Premessa
Prima di lasciarvi alla lettura, mi sembra doveroso spendere due parole riguardo al contest indetto da una grande autrice: ellacowgirl in Madame_Butterfly (se non avete letto le sue opere, anche se ne dubito, vi consiglio vivamente di darci un’occhiata).
Ognuno dei partecipanti, raggruppati in team, ha scelto un personaggio dell’anime di Naruto e non ha la possibilità di cambiarlo durante il contest, anzi, dovrà essere il protagonista principale delle one-shot, affiancato da un personaggio secondario. Il contest si svolgerà a turni e metterà alla prova la rapidità e la bravura degli scrittori nel rientrare e sfruttare i criteri del pacchetto, che varia di turno in turno, inviato dalla fondatrice del concorso. Ad ogni turno, ci verrà comunicato il punteggio secondo una griglia stabilita, che pubblicheremo insieme alla storia nel caso volessimo postarla.
Ho voluto informarvi del funzionamento generico del contest per farvi capire più o meno cosa state per leggere, ma se volete capire di più leggete nel Forum alla sezione “Concorsi a turni” il contest “Le Dodici Stanze-Chi la dura la vince”.
In più, oltre a dare le informazioni per quanto riguarda il turno (così capirete su cosa ci siamo basati per scrivere i nostri lavori), le do anche per quanto riguarda la fanfiction (per comodità vostra).
Spero di non avervi annoiato, buona lettura e grazie dell’attenzione!
Contest _ Turno 1
Team Estate
Stanza: 7-Isole
Personaggio base: Naruto
Personaggio aggiuntivo: Sakura
Prompt pacchetto: Cocco
Luogo: Spiaggia
FanFiction
Genere: (apparentemente) drammatico, comico
Rating: Verde
Avvertimenti: nessun avvertimento, tranne che
sto facendo il possibile!
Naruto sfida le Dodici
Stanze:
Pace? No, grazie!
C’era pace, una pace infinita. Una di quelle così rare da trovare, così
effimere e facili da perdere in un mondo caotico come lo era quello
ninja. In tale mondo, la pace e la tranquillità sembravano nascondersi ogni
volta che li si cercava, ma lì era diverso…
Lì, dove il sole era alto
nel cielo e splendente come non mai, i caldi raggi avvolgevano tutto lo spazio
circostante, riscaldandolo e illuminandolo, rendendolo quasi surreale, mai
visto prima.
Lì regnava il silenzio,
interrotto solo dal fruscio delle foglie al vento leggero e dall’infrangersi
delle onde sugli scogli e sul bagnasciuga.
Lì si era immersi nella
natura, così vasta ed imponente, così verde e rigogliosa, pullulante di ogni creatura vivente, che ogni giorno si esibiva nel
grande miracolo della vita.
Lì il cielo limpido e terso,
sorvolato di tanto in tanto da qualche gabbiano, si confondeva all’orizzonte
con l’intenso azzurro del mare e delle sue onde, che scintillavano in
lontananza colpite dai raggi solari.
Lì erano liberi di correre a
piedi nudi sulla sabbia,
sentendola insinuarsi tra le dita, di respirare a pieni polmoni
il profumo di salsedine, di sentirsi parte del mondo.
Era lì che la pace regnava
incontrastata, assoluta, presentandosi in ogni sua forma.
C’era
pace. Infinita, incontrastata, assoluta… C’era troppa pace! Una pace opprimente e troppo forte
da combattere perfino per lui, che in genere riusciva sempre a rovinare
qualsiasi momento tranquillo con le sue stupidaggini. Questa volta,
quella pace insopportabile e surreale lo aveva sconfitto.
E
poi ci si metteva quel dannato silenzio… Era tutto troppo dettato dalla natura,
aveva cominciato ad odiare i gabbiani e il brontolio del suo stomaco non era
sufficiente a sovrastare la natura, benché fosse abbastanza forte e insistente.
Gli mancavano terribilmente lo sfrecciare dei kunai, la carica che si sentiva
in corpo quando era a un passo dal perfezionare una
tecnica e… il suo tanto amato ramen di Ichiraku! Il solo pensiero di quel
prelibato piatto gli fece venire l’acquolina in bocca, e di certo il fattore
non era d’aiuto dato che quel desiderio non avrebbe in alcun modo trovato
soddisfazione.
Faceva
troppo caldo per fare qualsiasi cosa, la sabbia era
rovente di giorno e ghiacciata di notte e quegli stramaledetti insetti non la
smettevano di pizzicarlo.
Sciaf!
«
Ah, ti sta bene! », esclamò il biondino dandosi una pacca sul braccio con
l’intento di far fuori uno di quegli odiosi moscerini.
Fortuna che Shino non era con loro, o avrebbe fatto fare
a Naruto la stessa fine!
Sospirò
per l’ennesima volta a causa del caldo, della noia e della fame che ormai era
diventata un’abitudine quotidiana.
Seduto
ai piedi di una palma, proprio dove la vegetazione lasciava il posto alla
spiaggia, cercava di ripararsi dal caldo sfruttando quella poca ombra che quell’albero riusciva a procurare. Arrossato per la
temperatura e per le precedenti esposizioni al sole, indossava come solo indumento i pantaloni della tuta arancione tirati su fino al
ginocchio, e l’acqua del mare era l’unico modo che aveva di rinfrescarsi.
Sospirò
nuovamente proprio quando una testolina rosa scompigliata,
quasi trascinando i piedi, era arrivata accanto a lui, all’ombra della palma.
«
Siamo rovinati », constatò.
« Che è successo? », chiese il biondo, talmente stanco da far
sembrare apatico il suo tono di voce.
«
Non ho trovato niente. Niente,
capisci? Non un animale che potesse diventare la nostra cena.
Non c’è più niente su quest’isola, solo miserabili noci di cocco », anche il
tono di Sakura era stanco, sfinito. Stanco di tutta quella situazione che si
era creata e che non riusciva più a gestire.
«
Oddio, non facciamo che mangiare cocco da giorni ormai. Non ho
più la forza di spaccarne un’altra, mi rifiuto psicologicamente! », si
lamentò Naruto appoggiando la testa sul tronco e chiudendo gli occhi.
La
ragazza sospirò, abbassando lo sguardo sulle ginocchia che aveva portato al
petto. Era stato così stupido da parte loro accettare di finire lì… Se solo avesse potuto tornare indietro, avrebbe detto mille volte
“no”. Se al suo posto ci fosse stata Ino sarebbe già impazzita, anche se doveva ammettere che anche lei non era molto lontana dal
perdere la ragione. Non trovavano cibo se non qualche bacca e noci di cocco,
era spettinata, sciupata e non faceva né un pasto né
una doccia decenti da giorni! Era stufa del caldo e degli insetti e non poteva
fare a meno di pentirsi.
«
C’è un gabbiano », disse Naruto, con un tono che dall’apatia tendeva alla
disperazione, accennando a qualcosa sul bagnasciuga.
« Cosa? Ma sei matto? Puzza di
putrefazione, e poi non lo sai che i gabbiano volano
in mare aperto solo quando stanno per morire? Non mangerei quel coso neanche se tu mi pagassi oro! »,
obiettò Sakura, che forse aveva riacquistato momentaneamente un po’ di vitalità
nel riprendere Naruto.
«
Ok, ok, non agitarti… Risparmia le energie per la Tecnica della Depurazione »,
suggerì il biondo.
«
Non dirmi che hai già finito l’acqua potabile! »,
sperò lei, portandosi una mano sulla fronte.
«
Non so se l’hai notato, ma siamo su una dannata isola deserta, sotto il sole
cocente per dieci ore al giorno… Che altro dovrei
bere? », si agitò il biondo. Già era una cosa abbastanza spiacevole essere lì,
poi dover essere anche ripreso per usufruire del minimo indispensabile alla
sopravvivenza… No, eh!
« E perché devo farlo io? Diamine! »
« Perché il caro vecchio spaventapasseri l’ha insegnata solo a te
quella tecnica », disse Naruto, pensando che quel pazzo aveva almeno avuto il buon cuore di insegnar loro come
depurare l’acqua del mare. Senza quella tecnica non sarebbero durati due
giorni!
«
Sii rispettoso nei confronti di Kakashi-sensei! », si alterò la rosa,
guardandolo male.
« Ma fammi il favore! Non negare che anche tu in questo
momento vorresti farlo fuori! », esclamò. « Anzi, fammelo veramente, un favore: la prossima volta che
Kakashi parla di una vacanza su un’isola tropicale, prima di accettare,
accertati che sia veramente una
vacanza e non una missione di sopravvivenza! », disse, ricordandosi del momento
in cui l’uomo mascherato, con un sorriso che in realtà era tutt’altro che
cordiale, aveva proposto loro quella meritata
vacanza, così aveva detto, senza proferire nulla a proposito dell’allenamento
per la sopravvivenza in luoghi ostili. Però Naruto
doveva ammettere di essere stato uno stupido a pensare di poter passare un po’
di tempo in tranquillità con la sua Sakura. O almeno
non era quello il modo che intendeva lui!
Era
normale che i due compagni di team litigassero, lo
avrebbero fatto anche a Konoha, e a quell’ultima esclamazione, seguita da una
pessima imitazione del suo tono di voce nell’accettazione della proposta, Sakura
non ci vide più dalla rabbia. Prese la testa del biondo coprendogli il volto
con il palmo della mano e lo spinse forte all’indietro, facendogliela sbattere
violentemente contro la palma, che in tutta risposta tremò e lasciò che una
noce di cocco cadesse sulla testa di Naruto.
«
Ahia! », gridò il povero malcapitato, tenendosi la testa per il dolore, gemendo
e trattenendo a stento tra i denti qualche imprecazione più volgare del solito.
La
rosa prese il frutto, che si era rotto perfettamente a metà, e cominciò a farne
piccoli pezzi per poterne mangiare. Un sorriso vittorioso le illuminò il volto
arricciandole le labbra.
«Vedi
che hai ancora la forza per rompere una noce di cocco? »
Note dell’autrice
Ok, spero che la one-shot non vi abbia disgustato e che continuerete a leggere questa raccolta, anche perché gli aggiornamenti saranno abbastanza regolari (ogni due settimane circa, una volta ricevuto il punteggio) quindi non dovrete attendere molto.
Infine, ma non meno importante, ringrazio tutti quelli che hanno letto e che commenteranno, e soprattutto ringrazio ellacowgirl, perché con questo suo contest mi sta ridando la voglia di scrivere e l’ispirazione che avevo perso. Mi hai dato la spinta giusta per riprendere, perché con questo concorso mi ritrovo “costretta” a scrivere rispettando certe scadenze, senza contare che mi sto divertendo un sacco nonostante prima fossi un po’ intimorita. Lo devo a te!;)
Grazie ancora a tutti!
SCHEMA VALUTAZIONE
Grammatica e sintassi: 10/10
Stile: 5/5
Prompt pacchetto: 5/5
Pers. Aggiuntivo: 5/5
Luogo: 2/2
Attinenza alla stanza: 5/5
Originalità: 2/3
Gradimento Personale: 5/5
Tot: 39/40