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Autore: fri rapace    18/11/2011    7 recensioni
Tonks non aveva mai confidato a Remus che usciva con qualcuno, permettendogli di lasciarsi andare a stupide e infantili fantasie.
La sbirciò affondare il cucchiaino in una coppa, mentre il suo accompagnatore rideva del gelato che le era finito sul naso.
Lui era giovane, piacente. Adatto.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Remus passeggiava con apparente noncuranza per Diagon Alley da almeno un’ora quando finalmente la vide. Non che la stesse sul serio cercando, si era recato lì solo per procurare a Molly gli ingredienti per l’ennesima Pozione Disinfestante: non la stava neppure ascoltando quando si era lasciata sfuggire che quel pomeriggio Tonks si sarebbe incontrata con il suo ragazzo.
Scosse la testa, era davvero penoso che a trentacinque anni ancora si ostinasse a mentire a quel modo a se stesso. Tonks non gli aveva mai confidato che usciva con qualcuno, permettendogli di lasciarsi andare a stupide e infantili fantasie. Ce la stava mettendo tutta per sciogliere il pugno di rabbia e gelosia che gli annodava lo stomaco, ma senza molto successo.
La sbirciò affondare il cucchiaino in una coppa, mentre il suo accompagnatore rideva del gelato che le era finito sul naso.
Lui era giovane, piacente. Adatto.
Senza rendersene conto si avvicinò al tavolo della Gelateria Florian dove sedevano e si svegliò dalla trance solo quando fu dritto impalato davanti a loro.
“Grazie, non ci serve niente,” gli sorrise il giovane, concedendogli un’occhiata sommaria.
“Come?” chiese lui, confuso.
“Qualunque cosa desideri venderci, noi non siamo interessati,” chiarì. Non sembrava particolarmente disturbato dalla sua presenza e il tono era tutto sommato gentile.
Il tavolino d’improvviso si sollevò di una spanna, come per effetto di un Incantesimo di Levitazione, e il fiato gli si mozzò in gola.
“Tesoro, fai attenzione, mi hai colpito per sbaglio con un calcio,” soffiò rivolto a Tonks, quando ebbe ritrovato la voce.
“Per sbaglio?!” gli sibilò contro lei, con due occhi che facevano paura. “Remus, scusalo, non voleva offenderti, te l’assicuro.”
“Tu lo conosci?” comprese il ragazzo, arrossendo visibilmente. “Oh. Ops… io… mi spiace moltissimo!” si alzò subito in piedi malgrado la gamba dolorante, e gli porse gentilmente la mano. “Magnus, piacere. Siediti con noi, ti offro un gelato per scusarmi dell’imperdonabile equivoco.”
Remus gliela strinse aggressivamente, allentando la presa un secondo prima di iniziare seriamente a fargli male.
Tonks non sembrò molto entusiasta della proposta di Magnus, tuttavia non decise di accettare l’offerta per ripicca, ma perché aveva appena scoperto che il modo in cui lui l’aveva chiamata, quel ‘tesoro’, gli aveva fatto stritolare il foglietto con le indicazioni degli acquisti per Molly nel pugno e aveva bisogno di sedersi. Due minuti come requiem per il povero foglietto erano necessari, e sicuramente meno incriminanti dei due minuti per le ossa di quel simpatico ragazzo che era stato così vicino a dover celebrare.
Sentendosi messo alle strette dagli sguardi insistenti di Tonks, buttò lì la prima cosa che gli venne in mente.
“Magnus, cosa credevi che vendessi?”
Fu lei a rispondere, obbligandolo così a voltarsi e affrontarla a viso aperto.
“Pensava avessi sconfinato da Nocturne Alley per rifilarci qualche cianfrusaglia. Tipo amuleti contro i Vampiri, o i Lupi Mannari.”
“Venduta da me la merce perderebbe di ogni credibilità,” commentò lui, pensieroso.
L’offerta di quella robaccia inutile aumentava sempre quando c’era sentore nell’aria di qualcosa di molto spiacevole. Durante la Prima Guerra Magica i venditori ambulanti erano aumentati di pari passo all’intensificarsi delle scorribande dei Mangiamorte.
Magnus gli sorrise perplesso.
“Perché, sei forse un Vampiro?” scherzò.
“No, un Vampiro no,” disse in tono misterioso. “Temo di avervi rovinato lo stesso l’appuntamento, però,” aggiunse, fermamente intenzionato a non mollare la sedia neanche sotto Cruciatus.
“Proprio,” borbottò Tonks, guardandolo di traverso.
Non l’aveva mai trattato così, di solito con lui era sempre allegra e divertente. Quando erano soli gli stringeva la vita mentre camminavano, o gli metteva un braccio attorno alle spalle. Una volta l’aveva persino preso per mano. Probabilmente aveva frainteso i suoi gesti, tra l’altro assolutamente innocenti, e anche se non l’aveva mai vista così espansiva con nessun altro dell’Ordine, questo non significava che provasse qualcosa per lui.
Forse quei momenti di intimità che gli facevano così bene, per lei erano solo un modo per placare la nostalgia per quel fidanzato che, visto i mille impegni, doveva poter frequentare di rado.
Si ordinò risoluto di smetterla di fare il ragazzino: anche se sentiva molto male nel vederla accanto a un altro uomo, aveva il diritto di uscire con chi le pareva senza dover rendere conto a lui. Quindi aprì seccato il variopinto menù posato sul tavolino e ordinò il gelato più grosso della lista, promettendosi di mangiarlo il più lentamente possibile.
“Quel gelato ha l’area di una delle torte di Molly, e tu al massimo ne prendi una fetta. Non riuscirai mai a finirlo tutto, e in caso contrario ti sentirai male,” lo riprese Tonks.
Sentì all’improvviso il cuore alleggerirsi: si preoccupava forse per lui?
“Beh, potresti darmi una mano tu a finirlo,” le propose con un sorriso dolce. Lei lo guardò come se pensasse che fosse ammattito.
“Voi due mangiate assieme?” indagò Magnus sospettoso. “E chi è Molly?”
Tonks sbuffò.
“Uff, Remus è mio… boh… zio,” stabilì con una risatina divertita che a Remus non arrivò mai: la sua mente aveva chiuso i battenti subito dopo la parola ‘zio’. Trattenne a stento un gemito: aveva tredici anni più di lei, ma probabilmente ne dimostrava mille di più. Tanto valeva che lo spacciasse per suo padre, pensò abbattuto.
“Lui è tuo zio?” ripeté Magnus perplesso. “Non sapevo che tuo padre avesse un fratello più giovane.”
Quindi lui conosceva i genitori di Tonks! Era una cosa seria! Sprofondò nella sedia: era molto contrariato e senza neppure la soddisfazione di avere il diritto di esserlo.
“Sì, beh, non è che può stare a dirti proprio tutto!” lo liquidò disinvoltamente lei.
Remus notò allarmato che Magnus lo stava studiando fissamente.
“In effetti vedo una certa somiglianza,” commentò.
Tonks ingoiò il cucchiaino che si era appena cacciata in bocca con grande soddisfazione.
“Ma che dici?” tossì, sputandolo in grembo a Remus.
“Perché non mi chiami zio?” le chiese, cercando di convincersi che non voleva affatto rigirare il coltello nella piaga, ma solo mostrarle una falla nella storia che si era inventata per camuffare la sua doppia vita: era un membro anziano dell’Ordine della Fenice ed era suo dovere istruirla!
Lei recuperò il cucchiaio sfiorandogli involontariamente l’ultimo posto dove in quel momento avrebbe dovuto mettere le mani e glielo picchiettò contro la fronte, tatuandolo con svariate impronte appiccicose.
“Non ti ci mettere anche tu!” sorrise, palesando la soddisfazione per quello che sembrava ritenere un gioco molto spassoso.
“Di cosa ti occupi, Remus?” la interruppe Magnus, studiando i suoi abiti malandati con la mente rivolta altrove, probabilmente in elaborate supposizioni su Tonks e quel suo presunto zio sbucato dal nulla.
 “Antiquariato,” improvvisò. Era bravo a mentire, in quel frangente dimostrava più faccia tosta perfino di Tonks. Inoltre aveva decisamente bisogno di distrarsi dalla mano di lei che… estromise un po’ goffamente quei pensieri dalla mente, con la spiacevole impressione che la sua età mentale fosse d’improvviso precipitata di una ventina di anni. “Frugare nella roba che gli altri gettano via alla ricerca di qualcosa di… interessante, per me non è solo un hobby, ma una cosa necessaria.”
Magnus annuì, partecipe.
“Oh, ti capisco! Anche io ho una grande passione!”
“Sì?”
“Acquari!”
Remus decise di dargli corda.
“Possiedo anche io un acquario.”
“Sul serio?” fece l’altro, eccitato. “D’acqua dolce o marino?”
“No… niente acqua per me.”
Magnus parve deluso.
“Oh. Un pezzo d’antiquariato, immagino.”
“Sì, bla bla bla!” fece loro il verso Tonks. Pareva ripiombata nel cattivo umore e Remus pensò di proporle di tornare a prenderlo a cucchiaiate, visto che prima la cosa le aveva messo allegria. “Desiderate che vi lasci soli? No, perché siete così ben assortiti che inizio a credere di essere di troppo!”
Le parve tanto frustrata che il senso di colpa ebbe finalmente la meglio sulla sua stupida gelosia. Era sul punto di congedarsi, quando Magnus cinguettò:
“Tesoro, mi spiace così tanto che ti sia sentita messa da parte!” prendendole una mano e posandoci sopra un tenero bacetto.
D’altro canto, pensò piegando il suo cucchiaino in due con un unico gesto, non poteva permettersi di rimborsare il gelato e lasciarlo a metà sarebbe stato uno spreco imperdonabile!
Tonks mostrò un lieve disagio per il gesto affettuoso, ritrasse la mano e la agitò per incitare Remus con impazienza:
“Ne hai ancora per molto con quel gelato? Io e Magnus vorremmo restare soli!”
E attaccò la sua coppa, accogliendo infine la sua proposta di aiutare a finirlo.
Era stato proprio un idiota, si stava rendendo odioso quando, ne era certo, prima di quella giornata le stava molto simpatico.
“Scusami,” disse in tono involontariamente scontroso.
Lei non lo degnò di uno sguardo, pareva molto nervosa.
“Ti sta andando gelato dappertutto,” ritentò, prendendo un tovagliolino per asciugarle il viso.
Tonks si ritrasse sorpresa, con il quadrato di carta appiccicato al naso.
“Remus, stai rendendo tutto più difficile, lo capisci o no?” si lamentò. “A me già pesa di brutto far soffrire le persone, e…” inspirò forte, tirandosi in piedi.
“Che fai, tesoro? Non facciamo più compagnia a tuo zio?” le chiese Magnus sorpreso.
Lei gli indicò con il capo l’uscita.
“Ci si vede, Remus,” lo salutò senza guardarlo.







Non sono sicura che Remus sia IC, ma io lo immagino molto geloso ^^ Il titolo è una citazione della canzone "Mia" dei Modà, che finalmente ho usato in un contesto più affine al testo (Xela ne sa qualcosa XD). Non aspettatevi granché da questa storia, eh, solo una cosina leggera per disintossicarmi dai Contest ^^
(un ringraziamento a Ely79, la mia Beta, che ha evitato che pubblicassi la ff con annessi verbi del tutto inventati XD)
   
 
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