Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Sandra Voirol    12/11/2011    6 recensioni
Buon Sabato !!!!!!!!
Emozioni...è la parte che va dal momento in cui Edward sta per portare Bella alla radura...fino alla proposta della partita di Baseball!!!
In molte mi hanno chiesto frammenti di questo periodo di tempo...quindi ho deciso di riunirli tutti in una raccolta di capitoli!!!!
Spero di accontentare tutte!!!
Ovviamente è PROV. EDWARD!!! Ma con una sorpresa!!!!
Buona lettura!!!!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Esme Cullen, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'L' Anima di Edward...ma non solo'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Buon Sabato !!!!

Allora...concludiamo questa
RACCOLTA EMOZIONI con un bel Spin-off !!!!!

Questo capitolo è
POV. ESME !!!!

GRAZIE A TUTTI/E PER LA FEDELTA' CON CUI MI SEGUITE...SONO COMMOSSA!!!!! UN ABBRACCIO A TUTTI !!!!!!!

BUONA LETTURA !!!!













PER  UNO  COME  EDWARD
 

 


Vedere Edward insieme a Bella era stata una cosa sconvolgente. Come se davanti a me avessi un figlio diverso, mai visto. Sembrava contenere a stento la felicità. Come se si sforzasse di essere impassibile - come sempre – senza riuscirci. La gioia, l’amore che provava – senza che lui potesse fare niente per contenerli – trasbordavano dai suoi occhi, sulle labbra, nei lineamenti del viso e soprattutto nei gesti. I suoi occhi non la lasciavano mai, come se fossero ipnotizzati dalla sua presenza. Le labbra – inconsciamente – erano perennemente tirate in un’espressione di gioia appena trattenuta. I lineamenti del viso erano contratti per la troppa concentrazione, incanalata completamente su di lei. E la sfiorava in continuazione, come se non riuscisse a farne a meno. Come se non toccarla per poco, l’avrebbe annientato.
Non lo riconoscevo. Non l’avevo mai visto così, neanche lontanamente. Era un Edward alieno per me. Era l’Edward che avevo sempre desiderato vedere. Ma che fino ad ora, mi era stato solo concesso molto sporadicamente d’intravedere.
Stavo finalmente guardando ciò che desideravo per mio figlio. Ciò che in tutti questi anni avevo sperato gli accadesse.
Era innamorato. Davvero. Ed era un amore indissolubile e immenso, degno di un vampiro.
Bella lo amava con tutta la forza possibile per un’umana. Era palese, tangibile in ogni suo gesto. Cercava di non rimanere ipnotizzata da lui, ma era costretta a distogliere lo sguardo per riprendere lucidità, era evidente. Ogni volta che il loro sguardo s’incontrava lei arrossiva lievemente, come se i suoi occhi la facessero sentire esposta, leggibile. Anche se era l’unica eccezione al dono di mio figlio. Ogni volta che Edward la sfiorava, i suoi battiti cardiaci aumentavano in modo udibile, tale era l’emozione che sentiva. E cosa da non trascurare assolutamente, era stata tanto coraggiosa da venire a conoscerci. Nella tana dei vampiri. E questo, per lui. E ne sembrava davvero lieta, felice. Era palese che fosse contenta di conoscerci, almeno quanto noi eravamo felici di conoscere lei.
Insieme, erano incredibili. Due calamite che si attraggono inesorabilmente. Due soli che gravitano fra loro nella stessa galassia. Emanavano un’energia talmente intensa e una luce così accecante da intimidire chi stava loro accanto. Sembravano perennemente avvolti in una dimensione tutta loro, in una bolla privata. Che nessuno poteva capire, che nessuno poteva violare.
Meraviglioso.
Il mio cuore era esploso dalla felicità. Avevo la prova tangibile che Edward era felice, che l’amore lo aveva completamente invaso. Ed era uno di quegli amori senza ritorno, che ti sconvolgono per l’eternità.
Esattamente il genere d’amore degno di uno come Edward. L’unico alla sua altezza.
Come lo era la semplice ragazza umana al suo fianco. Degna. Perché degno era il suo amore. Talmente grande da togliere il fiato. L’avevo notato. A volte sembrava che smettesse di respirare, tanto era catturata e rapita da lui.
Avevo avuto la mia risposta. Sapevo che vedendoli insieme avrei capito. E così era stato. Anche se avevo dovuto fare uno sforzo per contenere l’emozione, in modo da non turbare Bella. Mi ero costretta ad essere leggera e sorridente, non volevo spaventarla con una mia reazione da mamma iperprotettiva, oltre che vampira.  
Sentirlo suonare la canzone che aveva composto per lei – in sua presenza – era stata una cosa emozionantissima per me. Come vederli persi nella loro bolla privata. Fortuna che erano troppo presi da loro stessi per badare alle mie reazioni.
E proprio per rispettare la loro bolla, avevo fatto cenno a tutti di allontanarsi e lasciarli soli.
Alice e Jasper erano sgattaiolati via dalla portafinestra, nel silenzio più totale; mentre lei aveva un sorriso raggiante stampato sulla faccia, lui sembrava perfino contento, chissà come aveva avvertito le loro emozioni.  
Io avevo abbracciato Carlisle ed eravamo saliti al piano superiore, nello studio.
Appena chiusa la porta, mi ero lasciata andare ad un abbraccio fortissimo e mi ero concessa di singhiozzare silenziosamente. L’unico modo, simile al pianto - possibile per un vampiro - anche se non potevo versare lacrime, che sarebbero state di gioia ovviamente.
“Esme, amore!” mi aveva soffiato Carlisle in un orecchio, mentre mi accarezzava lieve la schiena, come per rasserenarmi. Ma io ero serena – solo - talmente felice da non poter contenere l’emozione senza esternarla.
Ed istintivamente mi voltai verso le sue labbra. Sentivo il bisogno impellente di sfiorare la sua bocca con la mia. Quando s’incontrarono, il bacio fu dolce e pieno dell’amore che provavamo. Fu un delizioso modo di scaricare la tensione emotiva che mi aveva invaso. Come un mare d’amore che fluiva libero e che lui mi aiutava a contenere e metabolizzare.  
Quando ero stata di nuovo capace di parlare: “Oh, Tesoro, hai visto? Finalmente!”. Non riuscivo a connettere un ragionamento di senso compiuto, tanto mi sentivo sovrastata dalla gioia.
“Sì. Ho visto. E a quanto pare, Bella non ha reso felice solo Edward”, mi stuzzicò.  
Feci un respiro profondo - per quanto inutile alla nostra razza - per ricompormi. “Infatti. E non credo di essere l’unica giusto?”.
“Certo che no. Sono felicissimo per lui. Anche se devo ammettere che sono preoccupato, lo sai”.
“Lo so. Ma vedrai, andrà tutto bene. Certo la situazione è alquanto particolare, ma l’amore vince sempre. Troveranno la loro strada. E noi gli staremo vicino”.
“Questo era ovvio. Sai come la penso. Per uno come Edward ci voleva per forza una compagna speciale. Solo, non avevo mai pensato che questa compagna sarebbe stata umana. E obbiettivamente, la cosa crea parecchie complicazioni a vari livelli. Ma lo aiuteremo in tutti i modi possibili”.
“Sicuramente. Ma per ora, voglio godermi la felicità di vedere mio figlio finalmente vivo e innamorato. Sono incredibili insieme”.
“Già. Devo ammettere che mi fa molto piacere vederli insieme. Io li avevo già visti all’ospedale, ma la situazione era diversa allora. E nonostante tutto, l’attrazione fra loro era tangibile. La stanza ne era satura”.
Sospirai di contentezza.
“Solo…”.
“Solo?”, il suo tono di voce mi stupì. Come se fosse lacerato.
“Sinceramente. Tu pensi che Edward possa farcela? Lei è fragile, mortale. Fin dove si spingeranno?”.
“Io credo che un passo alla volta proveranno ad andare sempre più in là. Hai visto, non riescono a fare a meno di sfiorarsi. Non è solo amore del cuore, ma anche attrazione fisica. Comunque, sono certa che Edward farà solo ciò che non rischia di fare del male a Bella. Su questo è stato chiaro ogni volta che ha parlato di lei, la sua sicurezza per lui ha la precedenza assoluta”.
“Mmm…speriamo bene. Per noi vampiri non è così facile contenersi”, e mi sorrise furbo.
“Carlisle Cullen, che fai, mi provochi? Peccato che non è il caso, visto che abbiamo Bella in casa”.
“Sicura?”, mi chiese con la voce bassa e roca che usava, quando voleva sedurmi. Rimasi un attimo annebbiata, tanto che non vidi arrivare le sue labbra. Ma le sentii. E mi arresi nel momento stesso del contatto. Fui un bacio molto meno delicato del precedente, ma mi costrinsi a riprendere la lucidità. E dopo averlo provocato ben bene con la lingua - attorcigliata passionalmente alla sua - mi staccai da lui talmente velocemente che non fece in tempo a bloccarmi. E lasciandolo con la faccia di stucco aprii la porta dello studio.
“Bye bye dottore!”. E scappai in giardino ad occuparmi delle mie piante, lasciandolo con un palmo di naso.
Comunque, sentii il suo sospiro rassegnato e la sua minaccia. “Ti aspetto signora Cullen. Da me devi tornare, non credere che sia finita qui”.
La mia risatina risuonò dolce per la casa ed anche la sua.
 
  

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Sandra Voirol