Serie TV > Squadra Speciale Cobra 11
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Autore: 1rebeccam    08/11/2011    2 recensioni
...Rimette tutto nella busta con cura. La Kruger sta ancora parlando della protezione di Erika Santiago. Nomina gli uomini che vi avrebbero preso parte. Semir è rimasto a contemplare gli oggetti familiari che Ben usa giornalmente e assorto nei suoi pensieri sembra sentire solo l’ultima frase…
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Semir & Ben: Due mattacchioni amici per la pelle!'
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Salve!
Eccomi di nuovo con la serie "Ben & Semir. Due mattacchioni amici per la pelle"
Vi farà ridere, piangere, stare in ansia e arrabbiarvi...almeno questo è quello che spero.
Buona lettura



UN CUORE PULITO
*
L'emozione di Semir
*
1 capitolo

 


Vediamo un pò…dove eravamo rimasti? … Ah si…
Dopo la brutta avventura nel bosco i nostri due eroi sono ricoverati in ospedale e invece di riposare non fanno altro che litigare sul sesso della loro progenie ,(mamma mia che parolonaaaaaa!)
Rebecca e Andrea sono uscite dalla stanza ridendo come matte…ma poi ci ripensano e si mettono dietro la porta ad ascoltare per vedere quanto tempo ancora i loro mariti sarebbero stati capaci di andare avanti!
In effetti Ben continua a punzecchiare l’amico
“Se sei così sicuro che è un maschietto perché non hai voluto sapere il sesso dopo l’ecografia!”
“Perché Andrea vuole la sorpresa!”
“Bugiardo! Tu hai paura, per questo vuoi aspettare fino alla fine!”
“E’ un maschio!”
“Ok…facciamola finita! Che ne dici di fare una scommessa?”
Dice Ben per tagliare la testa al toro, ma all’improvviso si spalanca la porta e Andrea e Rebecca entrano furiose…
“Come sarebbe a dire una scommessa?!”
Sbotta Rebecca seguita a ruota da Andrea.
“Non credevo poteste arrivare a questo punto. Non si scommette sui bambini!
Sui VOSTRI bambini per giunta!”
“Amore mio non arrabbiarti…è stato lui a pronunciare la parola scommessa…io non ho fiatato!”
Piagnucola Semir con l’aria da cucciolo bastonato.
“Tu sta zitto ch’è meglio!”
“Ma no, che avete capito. Non scommetterei mai dei soldi su mia figli, non me lo sogno nemmeno. Pensavo di scommettere qualcosa che serva proprio alle bambine!”
“Ai bambiniiiii!” insiste Semir.
“Ancoooraaaa!!!...ehmm…vediamo un po’………si ci sono…una fornitura per sei mesi di pannolini. Se tuo figlio è un maschietto io ti riempirò la casa di pannolini, in caso contrario…”
Fa una delle sue solite smorfie con il musetto.
Semir guarda la moglie, non sapendo cosa rispondere, anche se ha una voglia matta di accettare la scommessa per far rosicare il suo collega!
Andrea fa uno sguardo truce poi guarda Rebecca e…non resistono…scoppiano a ridere.
“Beh…i pannolini fanno sempre comodo…non ce ne sono mai abbastanza!”
“Ok socio, ci sto. Qua la mano!” Semir allunga il cinque al collega che risponde soddisfatto.
“Raggio di Sole ci siamo appena guadagnati sei mesi di pannolini gratis!”
“Non ti sopporto, quando esco da qui mi faccio assegnare un altro partner!”
“Come vuoi, ma ormai la scommesa è fatta!”

Circa sette mesi dopo…

…Carlos Santiago sta fissando le tre persone sedute di fronte a lui, sembrano cani bastonati con la testa bassa e pronti ad una delle sue sfuriate … perché sarebbe esploso di lì a poco, lo conoscono bene. Sanno di non aver portato a termine il loro lavoro  e lui non gliel’avrebbe fatta passare liscia!
Batte poderosamente il pugno sulla scrivania, tanto da mandare in frantumi i bicchieri di cristallo che c’erano sopra
“Accidenti a voi,  siete dei maledetti idioti non siete stati capaci di uccidere una donnina insignificante, nonostante vi sia stata servita su un piatto d’argento!? Quella donna deve morire , se parla, se arriva in tribunale … andiamo a fondo tutti quanti, lo capite si o no!?”
Dexter, Bert e Van continuano a non guardarlo, in quella situazione sarebbe stato capace anche di tirare loro il collo,  non era la prima volta che uccideva qualcuno con le sue mani anche per molto meno!
“E tu  Shake, non parli!? Te ne stai in disparte e fingi che non sia successo niente!?”
L’uomo seduto sul divano nella penombra lontano da tutti loro, rigira l’orologio d’oro tra le mani e ha l’aria di non essere per niente preoccupato per la sfuriata di Santiago.
“Vedi Carlos tu sei un uomo troppo impulsivo, devi riflettere prima di agire. Non puoi pretendere di uccidere quella donna,  come la chiami tu e risolvere la situazione! Quella donna è tua moglie. Tu hai sbagliato a sposarla, finchè è stata la tua amante e non ha saputo niente di te siete stati felici, poi l’hai voluta sposare, le hai aperto il tuo cuore, la tua casa, il tuo conto in banca, l’hai messa al corrente dei tuoi affari, insomma le hai aperto gli occhi … anche sui morti che ti sei lasciato dietro. E lei invece di esserti riconoscente per averla trattata come una di famiglia, ne è rimasta inorridita ,  e ora … ora tu la vuoi morta! Beh con un po’ di pazienza sarai accontentato, ma devi stare calmo!”
“Calmo!? Devo stare calmo? Sbotta Santiago ancora più irritato dalla calma del suo interlocutore.Tanto tu dormi sonni tranquilli, nessuno conosce il tuo vero nome, nessuno sa chi sei, nemmeno lei, perciò quando spiattellerà gli affari miei in tribunale tu non avrai niente di cui preoccuparti!”
“Carlos, se tu dovessi finire in galera io avrei problemi di liquidità, questo mi provocherebbe molto dolore, perciò tranquillo,  penso io alla tua dolce metà. Solo sii paziente!”
“Dopo l’agguato andato a vuoto oggi, l’avranno portata in un luogo provvisorio ma la sposteranno di nuovo.”
“Dammi solo il tempo di scoprire dove e quando, forse saprò qualcosa domani in mattinata, voi tenetevi pronti.”
Santiago si rivolge ai tre scagnozzi che fino a quel momento non hanno aperto bocca.
“Se fallite anche questa volta non avrete dove nascondervi. Vi taglierò la gola con le mie mani!”

Andrea è seduta comodamente sul divano e si accarezza il pancione, guarda Aida che gioca sul tappeto accanto a lei e sorride.
“Orami manca poco, dopo l’ecografia di domani ogni momento può essere quello buono, dobbiamo tenerci pronti.”
Semir si avvicina, mette una mano sulla sua e le dà un bacio.
“Sei preoccupata?”
“No. Ma un po’ nervosa si, credo sia normale, lo so ci sono già passata però… ora c’è Aida, penso anche a lei che dovrà stare lontana da me, anche se solo per pochi giorni!”
“Non pensare a questo, anche se l’idea di lasciarla al generale delle SS mi sconvolge un po’!”
“Se non la pianti di chiamare mia madre in questo modo lascio la bambina a Ben e Rebecca, lo sai quanto adora stare con lo zietto!”
“No, con lui NO! Non vorrei alimentare questo suo amore insensato per Ben!”
Ridono, poi Semir si mette a sedere sul tappeto accanto ad Aida.
“Ciao anche a te mia piccola principessa, hai badato alla mamma e al fratellino?”
“Io voglio una sorellina!” risponde a tappo la bambina e Semir la guarda sconsolato.
“Anche tu piccola mia!?”
Andrea non può fare a meno di ridere.
“Dai Semir, non vorrai fare discussioni anche con lei!? Per favore io non ne posso più! Ma davvero saresti così triste se arrivasse un’altra femminuccia?”
“Ma certo che no amore mio, il mio è soltanto un desiderio. Amo questo angioletto come amo Aida. Certo però che se fosse un maschietto…”
Andrea alza gli occhi al cielo.
“Basta ci rinuncio! Piuttosto…pensi di svenire anche stavolta oppure riuscirai a partecipare anche tu?”
“Io non sono svenuto…ero solo stanco…avevamo lavorato duro fino a quel momento…ero nervoso e…sono crollato…tutto qui!”
La donna si china su di lui e lo bacia…
“Si certo, come dici tu amore mio!”

Carlos Santiago sta ancora dormendo nel suo enorme letto a baldacchino con i drappeggi di velluto rosso, quando squilla il telefono
“Pronto … sono le 7.00 del mattino, spero tu abbia una buona ragione per svegliarmi, visto che stanotte non ho dormito!”
“Oggi, alle due del pomeriggio, un fuoristrada e due auto di contorno, ci saranno due uomini per auto. Erika sarà sul fuoristrada!”
Santiago si solleva sul letto, la voce di Shake all’altro capo del telefono lo ha completamente svegliato “Come intendi agire!?”
“Durante il trasferimento sull’autostrada. Tre macchine, sei uomini, sei mitra … e l’auto dove viaggerà la tua dolce metà diventerà un cola brodo … e anche lei … ahahahahaha!”

Per Rebecca mancano ancora due mesi buoni.
I bambini della sua classe, una seconda elementare, sono eccitati per l’arrivo di questo bebè, è la prima volta che vedono la loro maestra che si gonfia nella pancia come un palloncino diventando ogni giorno più tonda, e anche in classe si fanno scommesse sul sesso del nascituro. Rebecca è divertita da tutto questo, perché i bambini sono teneri, quando li ascolta nelle loro discussioni serie su come i bambini finissero nelle pance delle loro mamme e soprattutto su come ne venissero fuori, le sembra di sentire i discorsi che a volte fa Ben. A questo punto le cose sono due, o i bambini sono più maturi della loro età, oppure Ben è…irrecuperabile! Si ritrova a sorridere a questo pensiero e mentre li guarda giocare, si accarezza la pancia, parlando al suo Frugoletto.
“Sai una cosa? iI tuo papà sarà anche un bambinone, ma è questo che fa di lui un uomo adorabile. A proposito se tu dovessi essere un maschietto, non te la prendere se continua a chiamarti con il nome di una bambina, perché quando ti vedrà sarà contento lo stesso, ci puoi scommettere!”

“Signora Santiago la colazione è pronta!” dice l’agente Born mettendo i piatti in tavola.
Erika Santiago ringrazia con un sorriso, ma risponde di non avere fame e si chiude di nuovo nella sua stanza.
“Povera donna, sapere che ogni minuto potrebbe essere l’ultimo della sua vita!”
“Beh collega,  risponde l’ispettore Kaspar, anche noi siamo in pericolo stando qui con lei”.
“Già, però quando questa storia sarà finita noi torneremo a casa mentre lei…boh, chissà dove la manderanno, sarà sempre sotto protezione, dovrà comunque guardarsi le spalle!”
“Non se riesce a mandarli tutti in galera!”
Bussano alla porta, tre colpi forti, una pausa e un colpo più leggero. Born va ad aprire…
“Buon giorno Commissario Kroff, tutto a posto nel mondo là fuori!?”
“Non fare lo spiritoso Born, piuttosto qui come va?”
“Tutto bene capo, la signora Santiago sembra nervosa e secondo me comincia ad essere un po’ depressa!”
“D’accordo Born, fate colazione e andate a riposare, alle due si parte!”

“Rebecca sei pronta? Se facciamo tardi salteremo il turno, e poi chi lo sente Semir! Non ero io quello sempre in ritardo?”
“Forse non te ne sei accorto ma mi sono leggermente appesantita, non riesco a fare le cose velocemente. Il mio cervello dà l’ordine di andare svelta, ma il corpo se la prende comoda…va a rallentatore!”
“Però anche col pancione sei un raggio di sole!”
“Si certo, ma io mi sento più… una luna piena!”
Ben ride divertito e Rebecca gli tira un cuscino in faccia.
“Vuoi la guerra?!...E guerra sia!”
“Noooo…ferma…aahiaaaa…faremo tardi davvero!”
Riesce a disarmarla e la bacia.
“Sbrighiamoci, andiamo a vedere come sta Frugoletto!”
Quando arrivano a casa di Semir, lui è già davanti alla porta con Aida in braccio.
Fa sedere la bambina in macchina e torna indietro.
“Beh, che fai? Lo ammonisce Ben, Non avevi premura?”
“Andrea è dovuta andare in bagno.”
“Oh…non dire quella parola sennò devo andarci pure io!”
Ben si gira dietro a salutare la sua innamorata.
“Ciao principessa, ora ti portiamo a casa della nonna.”
“Io voglio venire con voi!”
Finalmente arriva anche Andrea.
“Scusate, davvero comincio a non poterne più!”
“Sbrighiamoci che se saltiamo il turno per l’ecografia passiamo per ultimi!”
Semir è più nervoso del solito e Ben si diverte a prenderlo in giro.
“Possibile che dici sempre sbrighiamoci! Ma che premura hai? Se saltiamo il turno, pazienza! Prendi la vita con più calma, goditi i bei momenti accidenti!”
Semir alza gli occhi al cielo e impreca “MMMMMMMHHHHHHHH!”
“Perché fai il gattino papuccio?”
Scoppiano tutti a ridere, Semir gira dal lato del guidatore “Scendi Ben, guido io!”
“No perché?!”
“Scendi. Voglio guidare io, sono nervoso e guidare mi rilassa!”
“Ok…va bene…va bene…guida tu! Mamma mia sei diventato insopportabile!”
Dopo un paio di chilometri Andrea stringe una mano sulla spalla del marito “Semir…sbrighiamoci!”
Semir che invece si era rilassato risponde facendo il verso a cantilena di Ben.
“Ohhhh…perché dovremmo sbrigarci…il signor Calma e Sangue Freddo non ha nessuna premura!”
“Semir, ho detto sbrigati!”
“Ma si può sapere perché…”
Andrea lo interrompe bruscamente “Accidenti Semir ti vuoi dare una mossa si o no…mi si sono rotte le acque!!!”
Semir guarda prima Ben poi Andrea nello specchietto retrovisore e frena di botto.
“Oh…ma sei scemo a frenare così!”
“OoooohhhhhPPorcamiseria!!! Ma…ma tu dovevi fare un’ecografia, non partorire!!!”
“Beh…dillo al bambino. Forse lui non ha capito bene…ahhhhh…fa presto…”
Semir non dà segni di vita così Ben decide di prendere in mano la situazione.
“Dai cambiamoci di posto Semir, guido io. Oohhh… ti vuoi muovere?”
Si scambiano di posto e Semir continua ad essere mummificato…
“Bene, tenetevi forte!” e sgomma verso l’ospedale!

“Signor Gerkan sua moglie è pronta, entreremo in sala parto tra poco, viene con noi?”
“…C…c…certo! Ben…la bambina…”
“Non preoccuparti ci prendiamo cura noi di Aida, tu pensa ad Andrea. Ehi socio, tranquillo, vai sbrigati!”
“Sssse…se vado!” e si avvia con la dottoressa.
La piccola Aida guarda il padre confusa “Perché papuccio ha quella faccia?!”
“Perché sta per nascere il tuo fratellino, e papà è molto emozionato!” le risponde Rebecca abbracciandola e lei risponde felice
“Hiiii…che belloooo…però io voglio una sorellina!”
“Visto? Lo dice pure lei che…”  Ben non finisce la frase perché Rebecca lo guarda con disappunto e lui fa la faccia da bambino monello!
Un’infermiera va verso di loro e si rivolge a Ben.
“Signore sarebbe così gentile da venire con me, il suo amico è svenuto e ho bisogno che lo porti fuori!”
“Non ci posso credere! Certo che vengo!”
Si carica Semir sulle spalle e lo porta fuori, lo mette sul divano della sala d’attesa e gli dà un paio di puffetti in faccia.
“Accidenti Semir svegliati, come fai a perdere i sensi in un momento così!”
“Papuccio ha la bua?”
“No principessa ha solo un gran sonno!”
Rebecca segue l’infermiera.
“Posso venire io in sala parto se è possibile, non voglio lasciare Andrea da sola!”
“Certo signora, ma è sicura? Nelle sue condizioni!”
“Si voglio andare da lei. Ben mi raccomando Aida! Anche se in effetti quello che deve essere controllato di più è Semir!”
Finalmente Semir si riprende  “Ahhhh…che succede?! Opporaca…dov’è Andrea…e il bambino…”
“Dove vuoi che siano?In sala parto!”
“E perché mi hanno fatto uscire?”
“Perché sei svenuto,  dovresti averci fatto l’abitudine ormai! Semir abbassa la testa, sembra un cane bastonato…Andiamo socio, non è successo niente. Il fatto è che sei troppo sensibile anche se non vuoi darlo a vedere.  C’è Rebecca con lei, vedrai che andrà tutto bene!”
Dopo un paio d’ore Rebecca esce ridendo e con la faccia beata. Semir con in braccio Aida si alza e va verso di lei.
“Tutto a posto?”
“Si, stanno benissimo tutt’e due, pesa tre chili e quattrocento grammi ed è…una femminuccia!”
“Ohhhhh…grazie al cielo!” e si precipita verso la stanza di sua moglie, ma torna subito indietro prende le mani di Rebecca “…ehhh…grazie anche a te Raggio di Sole!”…e si riprecipita nella stanza di Andrea.
Ben abbraccia sua moglie.
“Forse non l’ha capito che è una bambina!”
“L’ha capito! E’ solo che ora non è importante!”
“Già...la cosa importante è che stanno bene! Possiamo andare anche noi? Sono curioso di conoscere la principessa numero due!”
Entrano e si trovano davanti la famiglia Gerkan al completo…
Ben bacia Andrea.
“Congratulazioni mamma. Quanto sei bella piccolina, a proposito dobbiamo chiamarla piccolina ancora per molto o lo avete scelto questo benedetto nome!”
“Beh veramente non siamo ancora sicuri e…”
“LILI…la mia sorellina si chiama Lili!”
Aida stupisce tutti uscendosene con quel nome che nessuno ha mai pronunciato, la piccola ha le idee ben chiare e la sua mamma sorridendo annuisce.
“Però… sai tesoro che è proprio un bel nome?! Tu che ne dici papà ?”
Semir fa cenno di si con la testa continuando a fissare lo sguardo su quell’esserino così piccolo e già così importante nella sua vita!
“Allora benvenuta tra noi piccola Lili Gerkan,  è proprio un bel nome, suona bene!”
“Certo che è bello l’ho scelto io, risponde compiaciuta Aida, lo sapevo che era una sorellina!”
Si girano tutti verso di lei e scoppiano a ridere, primo fra tutti Semir!
“Rebecca grazie per essere rimasta con me!”
“Scherzi! E’ stato bellissimo…emozionante…vederla nascere…è stato…oh è una cosa indescrivibile!”
Semir la guarda con un espressione dispiaciuta
“Dai amore non te la prendere, ti emozioni troppo e vai in tilt, ma non fa niente. Averla tra le braccia non è emozionanate lo stesso?!”
Semir sorride e guarda le sue tre donne
“Grazie amore mio per avermi donato questa splendida famiglia!”
“Parole sante socio. Hai una famiglia bellissima, congratulazioni.”
“Amore dovresti andare a casa e portarmi il borsone con la roba della bambina!”
“E’ vero…è a casa… tu dovevi fare l’ecografia!”
“Dai Semir, ti accompagno io. Tu saresti capace di perderti!”


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