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Autore: Cheche    07/12/2011    7 recensioni
150 parole bastano per raccontare un sentimento?
Ventuno drabble e ventuno titoli, ognuno con una diversa lettera dell'alfabeto.
#1. Attesa - IkariShipping;
#2. Bosco - PokèShipping;
#3. Coltello - MasakudoShipping;
#4. Dialogo - Silver e Giovanni (no shipping);
#5. Eco - Sandra centric;
#6. Fantasia - ContestShipping;
#7. Giostra - Gold e Silver (no shipping);
#8. Humus - Rocketshipping;
#9. Immagine - FranticShipping;
#10. Luce - ChosenShipping;
#11. Mare - DragonShipping;
#12. Neve - SacredShipping;
#13. Origami - Blue centric (no shipping);
#14. Pantano - MangaQuestShipping;
#15. Quadro - SpecialShipping;
#16. Reminiscenza - Red centric;
#17. Santità - OldRivalShipping;
#18. Torre - PreciousMetalShipping;
#19. Urto - Ash centric;
#20. Vacanza - FerriswheelShipping/ChessShipping;
#21. Zanzara - PalletShipping.
[Raccolta dedicata a tutta la Famiglia!]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
Capitoli:
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Humus

“Noi siamo come l’humus della terra.” Disse James, inginocchiato sul prato.
Jessie lo guardò, un’aria di sufficienza dipinta sul volto che celava l’imbarazzo per la sua ignoranza. Che diamine era l’humus?! Certo, James aveva ricevuto più istruzione rispetto a lei, ma questo non l’avrebbe mai ammesso.
“Fai il melodrammatico?!” Lo sgridò lei.
Il ragazzo si alzò e la affiancò. “Hai ragione! Stavolta siamo stati sconfitti, ma la prossima andrà diversamente!”
Si poteva credere che la frase di James sull’humus fosse di poco conto. Eppure Meowth, da Pokemon istruito qual era, era convinto che fosse sbagliato.
Sapeva che l’humus era terra piena di sostanze organiche: fertile, quindi. E loro erano davvero humus insulso. Ugualmente perdenti, collezionavano continue sconfitte. Eppure, dall’unione di due individui così simili era nato qualcosa, come un fiore generato dalla terra.
Era una pianta bellissima, e Meowth aveva visto il suo colore rosso. Loro non se n’erano accorti.

[RocketShipping, 150 parole]
 

Immagine

“Mi rovinerei l’immagine a stare con una cavernicola come te!”
Questo diceva Ruby negli incubi di Sapphire. L’inquietudine dovuta alle distanze poste dal ragazzo cresceva in lei, e la opprimeva, concretizzandosi nel sogno.
Lei non era fragile, eppure sentiva di amarlo sempre più, e il fatto che Ruby la scansasse generava ansia.
Non era una sentimentale, e si vergognava un po’ ad essersi innamorata di uno che non era interessato a lei, e che si era rimangiato la parola dopo essersi dichiarato. Quel Ruby era una tale femminuccia che non aveva neppure le palle per dirglielo. Non si rendeva conto che il dolore cresceva proporzionalmente allo scorrere del tempo?
Vergata con una calligrafia elementare, su un foglietto, spiccava quella frase che riecheggiava nei suoi incubi.
La ragazza la fissò. Improvvisamente, vi tracciò sopra una linea.
Scrisse altro.
“Mi rovinerei l’immagine a non stare con una ragazza carina come te!”
Meglio.

[FranticShipping, 150 parole]
 

Luce

La bionda luce delle candele illuminava debolmente la stanza. A Silver, però, sembrava tutto buio. Gli pareva di muoversi alla cieca in un mondo oscuro, e quella maledetta maschera lo privava di un volto e gli toglieva il respiro.
Improvvisamente, tra le candele, qualcuno apparve. Era lei, Blue, sottoposta allo stesso terribile supplizio che opprimeva Silver. Eppure brillava e, come lei appariva, il bambino tornava a vedere. Era così triste, così tremula la sua luce… Eppure era l’unica, la sua. Uno scintillio celeste si vide un istante, oltre la maschera della ragazzina.
“Dormiamo, Silver. E’ l’ora del coprifuoco.”
La sua voce si udì, rotta, e tradiva lacrime nascoste.
Silver non voleva dormire: averla accanto lo teneva sveglio. Non lo preoccupavano le percosse che ‘l’uomo mascherato’ gli avrebbe dato se l’avesse scoperto.
Ma, prima di poter avanzare qualsiasi protesta, le candele erano già spente.
E Blue continuava a risplendere nel buio.

 [ChoosenShipping, 150 parole]
 

Mare

La figura snella di Sandra si stagliava contro il cielo del tramonto, gli occhi affilati fissi sulla linea dell’orizzonte.
Il tempo di dirle “torno subito” che Lance era sparito oltre il mare, cavalcando il suo imponente Dragonite.
Era rimasta lì, in piedi, per ore. Subito un corno! E solo in quel momento pensò che, se il Domadraghi fosse tornato trovandola ritta sullo scoglio dove l’aveva lasciata, tremante dal freddo, l’avrebbe sicuramente schernita.
Scosse la testa, infastidita dall’idea. Il suo orgoglio non poteva permettere un affronto simile. Dunque si voltò, pronta a scendere e a tornarsene a casa, decisa ad evitare di fare la figuraccia immaginata.
Ma, proprio in quel momento, una calda voce la sorprese.
“Non posso lasciarti un secondo.”
“Un secondo? Sono ore, Lance!” Strillò, presa dalla foga, voltandosi verso il giovane appena giunto. “Però… Non sono stata tutto il tempo qui, eh!”
Uno starnuto la tradì. Lance sorrise.

[DragonShipping, 150 parole]
 

Neve

Attorno ad Angelo c’erano solo neve e ghiaccio.
E gelo, un brivido che non aveva mai provato in nessuna delle torri infestate dagli spettri. Lì era avvenuta la morte di una persona che aveva conosciuto e che, fino a poco tempo prima, gironzolava intorno ad Amarantopoli intento nella sua febbrile ricerca.
Il Capopalestra aveva trattenuto difficoltosamente le lacrime, sentendo del decesso di Eugenio. E si era chiesto perché la cosa lo avesse tanto turbato. In fondo, quel tipo aveva sempre avuto occhi solo per Suicune. Chi avrebbe mai potuto affezionarsi ad uno come lui?
Solo uomini stravaganti come Eugenio stesso.
Osservò a lungo la desolazione della vetta, tirando su col naso. C’era solo neve, innocua. Eppure quella stessa l’aveva ucciso, portandolo giù in una valanga.
“Non ti sei mai accorto di chi ti voleva bene. Sempre dietro a Suicune, fino alla morte.”
Angelo sorrise tristemente, preparandosi a celebrare il rituale.

[SacredShipping, 150 parole]
 

Origami

Non era corretto dire che a Blue non piacessero gli uccelli. La loro forma, le piume splendenti dei Pokemon di tipo volante la avevano sempre affascinata. Proprio per questo, tempo prima, aveva sottratto a Mask of Ice le preziose piume appartenenti ai due uccelli leggendari di Johto.
I volatili erano per lei come il concetto filosofico di sublime: qualcosa che ti attira, ma che ti inquieta al tempo stesso.
Era così: come una persona potrebbe ammirare il manto di un Raikou, senza però osare avvicinarglisi, gli uccelli ammaliavano Blue.
Ogni volta che aveva una matita in mano, la ragazza scarabocchiava distrattamente la sagoma di un volatile dalle ali spiegate.
E, quando aveva finito di disegnare, piegava il foglietto fino ad ottenere un grazioso origami a forma di cigno.
Altre opere simili invadevano la stanza di Blue, ma lei non osava buttarle. Lasciava che vegliassero, silenziose e immobili, sul suo sonno.

[Blue centric (no pairing), 150 parole]

 
 

Pantano

“Crystal, dovresti vederti! La tua faccia è tutta un programma!” Strillava Gold, che si reggeva appena in piedi dal divertimento.
Cosa lo tratteneva dal rotolarsi a terra? Beh, la presenza di quel pantano dove lei era appena caduta, che avrebbe rovinato il suo splendido viso e i suoi capelli ipertrendy.
Crystal pensava proprio al narcisismo di Gold, fulminandolo con lo sguardo, ricoperta di fanghiglia che non le donava affatto. Era ancora nella melma e faticava a rialzarsi, avendo impregnate persino le mutande. Se almeno l’avesse aiutata…
Invece no, continuava a ridere, almeno finché del fango non lo colpì in faccia, con straordinaria precisione.
Crystal era pronta a gridargli contro quanto fosse maleducato. Si aspettava che si arrabbiasse.
Invece, sul viso sporco di Gold, gli occhi ambrati scintillarono.
“Allora non sei così seriosa!” Esclamò lui, sorridendo ed emozionando Crystal.
E si tuffò nel pantano, pronto combattere col fango.
Era davvero imprevedibile.
 

[MangaQuestShipping, 150 parole]













 

Note:  Bene bene. Questa volta ho più tempo, quindi vorrei aggiungere due paroline.
Humus -> Per questa drabble trovo che ci calzi a pennello una citazione "Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior" presa da Via del Campo del grande Fabrizio de Andrè. E' una frase che può essere interpretata in vari modi, ma trovo che uno di questi stia bene col messaggio di humus. E' stato un'ammazzata scriverla!
Immagine -> Questa di per sé è abbastanza banale. Eppure mi soddisfa. Sì, sono un paradosso vivente.
Luce -> Sapete perchè mi piace? Perchè ogni volta che la rileggo mi pare di capirla sempre di meno. Pensate a come sto messa, scrivo cose che non capisco. Supposizioni su questa roba sono ben accette, gente! Pensate che questa è stata riscritta due volte. Prima era stupida e banale, e anche piuttosto divertente (ma anche no). Alla fine ho deciso che faceva schifo e l'ho riscritta. Così mi piace di più!
Mare -> Ahahah! Questa... Questa... E'... Non lo so. Sarete voi a dirlo. XD
Neve -> Non avrei mai creduto di scrivere una SacredShipping. Eppure l'ho fatto, perchè talvolta l'ispirazione mi assale la prima volta che penso ad una coppia, mi interrogo sul suo senso e mi balza l'idea in testa. Non credevo davvero. Beh, dato che molti di voi odiano Eugenio, sarete contenti che io l'abbia ucciso... O forse no? XD
Origami -> Anche l'ispirazione per questa mi è venuta all'improvviso. Non mi soddisfa molto.
Pantano -> Questa non so come mi è venuta. Avevo all'inizio solo l'immagine di Gold che deride Crystal, e da lì è uscito tutto.

Per la prossima ed ultima parte... Posso anticiparvi la presenza della SpecialShipping e di un bel po' di coppie shonen-ai! Preparatevi all'invasione!
Ma intanto lasciatemi un commentino... *___*

  
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