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Autore: pallina90    24/11/2011    13 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera ragazze,dovevo postare stamani ma ormai il tempo mi sfugge e non arrivo mai a fare quello che dovrei.... vi faccio questa premessa anche per avvvisarvi che il prossimo capitolo arriverà tra 10-15 giorni: questa settimana e la prossima saranno parecchio incasinate per me e non potrò dedicare il giusto tempo ai capitoli,che ormai sono sempre più importanti. Inoltre vi comunico che siamo agli sogccioli, 4 capitoli più epilogo, quindi non abbandonatemi proprio ora :)
Vi lascio al capitolo,buona lettura ;)


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PRIMI PASSI

Mi dispiace devo andare via

Questa volta l'ho promesso a me

Perché ho voglia di un amore vero

Senza te**

Erano passati due mesi dalla richiesta di Edward e tutto procedeva tranquillamente, o quasi. 
Oggi era il primo compleanno di Matthew; in quel momento Alice aveva preso il controllo della mia cucina per preparare  tutto ciò che sarebbe servito per la piccola festicciola. Era spuntata a casa mia alle sette, trovando me ed Edward ancora addormentati. Ciò non l’aveva scoraggiata, visto che ne aveva approfittato per prepararci la colazione.

“ Come va con James? ” Mi chiese a bruciapelo.
Mi bloccai un attimo alla domanda di Alice; la sua capacità di passare da un argomento futile, come quante ciliegine dovevano esserci sulla torta, ad uno serio era sorprendente.
“ Non va. ”, risposi semplicemente, certa che adesso sarebbe partito il terzo grado.
“ Come sarebbe a dire? ” Infatti, come avevo previsto.
“ L’altra sera siamo usciti di nuovo. Prima abbiamo discusso su Edward, perché non gli piace molto lui,  io gli ho detto che non è a lui che deve piacere. Poi con Matthew si comporta benissimo e io non posso allontanarlo essendo suo padre; lui però continuava a insistere sul fatto che poteva essere pericoloso averlo sempre in giro per casa, visto il suo precedente comportamento. Gli ho ribadito di non preoccuparsi ma alla fine ho lasciato perdere per non litigare. Abbiamo fatto un giro, mi ha portato a cena fuori in un ristorante molto carino. Ad ogni modo alla fine della serata mi ha baciata ”, conclusi sospirando alquanto irritata.
“ Cosa? Come è successo? E tu cosa hai fatto? Ed Edward come l’ha presa, perché tu la hai detto a lui, no? ” snocciolava domande, una dietro l'altra, tutto d'un fiato. Mi chiesi come poteva essere possibile avere dei simili polmoni per una ragazza minuta come lei.
 “ Alice, ti prego,  prendi fiato o ti viene un infarto ” ridemmo insieme alla mia battuta. Lei impaziente, come sempre, mi fece segno di riprendere il discorso. Prima di risponderle chiusi la porta per evitare che Edward potesse sentire. " Stavamo passeggiando verso la macchina quando James si è fermato: si è passato una mano tra i capelli, mi si è avvicinato, e senza darmi il tempo di pensare mi ha baciato. ” Mi girai verso Alice, per osservarne la reazione e la vidi sgranare gli occhi, con un espressione shoccata sul viso.
“ E tu? ” mi chiese.
“ Sono rimasta immobile, non me l’aspettavo proprio. Lui si è staccato velocemente e in silenzio abbiamo raggiunto la macchina. Anche il viaggio di ritorno è avvenuto in un silenzio imbarazzante. Giunti qui mi ha confessato di aver capito che per lui io non provavo più nulla, lo ha capito dal bacio; mi hanno colpito le sue parole, ma non ho potuto far altro che annuire e dirgli che mi dispiaceva ” rimanemmo per un po’ in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri.
 “ E con Edward? ” era incredibile: Alice non riusciva a stare zitta per più di due minuti.
Sbuffai passandomi una mano tra i capelli,  “ Sono confusa Alice. Lui si sta comportando meravigliosamente, ma io non so cosa provo per lui, o meglio, ho paura a lasciarmi andare. Quando mi ha baciata la seconda volta, nonostante mi avesse colta di sorpresa, non ho potuto arrabbiarmi, anche se dal morso lui deve avere capito il contrario, perché il suo bacio era il bacio di cui avevo bisogno. Ne avevo bisogno così come me lo ha dato. Mai avrei pensato che la persona che doveva darmelo potesse essere il padre di mio figlio, che solo qualche mese fa ci aveva rifiutati, non riconoscendo neppure Matthew. E invece adesso si comporta come un padre perfetto e tenta di conquistarmi ”
A volte desideravo farmi avvolgere dal suo corpo. Mi aveva dato quel bacio perfetto e adesso avevo paura di dimenticarlo. Ma poi mi ritornava in mente come ci aveva trattati: la durezza del suo sguardo, le parole dette apposta per ferire, e anche se mi aveva confessato il motivo del suo comportamento, mi era difficile dimenticare.
Fummo interrotte proprio da Edward, che bussò per dirmi che era ora di svegliare il piccolo, così misi da parte i cattivi pensieri e andammo a svegliare Matthew; era ancora addormentato, con le manine sotto il cuscino e la boccuccia leggermente aperta: era una meraviglia.
“ Amore della mamma, sveglia ”, lo chiamai piano, mentre il suo papà gli accarezzava i capelli ramati. Il piccolo iniziò a muoversi e a mugolare per non essere svegliato, ma dopo un po’ di insistenza aprì i suoi stupendi occhi verdi e ci regalò un sorriso da farci sciogliere il cuore.
“ Tanti auguri amore della mamma! ” gli dissi, prendendolo in braccio e scoccandogli due grossi baci sulle sue guanciotte; neanche il tempo di dirgli altro che Edward, il quale aveva dormito da noi proprio per poter fare subito gli auguri al bimbo, me lo strappò dalle mani e lo sollevò in alto, scatenando le risate di Matthew. Non potei non sorridere a quella scena.
 “ Ecco il campione di papà! Buon compleanno piccoletto. ” gli disse sfregando il suo naso contro quello del figlio.
Rimanemmo per un po’ nella nostra bolla, coccolando nostro figlio che non smetteva di dire “ Coanno uno ” per dire che aveva fatto il compleanno e compiva un anno: era stato Edward ad insegnarglielo, perdendo due pomeriggi interi, ma alla fine c’era riuscito.
Sorrisi ripensando a tutto quello che stava facendo pur di conquistarmi: ogni volta che veniva mi portava un dolce diverso, dai più comuni ai più strani, facendomi scoprire l’esistenza di pasticcini che non credevo potessero esistere; mi aveva portato al cinema all’aperto, quello sul prato, dove non ero mai stata; aveva preparato deliziose cenette a casa dei suoi con la complicità di sua sorella Tanya. Era veramente bello vedere un uomo prodigarsi tanto per farmi capitolare. Dovevo ammettere, che se avesse continuato così, ci sarebbe riuscito alla grande.
“ Ora la mamma torna di sotto in cucina dalla zia matta, e noi andiamo a farci la doccia, ok campione? ” disse Edward guardando verso di me
“ E tu mi lasceresti in balia di Alice? ” ero sconvolta
“ Bè se vuoi venire anche tu sei la benvenuta! ” mi sussurrò con voce roca e maliziosa all’orecchio: gli diedi un pugno nella spalla, evitando di fargli capire che mi ero fatta parecchio male, e senza dirgli nulla andai dalla pazza. 
Mi sedetti al tavolo, e stavo per allungare una mano verso della cioccolata, quando fui colpita da una cucchiaiata. “ Ahi! ” esclamai, massaggiandomela.

“ Ben ti sta! Dice mamma Rocca si guarda ma non si tocca ” puntualizzò Alice, e io la guardai in cagnesco.

La festa stava procedendo in maniera perfetta. Non c’erano molti invitati, ma quei pochi erano amici veri: la famiglia di Edward, Rose ed Emmett con le bambine, Alice e Jasper, e la signora Coop. Matthew  era tenuto perfettamente sotto controllo da Victoria e Sophia, che non lo perdevano di vista un secondo. Edward,  invece, da perfetto padrone di casa intratteneva gli ospiti, specialmente si era trovato in sintonia con Emmett, che a dispetto del suo fisico massiccio, era veramente un pezzo di pane. Soprattutto con le figlie di Rose, che a volte lo trattavano come il loro schiavetto, pretendendo anche che si mettesse in ginocchio e facesse loro da cavallo.
Senza neanche accorgemene era arrivato il momento della torta. Mi scambiai uno sguardo con Edward, che capì subito di dover acciuffare quella piccola peste di nostro figlio che ormai, anziché camminare, correva. Mentre io mi diressi in cucina, seguita da Esme e Tanya, per prendere la torta: era a forma di Spongebob, un cartone che Matthew adorava. Quando accesi la candelina tutti intonarono il tradizionale “ Happy birthday ” e tra gli applausi di tutti Matthew, con un piccolo aiuto da parte delle gemelline, spense la sua candelina.
Una delle scene che avrei ricordato per tutta la vita fu quando Matthew, seduto in braccio ad Edward, che si era distratto un attimo, mise la sua manina sulla fetta di torta che aveva davanti e poi, sempre tenendola perfettamente aperta, fece una carezza  lungo tutta la guancia a suo padre e poi scoppiò a ridere come un matto, trascinando tutti con la sua risata piena, spensierata, allegra, felice.

POV EDWARD
Era stata una giornata veramente intensa, dalla mattina non ci eravamo fermati un attimo. Il piccolo Matthew era stato scatenato tutto il giorno, fin quando, verso le otto di sera, era crollato. Lo guardai dormire un altro po’e poi scesi di sotto per salutare Bella, che trovai distesa sul divano dove solitamente dormivo io. Aveva gli occhi socchiusi e si massaggiava il collo. Senza farmi sentire giunsi dietro di lei, e sostituii le sue mani con le mie.
 “ Rilassati ” le sussurrai all’orecchio.  Lei, dopo un attimo di sorpresa, si rilassò, lasciandosi sfuggire  un sospiro di sollievo.
“ Grazie Edward, ci voleva proprio e poi hai delle mani da fata. ”, ridacchiò. 
Le posai un bacio tra i capelli e mi sedetti accanto a lei, notando che le guance le si erano imporporate: adoravo quando arrossiva, abbassava gli occhi e si mordeva il labbro inferiore, era un mix di sensualità e dolcezza che mandava il mio cuore a mille e il cervello in pappa.

“ Posso chiederti come mai mancava James? ” mi aveva incuriosito il fatto che non fosse presente, no che ne sentissi la mancanza, ma la sua assenza aveva acceso le mie speranze.
“ Tra due giorni torna in Europa e, quindi, voleva passare del tempo con la sua famiglia. Ci siamo chiariti e visto che gli ho detto che noi potremmo essere solo amici adesso, ha scelto di riprendere il suo lavoro lì ” concluse.
“ Fantastico ” non riuscii a trattenere la mia esclamazione di gioia, e lei mi guardò male per un po’, ma poi sorrise.
“ E’ stata una giornata bellissima, vero? ” decisi di cambiare argomento.
“ Già… l’unica pecca è che mancavano i miei genitori ” si rabbuiò un po’. In effetti ci conoscevamo da due anni ormai, ma non avevo mai visto i genitori di Bella, almeno non di presenza. Lei ci aveva presentati tramite webcam poco dopo la nascita di Matthew.
“ Vedrai che verranno a trovarti presto, o al massimo ci andrai tu. ” le dissi per incoraggiarla, ma lei scosse la testa desolata, abbassando lo sguardo sulle sue mani.
 “ Magari fosse facile, io non ho i soldi per andarli a trovare al momento e, prima che tu me lo dica non ho intenzione di chiedere i soldi a te, e per i miei è lo stesso. Il ristorante che hanno aperto va bene, ma non arrivano a mettere da parte tanti soldi per venirmi a trovare entrambi e nessuno dei due si muove se l’altro non c’è” La voce le si incrinò sull'ultima frase e  una lacrima le corse lungo il viso che lei si affrettò a cancellarla.
La strinsi forte a me e lei non si scostò, poggiando la testa sul mio petto. Sicuramente avrebbe sentito il mio cuore accelerare i battiti, come impazzito, ma non mi importava nulla: non la stringevo tra le mie braccia da tempo immemore e,  in quel momento, era tutto ciò che riuscivo a percepire. Poi mi venne un' idea:
“ Però se venissi pure io con voi, potrei pagare il biglietto per te e Matthew ”
Mi beccai una sua manata sul petto, che mi fece ridacchiare e mi beai quando tornò ad accoccolarsi su di esso.
 “ Non te lo permetterei lo stesso. ” sussurrò triste.
“ Vedrai che troverai un modo per vederli presto, in qualche modo farai ” la rassicurai, tornando serio.
“ Grazie Edward. ” sussurrò alzando lo sguardo sul mio viso, e compì un gesto che mi lasciò parecchio sorpreso: poggiò le sue labbra sulle mie, per un bacio dolce e veloce. 
Stavo per dire qualcosa, ma lei mi mise un dito sulla bocca e mormorò:       “ Shh, non dire nulla Edward. ”, per poi stringersi nuovamente al mio petto. Restammo così su quel divano per un tempo indefinito, lei persa in non so  quali pensieri, e io che mi arrovellavo il cervello cercando di capire cosa significasse per lei quel bacio, fino a quando il sonno non ci colse entrambi, ancora stretti l’uno all’altra
.


**Strani amori,Laura Pausini

Allora, vi aspettavate la mossa di James? potete pure dimenticarlo, non ci disturberà più u.u e Bella? finalmente fa un passo avanti,e che passo!!! Ragazze vi ringrazio infinitamente del supporto che continuate a dare a me e alla storia, chi silenziosamente chi facendosi sentire, e di questo ne sono grata. Un bacio,Paola
   
 
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