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Autore: rock star 96    01/11/2011    3 recensioni
tra Dante e Zhalia, le cose vanno sempre meglio, e una sera vengono anche invitati ad una serata di gala, ma ad un certo punto Zhalia si sente male e decide di uscire, ma.. quattro zampe, una coda, una pelliccia,qualcosa non va....
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DANTE:
ci unimmo a un gruppo di cacciatori che avevamo incontrato in città, era stata allestita anche una gara: chi avrebbe portato il lupo più grosso avrebbe vinto, ma noi non eravamo lì per vincere, ma per trovare la lupa bianca, e dovevamo sbrigarci a farlo, perché per via del suo manto chiaro, sarebbe stata facilmente visibile.
Arrivati nella foresta, il leader dei cacciatori ci espose il suo piano: avremmo fatto del baccano per allertare i lupi e condurli in una strada rocciosa vicino ad una diga, e per di più, vicino alla gola, dove alla fine si trovava la loro tana, poi li avremmo bloccati, e lì sarebbe partita la caccia.
Ci postammo ai sui bordi delle rocce, accucciati ad esse per evitare di essere visti, con me avevo solo un fucile carico con dei sedativi, e così anche Lok e Sophie.
Aspettammo per un bel po’, poi vedemmo i sassolini cominciare a tremare
-stanno arrivando!!!- gridò l’omone mentre alzandosi in piedi accese un fiammifero e diede fuoco ad una miccia
-che cos’e’ quella?- chiesi
-è il nostro blocco per loro- seguì la miccia con lo sguardo, e vidi che conduceva a due alberi ai bordi della strada rocciosa, completamenti avvolti da dinamite
-al mio via scatenate l’inferno- gridò.
Stavano arrivando, finalmente vedemmo il branco entrare nella strada. Una settantina di lupi correre lungo la strada recintata da rocce altissime e da alberi, e tra di loro, spiccarono le uniche due macchie bianche che si vedevano; una era a capo del branco, un lupo molto grosso e dall’aspetto molto vecchio, ma nonostante questo correva come un fulmine, e al centro del branco, la seconda, pelo soffice e vaporoso, corpo snello e scattante, occhi come due pietre: Zhalia.
La miccia si faceva strada nella vegetazione, era a pochi centimetri dal tritolo, tutti caricarono i propri fucili.
Un esplosione.
I due alberi caddero bloccando la strada ai lupi, che cominciarono a correre disordinatamente
-ORA!!!!!!!!!!!!- gridò l’uomo. Dalle pietre più alte, un orda di cacciatori cominciò a sparare sopra le teste dei lupi, ma ne vennero colpiti solo un paio, e alcuni furono feriti, mentre gli altri si dirigevano verso l’uscita della strada, tra gli alberi.
Rimanendo sempre uniti, i lupi corsero molto, ma noi li avevamo accerchiati; avevamo parcheggiato le macchine lungo un certo diametro, e in tutto il resto avevamo abbattuto altri alberi. Erano in trappola, bloccati in quei pochi metri quadri di foresta, mentre noi gli andavamo a dosso, muniti di fucili carichi.
Dovevamo tirare Zhalia in disparte, allontanarla da quel campo minato, e io avevo già in idea, chiamai Lok e Sophie, e gli piegai…
 
ZHALIA:
non potevo fare altro che correre. Rimanemmo sempre tutti uniti, la forza stava nel branco, ma contro un altro branco, e per di più di umani armati di fucili, c’era poco da sperare.
Corremmo per svariati chilometri, ma la strada ci venne bloccata da dei tronchi abbattuti e da delle auto parcheggiate in orizzontale, come fossero una barriera.
L’odore di polvere da sparo si faceva sempre più forte, una decina di noi erano stati colpiti, anche se alcuni solo feriti, ma un lupo ferito, non può avere la stessa rapidità e velocità di uno sano.
Ad un tratto venni attirata da un suono che rimbombava tra le rocce
-ZHALIA- quelle voci –ZHALIA!!!!!!- non poteva essere, erano due voci, una maschile e una femminile, erano loro.
Mi distaccai dal branco, attirata nei pressi della diga, dove venni bloccata alle spalle da due ragazzi col fucile, non riuscivo a vedere i loro volti, e indietreggiai.
Poi mi colpì qualcosa, per l’ennesima volta, mi ritrovai con un proiettile con un ago alla punta, barcollai e persi i sensi.
 
  
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