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Autore: ElisaGervasi    15/12/2011    3 recensioni
Elisa è una ragazza italiana che vive a Londra, come ragazza alla pari, da circa due anni perché adora il Regno Unito. Ha deciso di finire lì il liceo; ed è proprio durante il suo ultimo anno di scuola che incontra i One Direction. Ovviamente la band le piace (piaceva, all'inizio), ma non in modo esagerato. Ho deciso di scrivere la storia in un periodo di alti bassi dei One Direction, che spero non si presentino mai, però lol
Grazie del tempo che mi dedicherete, buona lettura :)
-Elisa
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*NB: le battute in verde      sono pronunciate in italiano; quelle in corsivo normale sono pronunciate in inglese.*

 

Il giorno dopo, in piazzetta, quei ragazzi che avevo scoperto fossero dei cantanti, non c'erano.

Non ci furono neanche il giorno dopo ancora,

e quello dopo ancora,

e ancora dopo,

e ancora, e ancora.

Era passato un mese ed io oramai non guardavo nemmeno più se ci fossero o meno. Si erano smarriti tra tutti i pensieri che avevo in testa, e loro erano quelli più leggeri.

Non che io non avessi cercato altre notizie sui One Direction. Semplicemente non mi interessavano come una volta.Avevo capito che erano una band di ragazzini, usciti da un talent show.Non potevano avere gusti musicali, figuriamoci ideali per scrivere canzoni.Ero piccolina quando ero loro fan, quando ero ancora in Italia, e queste cose non mi interessavano.Erano belli, avevano belle voci ed erano simpatici: ciò era quanto bastava per farmeli piacere, ma non abbastaza per ricordarli nel tempo.

 

Era martedì e stavo andando di fretta, in pratica correvo per la strade di una Londra in pausa pranzo. Erano quasi le ore 14:00 ed entro le ore 15:00 dovevo essere dall'altra parte della città, a casa di Alice per studiare per il compito di matematica. In un'ora dovevo mangiare, fare la doccia e sistemare la mia camera.Ah e fare le fotocopie di un importante saggio d'italiano che probabilmente sarebbe diventato l'argomento della mia tesina per gli esami di stato. Ma era l'ora di pranzo e difficilmente avrei trovato una cartoleria aperta. Ma non mi scoraggiai; così mi tolsi lo zaino dalle spalle ed estrassi i cinque fogli non spillati, senza fermarmi: avrei perso troppo tempo. Non guardavo nemmeno dove andavo. Infatti non mi accorsi che ero arrivata alla piazzetta degli uomini d'affari. Ad un certo punto una folata di vento mi fece volare tutti i fogli per aria. Neanche il tempo di raccogliere un foglio da terra che gli altri, con una seconda folata di vento, erano già a mollo nell'acqua della fontana.

Cazzo, no, no, no! Non in acqua! Porca troia! NO!”

La mia finezza era volata con i fogli, come avete notato, e si trattava solo di andare a prenderli per riacquisirla.

Feci per entrare in acqua e salvarli come un bagnino di Bay Watch nelle calde acque californiane, quando mi accorsi che mi sarei bagnata tutta. Li restai a guardare perché erano andati troppo indentro nella fontana e le mie braccia non erano talmente lunghe da afferrare quei maledettissima fogli.

Ti serve una mano d'aiuto?”, mi disse una voce maschile molto dolce. Non guardai il ragazzo che mi stava parlando, ma rimasi con gli occhi fissi sull'inchiostro che a mano a mano lasciava la carta bianca per disperdersi in acqua.

E' inutile, lascia perdere. Non si leggerà nulla”

, gli risposi con le mani davanti agli occhi in preda alla disperazione per il duro lavoro perduto. Ma non mi accorsi di aver parlato in italiano e il ragazzo era già con i piedi in acqua.

Poi vidi altri ragazzi che prendevano i fogli che il ragazzo con i piedi a mollo passava loro.

Riconobbi i One Direction, ma il mio cuore rimase al suo posto. Probabilmente perché oltre a non essere più loro fan, ero troppo incazzata in quel momento.

Del ragazzo in acqua vedevo solo i pantaloni beije arrotolati sopra le caviglie,e riconobbi così il ragazzo con i pinocchietto.

Allora quei pantaloni servono a qualcosa: sì, per entrare nelle fontane profonde 20 centimetri e raccogliere carta. Di sicuro fa il bagnino a tempo pieno qui a Londra.

Dove hai lasciato la tua barca a vela? Suppongo tu ne abbia una dai pantaloni a pinocchietto”, dissi alzando un sopracciglio e schernendolo.

I ragazzi dietro risero.

Sì ho una barca a vela che tengo al porto di Londra”, rispose senza alzare la testa.

Oh, davvero? Sai che non so dove si trovi il porto di Londra?”

Un giorno ti ci porto se ti va”,disse alzando la testa e fissandomi con degli occhioni verdi acqua e con un sorriso da 'ho capito che mi stai prendendo in giro e ci sto perché mi stai simpatica'. “Sai,è un bel posto,peccato che tu non l'abbia ancora visto” continuò.

Io mi sentii tanto fortunata, perché dei ragazzi stupendi come loro mi stavano aiutando, in un momento di sfiga acutissima.

Con piacere”, risposi assumendo uno sguardo semimalizioso da 'okay, ci sto al gioco perché tu hai capito il mio'.

Il ragazzo con i capelli biondi si avvicinò.

Tieni, questi sono i tuoi fogli. Ma mi sa che li puoi buttare via; non si legge più nulla”, mi disse porgendomi l'ammasso di carta fradicia.

Oh, grazie. Si ormai il lavoro di un'intera settimana di ricerche e notti passate a bere caffè per finirlo in tempo, è andato perduto”, risposi.

Ah,capisco.Pensa ti stavamo per chiedere se ti andasse di prendere un caffè con noi, ma credo che modifircheremo l'invito in 'ti va di fare uno spuntino con noi?' ”, disse il ragazzo con la pelle leggermente più scura degli altri.

Credo che il loro intento fosse quello di farmi sorridere.Dovevo proprio avere una faccia da ragazza incazzata nera.

Sorrisi e stavo per rispondere di sì quando mi ricordai degli impegni a casa e poi con Alice.

Dopo un momento di perplessione, risposi: “Va bene, ci sto” mandando a quel paese tutti i miei impegni che non avrebbero fatto altro che innervosirmi di più.

E voi direte: “ma non avevi appena detto che li ritenevi dei ragazzini denza ideali?” e io vi rispondo: “la verità è che erano troppo belli per declinare il loro invito solo perchè mi ero fatta un preconcetto di loro.”

E comunque posso assicurare che chiunque nei miei panni avrebbe accettato!

 

Buongiorno (buonasera, buonanotte, buon pomeriggio, buon mezzodì) :)

Ancora nessuna recenzione, ma il quarto capitolo è per metà già scritto, quindi ormai lo posto, ma se poi non avrò recenzioni vorrà dire che questa FF non se la incula nessuno- emm, non la legge nessuno e smetterò di scriverla :(

Se non siete registrate su questo sito,scrivetemi cosa ne pensate su twitter: io sono @nonlofaropiu :) Grazie mille ♥ 

  
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