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Autore: Hidden Demon    14/12/2011    4 recensioni
Debolmente, fragilmente, leggermente Lisbon.
Enjoy!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teresa Lisbon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NB: Ahola! Ho letto dalle recensioni che a qualcuna sarebbe piaciuto se avessi continuato e da un delirio pre-versione di Latino è nato questo. E’ la mia prima Jisbon ufficiale e ci ho messo anche l’anima a dir la verità ci ho messo un po’ di tutto, ma questo lo lascio scoprire a voi. Comunque spero vi piaccia e che abbiate un po’ di tempo per recensirla.
Enjoy!


Il giorno dopo riesco a stento a pensare, l’uragano di emozioni che mi ha travolta ha lasciato qualche relitto di quella che era prima la mia sicurezza. Distrattamente arrivo a lavoro ed appena entro in ufficio lo trovo , sdraiato sul mio divano con il viso rilassato, che sonnecchia tranquillamente, ignorando ciò che mi scatena nell’anima ogni volta che sorride. Mettendo apposto la mia roba e preparandomi psicologicamente per una giornata all’insegna delle scartoffie, vedo volare un foglietto dalla mia agenda e chinandomi a terra lo raccolgo: “Quel dittatore della ragione ha ripreso il controllo, ma ormai il popolo delle mie emozioni è in tumulto” leggo silenziosamente. Me l’aveva lasciato una giovane scrittrice che avevo incontrato in uno degli ultimi casi, mi disse che più in là mi avrebbe aiutato a fare chiarezza e credo si riferisse a questo momento.
Mi siedo sulla poltrona e mi lascio andare sul quel comodo schienale, respiro lentamente: sento l’aria che quasi brucia nella mia gola. Lo sento. Sento il popolo in tumulto delle mie emozioni che reclama la libertà.
“So tutto.” La sua voce come un ariete spalanca le porte dei miei pensieri
“Come scusa?” Dissimulo
“Ti ho vista piangere ieri sera, ma ho pensato che volessi stare da sola”
“Uhm…Grazie”
“Perché?” Replica lui “Perché piangevi?”
“Sei un mentalista no?! Cerca la ragione nei meandri della mia mente” Rispondo io, tentando di sdrammatizzare
“No.” Si alza velocemente e si mette di fianco a me “Non voglio giocare, parla con me Teresa.” Dice girando la sedia in modo che possa guardarlo negli occhi
“Jane…Io…” Non riesco a comporre una frase di senso compiuto, anche questa volta cedo al richiamo delle lacrime, la differenza sono le calde braccia che subito mi accolgono portando via ogni malinconia al mio pianto liberatorio. Fra le sue braccia tutto sembra più semplice, più fiabesco; tranne l’ostile vendetta della morte della moglie e della figlia che pende sulla sua testa come una ghigliottina assetata di sangue.
Angela. Charlotte. Quelle due figure appaiono nella mia mente ed improvvisamente mi stacco dall’abbraccio vaneggiando: “No, non posso, Angela, Charlotte, Red John. Non c’è spazio, non per me.”
“Teresa, ma cosa dici?!” mi rimprovera prontamente lui: “Loro sono i miei angeli, ma tu sei quella che mi aiutato ad uscire dall’oblio che mi ero costruito”
“Jane…Ma non capisci…” Tento di riprendere
“Shhh” sussura lui appoggiandomi l’indice sulla bocca “Sei tu quella che non capisce, il vederti così fragile, così debole mi ha fatto capire che devo proteggerti tanto quanto tu hai protetto me” Le sue pupille enormemente dilatate mi parlano più di quanto potesse fare la sua voce in mille discorsi, prima del suo delicato lancio sulle mie labbra. Il popolo delle mie emozioni scalpita, finalmente libero; mentre anche la ragione si lascia andare sotto il tocco di quelle tanto bramate labbra che intanto sono sempre più avide. Lei sue mani sul mio viso mi infondono un senso di sicurezza e di certezza, mentre le mie scorrono sul tessuto della sua giacca accarezzandolo con premura, quasi non fosse vero.
Ci stacchiamo e stringendomi sussurra dolcemente “She was, but you are.”*



PS: Sì, di comune accordo con la mia vena anticonvenzionale molto accentuata in questo momento, ho deciso di non mettere la frase “la mia mano va dritta ai suoi riccioli biondi, morbidi così come li ho sempre immaginati” (o qualcosa del genere) , non critico assolutamente chi lo faccia ma trovo che sia diventata troppo comune e che abbia perso la forza iniziale. Peace.
* 3x19.
   
 
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