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Autore: Aquarius no Lilith    25/11/2011    1 recensioni
Mi chiamo Ayumi e sono una piratessa. Faccio parte della ciurma di Barbabianca e ho il potere di usare indistintamente tutti gli elementi. Sono cresciuta su un’isola con mia madre che in passato era stata un membro della Marina che poi aveva lasciato, per sposare mio padre, che era un pirata. Lui non so chi sia dato che non l’ho mai incontrato e mia madre non mi ha mai detto il suo nome. In poche parole ho vissuto un’infanzia tranquilla fino a quando, all’età di dieci anni, ho mangiato un frutto del diavolo che mi ha permesso di usare sia l’acqua, il fuoco, il vento e la terra. Da quel momento mi sono sempre allenata per sviluppare delle tecniche molto forti per fare in modo che nessuno dovesse difendermi. Però, poco tempo dopo che mangiai il frutto del diavolo, la mia vita cambiò radicalmente con l’arrivo di una persona inaspettata, cioè Barbabianca.
( Storia sospesa a causa della mancanza d'ispirazione, ma prometto che mi ci rimetterò sopra al più presto)
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Barba bianca, Ciurma di Barbabianca, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero rimasta immobilizzata e non capivo più nulla.
Sapevo che fosse diventato un membro della mia stessa ciurma, però nonostante mi aspettassi di incontrarlo sulla nave, rimasi lo stesso sconvolta.
Lui guardandomi negli occhi con sguardo incredulo disse:<< Ayumi sei davvero tu? >>.
Ed io, nascondendo la mia felicità di rivederlo, con uno sguardo indifferente guardandolo negli occhi dissi:<< Sì, Ace sono proprio io >>.
Nel frattempo eravamo guardati con sguardi stupiti e pieni di curiosità sia dal babbo sia dai comandanti e continuammo a guardarci negli occhi finché non mi resi conto che si stava radunando una fila di curiosi, così, facendo finta che non fosse successo niente, lo superai e girai a destra per andare nella mia cabina.
Appena fui davanti alla porta, entrai senza guardarmi indietro e la richiusi immediatamente.
Poi m’incamminai verso il letto, dove mi buttai sopra di peso e, prendendo il mio cuscino per stringerlo e alleviare un po’ le emozioni che avevo provato prima, piangendoci dentro, cominciai a pensare a quello che era diventato il nostro rapporto.
Purtroppo non c'eravamo lasciati in maniera molto bella, infatti, era stato a causa del fatto che lo avevo scoperto con un'altra ragazza mentre si baciavano e questo mi aveva talmente ferito che me ne ero andata senza dargli il tempo di spiegarsi.
Inoltre sapevo che, essendo anche lui nella mia stessa ciurma, un giorno avrei dovuto affrontarlo e questo un po' mi agitava...
Io ero ancora innamorata, ma lui?
Poteva benissimo essersi innamorato di un'altra durante quei tre anni che erano passati e questa eventualità mi faceva dolere il cuore...
Mi ricordo bene il periodo successivo a quell’evento, poiché allora pensai addirittura di buttarmi in mare però, per fortuna, riuscii a superarlo grazie all’aiuto della mia cara amica Shiori e di mia madre, presso di cui allora ero tornata per un breve periodo.
Mentre pensavo a questa cosa e ad altre tutte insieme, fui riscossa dai miei pensieri, poiché sentii bussare alla porta.
Mi misi subito a sedere sul letto e subito dopo essermi asciugata le lacrime che avevo sul viso con il lenzuolo ed essermi riaggiustata un attimo i capelli dissi:<< Avanti >>.
Restai interdetta quando vidi Ace entrare dalla porta.
Appena la chiuse e si girò verso di me, lo osservai meglio di quanto avessi fatto prima e vidi che era cambiato molto nei tre anni in cui non lo avevo più visto: era più alto e più muscoloso, inoltre ora aveva un tatuaggio con la scritta ASCE con la S barrata sul braccio sinistro.
Però i suoi stupendi occhi neri nei quali, se non facevo attenzione, riuscivo a perdermi insieme ai suoi capelli nerissimi come un’ala di corvo, erano invariati.
Dopo uno spazio di tempo che mi sembrò interminabile, disse:<< Ora Ayumi noi dobbiamo parlare >>.
Ed io:<< E di cosa scusa Ace?
Non ci siamo già chiariti l’ultima volta che ci siamo visti? >>.
E Ace appoggiandosi contro la porta disse:<< Non direi proprio Ayumi dato che l’ultima volta non mi hai fatto parlare e mi hai quasi buttato in acqua >>.
Ed io, guardandolo con sguardo irato, dissi:<< E cosa avrei dovuto fare?
Ti ho visto baciare un’altra ragazza quando tu neanche 2 mesi prima mi avevi detto di amarmi! Io che ti avevo detto chi ero veramente e che di te mi ero fidata! >>.
E Ace:<< Ayumi non è come pensi tu.
Non l’ho baciata io, ma è stata lei a farlo e se me ne avessi data la possibilità, te l’avrei spiegato, ma tu mi hai subito attaccato >>.
Ed io a quelle parole infuriandomi di più dissi:<< Da quando Ace ti nascondi dietro ad una donna?
Pensavo che fossi più schietto e invece mi sono proprio sbagliata sul tuo conto >>.
E Ace spazientito disse:<< Dato che non vuoi credermi che cosa posso fare per farti cambiare idea?
Che cosa posso fare perché tu mi perdoni finalmente?
E poi certamente se tu mi avessi amato come dicevi, non avresti dubitato della mia sincerità >>.
Ed io che ormai stavo per piangere dissi:<< Anche se, come vedo, tu sei convinto del contrario, io ti ho perdonato tanto tempo fa e ora che lo sai, puoi anche andartene e sei libero di fare ciò che vuoi, dato che non posso pretendere che le cose tra noi ritornino come prima >>.
Ace era rimasto di sasso alle mie parole e, cercando di darsi un contegno, mi chiese:<< Quindi tu mi stai dicendo che nonostante tutto quello che è successo Ayumi, mi ami ancora? >>.
<< Sì >>, gli risposi abbassando gli occhi, poiché ero arrossita.
Continuai a tenere gli occhi puntati sul pavimento poiché non avevo il coraggio di guardarlo in faccia e poiché non mi rispondeva nulla, pensai che fossi stata una stupida a dirglielo.
Infatti, in quei tre anni, i suoi sentimenti potevano essere cambiati notevolmente.
Così le lacrime iniziarono a scendermi nuovamente copiose sulle guance e iniziarono a bagnare il pavimento.
Allora presi coraggio e, alzando lo sguardo, guardai Ace negli occhi che mi guardava a sua volta con uno sguardo sia dolce sia confuso allo stesso tempo.
Così ricominciai a pensare che non dovessi più piacergli e che per questo motivo non mi rispondesse.
Non appena formulai questo pensiero, mi assalì un panico terribile e, di conseguenza, pensai che fosse meglio per me andarmene da quel luogo.
In questo modo mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta del bagno che era alla mia sinistra, però, all’improvviso, Ace mi fermò, tenendomi per il braccio destro e mi fece voltare.
In un attimo mi ritrovai avvolta nel suo abbraccio ardente con il mio viso a pochi centimetri dal suo e lui, annullando quella piccolissima distanza tra noi, mi baciò lasciandomi esterrefatta. Allora io, staccandomi da lui, dissi guardandolo negli occhi:<< Quello che hai fatto Ace significa che mi ami ancora? >>.
E lui mi rispose, baciandomi un’altra volta.
Questo momento idilliaco però fu interrotto dal rumore di un battito di mani e, staccandomi da Ace, guardando verso la porta, vidi la mia amica Shiori sulla soglia.
E lei, guardandoci con malizia, disse:<< Vedo che dopo tre anni, finalmente avete fatto la pace >>.
Ed io, svincolandomi dall’abbraccio di Ace, corsi ad abbracciarla, dato che non la vedevo da almeno due mesi, cioè da quando ero partita per l’ultima missione affidatami dal babbo.
In quel momento mi sentii veramente felice, poiché su quella nave c’erano insieme con me quasi tutte le persone cui ero più legata.
Dopo che ci fummo abbracciate Shiori, mi disse:<< Ayumi sono contentissima di rivederti, finalmente.
Adesso devi raccontarmi che cos’è successo durante la tua ultima missione e altri fatti altrettanto importanti >>.
Non ebbi il tempo di risponderle che mi afferrò per un braccio e, rivolgendosi ad Ace disse:
<< Ti porto via Ayumi per il resto della mattinata, dato che dobbiamo parlare in tutta tranquillità, quindi se vuoi vederla, dovrai farlo questo pomeriggio.
Inoltre sei atteso da Marco nella stanza del babbo, perché ti vuole parlare >>.
Detto questo, mi trascinò fuori a forza dalla mia cabina fino sul ponte principale.
Non le opposi resistenza, semplicemente perché ero curiosa di sapere di cosa voleva parlare. Quando giungemmo davanti al parapetto della nave, mi lasciò andare il braccio e poggiò le braccia sul  parapetto.
Dopo un po’esordì con la frase:<< Ayumi, come ci si sente quando si è innamorati? >>.
Ed io, arrossendo, le risposi:<< Ci si sente molto felici e quando s’incontra la persona che si ama, si sentono le farfalle nello stomaco e le gambe che ti tremano e il cuore che batte talmente forte che pensi ti possa uscire dal petto.
Shiori, però, come mai questa domanda? >>.
E lei, arrossendo disse:<< Penso di essermi innamorata di una persona… >>.
Ed io: << Sono felice per te Shiori e chi è il fortunato? >>.
<< E’, il comandante della prima flotta, cioè Marco.
Sto con lui molto tempo durante il giorno poiché sono la sua vice comandante, però nonostante questo, non credo di piacergli, poiché penso che lui mi consideri solo una compagna o magari un’amica >>.
Ed io:<< Non è detto che sia così, Shiori.
Ricordati che anche un’amicizia tra un ragazzo e una ragazza, si può trasformare in un rapporto d’amore >>.
Lei a quelle parole mi sorrise e cominciò a chiedermi come fosse andata la mia riappacificazione con Ace e in seguito cominciammo a parlare di altri argomenti in generale. Inoltre la ringraziai per il pensiero gentile che aveva avuto nel riempirmi di abiti nuovi l'armadio e lei mi disse che quello era solo un piccolo regalo anticipato per il mio compleanno, che sarebbe giunto di lì a nove giorni.  
 
  
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