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Autore: Satyros_    03/11/2011    0 recensioni
ispirata al video del film di Ghost,e ad un vecchio manga che ho letto anni fà,è nata questa storia che vuole come protagonista una ballerina sedicenne che riescie a vedere i fantasmi,e che incontrerà quel matto che abita a pochi Km dal centro di Canterville.
Genere: Dark, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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questa è una nuova storia,mi è venuta in mente mentre riguardavo il film di Ghost,è un genere un po' sul gotico,spero vi piaccia,recensite e/o aggiungete un capitolo,se volete :)



the Black Rose

Ci troviamo nello scenario del Film di Ghost,Rose,la nostra protagonista conoscerà quello strambo,folle uomo che da anni occupa la collina di Canterville,sperduta cittadina londinese.

{in un periodo non definito}

Il celo grigio e tempestoso governava su Canterville,come sempre,dall’arrivo di quel matto in città che si diceva vivesse coi fantasmi.
Anche oggi rose,finita la scuola si era trovata in una situazione poco conveniente,la sedicenne,che frequentava una scuola di danza era alta,magra e con forme invidiabili dalle ragazze della sua età,pallida come un morto e con dei lunghissimi capelli corvini che gli cadevano fino ai fianchi,aveva gli occhi come quelli degli Husky,uno di un azzurro cinereo e l’altro di un profondo marrone,ma non si notava un gran che,era una ballerina invidiabile,la più brava della scuola,per questo Sharon e le sue scagnozze la inseguivano sempre per poi picchiarla senza pietà,solo per l’invidia,un sentimento che ti folgora l’anima lentamente.
Ma quella giornata andò peggio del previsto.
Le ragazze stavano facendo il riscaldamento alla sbarra
« Batmàn Tandeu»
ordinò l’insegnante di danza classica,Rose eseguì il passo alla perfezione
« e ora pas de bourrée»
Rose eseguiva i passi come le veniva detto,ma la testa era concentrata da tutt’altra parte che la danza,pensava già a come scappare una volta uscita da scuola. Come previsto da lei stessa una volta uscita da scuola con l’enorme ed ingombrante borsone,c’erano Sharon e le sue ragazze pronte a correrle dietro anche oggi.
Non appena gli occhi di Rose caddero sulle ragazze cominciò a correre verso il boschetto di pini che si trovava a pochi passi dalla scuola di danza.
Il fiatone e il panico mischiati in sieme pungevano come le spine di una rosa,il fiore più amato da Rose. Rose correva,a più non posso,uscirono dal boschetto e di fronte a lei ergeva una lugubre collina d’erba che sembrava aver perso il suo verde naturale per dar spazio ad un grigio smorto. Rose non fece nemmeno una pausa per riprendere il fiato,le bastava sentire gli angoscianti passi pesanti sulla ghiaia alle sue spalle,per invogliarla a correre ancora più velocemente.
Rose correva senza badare a dove andasse,l’importante era non prenderle anche quel giorno,ma mente correva si trovò davanti un’immensa cancellata nera arrugginita,che proteggeva un’antica villa in stile gotico – rinascimentale,con due torrioni ai lati della casa ed il tetto in stile tedesco,Rose rimase affascinata ma anche terrorizzata dal fatto che il giardinetto della casa sembrava un cimitero con tante lapidi piazzate sul terreno invecchiate e distrutte dal tempo,ma questa splendida,ma lugubre casa le cosò caro,in fatti Sharon e le altre la raggiunsero
« allontanati da lì Idiota,lì ci abita il pazzoide!»
disse Sharon a rose che intenta a fissare la casa si girò di scatto terrorizzata
« c-come?? Il pazzo..abita qui?»
chiese lei balbuziente
« si dice che viva con i fantasmi che popolano il cimitero su cui abiti,e va in giro a raccontare folli storie su di loro,spaventando i bambini,anni fa un grippo di persone della città aveva deciso di cacciarlo dalla nostra cittadina,ma successero dei fatti talmente orribili e incredibili che il capo della ‘rivolta’ stesso scappò dalla casa rompendo un vetro,e da allora non venne più disturbato.»
Rose sentì un brivido gelido attraversargli il corpo. Un lampo di luce che preannunciava il temporale si fece vedere,illuminando le vetrate della casa,in un attimo videro una figura di un uomo dietro al vetro che però scomparve con la scomparsa della luce del lampo.
Sharon e le altre intreggiarono
« coraggio Rose,vieni qui,così ti mostro io come si fa un bel Grand Pliè»
disse Sharon con una risatina sadica
«toccami e suono il campanello!»
ringhiò Rose,ma Sharon era davvero troppo ottusa per andarsene così,allora si avvicinò,convinta del fatto che Rose,timida com’era non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo,e invece lo fece,suonò il campanello,tremante. Sharon corse verso di lei,le tirò un pugno in faccia e un calcio nella pancia che la fece piegare a meta e cadere a terra.
I pensieri più assurdi presero luogo nel cervello della povera Rose che si trovava lì,sola ed indifesa,tra l’altro in condizioni pessime. Sulla buona via dello svenimento Rose sentì una voce alle sue spalle
«tutto bene?»

   
 
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