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Autore: UgaRuga    12/11/2011    2 recensioni
"Quando più sento la tua assenza torno con il pensiero a quei giorni. Ti aspetto con ansia.
Sinceramente tua"
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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1 Sinceramente tua

Sinceramente tua

 

Leggendo qualche foglio allontana da se il volantino e lo posa sul tavolo sgangherato di legno logoro. Si dondola sulla sedia e inspira a fondo mentre con gli occhi chiari esamina l’ambiente desolato e freddo che si vede dalla piccola finestra. Sentendosi sempre più fiacco da un’ultima occhiata al paesaggio esterno e poi si volta nuovamente verso l’interno di quella piccola bettola.

I due ragazzi si guardano per qualche secondo poi il fulvo si passa le mani sul viso stropicciandosi gli occhi e sospira stanco.

Harry allora si arruffa i capelli scuri e riapre una cartina giallognola e usurata. I due si avvicinano e consultano il pezzo di carta con attenzione. Harry indica all’amico due posti vicino ad una struttura torreggiante.

-Il Dracone ci aspetta qui e poi, raccolto gli altri penso sia più saggio aspettare arrivi la sera. Col senno di poi dovremmo riunirci con gli Gnomi Rossi.-

Arrivato a quel punto il ragazzo tace e allora l’amico sorseggia qualche goccia di burrobirra e conclude per lui il discorso.

-Dobbiamo andare a riposarci ora, a breve questo posto sarà pieno di marmaglia e allora dovremmo levare le tende e di corsa.-

I due amici si congedano salendo una stretta scaletta a chiocciola cigolante e con qualche parte mancante. Nel corridoio Harry svolta nella porta a destra mentre Ron apre quella in fronte alla sua.

Su un tavolo malconcio poggia calamaio e pergamena e accende le luci nella stanza. Si trattiene solo qualche secondo a guardare nuovamente il paesaggio e poi si accomoda sulla sedia. Scrivere lo rende sempre un po’ nervoso. Passa una mano sui capelli fulvi e prende la piuma.

Cara, no, Carissima, no.. Ciao, per la miseria!”

Non riesce proprio a scrivere. Prende la valigia ed estrae alcune lettere vecchie, lei sì che sa scrivere. Rilegge quella che gli aveva mandato per gufo qualche settimana prima.

 

 “Carissimo Ronald,

Come va? Immagino che anche tu abbia notato quanto il freddo abbia circondato un po’ tutta l’Inghilterra. Del resto ho sempre trovato futile perpetuare il discorso sul tempo per parlare di qualcosa. Certo non è un argomento da sottovalutare ma ormai si tratta di un cliché.

Insomma non era il tempo quello che più mi premeva di scriverti. Come mi avevi chiesto ho cercato gli ultimi articoli che parlano dei tuoi amati Chudley Cannons, anche se sono quasi certa che i giornali sportivi li vendano anche in Italia. Al Ministero c’è sempre il solito traffico, il lavoro certo abbonda ma non sai quanti casi civili mi siano già capitati fra le mani. Sublime direi.

La nota dolente è che con questo lavoro riesco a malapena a vedermi con Luna e Neville. Harry è scomparso a New York per delle super conferenze di respiro internazionale e ogni tanto mi manda brevissime lettere su come stanno procedendo le cose. Ma di Harry certo non dovrei parlarti perché immagino abbiate una corrispondenza molto più fitta di quanto lui l’abbia con me.

Quasi dimenticavo! L’altro giorno sono passata da tua madre per portare alcune pratiche per l’ufficio e gentilmente sono stata invitata a Natale da voi. I miei cari genitori hanno programmato per dicembre un bel viaggio in Australia a salutare alcuni amici, quindi penso proprio accetterò. Spererei caldamente che per allora tu sia già tornato dal tuo lavoro con le succursali del negozio. Anzi, per voler essere veramente sincera, non penso riuscirò ad aspettare ancora per l’intero mese. Quando più sento la tua assenza torno con il pensiero a quei giorni. Ti aspetto con ansia.

Sinceramente tua

H. ”

 

-Oh ‘Mione..-

Con aria sconsolata Ron torna ad osservare qualcosa d’indefinito nella stanza. Senza rendersene conto si ritrova a bussare alla porta dell’amico e poi entra senza aspettare la risposta.

Harry è accucciato, con una coperta beige sulle gambe, alla finestra con viso serio e sconsolato. Alla vista dell’amico di sempre sorride per pochi attimi.

Ron si siede al fondo del letto e si appoggia sulle gambe con le braccia forzute.

Il ragazzo più famoso del mondo magico esamina l’amico con fare corrucciato.

-Che ti succede?-

Ron si schiarisce la voce e guarda una tegola del pavimento di legno.

-Stavo, stavo rileggendo una lettera di Hermione di qualche giorno fa.-

-Hermione, mi manca tanto. Con lei probabilmente saremmo già sulle scope del ritorno.-

I due amici ridacchiano.

-Mi sento malissimo a mentirle. Ma, ma no. Al Ministero fa qualcosa che le piace e che la gratifica.-

Harry si alza e lancia la coperta addosso all’amico.

-Non ti preoccupare. Andrà tutto bene. E poi chissà poi magari andremo veramente una volta dove le abbiamo detto. Piuttosto hai sentito tua sorella?-

Ron si lascia sprofondare sul letto matrimoniale e Harry lo imita a qualche centimetro di distanza.

-Tempo fa mi aveva scritto che non aveva un secondo libero perché la nuova insegnante di Difesa è una vera arpia, peggio di Malocchio.-

-Le ho mandato una lettera, sai?-

A quelle parole Ron alza il viso rosso pieno d’imbarazzo e disagio. Harry pare non accorgersene e continua a parlare.

-Le ho chiesto di raccontarmi qualcosa e che mi mancava tanto. Ma non mi è ancora arrivato il suo gufo in risposta.-

Ron annaspa. Dopotutto per sua sorella forse il suo migliore amico è il partito migliore ma ancora non riesce a immaginarsi un possibile rapporto “maturo” per il bel rosso Weasley.

-Beh, arriverà.. E comunque il viaggio è lungo fino a qui. Non trovi?-

Harry  sorride, spera tanto che il suo amico abbia ragione.

  
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