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Autore: ColJay__lover    16/12/2011    2 recensioni
Inizialmente avevo deciso di fare una one-shot intitolandola semplicemente "Lettera ad un amore svanito", ma poi ho deciso di aggiungere altri ( seppur pochi.) capitoli.
Spero che questo "Gioco di lettere" sia di vostro gradimento.
I nostri Jared e Colin ce la faranno a ritornare un'unica, cosa sola?
La risposta arriverà presto.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caro Jared,

o forse dovrei chiamarti ricordato sconosciuto?
 

Ricordi i tempi in cui la sabbia del deserto bruciava sulle nostre gambe, ricordi quei raggi, di quel sole accecante, che si riflettevano sui tuoi occhi color oceano? Eppure l’oceano era così distante, da lì, ma io in quei tuoi occhi rivedevo quella libertà che non riuscivo a trovare da nessun’altra parte al mondo, la libertà negata ad un alcolizzato cronico. In quegli occhi immergevo me stesso, mi perdevo, avrei potuto scrivere pagine e pagine del mio diario, che ancora conservo qua, in un ripiano di fianco al mio letto, le sensazioni che essi mi davano.
 

Oh,  Jared, quanto vorrei che quel sorriso smagliante illuminasse ancora le mie giornate. Raffiche di vento, temporali tempestosi, infestano la mia vita, ancora. Mi rendono schiavo di me stesso, delle mie paranoie, dei miei rimpianti, delle lacrime non versate, delle tue parole non comprese.
 

Ricordi ancora quando il vento smuoveva i nostri capelli? A quel tempo sbattevano sulle tue spalle come le onde di un mare in collera si infrangono sugli scogli. Ti giravi verso di me, sempre col tuo solito sorriso, e mi dicevi: “ Il mio panorama preferito viene offuscato da delle miserabili ciocche di capelli, dovrei tagliarli.” Ed io puntualmente scuotevo la testa, ricambiando il sorriso e stringendoti a me. Eppure, quei tempi sono ancora così vivi dentro di me, mi provocano ancora brividi, brividi su brividi in tutto il corpo. Forse non ci dovrei pensare più, forse dovrei soltanto scrollare le spalle e pensare che questo era il nostro destino: andare avanti pensando a quello che sarebbe potuto essere.
Lacrime lente e dolorose percorrono il mio volto, al ricordo dei nostri due cuori, così pieni d’amore, che battevano all’unisono. Il tuo, serratura della mia chiave, il mio, chiave della tua serratura.

Ricordi ancora i miei problemi? oserei dire, i nostri problemi? 
Quel senso di oppressione mi stava uccidendo, sempre più, 
il mondo mi aveva voltato le spalle, ogni giorno era una lotta contro la vita. 
Quel maledetto alcool, rifugio apparente dei miei turbamenti, dipendenza assillante di ogni giornata. 
 E’ inutile chiederti ciò, poiché ogni mia singola lacrima, 
ogni singolo urlo, ogni mio impeto d’ira, era accompagnato da un tuo disperato tentativo di farmi vedere la luce. 
Tu, unica ancora di salvezza, unica mia luce in quel tunnel oscuro senza fine.
 Perché non ti ho mai ascoltato fino a fondo? 

Tu, l’unico che abbia scavato a fondo nel mio cuore così complesso e ricco di contraddizioni, unico che abbia trovato il modo di farmi ragionare senza ascoltare la freddezza della ragione, ma ascoltando il calore del cuore.
 

Ricordi ancora il calore del mio corpo? Mi dicevi sempre che sapeva proteggerti come nessun’altra cosa al mondo. I tempi in cui eravamo una cosa sola sembrano così lontani, ma ancora sento quelle mani stringermi le spalle, infondermi calore, il solo pensiero mi provoca un misto di malinconia e allegria, che non so bene definire. Il nostro primo bacio, la nostra prima notte di amore, ricordi indelebili, fonti di gioia e di dolore.
 

Ricordi il nostro mai pronunciato addio? Quella sera le lacrime di gioia vennero sostituite da lacrime di dolore, quell’abbraccio, così sentito e così voluto, quel bacio segreto, sfuggito a tutti, noi due, un’unica cosa per l’ultima volta. Salutammo quel posto magico, come se stessimo lasciando il nostro paese nativo. Quel posto, che aveva accompagnato il nascere e lo sviluppo del nostro amore. Ci guardammo negli occhi e nessuno  riuscì a dire addio all’altro… possono due cuori che battono all’unisono dividersi? Può una persona lasciare la persona a cui appartiene il suo cuore e la sua anima?
Noi due, inconsapevoli del futuro, paurosi della realtà e di quello che sarebbe accaduto alla fine di quella meravigliosa favola.
 

Sono passati molti anni, ancora ti penso, ancora ti rincorro senza mai afferrarti, ancora maledico il mio egoismo di un tempo.  Cresce, cresce, e cresce sempre più la mia desolazione. Può un uomo sentirsi incompleto?
Ricordi ancora ciò che eri, mio Jared? La felicità in persona, la speranza , la voglia di vivere che ti accumunavano?
Ora una maschera copre il tuo volto, un uomo senza sentimenti, questo è ciò che sei. Lo stress, la frustrazione e l’infelicità si sono impadroniti di te, facendomi sentire impotente e in colpa.
Dov’è finito quel sorriso ormai spento?  Dov’è finita la lucentezza di quegl’ occhi color del mare?
 

Eppure ancora guardo all’infinito, unica speranza a me rimasta, ciò che mi fa immaginare una realtà diversa da questa, e vedo noi due, in quella sabbia così bruciante, accompagnati da quel vento insistente, ancora una volta insieme, combinati in un'unica cosa sola.
 
 
… per sempre.
 
Il tuo, forse mai dimenticato, forse ancora amato, o forse, il niente in persona,
 

Colin.
  
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