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Autore: edwardina twalentina    26/11/2011    1 recensioni
Sono passati quasi due mesi dall'icontro della famiglia Cullen con i Volturi. Edward e Bella proseguono la loro vita da immortali felicemente, con la loro adorabile figlia e le loro famiglie. Ma se un giorno il passato di Edward bussasse alla porta dei Cullen,cosa succederebbe?Chi sarà quella strana persona? E cosa centra con Edwrad e con il suo passato? E Bella e i Cullen come reagiranno?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Salve a tutti! Ehm... Ok so che molto probabilemente mi odierete a morte dato che sarrno mesi che non aggiorno questa fiction.Sappiate che mi scuso enormemente per questo mio ritardo e che se non vorrete più seguire questa storia vi capirò. 

Sarò sincera con voi:non avevo ispirazione nè voglia di scrivere. Non so come,ma la voglia di scrivere se n'è andata via da me e solo

qualche giorno fa è ritornata prepotentemente in me. Perciò eccomi qui,con un nuovo capitolo! :D è molto più lungo dei precedenti e 
credo che sia il migliore che ho scritto fino ad ora. Bèh ora basta con le chiacchiere e godetevi il capitolo:) Buona lettura!:D

Capitolo4 :

A Part Of The Past

 (Pov Bella)

 
Ci riunimmo tutti nel grande salone di casa Cullen. Eravamo ancora impressionati dalla rivelazione sulla parentela di Edward e Jennifer. Quest’ultima sembrava alquanto compiaciuta dello scompiglio generale che aveva creato e ciò non faceva altro che aumentare la mia ira.
-Vieni Jennifer,accomodati-le disse Carlisle,invitandola a sedersi su una delle due poltrone grigie presenti nella stanza.
Lei fece come le era stato esortato. Fissava tutti noi con particolare attenzione,scrutando ogni nostra espressione con un strano ghigno stampato in faccia. I suoi occhi si posarono un po’ troppo a lungo su Renesmee.
-Bene,direi di andare subito al nocciolo della questione-disse Carlisle,- Jennife potresti raccontarci la tua storia?-.
La ragazza rivolse lo sguardo verso la finestra. I suoi occhi avevano un’aria vacua,persi in alcuni ricordi che tra poco avremo conosciuto tutti.
Si voltò verso Carlisle e disse.- Da dove volete che comicia?-.
-Perché non inizi a raccontarci di come sei diventata un vampiro…- le rispose.
Jennifer scosse la testa con un sorriso triste e amaro,poi iniziò a raccontare:- Quando i miei genitori ed Edward si ammalarono di spagnola io rimasi sola in casa con la servitù,convinta che fossi salva dall’epidemia,vivendo in una dolorosa solitudine,pregando ogni giorno in una guarigione miracolosa dei miei familiari. Ricordo che andavo ogni giorno a trovarli in ospedale a raccontargli le mie tristi e monotone giornate anche se sapevo che in realtà non riuscivano nemmeno sentire le mie parole,figuriamoci comprenderle. Quando mio padre morì, in me crebbe un tale senso di disperazione che incominciai a passare i giorni in ospedale al capezzale di mia madre e di Edward,arrivando a passare notti intere a vegliare su di loro. Ero convinta che standogli accanto loro avrebbero trovato la forza di guarire da quella terribile malattia,che un giorno tutto sarebbe tornato come prima anche se papà era venuto a mancare. Ma mi illudevo e basta. Dentro di me sapevo ciò che stava accadendo e che le possibilità che entrambi sopravvivessero erano nulle. Tuttavia cercavo in ogni modo di non pensare a quell’eventualità,continuando a far finta che tutto si sarebbe aggiustato prima o poi: ancora non riesco a capacitarmi di come sia stata sciocca … E poi avvenne l’inevitabile: mia madre ed Edward furono divorati dal morbo. Ciò mi sconvolse totalmente tanto che cadetti in una profonda depressione e  mi ammalai di spagnola anche io. La cosa però che mi fece sconvolgere più di tutte fu che il corpo di Edward non fu mai trovato e che nessuno si preoccupasse di questo fatto: alcuni medici mi dissero che probabilmente la malattia ne aveva mutato l’aspetto fisico e che quindi non avevano avuto modo di riconoscerlo e chissà quale fine aveva fatto. Anche quando ero in preda ai deliri della febbre non riuscivo a vedere altro che il volto di Edward che mi implorava di trovarlo. Resistetti ai sintomi della malattia per un anno ma poi le mie condizioni fisiche degenerarono in pochissimi giorni:a quanto pareva,anche io ero destinata alla tragica fine che era toccata alla mia famiglia. Tuttavia ero abbastanza felice di ciò:almeno cosi avrei avuto modo di rivedere i miei genitori e mio fratello in un’altra vita. Fu il giorno in cui mi trasferirono nel reparto dei moribondi che avvenne la mia trasformazione. Avevo quindici anni. Non ricordo con chiarezza ciò che successe a causa delle febbre alta: ricordo che in piena notte un uomo molto alto con addosso un impermeabile nero mi prese in braccio dicendomi “Andrà tutto bene”. Quella voce aveva un non so ché di familiare ma ero troppo dolorante per capire a chi appartenesse. Dopo avermi presa in braccio l’uomo nero incominciò a correre: ricordo solo che in pochissimo tempo mi ritrovai in una stanza buia e che qualcosa mi afferrò il polso facendomi un male terribile;poi un fuoco partì da quel punto e si espanse fino a tutto il mio corpo. Per tre lunghissimi giorni fui in preda ad una sofferenza straziante:desideravo come non mai morire pur di far si che quel fuoco si spegnesse. Quando ciò accadde,aprii gli occhi e mi osservai: la mia pelle era molto più pallida di prima,il mio corpo più forte e sinuoso,la mia mente più spaziosa e rapida nei ragionamenti,i miei sensi più acuti che mai … Fu solo dopo lo stupore iniziale per quei cambiamenti che mi accorsi della figura accanto a me: era lo stesso uomo che mi aveva rapita dall’ospedale; solo che questa volta non c’era l’oscurità a celarne il volto o l’impermeabile nero: era Edward. Era mio fratello,lo stesso fratello che da più di un anno consideravo morto. Mi disse ciò che era gli era successo,ciò che mi era successo … Mi raccontò della sua abilità speciale di leggere nelle menti e presto scoprii che anche io possedevo un potere fuori dall’ordinario anche per un vampiro,mi parlò di Carlisle e della vita che  conduceva insieme a lui. Mentre mio fratello parlava compresi che non era la stessa persona con cui ero cresciuta: era diventato più cupo e criptico,in lui vi era una freddezza che non avevo mai visto prima. Era come se qualcosa in lui si fosse spento. La sua vita umana si era spenta. Mai in vita mia mi sono sentita così distante da qualcuno come in quel momento. Capii che il ragazzo di fronte a me era un uomo a me sconosciuto di cui non sapevo fidarmi. Fu per questo che una notte,mentre Edward era a caccia, decisi di scappare. Riuscii a mascherare la mia scia nuotando in un fiume fino alla sua foce. Da lì in poi voltai pagina. Ho vissuto una vita da nomade,visitando il mondo,non fermandomi mai per più di un mese in un luogo,evitando contatti e qualsiasi tipo di relazione con gli umani,mantenendo comunque lo stile di vita “vegetariano” di cui Edward mi aveva parlato: anche se ero diventata un vampiro non volevo dimenticare ciò che ero stata e perciò mi adattai a quell’insolito stile di vita. Tuttavia sentivo prepotente in me la mancanza dell’avere una famiglia e non riuscivo più a vivere in solitudine. Perciò…eccomi qui-.
Alla fine del suo racconto rimanemmo tutti in un silenzio profondo. Non riuscivo a capacitarmi del fatto che Edward avesse potuto tenere nascosto un fatto del genere. Adesso una piccolissima parte della rabbia che nutrivo per Jennifer era diminuita:anzi, provavo quasi compassione per quella ragazza che ne aveva passate tante durante la sua vita,umana e non.
-Perciò…è stato Edward a trasformarti?- chiese Emmett.
-Si-rispose Jennifer,lanciando un’occhiata al fratello,il quale fissava il vuoto con un’espressione indecifrabile – è stato durante il suo “periodo di ribellione”,come lo chiama lui…-.
Ora si spiegava il fatto che Carlisle non ne fosse a conoscenza.
-Aspetta un attimo-le disse Carlisle,-hai detto che anche tu hai una dote fuori dal comune come quella di Edward … che cosa sei in grado di fare esattamente?-.
Jennifer sogghignò,poi rispose:- Sapevo che quella mia osservazione non ti sarebbe sfuggita Carlisle. Vedi,oltre al fatto che possiedo un notevole autocontrollo nel resistere al sangue umano(ne sono quasi totalmente immune adesso), ho un’latra qualità molto simile a quella di Edward e Bella -. Sussultai quando fece il mio nome. Che cosa voleva dire?
-Dunque- proseguì lei,- anche io come Bella sono immune ai poteri “aggiuntivi” dei vampiri,con la differenza che lei è immune a quelli psichici mentre io a qualsiasi,inoltre Bella è in grado di disattivare il suo scudo,io invece no.  Inoltre posso leggere le menti ma non come Edward: lui,infatti riesce a leggere le menti di chiunque. Io invece riesco a leggere le menti solo delle persone con cui ho uno stretto legame . Ora vi spiego: posso leggere nella mente di Edward perché lui è mio fratello e quindi c’è un legame di sangue che ci lega; sua volta,poiché Edward è fortemente legato a Bella,riesco a sentire anche i suoi pensieri e di conseguenza anche quelli di Renesmee,perché non solo mio fratello nutre per lei un forte sentimento ma anche perché tra di noi c’è un legame di sangue. Inoltre il mio potere non è come quello di Edward e Bella,ovvero sempre funzionante: riesco a leggere nelle loro menti solo quando provano forti emozioni e nessuna difesa può impedire ciò. Talvolta se l’emozione che provano è molto forte è come se mi immedesimassi nelle loro menti e vivessi in prima persona il sentimento che provano in quel momento.  Possiamo dire che tra me,Edward,Bella e Renesmee c’è un legame che in qualche modo collega le nostre menti. È grazie a questo dono che so quasi tutto su di voi e che sono riuscita a rintracciarvi fin qui-.
Ci guardammo tutti stupiti. Io ero ancora sconvolta dal fatto che quella ragazza poteva leggere nelle menti della mia famiglia. Guardai Edward,stupefatta. Lui quando incrociò il mio sguardo mi fisso mortificato. Mi voltai di scatto,come scottata dai suoi occhi. Con la coda dell’occhio lo notai abbassare la testa,disperato.
-È  per questo motivo che non ti ho vista arrivare!-esclamò Alice.
-Suppongo di sì- le rispose Jennifer.
-Cioè ,fammi capire bene,- incominciò Emmett-tu riesci a leggere le loro menti solo quando provano forti emozioni,giusto?-.
-Si,-gli disse la ragazza,-anche quando provano esperienze intense-.
Emmett a quell’affermazione strabuzzò gli occhi e scoppiò a ridere. Tutti noi lo fissammo più che confusi.
-Emmett non ti azzardare…-lo ammonì ferocemente Edward.intuendo i pensieri del fratello. Tuttavia ciò non bastò a frenare la sua lingua lunga.
-Quindi tu mi stai dicendo che leggi i loro pensieri a tal punto da immedesimarti quasi del tutto nelle loro menti mentre “mordono cuscini e sfasciano testiere”?!AHAHAHAH!-. A quelle parole rimasi impietrita. Oddio!
Fu Rosalie a bloccare le risa dell’orso mollandogli uno scappellotto.
Per la prima volta,notai il sorriso strafottente di Jennifer tendersi un pochino:-Bè…si. In effetti alle volte è un pochino fastidioso…-.
-Ok ora basta!-esclamò Edward-Ora che hai squilibrato la mia vita te ne puoi anche andare via da qui-.
Jennifer si alzò in piedi e si mise di fronte al fratello:-Forse non hai capito:sono venuta qui per restare. Non per rovinarti la vita,né per tutte le altre stupide ragioni che pensi tu. Sono tornata perché anche io faccio parte di questa famiglia,faccio parte della tua famiglia Edward. E non cercare di attribuirmi danni di cui non ho colpa. Qui l’unico responsabile di questa situazione sei tu!-.
-Come,scusa?!-disse Edward-Adesso la colpa sarebbe mia? Diamine,Jennifer! Sei sparita senza lasciare traccia dopo che ti avevo traformata! Hai idea di come mi sono sentito? Credevo che ce l’avessi con me per averti trasformata in un mostro,pensavo volessi porre fine alla tua nuova vita. Sai benissimo il perché di questa mia scelta di cambiarti: non sopportavo vedere mia sorella morire quando ero cosciente di avere una soluzione per salvarla. Ti ho cercata per un anno Jennifer! Ho setacciato ogni luogo nella speranza di ritrovarti!-.
-Evidentemente ti sei arreso troppo presto-le rispose a tono la sorella.
Edward ringhiò:stava per perdere la calma. Fortunatamente non fui l’unica ad accorgermene: Jasper in un deciso di secondo si precipitò affianco a lui nel tentativo di calmarlo.
-Adesso basta!- ingiunse Carlisle- Edward mantieni il controllo per favore. Non possiamo continuare a pensare a ciò che è successo,ormai il danno è fatto. Se Jennifer desidera unirsi alla nostra famiglia ben venga e tu non puoi impedire questa sua scelta. Jennifer è tua sorella,di conseguenza fa parte della nostra famiglia. Devi accettarlo-.
Jennifer sorrise vittoriosa. Le avrei volentieri preso la faccia a schiaffi. Tuttavia Carlisle aveva ragione: aveva tutti i diritti di unirsi a noi.
A sorpresa di tutti, Nessie scese dalle braccia di Rose e si avvicinò a Jennifer e le disse:-Quindi…tu saresti mia zia?-.
Jennifer si mise in ginocchio per guardarla negli occhi e le rispose:-Si-.
-Sei venuta qui per restare?-.
-Si-.
Renesmee si morse il labbro,vizio che io e lei avevamo in comune. Poi,di slancio,abbracciò Jennifer. Quest’ultima,sorpresa per quel gesto del tutto inaspettato,ricambio la stretta dopo qualche secondo.
Stranamente non provai rabbia per quel contatto:sapevo che in fondo era giusto.
-Bene-disse Esme con un sorriso radioso di fronte a quella scena- Jennifer seguimi cosi ti mostro la stanza dove ti potrai sistemare-.
Jennifer si staccò dall’abbraccio di Nessie e sorrise ad Esme:-Grazie Esme.Davvero-.
Dopo che Esme e Jennifer furono salite al piani di sopra,chiesi a Rose ed Alice di badare a Renesmee per qualche minuto. Poi mi avvicinai ad Edward che non aveva smesso per un istanti di fissarmi e gli dissi:-Dobbiamo parlare.Adesso-.
Lui sospirò e ,annuendo,mi seguì fuori in giardino. Sarebbe stata una lunga chiacchierata ed ero assolutamente sicura che non sarebbe stata piacevole.
  










Allora? Che ve ne pare? Vi è piaciuta la storia di Jennifer?Sorpresi della sua abilità fuori dal comune?Come vi sembra questo strano personaggio? Vi informp che stiamo entrando nel vivo della vicenda e,credetemi....ne succederanno di tutti i colori xD Come sempre ringrazio chi ancora mi segue e legge la mia storia e chi recensisce. Grazie di cuore,davvero<3<3<3 Vi informo che domani risponderò alle recensioni dello scorso capitolo ;)
Ci tengo inoltre a sottolineare che questi personaggi ed i luoghi in cui è ambientata la fiction sono di propieà di Stephenie Meyer e che qyesta storia non ha scopi di lucro.
Detto questo non mi rimane altro che dirci di farmi il favore di scrivere una recensioncina :3
Al prossimo aggiornamento(che non tarderà ad arrivare) ;)
Un bacioneeeee!<3
p.s. Scusatemi ancora per il mio bruttissimo ritardo.Spero sappiate perdonarmi.

Vale
  
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