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Autore: WolfHeart    04/11/2011    1 recensioni
Un'amore legato da un sottile filo rosso che può spezzarsi in qualsiasi momento e che è nelle mani di una sola persona. Questa è la mia prima fanfic. Parlerà dell'incontro di Fudou con una strana ragazza che potrebbe cambiargli la vita....spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E  va bene….adesso spiegatemi…CHI DIAVOLO HA INVENTATO LE SVEGLE???? Appena pesco quel tizio non so cosa potrei fargli.

Voi adesso vi starete chiedendo perché sto sclerando così. Ve lo dico subito….stamattina mi sono alzato e mentre cercavo la sveglia muovendo la mano a tentoni sul comodino l’ho fatta cadere a terra ,così si è inceppata.

E adesso non smette più di fare DRIIIIIIN DRIIIIIN PENGUIN! DRIIIIIN DRIIIIIN.

Me l’ha regalata Sakuma…si capisce? Un giorno devo farmi dire dove l’ha trovata una sveglia a forma di pinguino che dice “PENGUIN!”….o forse è meglio di no….credo che potrei spaventarmi…

La sbatto un po’ sul comodino ma continua a suonare, ma che è indemoniata? Alla fine mi ricordo e le tolgo le pile. Che deficiente potevo pensarci prima.

Scendo a fare colazione in cucina. Di mattina è così silenziosa questa casa…. Da quando mi sono iscritto alla Teikoku mi sono preso una casa qua ad Inazuma mentre mia madre è rimasta nella residenza principale dei Fudou. Strano vero? Sono passato da avere una famiglia piena di debiti ad avere più di una villa. Questo perché sia mio padre che mia madre sono riusciti entrambi a trovare un buon lavoro. Ma poi si sono separati e io sono stato affidato a mia madre. Meglio così. Non ho un buon rapporto con mio padre.

Finisco di mangiare e salgo le scale per andare a lavarmi. Mi metto la divisa lasciando aperti i primi bottoni della giacca e afferro la cartella. Scendo le scale e mi fermo un attimo davanti allo specchio che ho vicino alla porta di casa. Vedo quello che a mio parere è un ragazzo trasandato e senza un minimo di stile. A quanto pare invece è tutto il contrario dato che sono tra i ragazzi più corteggiati della scuola. Come mi aveva detto un giorno Akiko –Tu in realtà sei un gran figo. A te può non sembrare ma è così!! Le ragazze sono molto attirate dai ragazzi come te: intelligenti, con un bel visino, trasgressivi ma dolci in fondo e con un fisico da paura…. Con quegli occhi che ti ritrovi poi sei una vera calamita!!- alla fine della frase gli occhi le stavano brillando in un modo piuttosto perverso e ,anche per le parole che mi aveva detto, arrossii violentemente provocando un’epistassi alle ragazze che stavano lì intorno. Mi chiedo come faccia ad essere così sincera. E poi io non mi considero un tipo da provocare un’ epistassi….magari qualcun’altro della squadra si ma io…no ancora non mi ci so vedere.

Esco di casa e di colpo ho di nuovo quella strana sensazione che debba succedere qualcosa. Che rottura ma se deve succedere questa cosa che accada!! Non posso mica continuare a stare così!

Pensando continuo a camminare lentamente e senza neanche accorgermene sbaglio completamente strada! Ma dico cosa diavolo mi succede oggi? Corro nella direzione da cui son venuto continuando a darmi del deficiente e arrivo a scuola con ben mezz’ora di ritardo. Salgo le scale a tutta velocità verso il mio piano, il terzo. Ma quante scale ha questa scuola?! Perché non possono mettere un ascensore?!

Eccola finalmente. Apro la porta di scatto con il fiatone. Si girano tutti a guardarmi e il prof di geografia mi guarda malissimo.
-Fudou di nuovo in ritardo- . Dio quanto mi odia!
Sarà per quella mia espressione strafottente, per i miei piercing alle orecchie o per i miei capelli (ci sono sempre loro di mezzo) “non adatti né per venire a scuola né per qualsiasi altra cosa a parte girare con dei teppisti” come dice lui. Ogni volta che mi incontra per il corridoio o in qualsiasi altro posto storce il naso guardandomi, e ogni volta a me viene da dirgli “Bhe? Che cazzo ti guardi?”.
Mi odi dolcezza? Stai tranquillo che la cosa è reciproca.

-Scusi prof il fatto è che…-
-Risparmia il fiato, Fudou. Puoi dirlo direttamente alla preside. La strada la sai già no?- sorride. Sorride quel….quel…respira Akio respira. Vinci solo perché sei un professore altrimenti…ma non te la darò vinta, non  ti farò sentire soddisfatto.
-Stia tranquillo signore. La strada la so a memoria, così io e la preside possiamo finire la partita a scacchi che avevamo lasciato in sospeso l’ultima volta- e sorrido. Si, sorrido io stavolta. Con la coda nell’occhio mentre mi volto vedo la maggior parte della classe sogghignare.
Sono IO,quello soddisfatto ora.

Mi incammino verso l’ufficio della preside. La signora Amano è una di quelle poche persone adulte a cui non sto antipatico in questa scuola. Anzi. Quando mi mandano in presidenza ci facciamo delle belle chiacchierate,e quando torno in classe i professori sono convinti che mi abbia fatto una ramanzina che non finisce più. Poverini.

Busso.

-Avanti-

Entro nell’ufficio e vedo la preside Amano intenta a leggere un libro. Alza lo sguardo e quando mi vede sorride.

-Buongiorno preside Amano, come sta?- sorrido sedendomi comodo sulla sedia davanti alla scrivania.
-Tutto bene più o meno…come mai sei qui stavolta?-
Le spiego tutto quello che mi è successo stamattina,comprese le mie strane sensazioni degli ultimi giorni.

Lei mi ascolta, alcune volte sorridendo altre volte tornando seria.
-In effetti ti avevo visto un po strano negli ultimi tempi Akio. Però non saprei che dirti, forse dovresti solo aspettare, e se non succede nulla torna da me- sorride. La signora Amano ha un bellissimo sorriso.

Ormai ha sul viso i segni del tempo che passa, ma si riesce perfettamente a vedere che era una bellissima donna. I suoi capelli sono di un nero lucido e si possono intravedere alcuni capelli bianchi. Gli occhi sono rosa, in quegli occhi c‘è sempre una specie di luccichio che rasserena le persone, in quella luce si percepisce comprensione e affetto.
Esco dall’ufficio più tranquillo. Torno in classe dove,appena entro, quello di geografia storce il naso. Gli sorrido con quell’aria da sfacciato che ha lui dà tanto fastidio e mi metto al mio posto.
 
Guardo l’orologio: le 8 e 50. Grande. Dieci minuti e il supplizio della prima ora finisce.
Allungo la mano e tiro delicatamente una ciocca di capelli verdi a Sakiyama, per fortuna siamo nella stessa sezione altrimenti non avrei saputo come fare per ammazzare il tempo. Come faccio a non dare fastidio al mio piccolo ninja?? Si volta e, attraverso una piccola piega che si forma sulla benda che ha a coprirgli la bocca, vedo che mi sorride leggermente.

-Ehi si può sapere dove eri finito? Doumen credeva che ti avessero rapito gli alieni e stava per andare a casa sua a prendere quella specie di radar anti-UFO.- sussurra per non farsi sentire.

Sorrido al pensiero di quella scena. Quel piccoletto ama gli alieni, crede fermamente nella loro esistenza ed  è convinto che un giorno riuscirà ad incontrarne uno.

-Una sola parola….PENGUIN!- dico facendo una faccia a quanto pare molto buffa data la reazione di Sakiyama.
Si mette le mani davanti alla bocca da cui esce il suono di una risata soffocata, e appoggia la fonte al banco continuando a ridere come un matto.
-Cosa succede laggiù?- chiede il professore venendo verso di noi.
- Ho sbattuto il ginocchio sullo spigolo del banco- dice Sakiyama. Cioè….in teoria la frase sarebbe dovuta essere questa, ma quello che è uscito dalla bocca del mio amico è stato più o meno un rantolo tra le varie risate.

Povero piccolo ninja esaurito mentale. Può sembrare una persona molto seria e quasi priva di umorismo ma…..com’è che si dice? Non giudicare un libro dalla copertina.

DRIIIIIN!

Eccola la mia amata campanella! Il professore se ne va,non senza prima avermi lanciato un’occhiataccia. Ormai  è un’abitudine.
-Sakiyama mi sto preoccupando seriamente…- dico guardandolo preoccupato, dato che sta ancora ridendo.
-Ma che gli hai fatto?- mi chiede ridendo Izumi.
-Lascia stare che è meglio….oh andiamo Sakiyama non essere esagerato!- dico sospirando.
 
Finalmente è ora di pranzo. Cavolo che fameeeee. Afferro il mio bento e faccio cenno al piccolo ninja.

Usciamo dalla classe e chiacchierando arriviamo davanti alla porta azzurra del tetto. Sopra c’è un cartello  con scritto “Vietato l’accesso ai non addetti” ma non lo ha rispettato mai nessuno.

Apriamo e ci ritroviamo subito per terra. Doumen mi è saltato addosso e nella caduta ho fatto dare una culata anche a Sakiyama.
- Allora non ti hanno rapito gli alieni!- urla tutto contento strofinando il viso sul mio petto.
Mi rialzo con il piccoletto ancora attaccato alla mia gamba, sembra che non si voglia staccare.

Akiko viene verso di noi tutta contenta e ci abbraccia.
-Dai venite che vi faccio conoscere una persona- lo dice sorridendo in modo sospetto….dovrei preoccuparmi?

A quel punto vedo una chioma rosso sangue.

È di questa scuola? No impossibile. Mi sarei accorto di una ragazza così. Eppure indossa la nostra divisa. Ma chi è?

La ragazza si volta facendo ondeggiare leggermente i capelli.

O   MIO   DIO.

Dire che è bellissima è come farle un insulto. Si alza e viene verso di noi. Ha il viso di un angelo, ma il suo corpo è provocante come quello di un diavolo.
Per descriverla in una sola parola sembra una…rosa. Si lo so è un paragone stupido ma….la pelle è pallida come una rosa bianca, le labbra sono dello stesso colore delle rose rosa, i capelli sembrano fatti con petali di rose rosse ma gli occhi….
Ha degli occhi stupendi. Sembra che dentro siano racchiusi tutti i ghiacci di questa terra.
 
-Ragazzi vi presento una nuova studentessa, è arrivata oggi ed è in classe con me il suo nome è….-
È questa allora la cosa che doveva accadere?
-….Follia Kirisaki!-
 
Angolino dell’autrice baka XD
Schifooooooo   * vola un libro di economia aziendale *
Vi ho pure “ tenuti sulle spine” con il nome della protagonista quando non è neanche nulla di speciale….bah…
Mi sa che vado dai sumeri per farmi insegnare a scrivere…
Vi spedisco una cartolina con i sacerdoti in bikini che ballano l’hula
ByeBye  *Kisu*    :* 
  
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