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Autore: _hariken    07/12/2011    2 recensioni
Quando torna in laboratorio, ho giusto il tempo di salutare Tim e Tony, di sistemare la mia pistola nel cassetto destro della mia scrivania, e di sedermi, che un uomo dai capelli grigi passi davanti a me, senza nemmeno salutarmi.
'Dinozzo, Todd, McGee, andiamo. L'hanno trovato.' ci dice Gibbs, attraversando l'ufficio e dirigendosi in ascensore.
Genere: Comico, Generale, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'm so tired.

 

Ho sonno.

Ho davvero molto sonno.

Nonostante questa incredibile sensazione di stanchezza, apro gli occhi.

Il nulla.

Il nulla è tutto ciò che vedo.

Sono in una stanza blu cobalto.

Inspiro aria dalle narici, chiudendo gli occhi.

Quando li riapro, rimango intontita dalla sorpesa per pochi attimi.

La stanza, è diventata color crema.

Non posso negare di avere un po' di paura, ma non è nulla in confronto alla stanchezza.

E' tutto molto leggero, eppure ho i piedi inchiodati alla terra.

Provo a muovere un passo.

E' molto semplice, mi dico.

Devo solo muovere la gamba destra e..

Ecco un problema.

Come si fa a muovere la gamba?

Credo.. No.

Io ho dimenticato come fare per muoversi.

'Kate! No! No.. LASCIATEMI!' grido.

Ma.. perchè?

Questa è davvero la mia voce?

Che.. che strana.

Non la ricordavo così.

In realtà, non la ricordavo affatto.

Mi ci vuole un po', ma capisco che in effetti non è la mia voce..

Eppure, è così familiare.

Come quella di un fratello.

Io ho un fratello?

Sono confusa, non so più niente!

Parole, parole mi affollano la mente.

Non capisco il significato di molte di queste...

Chiudo gli occhi, inspirando.

Quando li riapro, la stanza ha di nuovo cambiato colore.

Stavolta, però, non ne ha uno preciso.

E' solo piena si scarabocchi neri, come se fosse stata pasticciata con una penna.

Richiudo le palpebre.

E' semplice.

E' molto semplice.

Devo solo calmarmi.

E tutto andrà bene.

Ma come posso calmarmi quando non ricordo più nulla?!

Non so ciò che è vero, ciò che è falso.

Non so nulla.

Mi sembra di essere ritornata bambina.

Lascio cadere una lacrima.

Una lacrima.

Le lacrime sono strane.

Semplici, dolci, amare e complicate.

Tutto insieme.

No!

Non devo soffermarmi a pensare a queste futili cose!

Io devo...

Scappare.

Uscira da qui.

Eppure ho così sonno.

'No! Kate, Kate guardami! Non chiudere gli occhi!'

Una voce.

Un grido, più che altro.

Un grido che sferza il silenzio nella stanza.

Non perdo tempo a chiedermi da dove viene.

Se fossi nella vita reale me lo chiederei.

Ma evidentemente non ci sono.

Non ci vuole un genio per capirlo, lo capirebbe anche Dinozzo.

Dinozzo.

Mi lascio sfuggire una risata.

Ah, che nome divertente.

Mi sento come sotto effetto di sedativi e per questo continua a ridacchiare.

Un secondo.. Perchè ridevo?

Ah giusto, Dinozzo.

Dinozzo.

Io.. Dinozzo.

Questo nome mi ricorda qualcosa.

Però.. non ricordo chi sia.

Eppure mi sembrava di ricordarmelo, prima.

Strano.

In effetti è tutto un po' strano qua.

Chiunque sia questo Dinozzo, ora devo trovare il modo di uscire da qui, ovunque io sia.

Ho così sonno.

Forse, se mi riposo un pochino..

Potrei chiudere gli occhi.

Mi basta pensarlo e mi addormento immediatamente.

 

 

'KATE! Kate! NO! No! Non.. non lasciarmi!' urlo, al corpo della mia collega, sdraiato per terra.

'Agente Dinozzo! Agente! La prego, stia fermo! Deve sdraiarsi sulla barella!' mi ringhia contro l'infermiera.

'Non mi importa! Lei.. Lei.. KATE!' grido, continuando a dimenarmi, incurante del dolore.

Perchè ne sto soffrendo parecchio.

Non importa, perchè lei sta peggio..

Io ho avuto il tempo di allontanarmi il più possibile, lei era più vicina.

Nel frattempo un recinto di infermieri si chiude intorno al corpo di Kate, non lasicandomi vedere nulla, se non le loro schiene.

L'infermiera approfitta di questa mia calma momentanea per farsi aiutare da un collega a legarmi alla barella.

Vorrei liberarmi da queste dannate cinghie ma..

Ho così sonno.

E' successo tutto così velocemente.

Così.. Tutto così confuso.

Strano.. Doloroso... Faticoso.

Gibbs..

Solo ora mi ricordo di lui.

Lui, lui era vicinissimo.

E Kate.

Anche Kate.

'Tranquillo.. Si salveranno' mormora triste l'infermiere che mi sta facendo entrare nell'ambulanza.

E se non si salvassero?

E se.. morissero?

Kate.

Lei è entrata là dentro per colpa mia.

Se non fossi entrato io, lei sarebbe viva.

Ho il tempo di pensare a quest'ultima cosa, che un sonno incredibile mi fa chiudere gli occhi.

Ho così sonno.

   
 
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