Cento ragioni per odiarti (o
per amarti?)
#2 Mi ferisci (ingelosendomi)
-Ehm…Bon?-
mormorò un ragazzo dal corpo fragile e minuto, avanzando verso la
scrivania dove un ragazzo stava studiando. –Ti disturbo?
-Certo
che no!- fece l’altro, accennando un sorriso. –Di cosa hai bisogno,
Koneko?
-Non ho
capito la lezione che oggi ha spiegato il professor Okumura.
Potresti aiutarmi con gli esercizi?
-Ma certo!
Su, prendi la sedia e siediti accanto a me!
-Grazie,
Bon!- sorrise Konekomaru, facendo un piccolo inchino
di ringraziamento. –Sei proprio una brava persona!
Ryuji
sbuffò. –Peccato che non tutti la pensino allo stesso modo-
bisbigliò ringhiando tra sé.
-Hai
detto qualcosa?
-Eh? Ah,
no- Ryuji scosse la testa. -Niente di importante.
Konekomaru lo guardò con espressione poco convinta. Subito dopo
sospirò, andando a prendere la sedia e portandola vicino a quella
dell’amico. –Vedi, ho problemi a pagina duecentotrentasei con la formula
del
Non riuscì
neanche a finire la frase che una porta alle loro spalle si spalancò
improvvisamente, facendoli sobbalzare.
-Ragazzi!-
fece una voce allegra e spensierata. I due si voltarono.
-Oh, ciao
Shima!- sorrise Konekomaru,
mentre Ryuji sbuffò, dato che non era ancora
riuscito a perdonarlo per lo spavento di poco fa.
-Come mai
tutta questa allegria?- domandò semplicemente, riprendendo a vedere
ciò che stava studiando.
Renzo
fece un sorriso beffardo. –Non ci crederete mai, ma Izumo
ha accettato la mia proposta! Usciamo insieme giovedì! E poi…- si
allargò un sorrisetto malizioso sulle sue
labbra. -…sono anche riuscito a baciarla~!
Ryuji
perse qualche battito sentendo ciò che gli era appena stato riferito con
grande gioia. Cominciò a stringere la penna tra le dita. Si alzò
di scatto dalla sedia.
-Bon…?-
fece Konekomaru. –Che succede? Hai una faccia…
-Nulla. Sto
bene- mormorò, incrociando lo sguardo di Renzo, che adesso invece aveva
un’aria inquieta. Ryuji barcollò, come
un ubriaco, mentre si reggeva a stento sulla scrivania.
-Bon? Vuoi
che ti accompagni in infermeria?- chiese Konekomaru,
preoccupato.
-Sto
bene!- gli ringhiò contro, per poi uscire dalla stanza e camminare nervosamente
per l’accademia, chiedendosi perché avesse avuto quella reazione. Poi,
per quella scema di Miss Sopracciglia. L’unica cosa che sapeva era che
appena avesse visto la Sopraccigliona, le avrebbe spaccato
la faccia. Si appoggiò al muro, osservando il corridoio vuoto. Si morse
il labbro inferiore e fissava il pavimento, mentre sentiva una specie di nodo
alla gola. Le guance diventarono rosse e gli occhi umidi. Non riusciva a
crederci che stesse davvero per farlo. Era da molto tempo che non faceva una
cosa del genere. Si guardò intorno, per essere sicuro che non ci fosse
nessuno. Decise di lasciarsi andare. Cominciò a sentirsi le labbra
tremare, e le guance incominciarono a bagnarsi. Dalla sua bocca
fuoriuscì un singhiozzo, preceduto da un gemito. Si lasciò scivolare
a terra, per poi esplodere in un rumoroso pianto, come quelli che faceva in
camera sua di nascosto quando era piccolo. Era passato così tanto tempo
dall’ultima volta in cui aveva versato delle lacrime. E non riusciva a
crederci che lo avesse ripreso a farlo per una ragazza che odiava. Ma…la
odiava per davvero? Non lo sapeva neanche lui. Si portò una mano sulla
fronte mentre continuava a singhiozzare, e le lacrime continuavano ad
attraversargli il volto. Era geloso di Shima. La sola
idea che lui e Miss Sopracciglia potessero avere un rapporto lo faceva stare
male.
-È
così frustante- mormorò tra un singhiozzo e l’altro. Si
portò le mani davanti al viso. E si rannicchiò, maledicendosi. Se
non avesse avuto una faccia così minacciosa e un corpo come quello di un
gorilla forse adesso sarebbe stato lui colui che avrebbe reso felice Miss
Sopracciglia.
-Hey,
che ci fai lì rannicchiato per terra?- chiese una voce fredda e fin
troppo nota.
Subito dopo
quella frase, detta dall’ultima persona che in quel momento avrebbe
voluto incontrare, si alzò subito in piedi. Scelta che, solo pochi
attimi dopo, si rese conto che fosse stata una grande cavolata.
-Suguro!
Ma tu…- fece sorpresa la ragazza. -…tu stai piangendo!
-Kamiki…io
…- non riuscì a finire la frase che sentì un forte nodo
alla gola. Se avesse detto un’altra parola, avrebbe pianto. Mandò a
quel paese il suo orgoglio e anche quella stupida di Miss Sopracciglia, e
appoggiò la testa al muro, alzando lo sguardo verso il soffitto, e cominciando
a fissarlo, mentre lacrime silenziose gli attraversarono il volto.
-Ma cosa
diamine ti è successo? Io non ti capisco proprio…- sospirò Izumo, nascondendo la sua preoccupazione nei confronti del
suo compagno di classe.
-Tu hai…-
le labbra di Suguro ricominciarono a tremare. Deglutì,
doveva terminare la frase. –Tu hai baciato Shima?-
domandò, evitando di incrociare il suo sguardo.
Izumo
arrossì a quella domanda. –N-Non è che l’ho baciato! Insomma…è
stato lui a baciarmi se devo essere onesta. Però…non so- sorrise. –Forse
per dimenticare Okumura avrei bisogno di uscire con
qualche altro ragazzo.
-Non devi
uscire e baciare Shima…- la voce di Ryuji tremava. –Devi…farlo con me.
Detto questo
serrò le labbra, e fissò le scarpe di lei, cercando di evitare il
suo sguardo.
Izumo
all’inizio restò meravigliata e scossa nello stesso tempo, poco
dopo però sorrise intenerita. –Okay, okay, dirò a Shima che non voglio più uscire con lui- gli
sorrise, sfiorandogli il braccio con le punta delle dita. Ma, notando che non
reagiva alla notizia, sospirò. –Ah, ma perché sei
così complicato?
Poco dopo
rise a fior di labbra. –Anche se questi è uno dei tuoi tantissimi
lati affascinanti- arrossì, notando che il ragazzo sussultò a quell’affermazione.
-Adesso vado
in centro con Paku. Ma domani sono libera, quindi
dopo scuola se vuoi possiamo fare una passeggiata in centro. Ti aspetto davanti
al parco, se ti va raggiungimi. Ci vediamo!- dopo averlo salutato,
scappò via, lasciandolo solo.
Che stupida!
Lo stava mettendo alla prova! Pensò tra sé e sé quale
scusa avrebbe potuto dire quando domani raggiunto il parco. La migliore tra le
opzioni era quella di dire qualcosa del tipo “Sono qui soltanto perché
non avevo niente di meglio da fare”, ma sulla falsa giustificazione ci
avrebbe pensato prima di andare a dormire.
La verità
era che non avrebbe mai avuto il coraggio di dirle che, anche se si fosse
spezzato un braccio, se fosse caduto dalle scale e se avesse incominciato a
perdere molto sangue a quell’appuntamento ci
sarebbe andato lo stesso.
Note dell’autrice: Innanzitutto, do un enorme grazie
a queste due persone fantastiche: Hoshi no Destiny e Costychan, che
sono state così gentili da recensire questa raccolta. Ebbene, da come
avrete visto, questo è un po’ più triste rispetto all’altro.
Credo di aver reso i personaggi abbastanza IC anche in questa situazione. Insomma…se
un ragazzo orgoglioso e forte come Ryuji piange, non
significa per forza che sia OOC, giusto? Comunque mi
diverte immaginare l’espressione disperata e alquanto arrabbiata che avrebbe
fatto il povero Shima quando avrebbe saputo che il
suo appuntamento con Kamiki non valeva più.
Do un
altro grazie alle 46 visualizzazioni
del capitolo precedente. Possono sembrare poche, ma per me hanno un grande
valore. Forse oltre a questa comincerò a scrivere una raccolta sull’anime
“Haruhi Suzumiya”.
Grazie
infinite a tutti coloro che sono arrivati fin qui♥.
E grazie
a tutti coloro che credono nella Ryuji/Izumo.
Au revoir♥