il più reticente fu Salazar, ma alla fine anche il suo filo arrivò nelle mani di Tosca.
-Il tuo cappello Godric per favore...- mormorò la futura moglie tendendo la mano.
-Perché?-
-Che cosa migliore per sondare la mente di un ragazzo di un cappello?- sbottò incalzante Cosetta.
-Giusto... Ecco a te.- assentì lui passandoglielo. Non appena lo ebbe tra le mani, si sedette meglio sul letto, incrociando le gambe e appoggiandoglielo sopra, avvolse i fili intorno alla bacchetta e prese a mormorare l'incantesimo.
Non appena il suo effetto iniziò, il sangue dei quattro ragazzi venne assorbito nella trama magica che si stava creando sulla punta della bacchetta prima di diventare parte integrante del cappello stesso. Dopo quasi una decina di minuti, Tosca sospirò e disse:
-Ho finito, dovrebbe andare... Spero.-
-Chi lo prova per primo?- domandò Cosetta
-Faccio io.- disse Salazar deciso allungando la mano per prenderlo. Lo guardò per un secondo dubbioso, gli sembrava esattamente identico a prima, per poi infilarselo. Ci fu un minuto di silenzio in cui gli altri tre, soprattutto Tosca, trattennero il fiato, ma poi si sentì una voce dire:
A Serpeverde,
voi troverete gli amici migliori
quei tipi astuti e affatto babbei
che qui raggiungono fini ed onori!

Tosca sorrise soddisfatta di sé stessa e osservò il cappello passare nelle mani di Godric. Esattamente come per Salazar ci fu un minuto di circa di silenzio prima di sentire:
E' forse Grifondoro la vostra via,
culla dei coraggiosi di cuore:
audacia, fegato, cavalleria

Questa volta passò tra le mani di Cosetta e accadde una cosa strana. Non ci fu bisogno di attendere perché la sua parte e le sue caratteristiche vennero cantate all'istante:
Oppure Corvonero,
se siete svegli e pronti di mente,
ragione e sapienza qui trovan linguaggio
che si confà a simile gente.

Tosca rise prendendo poi in mano il cappello:
-Figurarsi se non trovava subito le tue caratteristiche.- Cosetta scoppiò a ridere osservandola perché anche per lei non c'era stato bisogno di attendere:
O forse è Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga è giusto e leale:
qui la pazienza regna infinita
e il duro lavoro non è innaturale.

-Solo infinita? Il cappello non dà giustizia alla tua pazienza, Tosca- la prese in giro Cosetta mentre la donna riempiva l'oggetto di incantesimi di protezione.
-In questo modo non subirà l'usare del tempo. Certo all'apparenza invecchierà, ma la sua magia sarà sempre potente.-
Gli altri tre assentirono mentre Salazar aggiungeva:
-Se vogliamo avere quattro case, dobbiamo istituire quattro punti di ritrovo. Se non avete nulla in contrario creerei il mio nei sotterranei...-
-Io lo creerei accanto alle cucine, sempre che non abbiate problemi.-
-Io sulla torre ovest, in modo da essere vicina all'osservatorio. -disse Cosetta
-E io infine su quella est– concluse Godric mentre gli altri assentivano.
Chiarito anche questo punto le due donne tornarono ai loro lavori mentre i due uomini si congedavano. Con un rapido cenno del capo Salazar con uno per Cosetta e un bacio sulla fronte per Tosca Godric.
-Buonanotte Milady...- mormorano prima di uscire, lasciandole sole.
Dopo un lungo momento di silenzio Cosetta sorrise guardando l'amica che quando se ne accorse sbottò:
-Beh?-
-Nulla, nulla... Osservavo solo il tuo viso. Hai delle curiose espressioni che ti modificano i lineamenti in questi giorni sai?-
-Cosa vuoi dire?- domandò la ragazza sedendosi sul letto a guardarla.
-Soprattutto in presenza del dolce cavaliere sei palesemente felice e innamorata di lui, ma in sua assenza una o più paure turbano il tuo sguardo. Che succede Tosca?-
-Nulla, solo timore per il matrimonio man mano che questo si avvicina credo sia normale.-
-Solo della celebrazione? In fondo fai già la donna di casa per lui.-
-Esatto... Non cambierà molto la mia situazione, a parte che non dividerò più il letto con te, ma con lui...- concluse abbassando lo sguardo e Cosetta capì, avvicinandosi a lei e alzandole il viso in modo che gli occhi verdi dell'amica si incrociassero coi suoi.
-Tu non hai paura solo della cerimonia... Tu temi anche l'essere moglie di Godric in senso più completo.-
L'amica arrossì annuendo appena, riponendo il suo lavoro per prepararsi per la notte.
-Sono inesperta Cosetta.- mormorò ripiegando il vestito -Mentre Godric sicuramente ha avuto le sue esperienze come ogni cavaliere. Ho paura di deluderlo, di non essere in grado di dimostrargli quanto profondamente lo ami anche in quel frangente.-
La compagna rimase ad ascoltarla vestendosi per poi dire:
-Imparerai, Godric è intelligente e ti aiuterà a farlo. Anche perché nessuna donna è uguale all'altra e lui dovrà prendere le misure anche con te. Apprenderete uno dall'altro e solo stando assieme come rendere perfetta per entrambi anche quell'aspetto dell'amore matrimoniale. In fondo tu ami Godric.-
-Certo che lo amo, più di ogni cosa!- sbottò Tosca mettendosi sotto le coperte.
-E questo basta. Lasciatevi guidare dal sentimento profondo che vi lega e scoprirete i modi per giacere assieme senza sforzarvi a vicenda.-
Tosca annuì sospirando:
-Spero tu abbia ragione anche questa volta Cosetta.-
-Non demoralizzarti. Ogni donna e ogni uomo impara a stare col compagno, chi sei tu per non farlo?-
Su quella domanda ovviamente retorica si diedero la buonanotte e anche Tosca rincuorata prese sonno rapidamente.

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*aspetta che sia finito il lancio dei pomodori*
Ho davvero poco da dirvi questa volta...
Se non che le tre immagini sono prese da google, quindi non so dire i rispettivi proprietari, e che la vostra tortura è quasi finita. Tempo uno, massimo due capitoli porterò a termine questo mio esperimento.
Vorrei poi ringraziare
 lunarossa2000 per aver recensito il primo capitolo di questa storia e che, spero, stia seguendo anche gli altri.
Se avete dei dubbi riguardo a questo o ai precedenti sono dispostissima a darvi le motivazioni che hanno portata alla mia scelta di gestire così i personaggi.
A presto, sperando con qualche recensione ad aspettarmi.
Drika :3


   
 
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