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Autore: Sunny_Blue    21/11/2011    7 recensioni
Ciao a tutti! Questa raccolta vi accompagnerà, spero, fino ad ottobre 2012. Ogni mese posterò una storia, secondo il prompt datomi nell'ambito del contest "12 mesi di fanfiction" di BS.
Il titolo l'ho preso ispirandomi ad un'opera di Pirandello.
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1) HALLOWEEN - Una macabra ricorrenza
2) HALLOWEEN - Chi ha paura della casa infestata?
3) NATALE - Senza famiglia
4) "HO VISTO TANTE PERSONE CHE SE NE ANDAVANO" "E MAI NESSUNO è TORNATO INDIETRO?" - Coniglietti assassini e affinità elettive
5) PROPOSTA FINITA MALE - Una proposta per dire di... no
6) IN UN GIORNO DI PIOGGIA - Lacrime di pioggia
7) POTRANNO TAGLIARE TUTTI I FIORI, MA NON FERMERANNO MAI LA PRIMAVERA [NERUDA] - La principessa reclusa
8) INCONTRO - La promessa del domani
9) COMPLEANNO - Happy birthday, Mr. Weasley
10) "QUESTO CALDO MI STA SCIOGLIENDO IL CERVELLO" - Frammenti di una vita fa
11) HO SEMPRE AMMIRATO LE PERSONE CHE PARLANO CON GLI OCCHI PERCHé MI PAIONO PIù SVELTE A CAPIRE IL MONDO [CHABON] - L'innocenza del condannato
12) "NON HO VOGLIA DI PENSARE AL FUTURO. NON POTREMMO SEMPLICEMENTE GODERCI IL PRESENTE?" - Colpa del whisky
13) KISS THE RAIN [song] - Il destino nel nome
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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2. Chi ha paura della casa infestata?

Ho scritto la storia per il 12 Mesi di Fanfiction
Il prompt di novembre è Halloween





Personaggi: Rose e Hugo Weasley, Lily Luna Potter e Albus Severus Potter; Ron & Hermione.
Rating: Verde
Genere: Commedia

Introduzione: La notte di Halloween quattro bambini si raccontano storie di paura al sicuro dentro casa. Ma la vicenda del cavaliere senza testa, iniziata da Hugo, non è destinata ad arrivare alla conclusione... Rose, infatti, ha in mente qualcosa per movimentare la serata...


NdA: E' la prima volta in assoluto che scrivo sulla Nuova Generazione (se si esclude "Il Diplomato", ma lì la cosa era mista), non tanto perchè sia ostile ai giovani, ma perchè di solito preferisco altri personaggi. 
Ho voluto fare un tentativo - novembre deve essere stato il mese del "ma sì, dai, proviamo cose nuove!" 

Che dire, una cosa buona questo mese l'ho già scritta, quindi diciamo che questa è quella che se non piacerà pazienza! ^^
Ho immaginato che la famiglia Weasley viva nella campagna inglese, più o meno l'ambiente della Tana.




Chi ha paura della casa infestata?


Era la notte di Halloween.
A casa Weasley, quattro bambini stavano seduti al buio, sotto una tenda improvvisata con le lenzuola tolte dai letti.
L'atmosfera era febbrilmente eccitata.
Hugo prese in mano la torcia, unica fonte di luce, e iniziò a parlare. Era giunto il suo turno di raccontare una storia di paura.
Lily e Albus si concentrano sul ragazzino lentigginoso, ma la mente di Rose era lontana.
Per quanto spaventose potessero essere le loro storie, si trattava comunque di invenzioni di fantasia.
I brividi percorrevano le schiene, i respiri si mozzavano al momento culminante del racconto, ma per quanto realistiche potessero essere quelle emozioni, tutti sapevano benissimo che in realtà erano al sicuro, dentro casa, e che niente di niente poteva capitare loro.
La bambina scosse la testa, spazientita.
A soli 9 anni, era già tremendamente desiderosa di avventure e di brividi veri.

"Il cavaliere percorreva la brughiera, il suono degli zoccoli della sua cavalcatura rimbombava nel buio..."
Il fratellino andava avanti col racconto, la voce bassa e spettrale.


"E se invece di raccontare solo storie di mostri e fantasmi, non andassimo a cercarli?" Rose con la sua domanda ruppe l'incantesimo della cavalcata spettrale del barone senza testa.
"Roseeee", la rimproverò Hugo, "mi stai interrompendo."
"Scusami", buttò là velocemente lei, per niente pentita.
Il bambino si ricompose in un attimo e iniziò di nuovo a raccontare.

"Il cavaliere percorreva la brughiera..."

"Cosa dicevi, Rose?" Fu Albus a bloccare l'avanzata dello sventurato cavaliere, questa volta.
Hugo si arrese all'evidenza, quella storia era proprio nata sotto una cattiva stella.
La ragazzina prese a illustrare l'idea che le era balenata in mente...
"Qui vicino c'è una casa...", pausa ad effetto per conquistare l'attenzione generale, ma ormai l'intero gruppo era avvinto indissolubilmente alle sue parole, "una casa disabitata."
Le sopracciglia di Lily saettarono verso l'alto. Traduzione: E allora?
"La gente del villaggio, però, dice di avere sentito rumori strani provenire da lì, come se ci fosse qualcuno..."
"Ma non hai appena detto che è disabitata?" La cugina più piccola era nota per ragionamenti deduttivi di quel tipo.
"Nessuno di umano ci vive, sì. Ma pare che sia infestata dai fantasmi..."
Un brivido percorse la schiena dei tre ascoltatori.
Albus ruppe il silenzio: "Sono solo storie."
"Perché non andare a controllare, allora?"
La proposta rimase lì, sospesa tra loro, come una voluta di fumo che esce dal camino.
Tre paia di occhi erano fissi in quelli azzurri di Rose, tre visi incuriositi e timorosi allo stesso tempo la scrutavano.
"Mamma e papà ci hanno proibito di andare...", provò a protestare timidamente Hugo.
La sorella lo fulminò con lo sguardo.
Era tipico del fratellino tirare fuori i divieti dei più grandi, quando non era convinto di fare qualcosa.
"Nessuno lo verrà a sapere", tagliò corto lei.
Spostò lo sguardo dall'uno all'altro, cercando sul loro volto una conferma o un diniego.
Alla fine fu Albus a spezzare per primo il silenzio.
"Io ci sto." Certo non poteva tirarsi indietro o dimostrarsi da meno della cugina, di qualche mese più piccola di lui e femmina per giunta.*
"Anche io", disse Lily, per non essere da meno del fratello.
Hugo non disse niente, si limitò ad annuire rassegnato.


Rose aprì piano la porta della loro stanza. Mise la testa rosso vivo fuori per controllare che il passaggio fosse libero. Nessuna luce né rumore proveniva dalla stanza dei genitori, lì accanto. Evidentemente stavano già dormendo.
La bambina fece segno alla sua piccola squadra di esploratori di venire avanti, cercando di non fare rumore. Raggiunsero il piano terra con relativa facilità.
Il gatto Feelix li osservò passare dalla sua postazione sul divano, ma non fece commenti di sorta.


La notte era fredda all'esterno. Il cielo era sereno, trapuntato di stelle.
Le zucche di Halloween che i quattro si erano divertiti ad intagliare nel pomeriggio, formavano una buffa fila sulla veranda. La candela magica all'interno di ciascuna continuava a brillare, nonostante la brezza fredda che soffiava da ore.
Rose guidò il gruppo oltre il cancelletto del loro giardino, sul sentiero in terra battuta che portava verso la campagna aperta.
Nessuno parlava.
Il silenzio era opprimente intorno a loro, neppure una civetta solitaria faceva risuonare il suo richiamo in quella notte di fine ottobre.
Dopo alcuni minuti di camminata, oltre un piccolo gruppetto di alberi che si erano trovati ad attraversare, la casa sospetta comparve davanti a loro. Spiccava dall'alto di una collinetta sulla desolazione circostante. Era abbastanza vecchia, poco curata, e sembrava del tutto vuota.
"Eccola lì." Rose sentì il bisogno di spezzare l'immobilità e l'assenza di suoni, anche solo per rimarcare l'ovvio.
Cenni di assenso, nessuna risposta.
Il drappello proseguì la marcia.
Arrivati sotto la veranda consunta, si fermarono di nuovo.
"Sei proprio sicura che sia una buona idea? Possiamo ancora tornare indietro...", provò a farsi sentire di nuovo Hugo.
Un'altra occhiataccia della sorella lo fece tacere.
Rose si era già voltata verso la casa e, saliti di slancio i due gradini, si fermò un momento prima di afferrare la vecchia maniglia con mano ferma e girarla. Quando sentì la serratura scattare, spinse. Con un cigolio sinistro, la porta iniziò a muoversi, lasciando un varco buio per il loro passaggio.
La ragazzina non permise alla paura o al dubbio di impossessarsi di lei.
Alzò la testa e fece un passo verso l'ignoto.

Non si vedeva niente.
Accese la torcia che provvidenzialmente si era portata dietro. La luce, però, illuminava solo un piccolo cono intorno a lei, oltre quella linea sottile l'oscurità era fitta.
Per quanto un groppo senza nome le fosse salito in gola nel mettere piede in quell'ambiente estraneo, non poteva certo mostrarsi spaventata davanti ad Al.
"Dai venite!" si rivolse al suo piccolo seguito, che ancora indugiava sulla soglia. "Non c'è niente di cui avere paura."
I cugini e il fratello si fecero avanti, attratti dalle sua parole, quando capirono che per il momento non c'era niente da temere.
Entrarono comunque nella casa in punta di piedi. Le si fecero più vicini, con passo malcerto.
Rose si puntò la torcia sotto il viso, illuminandosi e facendo una smorfia.
"Buuuuu. Ci sono i fantasmi."
E scoppiò a ridere. Quel suono riscosse anche i due cugini, che sciolsero un po' della tensione, abbozzando un sorriso.
Hugo restava il meno convinto di tutti. Non gli piaceva proprio trovarsi lì.
"Oh avanti Hugo!", lo rimbeccò Lily vedendo la sua espressione, "Non c'è niente di cui avere paura."


Aveva appena finito di pronunciare la frase, che un fruscio improvviso li fece sobbalzare tutti.


"Cos'è stato?" chiese Al, tremante.
"Il... vento?" provò a ipotizzare Rose cercando di mantenere la calma. Era una ragazzina coraggiosa, non si sarebbe certo fatta spaventare da un nonnulla come quello.
Ma nonostante tutto, anche lei aveva la schiena percorsa da un brivido freddo.
Puntò la torcia intorno, illuminando arredi tarmati e finestre sbarrate dalle imposte.
Poteva filtrare l'aria da quelle persiane apparentemente serrate?
Prima di trovare una spiegazione razionale al movimento di poco prima, uno scricchiolio sordo arrivò dalle scale in legno.
I quattro alzarono gli occhi verso il pianerottolo, giusto in tempo per vedere due figure sfocate prendere forma dal buio.
Scapparono a gambe levate.
Sulla porta si spintonarono, per essere i primi a lasciare quella casa maledetta.
I genitori avevano ragione, c'era davvero qualche presenza lì.

* * * *


Le due figure velate si fermarono sul pianerottolo.
"Ahahahahah."
La risata proveniente da una delle due ruppe il silenzio irreale della casa. Due mani pallide si spostarono verso l'altro... e tirarono giù il cappuccio rivelando una testa rosso fuoco.
Al fianco dell'uomo, una donna dai capelli ricci e castani apparve da sotto l'altra tunica chiara.
"Direi che per qualche tempo non dimenticheranno la lezione, che dici?" chiese l'uomo.
"Non credo che basti così poco per scoraggiare nostra figlia...", rispose lei.
Ron Weasley attirò a sé la moglie, stringendola tra le braccia.
"Sei sempre un asso, con i trucchi ad effetto..." Le posò un bacio lieve sulla fronte. "Quasi quasi ci ho creduto anche io ai fantasmi, quando hai fatto muovere la tenda."
Hermione sorrise.
"Conservare qualche paio di Orecchie Oblunghe di scorta si è rivelata un'ottima mossa. Non avremmo mai saputo del piano di Rose, altrimenti."
L'uomo strinse ancora di più la moglie al petto, ma uno strano fruscio lo fece sobbalzare.
"L'ho ammesso, sei brava, ma adesso puoi anche smetterla, eh? I bambini sono già scappati a casa."
La donna lo fissò con occhi vigili, scuotendo la testa.
"Io non ho fatto proprio niente."
I due si fissarono per un secondo, prima di affrettarsi anche loro verso la porta di ingresso.
Chissà che le storie raccontate per spaventare i più piccoli non nascondessero in fondo un pizzico di verità - pensarono mentre si chiudevano la porta della strana dimora alle spalle e si smaterializzavano dentro casa propria.
Quella era la notte delle streghe, la notte di Halloween... meglio non disturbare gli spiriti con presenze umane non gradite!

* * * * * * * * *


* Non so se Albus sia effettivamente nato prima o dopo a Rose. Mi sono presa questa piccola licenza poetica, perché secondo me era meglio per la storia! ^^

   
 
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