Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Mina7Z    08/11/2011    18 recensioni
Gli equilibri si infrangono, il tempo ha ritmi diversi ma ciò che è scritto non può essere modificato. Due personaggi costruiscono, anzitempo, un rapporto fatto di complicità e intimità.
Scuote la testa e si morde un labbro. Non ricorda neanche che giorno fosse quando il destino li ha fatti incontrare. Ricorda che era notte e che quel giorno di primavera c’era stato il sole.
Ricorda tutto di lei. E ricorda il suo immenso amore per lei. Solo per lei.
“Come eravamo, amore mio, noi due”.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Come eravamo”
“Ovunque voi siate”

 

 

Il rumore della zappa che smuove la terra brulla sollevando piccole zolle marroni che ricadono disordinate sul terreno si confonde con il fragore delle onde  quando si infrangono violente sulla spiaggia.
La getta per terra, sfinito, e si asciuga il sudore passandosi un braccio sulla fronte bagnata.
Lo avvolge una leggera brezza che soffiando inaspettata per alcuni istanti riesce ad attenuare l’afa di luglio e a scompigliargli i capelli ribelli.
 “Papa…papà…la mamma ha detto che possiamo stare qui con te in attesa che sia pronto il pranzo”.
“Bravi i miei piccolini, venite qua con me…mi sto riposando un po’”. Sorride e accarezza i capelli chiari dei  due bambini.
“Oggi è festa papa, non devi lavorare troppo..”.
“Si, dopo ci porti in paese, vero?”.
“Ma certo…dopo si va tutti insieme a festeggiare”.
“Cosa si festeggia esattamente? La vittoria?”.
“Non è proprio così Sophie. Si festeggia l’anniversario della presa della Bastiglia, la prima vittoria del popolo francese nei confronti della monarchia”.
“Nei confronti di cosa?”. La bimba ha un’espressione perplessa.
“Del Re e della Regina che governavano  la Francia fino a cinque anni fa. Ma tu sei piccola Sophie e non puoi capire…”dice con aria supponente il piccolo.
“Papà.. Robert mi tratta sempre male…sgridalo” si lamenta la bimba stringendosi alle gambe del padre.
“E tu sei piccola e frigni sempre!” controbatte irritato Robert facendo poi la linguaccia alla sorellina.
“…Papà…”.
“Voi due, non incominciate a litigare come al solito. Tua sorella è piccola Robert, è  normale che certe cose non le sappia”.
Borbotta e fa la voce grossa, Alain, ma l’allegria che quei bambini con le loro risate e i frequenti piagnistei sono in grado di donargli è impareggiabile. Nelle giornate buie, nelle notti insonni, basta pensare a loro, al visino innocente e accattivante di Sopie, al suo sorriso dolcissimo e  a Robert, il suo piccolo uomo che si sente già così grande, perché possa trovare sollievo e consolazione.
Perché possa convivere con i fantasmi di un passato che a volte ritorna, con una tale forza da farlo sprofondare in un baratro lasciandolo senza fiato.
“Forza…andate dalla mamma e ditele che io arrivo subito” li sprona sorridendo e poi li vede correre via verso casa, solcando l’erba verde con falcate leggere e sicure.
Essere padre. Il compito più meraviglioso e impegnativo che un uomo possa avere la fortuna di assumersi. Sorride imbarazzato. Avrebbe voluto condividere questa gioia con le persone che hanno contato di più nella sua vita.
Sua madre, Diane. La sua dolcissima sorellina.
Andrè. E Oscar.
La sua Oscar.
“Il mo soldatino.”
 
Ci sono anime che percorrono fianco a fianco il viaggio della vita.
Procedono vicine.
Si sostengono. Tentennano.
Si perdono e si ritrovano, inesorabilmente attratte da quel sentimento, immenso e magnifico che muove il sole e le altre stelle.
L’amore.
Anime che neanche la morte può separare.
“ Siate  felici…ovunque voi siate”.
 

***

 
Non sente più niente, Alain, non riesce  neanche a udire il suono della sua voce mentre grida concitato per richiamare l’attenzione dei soccorsi. Un dottore, gli altri soldati, disperatamente invocati per portarla via da quel maledetto piazzale.
Urla, grida, invoca il suo nome, mentre con passi incerti le si fa vicino. Le gambe tremanti. Nel petto, un cuore che sembra volere esplodere pulsando impazzito fino a divorare le membra.
La raggiunge e solleva piano il suo corpo, prendendo il capo tra le mani.
“No…..Oscar..no……”.
Guarda terrorizzato i rivoli di sangue così visibili sul suo viso e le macchie rosse che si stanno facendo strada lungo il corpo, intaccando il rigore della sua uniforme blu.
“….Resisti….ti porto via da qui…”.
Gli occhi di lei spalancati  a fissare il cielo terso di Parigi.
Attorno a loro, rumori e grida sembrano essersi placati. La solleva stringendola tra le braccia e più velocemente che può percorre la distanza che li separa da una strada sicura, dove poterla posare e prestarle soccorso. Cammina incerto con lei abbandonata tra le sue braccia e si stupisce nel sentire quanto poco sembri pesare quel corpo ferito.
E sa che è tardi per fare pace con chi, lassù, decide del destino degli uomini, ma invoca comunque il suo nome che ripete come una cantilena disperata che echeggia nella testa.
Chiede pietà per la donna soldato. Per il suo malinconico angelo biondo.
Chiede di non portarla via. Chiede una  nuova possibilità per lei.
Perché lei è bella, incredibilmente bella. E’ leale, coraggiosa. E adesso così maledettamente indifesa.
La adagia su un giaciglio approntato dal dottore, piano, deponendo con delicatezza il suo capo. Accarezza lievemente  il viso con il dorso delle dita che non cessano di tremare.
Le stringe la mano. Non vuole lasciarla  neanche un istante perché sente ancora la vita pulsare nel suo corpo. E’ vicino al suo viso quando vede  riaprirsi gli  occhi celesti.
Ma non è lui che guardano, quegli occhi,  il viso ancora una volta rivolto al cielo.
“….Oscar…Oscar.”. Pronuncia piano il suo nome in un richiamo che assomiglia a una supplica mentre sente la sua voce spezzata dal pianto. Combatte per trattenere le lacrime e inizia a deglutire mentre il cuore ancora impazzito non accenna a rallentare la sua corsa.
“…Andrè…”. Come un soffio, ancora un’ invocazione al suo amore lontano.
“. Io sto per ….”. Chiude  piano gli occhi.
“..Addio…”.
La mano che Alain stringe ancora perde forza. E’ paralizzato. Trattiene il fiato  ma il nodo alla gola che gli taglia il respiro sembra volerlo soffocare. A fatica pronuncia il suo nome. Trema mentre su quel corpo cerca un alito di vita, il respiro nei polmoni.
“Oscar….”.
La scuote lievemente.
“Oscar…”.
Non riesce a staccare gli occhi da lei.
“....Oscar….mio Dio…no….no…”. vorrebbe urlarlo al cielo il suo nome ma la voce  sembra prigioniera della sua disperazione.
“….Io… ti amo…soldatino…ti amerò per sempre”. Sa che è una confessione che lei non può più  sentire.
“ Siate  felici…ovunque voi siate”.
Una  speranza. Una preghiera.
 


 
Fine
 

 



Note dell’Autrice:
Eccoci giunti ad un nuovo capolinea. E’ la fine di una storia molto sofferta che personalmente ho  sentito molto. Non ho una predilezione particolare per Alain, ma è come se abbia trasferito a lui il mio amore per Oscar e la malinconia che la storia mi mette. Malinconia??  Fin troppa, direte, non se ne può più  E io non posso che ripetere.. “lo..so..lo so..avete ragione .chiedo nuovamente venia”.
Amor che muove il sole e le altre stelle? Alain cita Dante, ma non è come Andrè. Credo non se ne sia neanche accorto.
Grazie a chi ha seguito e recensito. Davvero.
   
 
Leggi le 18 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Mina7Z