Paparapàn! *squillo di trombe stile Robin Hood* ecco a voi l’ultimo capitoloo!!
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CAPITOLO 4
Sera – Sogni, bugie e api frizzole
Mentre
ogni
studente di Hogwarts si stava beando tra pasticci di rognone e tortini
di
zucca, Lily Evans quella sera decise di rimanere nel suo dormitorio.
Prese dal
suo baule una confezione maxi di api frizzole e cominciò a
sgranocchiarle
seduta sul tappeto del suo dormitorio. C’era
una gran pace. Era raro trovare momenti del genere ad Hogwarts, di
solito succedeva
sempre qualcosa, dall’ attacco di caccabombe alla gara
clandestina di bevute
nel dormitorio di Tassorosso. In quel momento, invece, Lily aveva
bisogno di
rimanere un po’ da sola, nient’altro. Stava
cercando di riordinare gli eventi
di quella giornata: le lezioni, le pergamene da consegnare
già spaventosamente
tante, le conversazioni in Sala Comune e l’incontro con “James –
guardatemi– Potter”, come lei era
solita chiamarlo.
–“Merlino,
quanto lo odio!”- disse tra sé lanciando
un’ape frizzola.
Non
riusciva a comprendere perché James dovesse essere sempre
così plateale, era un
atteggiamento che la faceva andare su tutte le furie. Nella sua mente
cominciarono
a scorrere le immagini e le frasi dette quel pomeriggio:
-“Forse
sono stata un po’ dura con lui..”- pensò
–“Oh! Ma cosa dico!”-.
Certo
che
conosceva James Potter. Come si poteva non averlo mai visto? Avrebbe
accettato perfino
di ballare in mezzo alla Sala Grande vestito da scimmia col
tutù per farsi
notare! Era quello dei mille guai, quello che bersagliava sempre il suo
amico
Severus Piton di scherzi.
-“Se
una
persona riesce ad essere così crudele con un altro essere
umano, di sicuro non
può essere degna della mia stima e della mia
attenzione”- disse tra sé con convinzione.
Si
mise a
riflettere osservando il tetto del dormitorio, guardava con attenzione
i
tendaggi rossi e seguiva con lo sguardo la filigrana d’oro
che vi ricamava un
intricato disegno.
-“Allora
perché una parte di me è lusingata da quello che
ha detto?”-.
Affondò
la testa su un cuscino. –“Dannazione, sono Lily
Evans! Odio i prepotenti, le
persone arroganti, piene di sé e infantili! Non posso non
odiare Potter! Basta!
Mi sto comportando come quelle stupide oche che gli corrono
dietro”-.
Si
alzò e
si diresse verso la scrivania.
-“Studiamoci
su!”-
Si
sedette e prese dalla borsa il libro di Pozioni, recuperò
alcune pergamene
nuove e intinse una piuma nel calamaio. Cominciò a scrivere
in fretta.
“ Descrivere le
caratteristiche del Distillato
della Morte Vivente:
Gli
ingredienti
del Distillato della Morte Vivente sono: infuso di artemisia,succo di
fagioli
sopoforosi,radici di asfodelo. Esso causa un sonno così
profondo da essere
simile alla morte e... ”
Si
fermò
un attimo. -“Un sonno profondo...”-
cominciò a sorridere. Ripensò alle vecchie
favole che sua madre le leggeva prima di andare a dormire, storie
custodite nel
suo cuore come parte di una vita ormai lontana, ma che tanto aveva
amato. In
particolare si ricordò di una delle sue preferite, La
bella addormentata nel
bosco.
Rise.
-“Chissà
magari la strega cattiva aveva messo un po’ di Distillato
della Morte Vivente
nel fuso di Aurora!”-
Ripensò
al momento in cui ricevette la lettera di ammissione ad Hogwarts. Da
quel momento
aveva scoperto di essere una strega, e aveva avuto
l’opportunità di avere una nuova
conoscenza che le permetteva di assumere un eccezionale punto di vista
nei
confronti di ciò che le era sempre stato familiare. Era
stato difficile
ricominciare daccapo, riscoprire anche le cose più semplici.
Le era sembrato di
essere di nuovo una bambina piccola alla scoperta del mondo che la
circonda.
Si
disse
con malinconia: -“Aveva torto Severus, è diverso
se si è babbani.”-
Ormai
aveva
raggiunto un equilibrio tra mondo babbano e mondo magico. Era
già passato un
bel po’ di tempo dall’arrivo della sua lettera,
dopotutto. Ciò che faceva tutt’ora
da collegamento tra le sue due vite erano proprio i libri di favole.
Era
talmente affezionata a loro da portarne alcuni con sé
perfino ad Hogwarts,
nascosti nel doppio fondo del suo baule, custoditi come se fossero un
tesoro dal
valore inestimabile. Come lei, infatti, anche quei libri in superficie
erano
normali, come qualsiasi altro libro, ma dentro, nel loro essere, nelle
loro
pagine, era contenuta tutta la magia del mondo.
Si
perse
tra questi ricordi e così rinunciò
definitivamente all’idea di studiare per
quella sera. In fondo era già tardi e pensò che
non avrebbe potuto fare granché
in ogni caso. Decise così di rileggere proprio La
Bella Addormentata del
Bosco. Si diresse verso il baule e prese quel libro. Lo
osservò e si
distese sul suo letto, cominciando a sfogliare le pagine e
soffermandosi sui disegni:
-“Aurora
sì che se ne intendeva di sogni”- pensò
tra sé ridendo .
Mentre
si
dedicava alla sua lettura preferita, d’un tratto si
aprì la porta del
dormitorio. Era Mary. –“Lils, che combini qui sola
soletta?”-
-“Ciao
Mary! Nulla di particolare, ero solo un po’ stanca e ho
pensato di andare via presto
dalla Sala Grande! Tutto qui!”-
-“Strano..
Ero convinta che non fossi proprio scesa dal dormitorio!”-
rispose in tono
eloquente.
-“Perché
mai avrei dovuto fare una cosa del genere?”- chiese Lily
imbarazzata.
Mary
mise
le mani dietro la schiena e alzò gli occhi verso il cielo,
cinguettando: -“Mah,
chissà.. Certune lo chiamano “effetto
Potter”!”-
-“Scema!”-
Lily le
lanciò un cuscino ridendo. –“Non
mi faccio condizionare dai palloni gonfiati come Potter, io!”-
-“Ok!
Come dici tu! Però James è davvero affascinante e
bello! E come ti guardava,
poi! Pagherei perché un ragazzo mi guardasse
così...”- il suo sguardo si
soffermò sul libro che la compagna aveva tra le mani
–“Ah - ah! Leggi!
Cos’è?”-
-“Una
fiaba babbana. Si chiama La Bella Addormentata nel Bosco!”-
-“Ah,
sì!
La conosco! Sai, mia mamma adora collezionare favole di ogni parte del
mondo, sapessi
quante ne abbiamo a casa!”-
Lily
si
scostò per fare posto a Mary, che si sedette accanto a lei.
Cominciarono a
rileggere insieme la storia, giocando ad imitare le voci dei vari
personaggi,
ovviamente dopo aver lanciato un incantesimo silenziatore sulla porta
della
camera:
-“Quella
gran fortunella di Aurora!”- commentò Mary alla
fine della fiaba– “Sogna una
volta il principe azzurro e il giorno dopo le si materializza accanto!
Questo
sì che è un ottimo uso delle ore notturne! Certo,
forse si sarebbe potuta
risparmiare i 100 anni addormentata, ma nessuno è perfetto,
anzi secondo me era
proprio stupida. Ci fossi stata io, altro che pisolino!”-
Lily
rise. –“Mary! Sei unica!”-
-“Grazie
cara. Oltre a farti constatare la mia unicità,
però, vorrei anche farti notare
come tu possa essere uno dei pochi esseri viventi ad avere avuto nella
loro
vita il privilegio di vivere un’esperienza simile a quella
delle favole!”-
-“Ancora
col discorso Potter? Allora sei proprio testarda!”-
-“Sempre,
se sono convinta delle mie idee! Sareste perfetti insieme! E non lo
dico io. Lo
dice il sogno. Alla faccia di Alice che dice che sono troppo
realista!”-
-“A
proposito di Alice, dove l’hai lasciata?”-
-“In
Sala
Grande, inseguiva Frank Paciock con una margherita in mano, solite
cose. Quei
due sono proprio… ehi! Non cercare di farmi cambiare
discorso signorinella!
Parlavamo del tuo sogno premonitore!”-
-“Premonitore?
Mi dispiace deluderti amica mia, ma Ja… ehm Potter gli
somigliava poco e
niente!”- si schermì Lily. Guardò
l’orologio e poi aggiunse: -“Ma è
tardissimo!
Mi sa che è meglio andare a dormire, tremo
all’idea di ciò che ci aspetta
domani! Tre ore di rivolte dei Goblin! Aiuto!”-
Mary
si
stiracchiò e disse -“Ti seguo a ruota, Lils! Vado
a sistemare le ultime cose e
ti raggiungo nel mondo sei sogni!”- si alzò e
diresse stancamente verso la
porta. Prima di chiuderla dietro di sé, si girò
un’ultima volta verso la sua
amica, dicendole –“Quasi dimenticavo.. Sogni
d’oro, rossa!”.
E
così Lily
si ritrovò di nuovo da sola con i suoi pensieri. Diede un
ultimo sguardo al
libro e lo ripose nel
baule. Aveva una
strana espressione in volto. Non era vero quello che aveva detto a
Mary. Lui
somigliava al tipo del sogno, e anche parecchio. Ma non
l’avrebbe mai ammesso
ad anima viva. Lei non era Aurora. E di sicuro James non era il
principe
Filippo.
-“Certe
cose, dopotutto, non possono accadere nemmeno nel Mondo
magico.”- disse tra sé
sbadigliando.
Dopo
aver
sistemato libri, vestiti e quant’altro, la ragazzina dai
capelli rossi si mise
sotto le coperte e lentamente il sonno l’avvolse, facendole
dimenticare ogni
pensiero.
E
ricominciò
a sognare.
Spazietto
dell’autrice:
la storia al momento
finisce qui, o meglio quella che ho inviato per il contest! Non so,
magari un
giorno se già questa non vi è sembrata un
obbrobrio la continuo.. xD
Spero
vi
sia piaciuta :) Ho sempre venerato i Malandrini, specialmente Sirius
(*.*), per
cui non c’era scelta, prima o poi dovevo pur scrivere
qualcosa sui loro anni di
Hogwarts! Spero di averli descritti bene! *si rifugia in un angolino
prevedendo
risposte negative*
Grazie
a
tutti coloro che hanno speso parte del loro tempo per leggere questa
piccola
storia, e grazie a tutti coloro che hanno lasciato un commento o hanno
seguito
codesto racconto! Grazie! Fate davvero bene al mio ego! :)
Vi mando un abbraccio
virtuale!
Ps:
Miabolleblu, lieta di averti fatto rotolare per tre capitoli!