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Autore: delena900    02/11/2011    2 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dovevo aver raggiunto i massimi livelli d’isteria per poter anche solo pensare di sconfiggere un vampiro.
Allenarmi, diventare “forte”… tutto questo solo per sconfiggere Stefan.
Il mio obiettivo era quello di rinchiuderlo fino all’arrivo di Michael!
Che folle idea mi balenò per la mente! 
Cercare di sconfiggere l’uomo… il vampiro che io ho…
“Il vampiro che ha tentato di ucciderti, Elena!” mi voltai di scatto e vidi Damon.
La persona che più di ogni altra mi è stata accanto in questo periodo nero!
L’unica persona che mi ha capito! 
Ha asciugato le mie lacrime; ha cercato in ogni modo di strappare dalle mie labbra un sorriso; mi ha sempre offerto la sua spalla per accogliere i pianti disperati di una donna che ha visto portarsi via il suo uomo da un animale… si perché questo è Klaus!
“Ma come…?” m’interruppe un’altra volta.
“Come faccio a leggerti nel pensiero? Non occorre possedere doni magici come Bonnie per leggerti in viso!
Conosco quell’espressione non puoi mentire… almeno, non mentire con me!”
Accennai un sorriso e pensai di esser stupida una seconda volta perché è vero cercavo di mentire con lui!
“Comunque vuoi fare un vampiro fuori a colpi di flessioni?” ecco sbucar fuori la sua solita ironia.
“Mr simpatia ti rendi almeno conto di quello che sta succedendo? Tuo fratello mi ha definita sacca di sangue vivente!” e nel momento in cui pronunciai quelle parole provai una stretta al cuore ripensando che l’uomo che aveva proferito quelle parole non era uno sconosciuto era il mio Stefan.
Ho toppato un’altra volta… Stefan non è più mio! Stefan è diventato uno squartatore.
Damon vide rabbuiarmi e mi raggiunse in un attimo.
Mise una mano sopra al bilanciere che cercavo con tutte le mie forze di tener su. Fece più pressione e quasi lo sentii crollarmi addosso. Sentii tutto la sua forza sulle mie braccia che divennero molli.
“Ma che diavolo stai facendo?”
“Ti sto aiutando!” disse col suo solito sorriso sghembo.
“Damon!” dissi col fiato rotto dallo sforzo.
“Forza, Buffy!”
“Smettila!” lasciai cadere le braccia e tirai un lungo sospiro nel non vedermi cadere il bilanciere addosso.
Damon lo rimise apposto.
“Come se un odioso Salvatore non bastasse!” e lo guardai torva.
“Mi ha chiamato eccomi qua!” si era sempre al mio fianco “Allora Xena principessa guerriera qual è il tuo piano?” disse agitando tra le mani un paletto in legno.
“Damon smettila di fare dell’ironia e non prendermi per pazza! Intendo rinchiudere Stefan almeno fin quando non arrivi questo temutissimo cacciatore di vampiri a fare il culo a Klaus. Così una volta morto il soggiogamento si spezza, giusto?”  rise di gusto e nuovamente gli lanciai un’occhiataccia.
“Elena hai tralasciato un piccolo dettaglio! Stefan indipendentemente dal soggiogamento di Klaus è strafatto di sangue umano, tanto sangue umano!”
“Ma l’hai già aiutato una volta!”
“Adesso è diverso! Non è come andare in riabilitazione, Elena! Ha perso del tutto la sua umanità, lo capisci?”  una serie di momenti brutti percorsero la mia mente.
“Damon credo di averlo provato sulla mia pelle la sua vera natura. Ha affondato i suoi denti sulla mia pelle e si è nutrito del mio sangue, non credi che lo sappia? Lo capisco ma non perdo le speranze!
Damon ti prego fallo per me! 
Non voglio più crollare davanti ai suoi occhi! Ogni volta che lo guardo io mi perdo e mi sento talmente fragile e incapace di agire… Damon non voglio più sentirmi così e non voglio più dargli questa soddisfazione!” ci fissammo negli occhi per pochi attimi. Non aggiunse nulla e feci per andare quando la sua mano prese la mia. Lo guardai e lui ricambiò il mio sguardo con un’intensità che per un attimo mi fece rabbrividire. 
Sollevò la mia mano e la portò all’altezza del suo cuore. Al centro del suo petto.
La premette forte con la sua. 
Toccavo la sua pelle nuda e un’altra volta ci fissammo negli occhi ed io questa volta mi persi in quell’oceano infinito che erano i suoi occhi.
La sua pelle era fredda ma non so perché la mia mano bruciava come stesse toccando qualcosa di scottante. 
“Co-cosa stai facendo?” gli chiesi balbettando e arrossii per la mia reazione del tutto improvvisa.
“Lo senti?” avrei voluto rispondere di si. Non so a cosa si riferisse ma io iniziavo a sentire quello che c’era tra noi. L’alchimia e la sintonia. Avevo paura di ammetterlo ma sento qualcosa per Damon e non so di cosa si tratta. È qualcosa che va oltre l’attrazione fisica.
“È uno sterno. Una solida placca ossea” la sua voce per un attimo mi dissuase dai miei pensieri . 
Ero ancora ferma a fissare le nostre mani quando velocemente mi fece voltare.
Mi teneva stretto il polso. 
Sentivo il suo fiato sul mio collo ed era come se lo sentissi percorrere tutto il mio corpo.
La sua mano si addentrò all’interno della mia canottiera. Toccò la mia schiena e rabbrividii una seconda volta e questa volta lui se ne accorse e sono sicura che sorrise della mia reazione.
“Proprio qui, sotto la cassa toracica” le parole mi si bloccarono in gola, il mio respiro si fece corto, divenne irregolare. “vicino alla spina dorsale” ero inebriata della sua presenza. Avevo perso il controllo.
La mia ragione era andata a farsi benedire.
“Eccoti l’accesso al cuore di un vampiro. Farò tutto quello che mi chiederai, Elena!” stava per allontanare la sua mano. Quel tocco magico stava sparendo.
Come un qualcosa di automatico e di non controllato presi la sua mano e istintivamente mi fece voltare.
La distanza tra i nostri volti era talmente minima che le nostre labbra si sfioravano.
Il suo sguardo mi trafiggeva.. mi penetrava!
“Nessuno ti farà del male, specialmente mio fratello!” dubitai di quell’ultima affermazione.
Attimi interminabili si susseguirono… 
Non servivano parole o gesti, i nostri sguardi parlavano per noi!
Per un attimo il mio cuore si fermò. 
Portò la sua mano all’altezza del mio viso e fece per spostare una ciocca dei miei capelli quando io istintivamente ripresi la sua mano e la portai sul mio petto… sul mio cuore.
“Lo senti?” i ruoli erano stati invertiti. 
Il mio cuore aveva ripreso a battere più forte del normale.
Non rispose, continuava a fissarmi e questo mi logorava.
“Vorrei tanto farti ascoltare il battito del mio cuore ma purtroppo sai che il mio cuore non batte più! Elena io ti …” avrei voluto sentirglielo dire e avrei voluto che le nostre labbra si fossero trovate ma qualcuno c’interruppe.
“Ma come siete carini voi due! Ho interrotto qualcosa?” mi sentii in un imbarazzo assoluto. Mi sentii avvampare dal rossore.
Damon si allontanò da me e si avvicinò a quell’uomo che non conoscevo più. 
“Cosa ci fai qui?”
“L’ultima volta che ho controllato… vivevo ancora qui! Hey Elena, andrai al falò questa sera? Sembra divertente, no?” era come se per lui non fosse successo nulla.
“Stefan..” aggiunsi esterrefatta da quel suo comportamento.
“A proposito il mio fratellino sarà il tuo accompagnatore? Oh si… Damon finalmente il tuo sogno si realizza!” guardai Damon, lui mi guardò di rimando e poi lo vidi avventarsi contro Stefan ma Stefan fu più veloce di lui e riuscì a prevedere le sue mosse.
“Beh… questa volta i ruoli si sono invertiti! Non ci proverei un’altra volta! Sono più forte di te Damon e credo che io non abbia bisogno di dirtelo!”
La presa di Stefan sul collo di Damon era sempre più forte.
“Stefan lascialo!” gridai e si voltò a guardarmi.
Per un attimo avrei voluto il mio Stefan ma l’uomo di cui mi ero innamorata non c’era più!
“Ai suoi ordini!” e lo mollò all’istante e nello stesso istante sparì.
Raggiunsi Damon. Si trovava accasciato per terra e si massaggiava il collo.
“Stai bene?” mi fissò negli occhi e quasi mi sentii svenire per la profondità di quell’oceano blu.
“Sto bene!”
“Pensi di cavartela?”
“Elena credo che questa domanda debba farla io a te! Ci vediamo stasera!” e in quel momento mi sentii stupida per la domanda che gli avevo posto.
“Si, me la caverò! Ci vediamo più tardi!” e dopo un ultimo incontro dei nostri sguardi andai via.
  
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