Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: telesette    20/11/2011    1 recensioni
Sasuke Uchiha, 13 anni, soffre di una particolare forma di autismo a seguito della tragedia familiare che suo fratello ha compiuto davanti ai suoi occhi. L'assistenza sociale e il Tribunale dei Minori ritengono opportuno affidare il ragazzo all'unico parente ancora in vita: Madara "Maddy" Uchiha. L'uomo, un ex artista di circo alcoolizzato, lascia alquanto perplessa la comunità di Konoha tuttavia, attraverso difficoltà e incomprensioni, i due inizieranno a vivere insieme e a comprendersi l'uno con l'altro...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sasuke Uchiha, Tobi
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La maschera di un comico può nascondere molte cose. Quella di Madara “Maddy” Uchiha però giaceva ormai in un angolo, abbandonata e coperta di polvere. 
Il Grande Maddy, l’uomo capace di suscitare risate solo con lo sguardo, non sembrava più neanche l’ombra di ciò che era: stanco, arrabbiato, pieno di problemi e insofferente a tutto ciò che lo circondava.Una volta le televisioni locali facevano carte false per accaparrarsi Maddy come ospite ( risate, divertimento e gli ascolti che salivano a dismisura ), bastava il suo carisma e la sua travolgente vivacità, per appassionare grandi e piccini davanti alla sagoma del suo irresistibile personaggio. Versatilità, capacità d’improvvisazione, nessuna volgarità e un infantilismo ai limiti dell’impossibile… Questo era Maddy, almeno fino a qualche tempo fa.

La voglia di ridere e far ridere gli altri è l’essenza della vita per un comico. Senza di quella, è come se la sua intera esistenza non abbia più alcun significato; come se bere, mangiare o addirittura respirare costituisca per lui nient’altro che un’indicibile sofferenza. La verità era che qualcosa nell’anima allegra e giocosa di Maddy si era spezzata, assieme al più grande amore della sua vita. Da quando sua moglie era morta alcuni mesi addietro, vittima di un cancro incurabile, era come se qualcuno gli avesse aperto il cuore con una lama per estrarre tutti i suoi sentimenti… Il dolore lo aveva scavato dentro, privandolo di tutto e trasformandolo in una specie di guscio vuoto. All’inizio il desiderio di buttarsi tutto alle spalle e scomparire nell’oblio dell’alcool era forte ma, dietro al suo comportamento autolesionista, c’erano anche altri gravosi motivi che una parte di lui preferiva non dimenticare.
Da mesi ormai trascorreva le sue giornate tra un lavoro saltuario e l’altro e, nel tardo pomeriggio, si metteva a sedere davanti alla propria casa, con la barba incolta e lo sguardo assente. A vederlo sembrava proprio un disadattato e, in tutta sincerità, nulla lasciava supporre che fosse in grado di assumersi la responsabilità di un ragazzino. Eppure, quando il professor Iruka giunse a Konoha quel giorno, Madara non immaginava nemmeno lontanamente a che genere di impegno sarebbe andato incontro. 
La macchina del professore si fermò davanti casa dell’Uchiha, sotto gli occhi stupiti dell’intera comunità incuriosita. Da quando in qua un asociale come il vecchio Madara attendeva visite? Eppure quell’elegante signore in giacca e cravatta, una volta sceso dal veicolo, si avvicinò proprio a lui.

- Signor Uchiha? - domandò.

L’altro non rispose neanche, lo sguardo spento e gli occhi fissi davanti a sé, tuttavia Iruka ripeté la sua domanda.

- Mi chiamo Iruka Umino, e sono qui per parlarle di una cosa molto importante!

Madara sollevò il capo, guardando Iruka con indifferenza, dopodiché si alzò lentamente dalla sua sedia e si accinse a rientrare in casa. Ma quando Iruka fece per seguirlo, con suo grande stupore, l’uomo gli sbatté la porta in faccia senza tanti complimenti. Iruka rimase fermo sulla soglia, completamente spiazzato dalla velocità e imprevedibilità del gesto, incapace di concepire tale comportamento.

- Ehi lei, senta - esclamò una voce alle spalle del professore.

Iruka si voltò di scatto per incrociare lo sguardo con quello che, ad occhio e croce, poteva essere un vicino di casa o un passante curioso… In entrambi i casi, era evidente che si trattava di qualcuno con una voglia matta di cogliere l’occasione per farsi i fatti altrui.

- Non per impicciarmi, per carità - disse ipocritamente, avvicinando Iruka con un sorriso. - Ma perde tempo, se spera di parlare col vecchio Uchiha… Da quando è morta sua moglie, è completamente andato!
- Certo, mi rendo conto, ma io devo parlargli assolutamente!
- Oh beh, in tal caso, le auguro buona fortuna… Ne avrà bisogno, per riuscire a parlare di qualcosa con quello!

Ciò detto, il ficcanaso tornò sui suoi passi e Iruka cominciò a chiedersi se stesse realmente facendo la cosa migliore. A giudicare da ciò che aveva appena visto, Madara Uchiha non sembrava decisamente il tipo da accogliere a braccia aperte il suo prossimo ( figuriamoci poi un nipote che non aveva mai visto né conosciuto in vita sua ). Tuttavia Iruka doveva assolutamente convincere quell’uomo ad assumersi le sue responsabilità, come genitore adottivo di Sasuke, altrimenti sarebbe stato tutto inutile.

- Signor Uchiha… Signor Uchiha!

Iruka bussò energicamente alla porta, ignaro che l’altro fosse pressoché sordo ad ogni tipo di richiamo. La mente di Madara era come la sua casa, deserta e silenziosa, e il suo corpo sembrava privo di qualunque reazione… compreso il naturale battito delle palpebre. Anche se dall’interno non giungeva alcuna risposta, Iruka non si diede per vinto e continuò a tempestare la porta a suon di nocche, chiamando a gran voce l’Uchiha perché venisse ad aprirgli.

- Signor Uchiha - esclamò deciso. - Non me ne andrò di qui, finché lei non avrà ascoltato quel che ho da dirle, mi ha capito? Apra subito questa porta!

Per un attimo Madara sembrò rendersi conto di quel rumore insistente di colpi fuori della porta, anche se piuttosto lontano alle sue orecchie, e solo dopo riuscì a realizzare che qualcuno stava bussando con l’evidente intenzione di parlargli. 
Nonostante la mano scorticata e arrossata dall’insistente battere sul legno, Iruka continuò a bussare imperterrito. Ad un tratto la porta si aprì verso l’interno e, dal momento che vi si era appoggiato con tutto il peso, il poverino perse l’equilibrio ed inciampò goffamente in avanti riuscendo per fortuna ad aggrapparsi allo stipite. Una volta ripresosi e guardandosi intorno, Iruka poté constatare con i suoi occhi l’ambiente: la casa non era molto grande ma quantomeno confortevole; lo stretto corridoio che partiva dall’ingresso, collegato con le camere da letto in fondo e la porta del bagno sulla destra, a sinistra presentava un ampio divisorio che immetteva nel soggiorno; la sala da pranzo era subito oltre, così come la cucina, e le finestre erano chiuse con le tende tirate; le stanze erano immerse in una totale penombra e, già dalla soglia, si avvertiva chiaramente l’aria viziata. Iruka tossì appena e seguì il padrone di casa il quale, subito dopo avergli aperto, si era messo a sedere davanti a un ampio tavolo rettangolare. A vederlo sembrava quasi stordito, come se si fosse appena svegliato, tuttavia la domanda che fece ad Iruka lasciava intendere che fosse perfettamente consapevole della sua presenza.

- Che cosa vuole ?

Dopo essersi schiarito la voce ( cosa non facile, in quella puzza di chiuso ), Iruka si accomodò a sedere di fronte all’Uchiha e con calma cominciò a spiegargli il motivo della sua visita.

 

***

 

- Allora, cosa mi risponde ? - domandò Iruka, dopo aver esposto la situazione al suo interlocutore. - Come le ho detto, il Tribunale dei Minori ha emesso un affido temporaneo: se lei accetta di prendersi la responsabilità di suo nipote, durante questo periodo di prova, gli assistenti sociali valuteranno se rendere l’affido definitivo o meno!
- Stronzate - rispose Madara con un grugnito, buttando via il foglio che Iruka gli aveva dato da firmare. - Per quello che mi riguarda, può prendersi quel pezzo di carta e ficcarselo in quel posto… Perché non voglio assolutamente saperne di questa storia, né di mio nipote né di chiunque altro!
- La prego, cerchi di ragionare - provò a dire Iruka. - Vivere con lei è l’unica possibilità che resta a quel ragazzo, per poter condurre una vita normale; se lei rifiuta di firmare quel documento, suo nipote verrà rinchiuso come un animale!
- Gliel’ho già detto, non me ne frega niente!

Prima che Iruka potesse ribattere qualcosa, Madara si alzò dal tavolo e andò a prendere una bottiglia di qualcosa.

- Credevo che lei avesse smesso di bere - scattò subito Iruka, sbattendo entrambe le mani sul tavolo.

Per tutta risposta, Madara gettò con noncuranza l’intero contenuto della bottiglia nella stufa. A contatto con l’alcool, la fiamma si rinvigorì vistosamente. Madara chiuse il vano superiore e aggiunse un po’ di carbone attraverso lo sportellino inferiore, dopodiché si voltò nuovamente a guardare Iruka.

- Questo è l’unico modo in cui utilizzare questa porcheria - spiegò Madara, buttando la bottiglia vuota nell’immondizia. - Almeno così è utile a qualcosa…

Iruka si sentì fortemente in colpa. Per un attimo si era lasciato ingannare dalle apparenze ( cosa comprensibile, visto l’aspetto disadattato dell’altro ), eppure lui stesso aveva esaminato il profilo di quell’uomo attraverso i suoi documenti. Madara Uchiha non era più un alcolizzato, anche se la comunità di Konoha non aveva comunque una buona opinione di lui, ed era l’unico parente ancora in vita del piccolo Sasuke. Per quanti dubbi potessero insinuarsi nella sua mente, Iruka non aveva altra scelta se non quella di convincere quel vecchio ostinato a prendersi le sue responsabilità.

- Signor Uchiha - disse. - La prego, cerchi di riflettere: non le sto parlando di un estraneo ma di suo nipote, un ragazzino di appena tredici anni fortemente traumatizzato; può sembrarle incredibile ma, per quanto le sia difficile da capire, c’è qualcuno che ha ancora bisogno di lei; provi a mettere da parte il suo dolore, e si sforzi di capire quanto sia importante per lui la sua decisione!

Madara gli voltò le spalle, senza battere ciglio.

- Non posso - mormorò. - E anche se potessi, non credo che ne sarei capace… A malapena sono in grado di provvedere a me stesso, figuriamoci se posso prendermi cura di un moccioso!
- Quel moccioso - sottolineò Iruka con evidente fastidio. - Ha tutta una vita davanti a sé, la stessa vita che a lei sembra non interessare, e solamente lei è in grado di aiutarlo!

Madara sospirò.

- Lei è veramente un individuo ostinato, signor…
- …Iruka, Umino Iruka!
- Mi dica - proseguì Madara. - Per quale motivo pensa che io sarei la persona più adatta a prendermi cura di quel ragazzo ?

Iruka tacque un momento, prima di rispondere.

- Perché entrambi avete qualcosa per cui soffrire - esclamò. - Un essere umano può piangere i propri cari e tormentarsi fino all’infinito ma… Due dolori simili possono avvicinare una famiglia!
- Io non ho nessuna famiglia - ribatté secco l’Uchiha. - E adesso se ne vada, non ho voglia di ascoltare oltre le sue sciocchezze!

Iruka raccolse da terra il documento per l’affido temporaneo di Sasuke e, dopo averlo steso con cura sul tavolo, si rivolse ancora una volta a Madara.

- Una firma - disse. - Una sola firma, per decidere del destino di suo nipote: forse a lei non interessa se lo rinchiuderanno; se lo terranno incatenato ad un letto, imbottito di tranquillanti; o se finirà per distruggersi, a causa un dolore troppo grande per un ragazzino… Ma lei è sicuro che riuscirà a dormire, portando sulla coscienza il peso di suo nipote, sapendo che oggi ha rinunciato alla possibilità di aiutarlo?

Madara non disse nulla. Lo sguardo fisso su Iruka e sul foglio di carta che aveva davanti. Iruka non poteva sapere se le sue parole fossero riuscite a smuovergli quella tal cosa comunemente chiamata “coscienza”. Tuttavia, qualunque cosa stesse pensando l’uomo in quel momento, era chiaro che l’indifferenza iniziale sul suo volto era scomparsa quasi del tutto.

 

( continua )

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: telesette