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Autore: WolfEyes    08/11/2011    1 recensioni
Questa Fan Fiction ha partecipato al contest indetto da ellacowgirl in Madame_Butterfly sul forum di EFP, "Le Dodici Stanze-Chi la dura la vince" (breve descrizione del contest all'interno del primo capitolo)
La raccolta si basa su una serie di One-Shot che vedranno Naruto alle prese con situazioni e personaggi sempre diversi, ma ciò non dipenderà solo dalla mia fantasia! Leggete numerosi e fatemi sapere cosa ne pensate!;)
Capitolo 1- "« Non so se l’hai notato, ma siamo su una dannata isola deserta, sotto il sole cocente per dieci ore al giorno… Che altro dovrei bere? »"
Capitolo 2- "Forse Sasuke ci avrebbe messo ancora un po’ ad abituarsi a non avere paura dei temporali, ma certo era che quel giorno non sarebbe piovuto."
Capitolo 3- "« Sto cercando di slacciare il reggiseno »"
Capitolo 4- "La prossima volta che Rock Lee propone film come Knowing e Il quarto tipo mi devo ricordare di mandarlo a quel paese, pensai."
Capitolo 5- "« Mai lasciare un compagno in difficoltà, me l’hai insegnato tu, Naruto »"
Capitolo 6- "Ognuno di noi si chiedeva se non fosse giunto alle porte dell'Inferno"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Premessa

Premessa

Prima di lasciarvi alla lettura, mi sembra doveroso spendere due parole riguardo al contest indetto da una grande autrice: ellacowgirl in Madame_Butterfly (se non avete letto le sue opere, anche se ne dubito, vi consiglio vivamente di darci un’occhiata).

Ognuno dei partecipanti, raggruppati in team, ha scelto un personaggio dell’anime di Naruto e non ha la possibilità di cambiarlo durante il contest, anzi, dovrà essere il protagonista principale delle one-shot, affiancato da un personaggio secondario. Il contest si svolgerà a turni e metterà alla prova la rapidità e la bravura degli scrittori nel rientrare e sfruttare i criteri del pacchetto, che varia di turno in turno, inviato dalla fondatrice del concorso. Ad ogni turno, ci verrà comunicato il punteggio secondo una griglia stabilita, che pubblicheremo insieme alla storia nel caso volessimo postarla.

Ho voluto informarvi del funzionamento generico del contest per farvi capire più o meno cosa state per leggere, ma se volete capire di più leggete nel Forum alla sezione “Concorsi a turni” il contest “Le Dodici Stanze-Chi la dura la vince”.

In più, oltre a dare le informazioni per quanto riguarda il turno (così capirete su cosa ci siamo basati per scrivere i nostri lavori), le do anche per quanto riguarda la fanfiction (per comodità vostra).

Spero di non avervi annoiato, buona lettura e grazie dell’attenzione!

 

Contest _ Turno 1

Team Estate

Stanza: 7-Isole

Personaggio base: Naruto

Personaggio aggiuntivo: Sakura

Prompt pacchetto: Cocco

Luogo: Spiaggia

 

FanFiction

Genere: (apparentemente) drammatico, comico

Rating: Verde

Avvertimenti: nessun avvertimento, tranne che sto facendo il possibile!

 

 

Naruto sfida le Dodici Stanze:

Pace? No, grazie!

 

 

C’era pace, una pace infinita. Una di quelle così rare da trovare, così effimere e facili da perdere in un mondo caotico come lo era quello ninja. In tale mondo, la pace e la tranquillità sembravano nascondersi ogni volta che li si cercava, ma lì era diverso…

Lì, dove il sole era alto nel cielo e splendente come non mai, i caldi raggi avvolgevano tutto lo spazio circostante, riscaldandolo e illuminandolo, rendendolo quasi surreale, mai visto prima.

Lì regnava il silenzio, interrotto solo dal fruscio delle foglie al vento leggero e dall’infrangersi delle onde sugli scogli e sul bagnasciuga.

Lì si era immersi nella natura, così vasta ed imponente, così verde e rigogliosa, pullulante di ogni creatura vivente, che ogni giorno si esibiva nel grande miracolo della vita.

Lì il cielo limpido e terso, sorvolato di tanto in tanto da qualche gabbiano, si confondeva all’orizzonte con l’intenso azzurro del mare e delle sue onde, che scintillavano in lontananza colpite dai raggi solari.

Lì erano liberi di correre a piedi nudi sulla sabbia,  sentendola insinuarsi tra le dita, di respirare a pieni polmoni il profumo di salsedine, di sentirsi parte del mondo.

Era lì che la pace regnava incontrastata, assoluta, presentandosi in ogni sua forma.

 

 

C’era pace. Infinita, incontrastata, assoluta… C’era troppa pace! Una pace opprimente e troppo forte da combattere perfino per lui, che in genere riusciva sempre a rovinare qualsiasi momento tranquillo con le sue stupidaggini. Questa volta, quella pace insopportabile e surreale lo aveva sconfitto.

E poi ci si metteva quel dannato silenzio… Era tutto troppo dettato dalla natura, aveva cominciato ad odiare i gabbiani e il brontolio del suo stomaco non era sufficiente a sovrastare la natura, benché fosse abbastanza forte e insistente. Gli mancavano terribilmente lo sfrecciare dei kunai, la carica che si sentiva in corpo quando era a un passo dal perfezionare una tecnica e… il suo tanto amato ramen di Ichiraku! Il solo pensiero di quel prelibato piatto gli fece venire l’acquolina in bocca, e di certo il fattore non era d’aiuto dato che quel desiderio non avrebbe in alcun modo trovato soddisfazione.

Faceva troppo caldo per fare qualsiasi cosa, la sabbia era rovente di giorno e ghiacciata di notte e quegli stramaledetti insetti non la smettevano di pizzicarlo.

Sciaf!

« Ah, ti sta bene! », esclamò il biondino dandosi una pacca sul braccio con l’intento di far fuori uno di quegli odiosi moscerini. Fortuna che Shino non era con loro, o avrebbe fatto fare a Naruto la stessa fine!

Sospirò per l’ennesima volta a causa del caldo, della noia e della fame che ormai era diventata un’abitudine quotidiana.

Seduto ai piedi di una palma, proprio dove la vegetazione lasciava il posto alla spiaggia, cercava di ripararsi dal caldo sfruttando quella poca ombra che quell’albero riusciva a procurare. Arrossato per la temperatura e per le precedenti esposizioni al sole, indossava come solo indumento i pantaloni della tuta arancione tirati su fino al ginocchio, e l’acqua del mare era l’unico modo che aveva di rinfrescarsi.

Sospirò nuovamente proprio quando una testolina rosa scompigliata, quasi trascinando i piedi, era arrivata accanto a lui, all’ombra della palma.

« Siamo rovinati », constatò.

« Che è successo? », chiese il biondo, talmente stanco da far sembrare apatico il suo tono di voce.

« Non ho trovato niente. Niente, capisci? Non un animale che potesse diventare la nostra cena. Non c’è più niente su quest’isola, solo miserabili noci di cocco », anche il tono di Sakura era stanco, sfinito. Stanco di tutta quella situazione che si era creata e che non riusciva più a gestire.

« Oddio, non facciamo che mangiare cocco da giorni ormai. Non ho più la forza di spaccarne un’altra, mi rifiuto psicologicamente! », si lamentò Naruto appoggiando la testa sul tronco e chiudendo gli occhi.

La ragazza sospirò, abbassando lo sguardo sulle ginocchia che aveva portato al petto. Era stato così stupido da parte loro accettare di finire lì… Se solo avesse potuto tornare indietro, avrebbe detto mille volte “no”. Se al suo posto ci fosse stata Ino sarebbe già impazzita, anche se doveva ammettere che anche lei non era molto lontana dal perdere la ragione. Non trovavano cibo se non qualche bacca e noci di cocco, era spettinata, sciupata e non faceva né un pasto né una doccia decenti da giorni! Era stufa del caldo e degli insetti e non poteva fare a meno di pentirsi.

« C’è un gabbiano », disse Naruto, con un tono che dall’apatia tendeva alla disperazione, accennando a qualcosa sul bagnasciuga.

« Cosa? Ma sei matto? Puzza di putrefazione, e poi non lo sai che i gabbiano volano in mare aperto solo quando stanno per morire? Non mangerei quel coso neanche se tu mi pagassi oro! », obiettò Sakura, che forse aveva riacquistato momentaneamente un po’ di vitalità nel riprendere Naruto.

« Ok, ok, non agitarti… Risparmia le energie per la Tecnica della Depurazione », suggerì il biondo.

« Non dirmi che hai già finito l’acqua potabile! », sperò lei, portandosi una mano sulla fronte.

« Non so se l’hai notato, ma siamo su una dannata isola deserta, sotto il sole cocente per dieci ore al giorno… Che altro dovrei bere? », si agitò il biondo. Già era una cosa abbastanza spiacevole essere lì, poi dover essere anche ripreso per usufruire del minimo indispensabile alla sopravvivenza… No, eh!

« E perché devo farlo io? Diamine! »

« Perché il caro vecchio spaventapasseri l’ha insegnata solo a te quella tecnica », disse Naruto, pensando che quel pazzo aveva almeno avuto il buon cuore di insegnar loro come depurare l’acqua del mare. Senza quella tecnica non sarebbero durati due giorni!

« Sii rispettoso nei confronti di Kakashi-sensei! », si alterò la rosa, guardandolo male.

« Ma fammi il favore! Non negare che anche tu in questo momento vorresti farlo fuori! », esclamò. « Anzi, fammelo veramente, un favore: la prossima volta che Kakashi parla di una vacanza su un’isola tropicale, prima di accettare, accertati che sia veramente una vacanza e non una missione di sopravvivenza! », disse, ricordandosi del momento in cui l’uomo mascherato, con un sorriso che in realtà era tutt’altro che cordiale, aveva proposto loro quella meritata vacanza, così aveva detto, senza proferire nulla a proposito dell’allenamento per la sopravvivenza in luoghi ostili. Però Naruto doveva ammettere di essere stato uno stupido a pensare di poter passare un po’ di tempo in tranquillità con la sua Sakura. O almeno non era quello il modo che intendeva lui!

Era normale che i due compagni di team litigassero, lo avrebbero fatto anche a Konoha, e a quell’ultima esclamazione, seguita da una pessima imitazione del suo tono di voce nell’accettazione della proposta, Sakura non ci vide più dalla rabbia. Prese la testa del biondo coprendogli il volto con il palmo della mano e lo spinse forte all’indietro, facendogliela sbattere violentemente contro la palma, che in tutta risposta tremò e lasciò che una noce di cocco cadesse sulla testa di Naruto.

« Ahia! », gridò il povero malcapitato, tenendosi la testa per il dolore, gemendo e trattenendo a stento tra i denti qualche imprecazione più volgare del solito.

La rosa prese il frutto, che si era rotto perfettamente a metà, e cominciò a farne piccoli pezzi per poterne mangiare. Un sorriso vittorioso le illuminò il volto arricciandole le labbra.

«Vedi che hai ancora la forza per rompere una noce di cocco? »

 

Note dell’autrice

Ok, spero che la one-shot non vi abbia disgustato e che continuerete a leggere questa raccolta, anche perché gli aggiornamenti saranno abbastanza regolari (ogni due settimane circa, una volta ricevuto il punteggio) quindi non dovrete attendere molto.

Infine, ma non meno importante, ringrazio tutti quelli che hanno letto e che commenteranno, e soprattutto ringrazio ellacowgirl, perché con questo suo contest mi sta ridando la voglia di scrivere e l’ispirazione che avevo perso. Mi hai dato la spinta giusta per riprendere, perché con questo concorso mi ritrovo “costretta” a scrivere rispettando certe scadenze, senza contare che mi sto divertendo un sacco nonostante prima fossi un po’ intimorita. Lo devo a te!;)

Grazie ancora a tutti!

 

SCHEMA VALUTAZIONE

Grammatica e sintassi: 10/10

Stile: 5/5

Prompt pacchetto: 5/5

Pers. Aggiuntivo: 5/5

Luogo: 2/2

Attinenza alla stanza: 5/5

Originalità: 2/3

Gradimento Personale: 5/5

Tot: 39/40

 

 

  
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