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Autore: callmemissmalik    29/11/2011    5 recensioni
“Bhe allora ci vediamo domani Ap, mi ha fatto davvero piacere rivederti, grazie a te stare qui a Londra non sarà poi tanto male, anzi forse potrebbe anche piacermi”.
“ne sono davvero onorata, buonanotte bella”. - disse April sorridendo.
Le due ragazze si scambiarono un lungo abbraccio e poi Chelsea rientrò a casa della zia Mel. Era davvero stanca non vedeva l'ora di buttarsi sotto le coperte fortunatamente il giorno seguente sarebbe stato domenica questo per lei significava dormire fino a tardi rilassarsi, insomma era già proiettata ad una giornata di totale relax, peccato che qualcosa o per la precisione qualcuno aveva indirettamente intenzione di guastare i suoi piani.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Chelsea dobbiamo parlarti”
I genitori della ragazza avevano una voce un po' fioca, Chelsea non li aveva mai visti così. Si sedettero al tavolo della sala da pranzo tutti e tre poi il padre cominciò a parlare.
Senti amore, dobbiamo dirti una cosa molto importante. Pochi giorni fa il direttore mi ha chiamato e mi ha offerto un nuovo lavoro, guadagnerei molto più di ora, solo che questo comporterebbe continui viaggi e una vita poco stabile”
La mamma iniziò a piangere. Chelsea ancora non capiva.
Beh vedi, io e tua madre abbiamo pensato che per farti continuare gli studi e per permetterti di vivere una vita tranquilla, potresti andare a vivere dalla zia Melany a Londra” Chelsea non sapeva cosa dire; all'inizio povrò a replicare:
Ma potrei comunque venire con voi...”
ma il padre: - “No, Chelsea abbiamo deciso così. Ti verremo a trovare ogni volta che potremo. Promesso”-. La ragazza si alzò di scatto e corse in camera. 

LA SETTIMANA SEGUENTE.

“Chelsea, hai tutto con te?”
“Si tutto mamma, tranquilla”
“Hai preso il telefono? e le pantofole?”
“Si mamma…”
“Oh e le …”
“Si mamma, tranquilla ho preso tutto”
“Bene... Oh abbracciami piccola!”
“Mi mancherai mamma”- Chelsea l'abbracciò fortissimo.

"Ultima chiamata per il volo 747 diretto a Londra, gli ultimi passeggeri sono pregati di recarsi all'imbarco"
“Su figliola è ora di partire” - il padre abbracciò Chelsea e le diede un bacio sulla fronte. L'accompagnarono entrambi fino all'imbarco. Chelsea li guardò, le scese una lacrima, l'hostess l'incitò a salire. Si sedette vicino al finestrino, cominciò a pensare. Si, dopotutto a Londra ci era andata miliardi di volte durante l'estate, aveva anche alcuni amici lì. Solo che questa volta era diverso, avrebbe vissuto in quella città per tutto l'anno, avrebbe frequentato anche una nuova scuola. Più ci pensava e più aveva paura. Così accese l' iPod e si addormentò.
“Su è ora di scendere, siamo arrivati”-. Chelsea aprì gli occhi e si ritrovò davanti il viso dell'hostess che l'aveva fatta salire in aereo. - “Siamo arrivati” - l'hostess le sorrise e Chelsea si alzò. Scesa dall'aereo la zia Melany la stava aspettando lì fuori. Era una donna intorno ai quarant'anni, aveva i capelli molto scuri e gli occhi color nocciola, sapeva benissimo come vestirsi in ogni occasione. Riusciva sempre a trasmettere allegria, difatti era un insegnante del liceo molto amata dai suoi alunni. Ma sua nipote non le assomigliava molto; chelsea era una ragazza di sedici anni un po' riservata, riusciva ad aprirsi solo con gente che conosceva davvero bene. Il suo aspetto rispecchiava molto il suo carattere aveva i capelli mossi di un color rossiccio e gli occhi verdi che tutti le invidiavano ma che lei nascondeva sotto un trucco davvero pesante, che non la valorizzava affatto.
La zia le andò incontro - “Ciao Chelsea, nipotina mia, come stai? immagino sarai stanchissima, ora andiamo a casa” - “ Si sono un po' un stanca zia, andiamo” .
Per tornare a casa presero la metropolitana e dopo due fermate erano già arrivate a San. Sloane; era questo il quartiere in cui Chelsea passava tutte le sue estati. La zia aveva una casa bellissima sempre così accogliente; lei viveva da sola, il marito era un pilota e stava spesso in giro per lavoro. Così le faceva piacere quando la sua nipotina veniva a trovarla.
“Ehi Chelsea, le valigie puoi metterle qui, non preoccuparti, stasera te le sistemo io, ora esci fuori che c'è una sorpresa per te.” - disse la zia sorridendo.
Chelsea non sapeva cosa potesse essere, ma era talmente curiosa che corse subito fuori. Davanti al cancello d'entrata trovò ad aspettarla April, la vicina di sua zia, ormai la conosceva da parecchi anni e le voleva un bene dell'anima, La ragazza aveva dei capelli lunghi e mossi di un color castano chiaro e i suoi occhi erano azzurri come il cielo, era una persona davvero affettuosa e solare, inoltre avevano la stessa età.

Chelsea era felicissima di rivederla così andò verso di lei e l’abbracciò -“Oh April, mi sei mancata così tanto! Come stai? Sei bellissima come sempre.”
Ciao Chelsea mi sei mancata tantissimo anche tu, appena ho saputo che venivi a vivere qui non ci potevo credere. Comunque vedo che ancora non ti sei decisa a mettere da parte tutto quel trucco, èh?!” - disse la ragazza ridendo.
April lo sai ormai questo fa parte di me!”-
Si lo so, lo so, vabè dai vieni a casa mia così puoi salutare anche Zayn” - disse April con entusiasmo, era davvero felice del fatto che Chelsea fosse venuta a vivere a Londra.
Zayn apri, sono io April!”. Zayn era il fratello maggiore di April, frequentava il liceo dove insegnava la zia Mel ed aveva ottimi voti, senza contare che era apprezzato da moltissime ragazze, difatti, non si può certo nascondere che era proprio un bel ragazzo; aveva gli occhi scuri scuri, un bel ciuffo all’insù e quel po’ di barba incolta che aumentava il suo fascino. Quel giorno oltretutto portava quella camicia a scacchi rossa che gli stava dannatamente bene.
Ciao Zayn!” - disse Chelsea.
Ciao Chelsea, come stai? Sono contento di vederti, ho saputo che rimarrai a vivere qui…”
Si, si resterò qui per tutto l’anno…” - disse Chelsea, si vedeva che sentiva già la mancanza dei suoi genitori.
April fece accomodare Chelsea in salone, le offrì un tè e cominciò subito a chiederle tutto quello che aveva fatto dall’ultima volta che si erano viste.
Nel frattempo Zayn era lì sul divano a messaggiare facendo finta di nulla, quando ad un tratto…
ZAYN, APRI SUBITO QUESTA MALEDETTA PORTA!” era una voce che veniva da fuori.
April e Zayn si guardarono, avevano già capito chi c’era al di là della porta a gridare come una pazza isterica e nessuno dei due sembrava intento ad aprire.
ZAYN, TE LO RIPETO PER L’ULTIMA VOLTA, APRI QUESTA PORTA OPPURE LA BUTTO GIU’!” - Zayn sbarrò gli occhi e corse subito ad aprire. Come avevano immaginato era proprio Sarah l’ex ragazza da Zayn. Lui l’aveva lasciata da circa 3 settimane, ma ,lei continuava a chiamare senza rassegnarsi diventando completamente isterica.
Sarah entrò furiosa in casa urlando verso Zayn. April stava ridendo a crepapelle mentre Chelsea guardava esterrefatta. Man mano che Sarah avanzava, Zayn indietreggiava finché non arrivò a toccare il muro con le spalle ritrovandosi Sarah ad un centimetro da lui. Lei cominciò a piangere mettendosi in ginocchio davanti a lui. Zayn era sbalordito ma allo stesso tempo confuso. April si alzò e andò verso di loro fece alzare Sarah che ormai aveva cominciato a dare i numeri e la fece uscire di casa. Una volta chiusa la porta..
Zayn, quella sta proprio messa male” - disse April ridendo. - “Sappi che questa è l’ultima volta che ti salvo da una situazione del genere”.


Bhe allora ci vediamo domani Ap, mi ha fatto davvero piacere rivederti, grazie a te stare qui a Londra non sarà poi tanto male, anzi forse potrebbe anche piacermi”.
ne sono davvero onorata, buonanotte bella”. - disse April sorridendo.
Le due ragazze si scambiarono un lungo abbraccio e poi Chelsea rientrò a casa della zia Mel. Era davvero stanca non vedeva l'ora di buttarsi sotto le coperte fortunatamente il giorno seguente sarebbe stato domenica questo per lei significava dormire fino a tardi rilassarsi, insomma era già proiettata ad una giornata di totale relax, peccato che qualcosa o per la precisione qualcuno aveva indirettamente intenzione di guastare i suoi piani. 

 

LA MATTINA SEGUENTE.
Driiiiiiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiin
Chelsea dormiva beatamente quando il suono del campanello le entrò nelle orecchio fino a svegliarla. La ragazza guardò lo schermo del suo blackberry che la sera prima aveva lasciato sopra il comodino. Il display con l'orario segnava le nove: era davvero presto! Sentì delle voci provenire dal piano di sotto la sua maledettissima curiosità la spinse a scendere e così fece. Era ancora in pigiama o meglio indossava la larga felpa con il logo della sua vecchia scuola che lei usava sempre per dormire quando scesa in soggiorno si accorse che non era il postino, un vicino, o semplicemente la zia che era al telefono ma a parlare erano due ragazzi e per giunta carini. Il più alto era castano con dei capelli insolitamente lisci, probabilmente piastrati e indossava una maglia a righe blu e bianca con dei pantaloni rossi sulla spalla aveva una borsa che sembrava contenere dei libri, l'altro quello più basso aveva i capelli biondi chiarissimi due occhi azzurri davvero fantastici e.. cavolo si era accorto di lei e la stava fissando. La ragazza rimase immobile non sapeva che dire o che fare fortunatamente a salvarla da quella situazione imbarazzante arrivò la zia Melanie: “Oh tesoro, ti presento Louis e Niall, loro sono due studenti che vengono spesso qui da me per fare ripetizioni sai frequentano la stessa scuola dove ti ho iscritto”.

Chelsea era lì impalata e dopo qualche secondo sorrise e disse: “Beh piacere, io sono Chelsea”.
I due la fissarono e poi ricambiarono il sorriso e si presentarono a loro volta: “Ciao, io sono Louis piacere di conoscerti” - disse il ragazzo più alto. - “E invece come avrai intuito io sono Niall” - rispose l'altro.
- E brava zia Mel che fa venire ragazzi fighi come questi in casa - pensò Chelsea. Dopodiché si accorse di essere piuttosto impresentabile e quindi se ne tornò in camera con una scusa.
Un'ora dopo i due ragazzi erano già fuori avevano appena finito la loro lezione di matematica e avevano deciso di andare da starbucks per fare colazione.
“Ti dirò piccolo Niall” - disse Louis appoggiando una mano sulla testa dell'amico. - “quella ragazza non è niente male credo che dovrò al più presto conoscerla meglio”.
Niall che odiava vedere Louis pavoneggiarsi con lui lo guardò e gli rispose: “Sai che ti dico quella lì non è come quelle che ti fai di solito, è americana chissà quanti ragazzi meglio di te ha visto non credo cadrà ai tuoi piedi come le altre e poi dovresti smetterla di comportarti così a volte sei davvero crudele con le ragazze le usi e questo è davvero davvero cattivo da parte tua”.
Louis annuì al suo amico e replicò con un: “Oh Niall hai ragione ti prego sposami così vivremo per sempre felici e contenti”
Niall scoppiò a ridere, e quasi sputò il suo cappuccino in faccia all'amico.

 

  
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