“ Non credo di essere così male …” esclamo disperata come non mai … anzi … disperata come sempre.

“Ti tradisce con una pizza!” replica indignata Pansy. Daphne fa la sua magra comparsa alle spalle di Pansy giusto per annuire convinta. Non è giusto! Questo è un complotto contro di me! Cos’ho fatto per meritarmi tutto questo? Non bestemmio, non fumo, non mi drogo, non ho mai picchiato nessuno … beh, quest’ultima affermazione non è propriamente giusta: non picchio nessuno da quarantotto ore.

“Su Millicent! Non è mica la fine del mondo!” esclama Pansy spalleggiata da Daphne che come sempre annuisce. Ma non sa fare altro quella mongoplettica? Beh, almeno lei non ha preoccupazioni: annuisce, annuisce e annuisce ancora! Ma non le viene mai il torcicollo?

“Dai, tesora!” oh mamma! Daphne ha parlato! Dobbiamo festeggiare! Olè! Voglio la festa … ma senza pizzette naturalmente! Ghgh! Ok, smetto di essere felice. A chi voglio darla a bere? Io sono …

“Disperata, ecco cosa sei!” dice Daphne facendo un gesto di vittoria. Questa ragazza è stata illuminata dal ‘verbo ’ mistico. Brava, non l’avevo capito! Cammino sull’orlo del baratro della disperazione ogni giorno e questa spierdata se ne accorge solo adesso?! Che belle amicuzzole che mi ritrovo …

Una faccia curiosa si affaccia alla porta della camera. Ecco! Ci mancava solo quello … adesso Pansy comincerà a sbavare … ci mancava solo Draco.

“Mi dispiace, ma devo portarvi via Pansy.”

Sì, come no … a te non dispiace affatto! Pansy mi strizza in un abbraccio puccioso e se ne va con Draco. Cavolo, fa quasi pena con quegli occhi da cucciola e la camminata stile: ‘io e te … tre metri sopra il cielo’

“oh, come sono teneri insieme!” sospira Daphne. Oh Salazar santo! Questa ragazza mi sorprende sempre di più. Dovrò segnarmi questa data sul calendario del wrestling. Adoro quel programma babbano che riesco a vedere grazie al televisore di contrabbando che mi ha procurato Goyle … Goyle … il mio cucciolo! Il mio ammmore! Il nostro primo bacio ce lo siamo dati guardando John Cena che legnava quello sfiguz di Edge.

“You are on the cutting edge” mi aveva sussurrato: che amore!

“Ehm, Millicent? Ti senti bene? E’ più di un quarto d’ora che non parli.”

Ci sei tu che parli per me oggi.

“Un silenzio vale più di mille parole.”

Che uscita di scena mistica. Zeus misericordioso, sto diventando peggio della Cooman! Ok, sono patetica.

Ecco il piano per evitare il mio pasticcino morbidoso: evitare la Sala Grande al momento dei pasti, le cucine al pomeriggio e i domitori la sera … Una mission impossible degna di Tom Cruise.

Ok, fermi tutti! Ma io e Goyle stiamo ancora assieme o no? Oh Circe, che casino!

Presa da una sorta di quello che mi piace chiamare ‘isterismo ispirato’ mi alzo dal letto e mi incammino fuori dalla Sala Comune seguita da Daphne … Destinazione: le cucine.

Percorro tutto il tragitto in assoluto silenzio. Sono costretta un paio di volte a cambiare percorso: la prima perché lo sfregiato e e la piccola lentiggine avevano scambiato il corrodoio per un ring, e la seconda per evitare Goylino mio e Vince di ritorno dalle cucine con le braccia stracariche di ogni tipo di schifezza. Daphne mi trotterella affianco. Entro in cucina, ordino agli elfi di portarmi dei pasticcini: pena la morte. Quanto vorrei che adesso arrivasse la mezzosangue!

Mi siedo in un angolino fissando tre enormi vassoi stracolmi di tutti i tipi di pasticcini: crema, cioccolato, vaniglia, panna, … Sono finalmente arrivata nel Giardino Selvaggio e cammino mano nella mano con Lestat: questo è il paradiso! Scommetto che ho un sorriso talmente ebete che potrei fare concorrenza alla cara Gioconda!

I pasticcini!!! Per tutti i porci di Circe! Sento che sto per sbavare!

“Oh Salazar! Sto per sboccare!”. ecco! Ci mancava solo quell’insensibile di Daphne a rovinare l’atmosfera. E chissene se sbocchi cucciolla (rigorosamente con due ELLE!) perché io sono immersa in una delle poesie di Pascoli … anzi! Sono nel pineto con l’Ermione di D’Annunzio! Oh santa madre de Salazar! Nuo! Hermione, no! Non la mezzosangue!

Afferro il pasticcino più grande, più morbido e più cioccolatoso che abbia mai visto, quando la scena si congela. Il tempo scorre lentamente. Sto per infilarlo in bocca. Daphne fa un balzo degno di un canguro con le emorroidi per rubarmi il pasticcino, ma io sono più svelta! Ho infilato il dolce in bocca. Oh, com’è buono!

Daphne perde l’equilibrio e cade all’indietro. La scena è sempre al rallentatore. Daphne si spatascia su una montagna di pasticcini urlando: “Nuoooooooooo! La tuuuuuuuua dieeeeeetaaaaa!”

Oh no! Per tutte le stelle del firmamento!

La scena torna a velocità normale e la mia amica, che un tempo poteva benissimo essere muta, si rialza. Oh dea! Sembra un pasticcino formato super size! E’ tutta piena di crema e cioccolato! Amora, vieni qui che ti mangio! Daphne mi lancia un’occhiata offesa e io la seguo per i corridoi. Camminiamo in silenzio e io, ogni tanto, le lecco via la crema.

Arriviamo al corridoio dove prima lo sfregiato e la piccola lentiggine si stavano legnando, adesso però stanno facendo tutt’altro. Potter ci guarda infastidito: “Ehi, Greengrass! Come sei dolce oggi!” urla.

No, non sei affatto divertente! Daphne, stizzita, come risposta gli alza il dito medio. Per dire certe cose le parole non servono!