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Autore: Elrohir96    06/11/2011    0 recensioni
Due amiche si ritrovano in un misterioso castello che reca una storia piena di fantasmi, che succederà?
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti. Scusate per l'assenza, ma a scuola ci hanno caricati di compiti. Vi avevo lasciati il 31 con una domanda: "Che cosa sarebbe successo?" beh ora qui c'è la risposta.
Buona lettura e come sempre sarei lieta di ricevere recensioni. Ovviamente accetto le critiche e ne faccio un punto di partenza.


---Al castello di Glamis, Glamis, Scozia, 18.20 ---

Lisa girò più volte intorno al castello fino a trovare una piccola porticina sul retro del castello che per sua fortuna era rimasta aperta.
- Vieni!! Guarda che cosa ho trovato!! Possiamo fare un tour auto-guidato. -
- No, no e no…Non pensarci nemmeno! E’ pericoloso e se ci trovassero lì dentro come minimo ci arresterebbero. Non se ne parla nemmeno. – ribattè Diana
- E da quando la grande Diana si fa intimorire dalle regole? Ridammi la mia Diana, quella che se ne infischia! Quella che a scuola riusciva a infrangerle tutte e soprattutto a coprirsi le spalle. Da quand’è che temi di comportarti male? – chiese Lisa
- Non iniziare con questo discorso. Non attacca più con me. Qui non c’è in ballo la telefonata ai genitori, la sospensione o un brutto voto. Qui è in ballo la sicurezza, e la detenzione…Anche perché come farai a dimostrare che non eri qui per rubare? No. Non provarci nemmeno. –
- Beh, allora io entrerò e tu rimarrai qui…Ma non colpevolizzarti troppo se qui dentro mi succedesse qualcosa e non si scoprisse fino alla riapertura, domattina. Buona permanenza qui. – rispose sarcastica Lisa e fece un paio di passi verso la porta.
- Ok, ok. Io ti odio con tutto il mio cuore quando fai così! Sei ingiusta e sfrutti sempre i miei punti deboli. Si può sapere perché cerchi sempre di farmi mettere nei guai? – affermò Diana scuotendo la testa.
La porta si aprì cigolando e Diana pensò “Iniziamo bene…”
Lisa aveva preso una piantina del castello e decise che la stanza che le interessava di più era la biblioteca. Lei era una lettrice appassionata e conosceva molto bene l’inglese, così nel tempo libero leggeva libri in lingua per mantenere l’allenamento.  Da sempre rimaneva affascinata davanti alle grandi biblioteche, tanto più se erano in un magnifico castello e ogni tanto si concedeva di sognare che fosse tutto suo. “Finalmente potrò prendere uno di questi libri in mano e leggerne alcune pagine!”
Camminò spedita seguendo la mappa, ma trovò una stanza da letto. Rimase delusa per essersi sbagliata, ma gli interni e le decorazioni la fecero rimanere a bocca aperta. Quando le due ragazze lasciarono la stanza Lisa si impegnò per capire dove aveva sbagliato e si accorse di aver svoltato a destra invece che a sinistra. Fece il percorso al contrario e finalmente entrò nella biblioteca.
Era enorme e lei ne rimase affascinata.
- Diana, guarda è stupenda!! – esclamò e si accorse che nonostante la poca luce filtrante dalle finestre anche l’amica era nel suo stesso stato.
- Forse…ne valeva la pena…- sussurrò Diana come per non rompere l’atmosfera di quella stanza.

--- Glamis Castle , Scozia, 20.30 ---

Lisa si era presa un libro, che l’aveva colpita per la copertina di cuoio con striature e disegni dorati, poi si era seduta sul pavimento di legno e aveva iniziato a leggerlo avidamente. Diana invece girava fra gli scaffali leggendo titoli a lei sconosciuti e toccando le copertine.  Per lei leggere i libri in lingua originale era causa di forti mal di testa e non conosceva abbastanza termini per non fermarsi ad ogni due parole. A lei bastava immaginarsi una storia dietro ad ogni titolo, un sognatore dietro ad ogni autore e per lei i libri erano una porta affacciata su altri mondi inventati.
In quel momento di silenzio e calma assoluta la porta si aprì lentamente e producendo uno scricchiolio sinistro.
Le due ragazze sussultarono per lo spavento e subito Diana, con più prontezza, fece cenno all’amica di nascondersi. Lisa si rifugiò al fianco dell’amica in una nicchia fra gli scaffali.
“Maledizione il libro!” pensò Diana l’amica si era dimenticata il libro che stava leggendo in mezzo alla stanza. In quel momento udirono dei passi strascicati che si avvicinavano alla biblioteca. Entrambe trattennero il fiato e sperarono che non entrasse nessuno.
Il rumore si fermò proprio davanti alla loro porta aperta per pochi centimetri. “Speriamo che non entri, speriamo che non entri, speriamo che non entri, …” si ripeteva Lisa nella mente.
Pochi secondi dopo qualcuno sospirò e continuò la sua marci allontanandosi da loro.
- Metti a posto il libro e filiamocela! – sussurrò Diana
Lisa ripose il più velocemente possibile il libro mentre Diana l’attendeva. In quel momento sentirono di nuovo i passi. Sta volta erano fuori dal castello. Nonostante questo si appiattirono tutte e due nella nicchia e attesero di non udirli più. Proprio allora qualcosa di caldo colò sul collo di Diana che si lasciò sfuggire uno – Ma che diavolo…- e poco dopo qualcos’altro le colò sul collo.
 – Di nuovo?!? – ma in quel momento una goccia cadde sul collo di Lisa che le stava davanti e Diana quasi urlò.
 – Che è??? – chiese allarmata Lisa
Per tutta risposta l’amica si passò una mano sul collo e la ritrasse sporca di sangue.
Le due ragazze si precipitarono fuori dalla biblioteca e corsero lungo i corridoi, cercando di tornare alla porta che avevano usato per entrare.
In quel momento tornarono a sentire i passi, poco davanti a loro.
“Ecco perché era aperta quella maledetta porta…” pensò Diana.
Ora era sicura che quella non fosse una guardia notturna posta a sicurezza del castello, era l’assassino e se le avesse scoperte le avrebbe di sicuro uccise.
Cambiarono bruscamente scala salendo al piano di sopra per evitare di incrociarlo, ma si ritrovarono ad essere rincorse.  I passi si avvicinavano ad una velocità fuori dal normale. Diana si infilò nella prima porta che trovò e tirò con sé anche Lisa.
Si nascosero nell’angolo più buio e nascosto della stanza e attesero. In quel momento Diana notò grazie alla poca luce della luna che filtrava dai vetri che c’era un corpo a terra in quella stanza.
“MALEDIZIONE!!!” inveì mentalmente contro se stessa Diana
Lisa non aveva notato il corpo e si voltò verso l’amica chiedendole silenziosamente spiegazione, che non arrivarono perché quel qualcosa era entrato nella stanza. Si mise a trafficare col corpo e dopo poco lo tirò su. Lo trascinò verso una nicchia come per nasconderlo. Era indubbio che gli costasse una grande fatica. Si fermò per un attimo e si girò a scrutare la stanza. Si soffermò proprio verso il loro nascondiglio, ma poco dopo tornò al suo lavoro.
Lisa osservò il lavoro e notò che quella cosa non aveva ombra alcuna. Sebbene ci fosse poca luce, si vedevano le ombre e lui non ne proiettava.
Si girò di nuovo verso le due ragazze, questa volta più a lungo prima di spingere malamente il cadavere sanguinante nell’angolo. Poi si scostò per avvicinarsi alla macchia di sangue sul pavimento e in quel momento la testa cadde a terra e rotolò a pochi passi dalle due ragazze.  Loro non riuscirono ad impedirsi di urlare per l’orrore.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!-
Visto il danno, Diana prese per mano Lisa e la tirò fuori dal loro nascondiglio, credendo di poter raggiungere la porta in tempo, ma la cosa si parò davanti a loro ad una velocità non umana. Diana pensò di spintonarlo per passare, ma quasi cadde perché era passata “in mezzo” a quella cosa.
Saettarono fuori in corridoio e scesero le scale rischiando di cadere. La cosa era sempre più vicina a loro e Diana svoltò in un corridoio che portava nelle cucine. “Spero là ci sia un’uscita…!” e si slanciò con ancora maggiore velocità verso la stanza. In quel momento un coltello superò le teste delle due ragazze e sbatté contro il muro. Poco dopo ne fece seguito un altro che colpì Diana ad una gamba. La ragazza urlò per il dolore e cadde a terra.
- Ora sei mia…- affermò la cosa con voce gracchiante
La cosa si stava avvicinando lentamente e Diana colse l’occasione per tirarsi su e appoggiarsi al bancone della cucina.
- Lisa, scappa e vattene ora – sussurrò all’amica
- Oh povere illuse, credete che non vi possa sentire? Credete che non possa capire il vostro piano? – esplose la voce beffarda di quella cosa.
- In realtà ogni fantasma che si rispetti ha un udito sensibilissimo…Però ti propongo un patto. Tu lasci andare via lei e io mi faccio uccidere in un posto che ti vada bene. Così non dovrai trascinarmi in giro per nascondermi. Ok? – propose Diana
- Oh, no cara. Credi che coi miei 700 anni non sappia che cercherai di fregarmi? Nono. Io ucciderò entrambe voi…-
E detto questo si avvicinò con un coltello a Diana. Lisa non riusciva a staccare gli occhi dal fantasma e tantomeno a muoversi.
Quando il fantasma fu arrivato a un passo di distanza da Diana, lei prese un pugno di sale da un contenitore alle sue spalle e glielo lanciò addosso. Poi si slanciò a terra per evitare un eventuale colpo, che non arrivò mai. Guardò Lisa che stava additando il fantasma.
Si stava rimpicciolendo a vista d’occhio e diventava sempre più inconsistente.
Dopo qualche minuto di lui non rimase nulla. Solo il sale a terra che era stato lanciato e che l’aveva assorbito.
 
---All’ospedale , Scozia ---


Le due ragazze avevano lasciato il castello, avendo cura di non lasciare macchie di sangue e preser la macchina. Lisa guidava al massimo delle sue capacità per evitare che Diana fosse sballottata per tutta la macchina. Ogni tanto prorompeva in un – Ah! – o in un – Che male! –
Lisa guidò fino al primo ospedale sulla cartina e aiutò Diana ad andarci.
- How are you? – chiese un’infermiera dall’aria annoiata
Diana sospirò e pensò “Sarà una nottata molto lunga”
 
---All'ospedale, Scozia, qualche ora dopo ---
Il medico e la traduttrice andarono da Lisa.
- La tua amica sta bene. Fortuna la sua ferita non ha preso vene o parti importanti, quindi l’abbiamo cucita e può camminare fra giorni, fra pochi giorni. Ora ha una fascia sulla…leg…gamba…- disse in un italiano stentato la traduttrice.
Lisa annuì e aggiunse – Now, can I go with her at home? -
L’infermiera e il medico sorrisero e annuirono – Oh yes, of course you can –

---Nel cottage, Scozia, a tarda notte ---

- Lisa, sai una cosa?- chiese Diana
- No, ma puoi dirmela...- rispose Lisa incuriosita
- Non azzardarti mai più a convincermi ad entrare di nascosto in un castello la notte di Halloween o giuro che ti vengo a uccidere e poi ti perseguito... - affermò Diana scherzosamente
- Ah! Ho capito - rispose convinta Lisa e poi aggiunse - Quindi posso convincerti ad entrare nei castelli di nascosto e dopo l'orario di chiusura tutti gli altri giorni? Sai vero che qui ci sono tanti castelli?? -
Le due ragazze scoppiarono a ridere e archiviarono così la loro giornata di Halloween. Entrambe erano sicure che non l'avrebbero mai dimenticata.

Che cosa ne die della conclusione?
Vi è parsa troppo scontata?
Spero vi sia davvero piaciuta.
Alla prossima storia.

  
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