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Autore: Lady Lynx    08/12/2011    1 recensioni
[Big Damn Table]
Albus Silente.
100 importanti passaggi della vita di un Mago che ha scritto la Storia.
Dal Capitolo 41:
“Egregio Signor Silente, come dedica alla Sua importantissima vittoria contro il Mago Oscuro Grindelwald e come celebrazione del ricevimento dell’Ordine di Merlino, la Ditta Mielandia & Co. Le manda questa confezione di Cioccorane contenenti la figurina rappresentante la Sua importante persona, sperando che Le sia gradita.
In attesa di istruzioni al riguardo e di un Suo permesso per l’eventuale divulgazione del prodotto,
Le porgo i miei migliori saluti.
Candice Lollels, Responsabile Capo Mielandia”

Storia scritta senza scopo di lucro. I personaggi appartengono a J.K. Rowling.
Genere: Drammatico, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Albus Silente, Altro personaggio, Gellert Grindelwald, Minerva McGranitt
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Cap41
41. Il successore
Prompt: 010. Anni
Periodo: giugno 1945
Narratore: Albus Silente
Rating: Giallo
Genere: Generale
Personaggi: Albus Silente, Altro Personaggio

Sembrava tutto finito.
O almeno, mi ero illuso che lo fosse. Prima di accorgermi che ero nella Stanza delle Cerimonie del Ministero della Magia, circondato da centinaia di persone importanti, sotto i riflettori, al centro dell’attenzione generale.
- Per tutti questi motivi, consegniamo a Albus Percival Wulfric Brian Silente questo premio decisamente meritato… l’Ordine di Merlino, Prima Classe! –
Uno scrosciare di applausi decise di abbattersi all’improvviso sulla mia testa, mi guardai attorno disorientato, Griselda mi diede una leggera gomitata.
- Albus, devi alzarti in piedi! – mi bisbigliò divertita, indicandomi di nascosto il palco su cui stava l’attuale Ministro della Magia.
Mi affrettai ad obbedire, dipinsi sulle mie labbra un sorriso di circostanza, presi con delicatezza la pergamena dalle mani dell’uomo, accolsi con finta euforia le acclamazioni del pubblico, tornai con aria vacua al mio posto e vi restai fino alla fine della cerimonia.
- Albus, ti senti bene? –
Mi sentivo bene, certo. Come una persona che ha spedito in carcere la metà della sua anima.
Come un innamorato che ha sacrificato il suo cuore per la patria.
Come lo stupido Albus Silente che accarezzava la pergamena con le dita umide di Acquaviola, fregandosene del fatto che tutti i presenti avrebbero venduto la bacchetta per avere qualcosa di simile sulla bacheca della loro casa.
- Certo, Griselda, certo… -
Ma anche solo pronunciare il nome della mia amica mi provocava una forte fitta allo stomaco.
Griselda iniziava con la stessa lettera di Gellert.
Lo stesso Gellert che giaceva a Nurmengard, spedito nell’oblio e condannato al nulla dalla mia fedeltà alla gente, dalla mia slealtà verso me stesso.

Quando quella sera tornai ad Hogwarts, nel mio ufficio, mi lasciai cadere stancamente sulla sedia che non vedevo da giorni. Sentii qualcosa di strano sotto il mio sedere, mi rialzai estraendo dai bassifondi una scatola dipinta in colori sgargianti ormai schiacciata sotto il mio non più indifferente peso.
Un bigliettino scritto in eleganti caratteri dalla perfezione disumana recava le seguenti parole:
“Egregio Signor Silente, come dedica alla Sua importantissima vittoria contro il Mago Oscuro Grindelwald e come celebrazione del ricevimento dell’Ordine di Merlino, la Ditta Mielandia & Co. Le manda questa confezione di Cioccorane contenenti la figurina rappresentante la Sua importante persona, sperando che Le sia gradita.
In attesa di istruzioni al riguardo e di un Suo permesso per l’eventuale divulgazione del prodotto,
Le porgo i miei migliori saluti.
Candice Lollels, Responsabile Capo Mielandia”
Un sorriso incurvò leggermente le mie labbra. Ero riuscito a farmi mettere su una figurina delle Cioccorane?
Ce n’era da essere senza dubbio più che orgogliosi, avrei potuto passare il giorno seguente a vantarmene con Armando.
Se avessi voluto essere sincero con me stesso, la più grande soddisfazione di quegli ultimi giorni – se non degli ultimi anni – consisteva semplicemente in quel breve bigliettino speditomi da Mielandia.
Scartai uno dei pacchettini disposti ordinatamente nella scatola, osservai la Cioccorana balzellare timidamente sul palmo della mia mano prima di assaporare il celestiale aroma del cioccolato al latte.
Chiusi gli occhi per godermi ogni singolo attimo di quel paradiso dei sensi, tornando per un attimo ai dolci momenti in cui bastava uno di quegli strani animaletti corredati di figurina per illuminarmi l’intera giornata.
Pensai a quello che succedeva regolarmente, negli anni prima dell’inizio della nostra disgrazia, in quegli anni felici in cui ero solo un bambino spensierato e i miei erano solo genitori felici.
Venni fulminato dal ricordo in cui mi rifiutavo di mangiare il porridge, quello che mi rendeva più orgoglioso di essere finalmente riuscito a fare qualcosa di sensato nella mia vita – qualcosa che corrispondeva ad essere il nuovo personaggio inserito nelle Cioccorane.
Il mio rifiuto della colazione non era una scena insolita per mia madre, quando ero piccolo, ma mi era rimasta particolarmente impressa nella mente la frase che mi aveva detto il giorno in cui avevo trovato la mia prima figurina di Dylis Derwent.
Il nostro dialogo, sopra tutto il resto.
- Lei è la Preside di Hogwarts, vero? Voglio diventare come lei! …Credi che ce la farò, mamma, a diventare Preside di Hogwarts? –
- Certo che ce la farai, tesoro… tu sarai il migliore Preside di Hogwarts mai esistito! Ti conosceranno in tutto il mondo e sarai rispettato più del Ministro della Magia in persona! –
Ero ancora lì ad aspettare quel momento, a sperare che prima o poi la piccola profezia di mia madre potesse aver modo di rivelarsi esatta.
Allo stesso tempo sentivo dentro di me che senza Armando la scuola non sarebbe stata più la stessa e che, in fondo, un uomo confuso e pazzo come ero io non avrebbe fatto del bene alle giovani e influenzabili teste che vagavano per quelle solide mura.
Temevo che prima o poi, se avessi avuto davvero la possibilità di diventare Preside, sarei ricaduto nella mia infinita sete di potere.
Eppure il desiderio, anche dopo tutti quegli anni di assopimento, restava ardente nel mio cuore.
Non avevo mai sperato così tanto che Dippet decidesse di scrivere il mio nome come suo successore sul testamento.
- Credo che gli porterò una scatola di Cioccorane… - mormorai scherzosamente tra me e me.
Ma ero incredibilmente, inguaribilmente e dannatamente serio e intenzionato a conquistarmi quel posto sulla pergamena  accanto alle ultime volontà del mio collega preferito.
 
  
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