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Autore: Akane Tendo    12/12/2011    0 recensioni
“Scusa puoi ripetere?” chiese Calvin incredulo. Aveva udito quello che la ragazza gli aveva appena detto, ma non riusciva a crederci. Devo aver sentito male, pensò nella sua mente, incolpando il freddo vento autunnale che, soffiando sul tetto della scuola, gli aveva impedito di sentire bene ciò che gli diceva, spazzando via tutta la razionalità e la logica da quella conversazione.
“Ho detto... Voglio che tu sia il mio ragazzo” disse Abigail, alzando un po’ più la voce questa volta e scandendo bene le parole.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Scusa puoi ripetere?” chiese Calvin incredulo. Aveva udito quello che la ragazza gli aveva appena detto, ma non riusciva a crederci. Devo aver sentito male, pensò nella sua mente, incolpando il freddo vento autunnale che, soffiando sul tetto della scuola, gli aveva impedito di sentire bene ciò che gli diceva, spazzando via tutta la razionalità e la logica da quella conversazione.
“Ho detto... Voglio che tu sia il mio ragazzo” disse Abigail, alzando un po’ più la voce questa volta e scandendo bene le parole. La ragazza restò seduta in terra, con le gambe e le braccia incrociate, in attesa di una sua risposta. La sua espressione seria, ben si adattava alla fredda brezza di quella mattina.
Questa ragazza deve essere davvero fuori di testa, pensò Calvin scuotendo vigorosamente la sua. La persona davanti a lui aveva, nuovamente, ripetuto una cosa priva di senso e ridicola alle sue orecchie. Era tutto così assurdo.
“Ma non ci conosciamo nemmeno” disse Calvin, sentendosi così stupido per aver detto una cosa così ovvia. Ad ogni modo, non era la sola ragione per cui, loro due non potessero stare insieme. È vero non si conoscevano personalmente, ma poteva affermare che entrambi conoscessero l’altro in base alle loro reputazioni.
Tutti conoscevano Calvin Drake: studente modello del terzo anno della Sunshine High School, il Signor A+ in tutte le materie, presidente del club di Calcolo, vice presidente del Consiglio Studentesco, membro del Club di Scherma, con innumerevoli medaglie conquistate negli anni,  e  infine Baritono nel Coro della scuola. Il tipico studente modello che ogni insegnante sogna di avere e, se tutto ciò non bastasse, era schifosamente Bello! Amato dalle ragazze per il suo cervello, per il suo talento e per il suo aspetto e odiato dai ragazzi perché non potevano competere in nessun aspetto con lui.
“Quindi?” chiese Abigail piegando la testa di lato, con l’espressione di chi pensa che l’altra persona sia un po’ stupida. “Mi piaci” aggiunse come se quest’informazione potesse chiarire le idee al ragazzo di fronte a lei.
Tutti conoscevano anche Abigail Pavel, ma per delle ragioni totalmente diverse. Una ragazza misteriosa, di cui si sapeva a stento il nome, ma nient’altro sulla sua vita, né dove abitasse, né chi fossero i suoi genitori o i suoi amici, né cosa facesse dopo la scuola. Niente di niente. Qualcuno diceva che fosse figlia di qualche ricca famiglia, ma nessuno poteva affermarlo per certo. Tutto quello che potevano dire era che fosse una ribelle e spensierata ragazza, che adorava far incazzare gli insegnanti. Negli anni aveva violato quasi tutte le regole della scuola, solo per il gusto di farlo. Non indossava nemmeno la divisa scolastica, perché, a suo dire, ‘Tagliava le gambe alla sua personalità’. Saltava spesso le lezioni o veniva sorpresa a fare a botte con qualche teppista, ma mai era stata sospesa e questo avvalorava l’ipotesi di una ricca parentela che le proteggesse le spalle. Era l’incubo per gli insegnanti e per il Consiglio Studentesco, ma era proprio il suo atteggiamento da ribelle e il suo essere ‘Figa’ ad attrarre ragazzi e ragazze.
“Ma a me no” disse in tono serio Calvin, non senza però aver deglutito prima. Lo sguardo scettico della persona dinanzi a lui lo innervosiva. “Mi dispiace ma non sei il mio tipo” dichiarò con più fermezza, cercando di non farsi immischiare in qualche strano schema della ragazza.
Abigail sogghignò “E invece si” disse, senza alcuna traccia di esitazione, così convinta di ciò che diceva, che Calvin cominciò a domandarsi, da dove le venisse quella sua cieca presunzione.
Prima che potesse controbattere, i grandi occhi verdi della ragazza incontrarono quelli nocciola del moro e aggiunse “Lo vedo da come mi guardi”.
Calvin si irrigidì, troppo stordito per darle una risposta adeguata. Abigail non aveva ragione, non Poteva aver ragione. Calvin non era interessato a ragazze del genere, l’amore non lo interessava affatto a dire il vero, gli interessavano solo i suoi studi e i suoi club. Ma…
“Ho ragione” disse la ragazza interrompendo i suoi pensieri. Il suo ghigno si trasformò in un sorriso beffardo, mentre si alzava da terra e a piccoli passi si avvicinava a Calvin, con fare predatorio. Il suo sguardo, non si era staccato, nemmeno una volta, da quello del ragazzo di fronte a lei, ancora troppo sbalordito per fare qualcosa. Si fermò proprio di fronte a lui, notando per la prima volta, quanto fosse molto più alto di lei e ciò la costringeva a piegare indietro la testa per continuare a guardarlo negli occhi.
Non interrompendo il loro scambio di sguardi, Calvin rispose brusco “No, non è vero! Non mi piaci! Odio le persone come te!”. Non era mai stato così duro con nessuno in vita sua. Lui, sempre così freddo e impassibile, non aveva mai urtato né giudicato mai nessuno. Ma il pensiero, che questa ragazza, che nemmeno conosceva, fosse così sicura nelle sue supposizioni ,era pericolosamente minaccioso.
Abigail rimase stranamente calma continuando a guardarlo negli occhi, anche se il suo sorriso era sparito. Con un tono pieno di convinzione disse “Puoi negarlo e anche dire che odi ‘Persone come me’, ma non puoi mentire dicendo che non provi attrazione per me”
“Non so di cosa tu diavolo stia parlando” insistette Calvin, mentre voltò lo sguardo altrove per evitare quello penetrante della ragazza, di cui ancora sentiva il calore su di se. All’improvviso trasalì sentendo le sue dita accarezzargli la pelle esposta del suo braccio e divenne sempre più teso quando avvertì quelle dita scorrere su e giù, lasciandogli la pelle d’oca lì dove veniva toccato. Ma non si mosse. Non aveva intenzione di dare, a quella piccola tentatrice, alcuna soddisfazione spostandosi. Girò, invece, nuovamente la testa verso di lei, incontrando il suo sguardo beffardo e il suo sorriso trionfante.
“Ma io lo so” disse Abigail mostrando una caparbia ostinazione che Calvin cominciava a detestare. Staccò le sue dita da lui. “Odio le persone come te, sai? So-tutto-io , ipocriti, bastardi e perbenisti, proprio come sei tu” disse con amarezza, pensando davvero ad ogni singola parola le usciva dalla bocca. “Persone come te pensano di avere il diritto di giudicare tutto e tutti e di categorizzare le persone diverse da voi. Siete dei fottuti bastardi.”
“E allora perché mi hai chiesto di essere il tuo ragazzo?” Calvin stava cercando davvero di capire. Voleva dire a quell’insolente ragazzina che si sbagliava sul suo conto, ma sapeva di non doverle dimostrare nulla. Quello che veramente lo confondeva, era il perché lei volesse essere la sua ragazza, se lo odiava così tanto. Si domandava, cos’era che veramente volesse.
Abigail scoppiò a ridere e la sua risata cristallina riempì il silenzio di quel luogo. “Perché” disse con voce suadente, afferrando il braccio di Calvin per attirare la sua attenzione “io guardo te, nel modo in cui, tu guardi me”.
Calvin non riusciva a staccare lo sguardo da quei grandi occhi fissi su di lui, con il suo sguardo venato di curiosità, di sconcerto e si, Abigail aveva ragione, c’era dell’attrazione tra loro. Interruppe bruscamente quel contatto visivo, scuotendo la testa come se quel movimento potesse spingere via quel desiderio di cedere a quell’irrazionale tentazione. Era impazzito, anche solo per aver pensato, di poter accettare ciò, che quella ragazza gli stava proponendo. Non aveva alcun senso, per lui sarebbe stato solo un fastidio rapportarsi ad una persona del genere. Cosa avrebbero pensato di lui? Avrebbero potuto pensare che fosse impazzito.
Spostò la mano di Abigail dal suo braccio e disse con determinazione “Niente e nessuno mi farà cambiare idea. Essere il tuo ragazzo è la proposta più ridicola che abbia mai sentito in vita mia”. E detto ciò si voltò diretto alla porta che l’avrebbe condotto alle scale. Doveva allontanarsi il più in fretta possibile da quel luogo e da quella folle persona che faceva le cose solo per il gusto di farlo.
Raggiunse la porta e la aprì senza voltarsi nemmeno una volta a guardare Abigail alle sue spalle, ma prima che potesse richiuderla, sentì la ragazza dire “Penso che tu abbia dimenticato che io sono Abigail Pavel, e io ottengo sempre ciò che voglio. A mali estremi, estremi rimedi, caro il mio secchione”
Calvin ignorò quella minaccia che lui considerava a vuoto e richiuse la porta dietro di se. Si sentì subito sollevato, mentre scendeva le scale fino al corridoio principale del secondo piano. Non si era reso conto di quanto fosse teso sul tetto, fino a quel momento. Meno male che era finita, pensò tirando su un sospiro di sollievo, adesso avrebbe potuto pensare a cose ben più importanti, come i suoi doveri per il Consiglio Studentesco, la relazione di Fisica che avrebbe dovuto consegnare il mese prossimo o le esercitazioni per le Olimpiadi di Matematica di quell’anno.
Oramai le lezioni erano finite, quindi decise di ritornare nel suo dormitorio per cambiarsi, prima di rinchiudersi in Biblioteca per una serata intensiva di studio. Mentre camminava tra gli studenti, immerso nei suoi pensieri, si sentì chiamare “Ehi, Calvin Drake!”
Il ragazzo di voltò lentamente in direzione di quella voce, che presto scoprì appartenere alla persona da cui aveva pensato di essere riuscito a scappare poco prima. Cosa vorrà adesso? Si chiese Calvin, non potendo impedire a se stesso di sentirsi nervoso, e le sue mani cominciarono a sudare, notando come tutti gli studenti si erano fermati a guardarli, spinti dalla curiosità di quella novità. Si chiedevano probabilmente da quando quei due si conoscessero e molti morivano dalla voglia di sapere cosa i due studenti più popolari della scuola avessero da dirsi.
Calvin vide Abigail avvicinarsi lentamente e fermarsi di fronte a lui proprio come sul tetto della scuola poco prima. Tutti gli studenti guardavano ogni loro mossa con attenzione, quasi fosse la scena di un film. Calvin non si mosse di fronte all’ostinata ragazza. “Non fare cose stupide” le disse con voce bassa ma ferma.
“Non ti preoccupare, ho solo dimenticato di darti una cosa” disse Abigail abbastanza forte da far si che tutti gli studenti sentissero. Si stava divertendo davvero un mondo, a mettere in scena quello spettacolo, di cui tutti potevano godere, guardando il ragazzo, con uno sguardo pericoloso, di chi sa di star progettando qualcosa di diabolico.
Se Calvin fosse stato un po’ più onesto con se stesso, avrebbe ammesso di essere spaventato; nessuno poteva immaginare quale asso Abigail Pavel potesse avere nella manica.
“Cosa?”chiese cautamente Calvin, temendo ciò che lo aspettava. Voleva dargli un pugno? In fondo Abigail era nota per aver fatto a botte con una moltitudine di teppisti. Ma Calvin in realtà non voleva essere umiliato da un suo pugno, era pur sempre una ragazza, quindi cominciò velocemente a riflettere su come avrebbe potuto evitarlo.
Non si sarebbe mai aspettato ciò che successe, e neppure gli studenti che emisero gridolini scioccati, per aver assistito alla più grande sorpresa della loro vita. Dire che questo era il più grande scoop che la scuola avesse mai assistito, sarebbe stato un eufemismo.
Calvin non riusciva a muoversi per lo shock. Si era preparato psicologicamente per un pugno, ma non era preparato a quello. Abigail aveva afferrato il suo viso con entrambe le mani. Voleva dargli una testata? Pensando questo chiuse gli occhi, attendendo il dolore che avrebbe sentito. Ma non ci fu alcun dolore anzi. Senti le labbra della ragazza premere intensamente contro le sue.
La famigerata Abigail Pavel stava baciando il perfetto Calvin Drake davanti a tutti.
Le uniche parole che si formularono nella mente del ragazzo furono: OH MERDA!
  
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