Against the evil
CAPITOLO 2
Giornata movimentata
Harry ruiscì quasi ad affogarsi con la sua stessa saliva
mentre arrancava sotto il peso del suo zaino e di quello che gli aveva appena detto
il signor Weasley, verso la casa che amava di più al mondo, ora che poteva
escludere Hogwarts. La Tana risplendeva sbilenca davanti a lui, quasi brillando
di luce propria. Persino lo stupido nano da giardino che si avvinghiò ai piedi
di Harry lo rese allegro. Chiacchierò con Ron per tutto il tragitto che li
separava dall’entrata nella Tana. Harry osservò l’amico, notando che la sua
statura era ulteriormente aumentata e che aveva un’aria più vecchia, più matura
e intelligente. Quando espose questa teoria a Ron, quest’ultimo prese a
ridacchiare.
-Harry ma ti sei visto? Cavolo potresti passare per mio
padre! Guardati, calvizie a parte, se cambiato...
-In peggio o in meglio? – chiese sorridendo Harry.
-Bah...sicuramente in un modo che a Hermione piacerà.
-Oh, no! – disse Harry, e entrambi scoppiarono a ridere.
-Sono contenta che tu sia felice Harry! – sorrise Hermione
andando loro incontro.
-Hermione! – esclamò Harry.
La ragazza guardò per un attimo i due.
Ron, altissimo e dinoccolato, con i capelli rossi mossi
dalla lieve brezza, e che lo rendevano simili ad un braciere, e Harry, che
aveva quasi raggiunto Ron in altezza, i capelli neri e spettinati, gli occhiali
rattoppati come i vestiti, un po’ di pizzetto che era sfuggito ai maldestri
tentativi di radersi.
Tutto questo diede ad Hermione un’impressione di
trasandatezza. Caratteristica che però, notò la ragazza, si addiceva ad Harry e
lo rendeva davvero...come dire...piacevole!
Corse ad abbracciarlo, assicurando a Ron che aveva fatto
esattamente lo stesso con lui, tre giorni prima, quando si erano visti dopo
poco più di un mese di separazione.
Ron la guardò di traverso, ma in fondo compiaciuto.
I ragazzi entrarono come un vento allegro in casa. Tuttavia,
Harry non potè fare a meno di notarlo, la loro gioia non era niente in
confronto al vero tornado che pareva essere scoppiato in casa Weasley. La mamma
di Ron correva indaffarata da una stanza all’altra, mentre i gemelli decoravano
la casa con decorazioni romantiche, evidentemente pronte a gettare riso a chiunque
si fosse avvicinato, mentre Harry fu praticamente certo di aver visto passare
un’allegra e gioviale Fleur Delacour, bella più che mai nel suo abito di un
bianco quasi abbagliante.
La signora Weasley non parve aver notato, indaffarata
com’era, l’arrivo di Harry, ma, da brava mamma adottiva, respirò nell’aria
l’odore di malnutrizione e di trasandatezza di Harry, e corse all’ingresso.
-Harry, caro! Come stai? Va tutto bene? Come hai trascorso
Luglio? Come sei sciupato! Devi avere una fame terribile! Caro cosa hai in
testa, un ragno? Vieni te lo tolgo...
-Mamma! – protestò Ron.
-Lascia stare, dai – disse Harry, mentre la tarchiata madre
del suo amico si accingeva a sfilargli un ragno dai capelli.
-Ma dove hai vissuto in questo mese, Harry? – domandò la signora
Weasley.
-Beh, signora, in realtà non è che abbia fatto molto...devo
avere davvero un aspetto terribile... ma ho portato il cambio...per il
matrimonio intendo...cioè in realtà è nella valigia...e la valigia è...
-E’ qui – sorrise
Lupin, Materializzatosi alle sue spalle.
-Ciao, Remus – sorrise Harry, contento di quelle confidenze
che ormai si davano da un paio d’anni.-Mi dispiace, io non sapevo che venissi
tu, cioè...
-Arthur mi ha detto tutto...non preoccuparti...piuttosto,
come stai?
-Tutto OK, per ora.
-Per ora, si...beh io tolgo il disturbo, avrete molte cose
da dirvi voi dopo tanto tempo che siete stati divisi... – concluse Lupin
sorridendo stancamente e accennando a Harry, Ron e Hermione.
Dopo aver salutato tutti affettuosamente, i tre ragazzi si
avviarono di sopra, alla ricerca della persona che Harry desiderava
riabbracciare dopo tanto tempo.
-Ron...dov’è tua...
-Harry! – gridò Ginny spalancando la porta della sua camera.
La ragazza gli corse incontro, abbracciandolo con l’affetto
accumulato nel corso del lunghissimo mese in cui erano stati separati.
-E’ tutto OK? – chiese Harry, cercando di essere il più
dolce possibile.
-Si, quasi tutto. – rispose Ginny, evidentemente
intenzionata a non rovinare quel bellissimo momento.
Hermione si schiarì la voce...
-Ehm...noi...io e Ron andiamo...andiamo a... insomma
andiamo. A tra poco...
Harry e Ginny si rifugiarono nella camera di lei,
chiudendosi la porta alle spalle e cominciando a parlare, a raccontare, a
sfogarsi.
-Oh, insomma, quella Fleur sta diventando davvero, davvero,
insopportabile...con questa storia del matrimonio poi...
Harry la osservò, guardando attentamente tutte le sue
espressioni, interpretandole, e ridendo al momento giusto. E mentre ascoltava
la sua risata cristallina e pura non penso ad altro che ad una cosa...
“E’ vero” si disse Harry “Ci siamo lasciati,
ma...insomma...”
-E poi quel vestito...andiamo è veramente...
-Io ti amo ancora. – disse Harry determinato, abbassando lo
sguardo solo per un attimo, ma poi ritrovando la forza di fissarla per
interpretare ogni singolo movimento.
Ginny rimase interdetta per qualche istante, e dal suo viso
non si riusciva per niente a capire a cosa pensasse.
Con sommo terrore di Harry, però, Ginny sembrava pronta a
piangare. A Harry ricordò troppo Cho, e si trattenne a stento dal dirlo ad alta
voce, capendo che non sarebbe stato il caso.
-Harry...io...
Harry continuò a fissarla, ma ogni secondo in più di
quell’attesa era snervante e difficile.
Ma poi, improvvisamente, Ginny cominciò ad avvicinarsi,
facendo stranamente tornare in mente a Harry il suo primo bacio...
Mezz’ora dopo i due raggiunsero Ron e Hermione nella stanza
di Fred e George.
A giudicare dalla loro faccia, neanche loro avevano parlato
granchè durante la sua assenza...