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Autore: fallinlove    10/11/2011    3 recensioni
Questa storia si ispira all'ultimo film della saga dei "Pirati dei Caraibi". Parte tutto da qui per poi evolversi, infatti Jack Sparrow incontrerà una donna. Mentre scrivevo mi è piaciuto identificarmi in lei, e magari chissà anche voi che leggerete.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Hector Barbossa, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La Perla Nera è sempre stata il sogno di tutti i marinai: si narravano moltissime leggende su di essa, sulla sua velocità, sugli immensi mari che ha esplorato, sulle grandi battaglie che ha sostenuto.
Perfino Susan ne aveva sentito tanto parlare, il padre le raccontava sempre molte storie davanti a quel foco acceso, distesi sul tappeto.
Per lei rappresentava un’infanzia lontana, un mondo nel quale aveva immaginato di entrare, nel quale avrebbe voluto recuperare un’infanzia non di certo felice. Ma tutto ciò riguardava solamente una sua fantasia, perché, nel mondo reale, non c’è spazio per illusioni, ripeteva tra se e se.
Non voleva di certo vivere in prima persona l’esperienza da marinaio, il solo pensiero la faceva rabbrividire, era un mondo che si distanziava non poco dal suo modo di vivere.

“Sia ben chiaro, Sparrow. Non sarà di lunga durata la mia permanenza su questa nave.”

“Come volete Miss Susan, ora se permettete voglio presentarvi al resto della ciurma.”

Le fece strada facendola salire attraverso una scala, sul pontile principale.
Trovava divertente il suo modo di camminare, sembrava quasi che stesse per cadere da un momento all’altro.

L'ingombrante vestito aristocratico riusciva a mala pena a farsi strada tra quelle scalette e, con le mani, Susan, lo teneva rialzato.

Arrivarono davanti al timone e, se da un lato, Susan, aveva voglia di maneggiarlo fino a fare sbattere la nave contro l’attracco che la teneva ancora ben salda al porto, dall’altro voleva prenderne possesso. Destinazione: libertà.

Jack mostrò non poca soddisfazione nel toccare il timone, quasi lo accarezzò come fosse una sua creatura.

“Ciurmaaa!” – urlò Jack, ma nessuno si fece vivo. Si girò verso Susan con un sorriso imbarazzato, quest’ultima lo guardava con aria impaziente e seccata, ma anche incuriosita.

“Si, capitano!” – arrivò un uomo correndo e ansimando, mettendosi subito in riga per aver tardato al comando.

“Mastro Gibbs! Qual buon vento ti porta da queste parti?”
Mastro Gibbs guardò confuso il suo capitano.
“Quando ti chiamo devi subito venire qui! – disse urlando - E anche il resto della ciurma in realtà” – abbassò il tono di voce, confuso anche lui. “Dove diavolo sono gli altri??”

“Capitano, sono nelle stive a riposarsi.”

“Riposarsi? Cosa mai avremmo fatto di tanto stancante? Siamo fermi qui da un giorno! E poi..le stive non sono destinate al riposo dei marinai!”

“Beh, ecco. Durante la tua assenza, Jack, abbiamo preso un po’ della tua scorta di rum, che si trova nella stiva.”

“Il m-mio rum?? Non bene! N-o-n bene!”

“Insomma, quando vorreste finire?” – disse Susan.

“E lei chi è?” – Gibbs si avvicinò a Susan, lei indietreggiò.

“Lei, Mastro Gibbs, è Miss Susan: il nuovo membro della nostra ciurma.”

“Non per molto. E poi non mi definirei proprio un membro.” – ribattè Susan.

“Ma Jack, non credi porti male avere una donna a bordo?”

“Ecco! Ha pienamente ragione Gibbs! Morirete tutti se rimango qui!”

“Naah, bazzeccole. Lei rimane con noi, ne va della mia pelle e anche della tua di pellaccia, Gibbs.”

“In che senso, Jack?” – chiese il suo fedele compagno, che di certo poteva aspettarsi di tutto dal suo capitano.

“Beh..ecco vedi, c’è stato uno scambio..con la marina militare del re.” – disse gesticolando con le mani.

“Capisco. Beh, benvenuta a bordo!” – Gibbs diede una pacca sulla spalla di Susan, la quale notò le mani un po’ sudicie.

“Si.” – rispose con un’espressione leggermente nauseata.

“Bene, non c’è niente che ci debba fare attendere oltre.”

Con tutta la grinta che aveva in corpo, Jack urlò:” Alla fonte della giovinezza!”

A questo comando, tutta la ciurma sbucò fuori urlando a loro volta “Si!” “Ognuno ai suoi posti!” “Evviva!”

Stavano per cominciare la loro nuova avventura. Se fosse stata l’ultima che avrebbero affrontato o se ci avessero lasciato le penne, nemmeno loro lo sapevano. Sapevano solamente che la voglia di avventura li spingeva a compiere qualsiasi viaggio, qualsiasi difficile impresa. Perché infondo questo era nella loro indole naturale, nel loro essere pirati.

Susan, forse per la prima volta da quando aveva messo piede su quella nave, si sentiva partecipe del loro entusiasmo, bastava solo che ammettesse di averne davvero bisogno, che male c'era infondo?
Un piccolo sorriso spuntò sulle dolci curve delle sue labbra, rimaste rigide per troppo tempo.
Lo farò anche per te, padre.

Ringrazio i miei lettori, che mi hanno dato dei preziosi consigli e spero di non deluderli;)
  
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